venerdì 27 febbraio 2015

Recensione: Beckley


Ciao ragazze :)
Oggi Anni si mette il suo bellissimo vestitino verde ed è pronto a consigliarvi una storia diversa da quelle che abbiamo recensito fino ad adesso. Ma non per questo meno bella… anzi! È una One-shot, si legge davvero in pochissimi minuti, eppure fa riflettere.
Di cosa sto parlando?
Ma di…

  • Titolo: Beckley
  • Autore: Bloomsbury
  • Casa editrice: racconto gratuito disponibile sulla piattaforma EFP
  • Leggere sì o no? Decisamente sì



  • Voto: 8




Quando dovete descrivere una persona, quanti aggettivi usate?

Tre, quattro…? Dieci? Cento?
Eppure… non credete che tutto sia riassumibile in un solo e unico aggettivo? Pensate bene: se una ragazza è vanitosa questa sua caratteristica non trasparirà solo dal suo modo di vestirsi o di guardarsi allo specchio. Lo noteremo dalle sua gambe, da come si accavallano anche mentre è sulla metro, lo noteremo dai gesti lenti e misurati, perfetti per mettere in risalto le sue forme. Una ragazza vanitosa potrebbe essere sia magra che grassa, alta o bassa, bruna o bionda.
Ma tutto in lei, ci ricorderà l’aggettivo vanitosa.
Lo stesso vale per le persone grasse. Non sarà solo il suo corpo a essere abbondante, lo saranno le sue bugie, le sue scuse, i suoi gesti.
Tutto in lei sarà abbondante.
Scoprire questo aggettivo sarà un po’ come trovare un nome nascosto, riuscire a impossessarsi della parte più intima dell’anima, riuscire a decifrare un segreto.
Dopo anni come giornalista di successo, Backley decide di ritirarsi dalla scena e di non scrivere più. Certo, avrebbe ancora scritto sui biglietti per il teatro, sui sottobicchieri, ma non sarebbe più stato come prima. Non avrebbe più scritto articoli, ma semplici aggettivi. Un aggettivo per ogni essere umano. Volumi ricchi di aggettivi.
Sofferente.
Brioso.
Empatico.
Generoso.
Libero.
Trasparente.
Algido.
Giuliva.
Aggressiva.
Onesta.
Riuscire a individuare l’aggettivo perfetto è un po’ come liberare l’anima da un corpo, farla emergere in tutto il suo splendore. Si può pensare ore e ore alla parola perfetta, ma questa compare ancora molto tempo dopo, così, completamente all’improvviso, e, mentre si prende la penna in mano, per caso, la parola giusta ti colpisce, come un’illuminazione. Quell’aggettivo tanto agognato, tanto voluto, quell’aggettivo che in sé racchiude molto più di quanto si possa immaginare.


Silvia, l’autrice, paragona la ricerca di Beckley alle statue incompiute di Michelangelo. In entrambi i casi la vera natura è già nascosta nel materiale, grezzo, e l’artista non deve far altro che permettere alla vera natura di emergere.
Questa OS è stata davvero una piacevole scoperta e sono stata molto contenta di averla trovata. Un genere diverso dal solito, per dimostrare che Anni non è solo un blog romantico, ma che sa anche apprezzare il diverso.
Soprattutto se è perfetto.
Anche se questo non è l’aggettivo da me scelto per descrivere “Beckley”. Piuttosto, userei…
Intenso.
Beckley mi ha portato con sé in un mondo nuovo, fatto di parole, ma non di sprechi. Mi ha accompagnato nei suoi successi e reso partecipe quando non riusciva a trovare l’aggettivo adatto.
Non vi parlo del finale, ma voglio dirvi che è stato… appropriato. Coerente. Ancora una volta, perfetto.
Brava, Silvia! :)

E voi, care lettrici di Anni, che aggettivo date alla storia?
Fateci sapere attraverso un commento qui o sulla pagina fb :)
Un abbraccio e… al prossimo post!
Robi


giovedì 26 febbraio 2015

Recensione: Una scommessa per amore


Salve ragazzi, oggi voglio parlarvi di un libro che ho scoperto per caso, presa da quella cosa comune detta: noia. E alle volte le scoperte fatte così ci riservano grandi sorprese.


"Per la cronaca, non è troppo larga per il vestito. E il vestito a essere troppo stretto per lei. Lei è perfetta.”


Minerva è stata appena lasciata dal suo fidanzato perché considerata frigida. In quanto non si è concessa a lui dopo due mesi di uscite.
Minerva Dobbs è una ragazza di trent’anni con lo spirito da battagliera, un piano per ogni cosa e una grinta da invidiare. L’unico intoppo in cui inciampa sono i carboidrati. Non riesce a farne a meno, anche se sua madre la perseguita con diete impossibili per togliere quelle curve abbondanti dal suo corpo.
Min ci prova, ma non riesce a stare lontana dal pane e tutti i suoi derivati. Un po’ come non riesce a stare lontana dalle situazioni imbarazzanti.
La sera in cui David la lascia, decide con le sue amiche che con gli uomini ha chiuso. Ma quando Liza la sprona per andare a parlare con quel ragazzo interessante sulla balconata del locale, Min sente il cuore scalpitare e una vocina nella sua testa sussurrare: è lui.
Presa dalla situazione paradossale, decide di andare da quel ragazzo solo per far smettere le sue amiche di sghignazzare.
Calvin Morrisey è il tipico uomo che ha paura di invecchiare, “mordi e fuggi” potrebbe benissimo rientrare nel suo nome d’arte. Non si lascia accalappiare da una donna per più di qualche mese e la sua relazione più lunga è stata l’ultima (di sette mesi) finita ovviamente, con suo grande disappunto per l’ottimo sesso, dopo che la ragazza aveva chiesto di sposarla.
Ha le donne ai suoi piedi e lo sa, l’unico inconveniente è che tra le cerchie dei suoi conoscenti c’è proprio Davis che quella famosa sera, dopo aver lasciato la donna tutte curve, decide di scommettere con Calvin. La scommessa prevede di portarsi a letto la frigida Minerva entro un mese, con la gratifica di diecimila dollari.
Sicuro di vincere e vedere Calvin fallire, per la prima volta nella vita, David non prende in considerazione il destino.
Minerva ascolta la conversazione e decide di trarre un vantaggio anche da questa ultima stoccata che la vita gli ha dato in serbo.
A tre settimane di distanza dal matrimonio di sua sorella, dopo aver perso il suo accompagnatore decide di dare corda all’affascinante Morrisey e sfruttare la situazione a suo vantaggio.
Minerva e Calvin non si sopportano, si odiano e se potessero si sarebbero sparati a vicenda.
Ma tra un ex geloso, una psicologa testarda e con mille teorie, amiche come diavoli e angeli sulle spalle, genitori che contano le calorie giornaliere, un gatto astuto e carboidrati ad ogni angolo, Minerva si troverà a fare i conti non solo con una scomoda scommessa ma anche con un guaio più grande di quello che avrebbe mai immaginato: l’amore.


Prendete una ragazza pazza per Elvis, amante della buona cucina, in perenne guerra con la madre che le propina diete di tutti i tipi e generi e aggiungetele un ragazzo che odia a morte le canzoni Elvis, che ama le donne di tutti i tipi e di tutti i generi e che ama mangiare insalate di pollo.
Riprendete quella ragazza e immaginatevela in un pub a parlare con le sue amiche mentre si lamenta della sua vita da trentenne che sta andando a scatafascio dopo essere stata lasciata dal suo ragazzo, ottimo partito per sua madre e ottima presenza al suo fianco il giorno del matrimonio di sua sorella. L’avete focalizzata? Bene.
Questa è Minerva. Colei che lotta per entrare in un bustino di due taglie più piccolo che le strizza il seno e le fa mancare il fiato, che dedica un giorno alla settimana per la “cena del se” con le sue amiche e che dov’è lei non può mancare una buona e vecchia canzone di Elvis.
Che c’entra nella sua vita Calvin? Nemmeno lui lo sa.
Galeotta fu una scommessa che il suo più acerrimo nemico David gli propina per la bellezza di dieci mila dollari, sul portarsi a letto Min entro un mese.
Calvin non accetterebbe mai una cosa così, perché il suo apparire scontroso all’esterno non fa parte di certo del suo carattere.
Dopo aver preso visione di Min decide ulteriormente di non approfondire la scommessa, visto che non quella ragazza non appare appetibile al suo istinto sessuale.
Declina la scommessa e decide invece di scommettere con i suoi amici per un fugace invito a cena sempre con quella donna prosperosa.
Il fatto vuole che Minerva, in combutta con le sue amiche, decide di andare lei da Calvin per invitarlo fuori ma ascolta le parole “accetto la scommessa”, peccato che lei non sappia quale delle due Cal abbia accettato.
Così quando lui le chiede un appuntamento fuori, lei presa dalla rabbia ma anche da un veloce ragionamento mentale che porta a tenere Calvin con se per un mese decide di unire l’utile al dilettevole e far di Calvin il suo accompagnatore al matrimonio della sorella.
Il loro diventa un frequentarsi senza rendersene conto, sancito ogni volta con la frase “ti auguro tutto il meglio” ogni volta che devono separarsi.
Ma il problema è che non ci riescono.
Iniziano a dipendere l’uno dall’altro e la forte scarica sessuale tra i due di certo non ci mette molto a nascere.
Se ci aggiungiamo un gatto clandestino che entra in casa mentre Calvin porta la cena a Minerva, abbiamo completato il ritratto.
I due non sopportandosi, trovano ogni situazione propizia per battibeccarsi, per aggredirsi e per baciarsi.
Ma dall’altra parte abbiamo un David gelosissimo più che di Calvin per essere tra le braccia della sua ex donna, è geloso del successo del nemico con le donne e non solo. Insieme a far combutta con David c’è la ex di Calvin innamorata pazza delle sue teorie psicologiche da applicare al povero ex per fruttare soldi. Innamorata dell’illusione di saper amare.
Quella tra Calvin e Minerva non è la solita storia fatta di cuori e fiori, porteranno il lettore a piangere dalle risate ma anche alla frustrazione sentendosi coinvolti nella loro relazione.
Un romanzo fresco, schietto e vero. Che vede un susseguirsi di momenti tra amici, pasti, amanti, ex e famiglie contrastanti.
Perché il bello dell’amore non è la complessità, l’estetica essenziale. No, l’amore va oltre. L’amore è una scommessa con noi stessi.
Ed è bello vedere come Calvin che non si era mani innamorato, lo inizia a fare con l’ultima persona che credeva possibile e poi proprio grazie ad una scommessa che ha odiato.
Una piccolissima nota personale, quando arriverete a leggere l’epilogo sappiate che io avrei preferito una fine diversa per i due.

Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate. Se siete d’accordo con me o avete altro da dirmi.
Vi ricordo la pagina Facebook di “Annidinuvole” e ricordatevi di pigiare il +1 così da renderci tanto felici e orgogliose.
Un grande abbraccio.

-Ila- 



lunedì 23 febbraio 2015

Recensione: Nove regole da ignorare per farlo innamorare


Buongiorno fanciulle :)
Anni si mette il vestitino del lunedì, un bel vestitino rosso fuoco.
Oggi facciamo un bel salto nel passato e conosciamo il marchese Ralston e vediamo se saprà ispirarvi i pensieri più scandalosi come è successo alla nostra protagonista, la dolcissima Callie.

  • Titolo: Nove regole da ignorare per farlo innamorare
  • Autore: Sarah Mac Lean
  • Casa Editrice: LeggereEditore
  • Pagine: 362
  • Da acquistare sì o no? Nì… tutto sommato è una lettura piacevole




  • Voto: 7 e mezzo

Calpurnia Hartwell ha passato tutta la sua vita nell’invisibilità. A 28 anni si ritrova seduta all’angolo delle zitelle intenta ad ammirare la sorella che non solo ha debuttato senza problemi nel ton londinese, ma è diventata la protagonista della scena e la reginetta della stagione.
Bella, leggiadra. Così perfetta da essere soprannominata l’Angelo degli Allende.
Inoltre sta per sposare un duca. E non è un matrimonio combinato, ma d’amore.
Callie la guarda affascinata, cercando di reprimere la gelosia. Non dovrebbe sentirsi così, no? Dopotutto è sua sorella! L’ha vista crescere, le vuole bene!
Ma come un vaso colmo d’acqua, basta una piccola goccia per farlo traboccare. E quando, per puro caso, sente una conversazione tra la sorella e il suo promesso sposo si rende conto che le cose devono cambiare. Il suo futuro cognato l’ha definita passiva, ma lei non è affatto così. Tutt’altro! Si sente passionale e in cerca di avventure, anche se, riguardandosi indietro, si rende conto di aver abbandonato i propri sogni per vivere una vita il più possibile nell’ombra.
Allora, corre nella sua stanza e decide di stilare una lista delle attività che vorrebbe tanto fare, ma che purtroppo le sono proibite perché donna o perché non ne ha mai avuto coraggio.
E, senza perdere tempo, decide di scappare dalla festa, cosciente che nessuno noterà la sua assenza, e iniziare a spuntare le voci della lista.
Partendo dalla prima: baciare appassionatamente.
Il marchese Ralston è un libertino di primo ordine: a Londra girano storie allucinanti su di lui. Si dice, perfino, che abbia compromesso la principessa di Prussia e che si sia calato da un balcone quando il marito dell’amante era arrivato improvvisamente in camera. Marito che, naturalmente, non si era accorto di nulla e il giorno dopo aveva indossato la camicia che Ralston non aveva avuto tempo di indossare perché credeva fosse sua.
Callie non sa se credere o no a queste storie, ma una cosa è certa: è innamorata di lui da quando l’ha visto per la prima volta, al suo debutto in società.
E, certa che un uomo come lui non potrà mai rifiutare un bacio, bussa alla sua porta. Per un malinteso viene scambiata per qualcun altro e portata direttamente nelle stanze private dell’uomo dove sta suonando appassionatamente il pianoforte.
Sulle prime, quando la riconosce, non vuole assolutamente esaudire il desiderio di Milady Calpurnia perché gli pare decisamente compromettente e scandaloso, ma poi, pensandoci bene, cambia idea, ma solo a una condizione. Callie dovrà istruire la sorella di Rastoln, appena arrivata dall’Italia e considerata illegittima in Inghilterra perché figlia di seconde nozze cattoliche, in modo che possa debuttare in società.
Un ricatto bello e buono!
Tuttavia, la voglia di vivere di Callie è così tanta, che decide di accettare senza indugi.
E l’accordo viene sigillato con un bacio… e che bacio!
Il giorno dopo iniziano le lezioni e la ragazza capisce che non sarà facile gestire la situazione con il marchese. Se prima di averlo baciato pensava a lui, ora non riesce proprio a farselo uscire dalla testa.
E il destino sembra cospirare contro di lei, considerato che trova Ralston in ogni dove. Perfino al circolo per uomini dove si era intrufolata per giocare di scherma.
Eppure lui non sembra affatto scocciato, piuttosto divertito.
E, per qualche ragione ignota… affascinato.
Sì, perché Milady Calpurnia non è affatto quella ragazzetta frigida e rigida che appare all’esterno, tutt’altro. Ѐ una donna appassionata e in cerca di avventure, disposta a fare di tutto per ricominciare a vivere. E, per evitare di incorrere in scandali, considerato che ce ne andrebbe di mezzo anche la reputazione della sorella, Ralston decide di accompagnarla in ogni sua avventura, iniziando dalla bevuta in un bar alla visita di una casa di giochi d’azzardo.
Tuttavia, entrambi ignorano dettagli molto importanti: Callie non sa che il marchese per difendere il suo onore, ha scommesso contro il Barone di Oxford che vuole sposarla per avere a sua disposizione la dote da sperperare al tavolo da gioco. E Ralston non vuole ammettere che si sta nascondendo dietro la figura della sorella non volendo ammettere i sentimenti che prova per lei.
Tutti lo sanno: in amore non esistono regole, strategie oppure trucchi. Tutto quello che bisogna fare è affidarsi al proprio istinto, anche se spesso sembra sbagliarsi.
Si ha paura di affrontare situazioni nuove perché non si sa a ciò che porteranno.
In questo libro, Milady Calpurnia ci insegna una cosa importante: non è importante il giudizio degli altri, anche se viene espresso al alta voce, non deve essere ascoltato. Importa solo come noi ci vediamo, pregi e difetti, e quanto siamo disposti a sacrificare per far realizzare i nostri sogni, anche se ci sembra impossibile.


Ero abbastanza incerta se recensire questo libro per #lunedìinrosso. Dal voto si capisce che non è uno dei miei preferiti, ma credo che si riveli una lettura piacevole. Non lasciatevi fuorviare dal titolo: non è molto pertinente con la trama. Non è assolutamente un manuale di regole da ignorare per far cadere ai piedi il nostro amato, piuttosto ricorda una sola regola, ma fondamentale.
Callie ci insegna a essere sempre noi stesse, a seguire i nostri sogni e i nostri desideri. Sia che riguardino un uomo, che una cavalcata. Essere donne non significa rinunciare a una vita piena di avventure, e questo concetto era attuale nell’800 e lo è ai giorni nostri. Essere donne è un avventura da vivere in totale libertà, senza aver paura di mostrare i propri desideri, sia fuori che dentro la camera da letto.
Quindi, spero di avervi invogliato a leggere questo libro. 

Naturalmente, fatemi sapere che ne pensate! Vi ricordo la pagina fb, dove potrete tenervi in contatto con noi e con il mondo dell’editoria. Se la recensione vi è piaciuta… cliccate +1 ;)
Un abbraccio
Robi


venerdì 20 febbraio 2015

Recensione: Politicamente scorretto


Buongiorno fanciulle,
oggi vorrei proporvi una storia che ho divorato in soli due giorni, nonostante non fosse affatto un peso piuma. Era da tantissimo tempo che non riuscivo a trovare qualcosa di così appassionante su efp e vorrei condividere con voi…

  • Titolo: Politicamente Scorretto
  • Autore: Moloko Vellocet
  • Casa Editrice: disponibile gratuitamente sulla piattaforma EFP



  • Da leggere sì o no? Assolutamente sì!
  • Voto: 9


Freulein Viktoria Hartmann è una ragazza dalle mille sfaccettature.
È una chitarrista e componente della band Le Vergini Suicide.
È una buona amica, considerato che Gina e Bebsi, sue migliori amiche e anime gemelle, sono ancora vive.
È vegana e guarda storto chi si ciba di carne.
Ama le proprie idee e difende i propri ideali fino alla fine, anche a costo di tirare fuori le unghie e i commenti più acidi e sarcastici mai sentiti da una ventiquattrenne.
Ama cucinare e considera lo chef Gordon Ramsey una divinità.
Ma soprattutto… è di sinistra. E come ogni altra persona di sinistra che si rispetti, odia tutti gli stronzi coglioni capitalisti fascisti di destra che incrociano il suo cammino. Soprattutto se le hanno rubato il centro sociale nel quale ha investito tutte le sue forze.
Questo succede all’improvviso, senza una spiegazione: l’Exvo, il capannone adibito a centro sociale e dato gratuitamente ai ragazzi di Innsbruck, viene acquistato da Sebastian Schwarz che lo vuole trasformare in un ristorante elegante e di classe.
Herr Schwarz ha tutte le caratteristiche che Vicky odia in un uomo.
Possiede un’auto sportiva fiammante, probabilmente a edizione limitata.
Indossa solo abiti firmati.
Ha l’aria da saputello.
Gli piace la carne.
È di destra.
Da subito i rapporti tra Sebastian e Vicky si fanno intensi: volano scintille, parole, fortunatamente nessuna scarpa. Nonostante Viktoria tenti di fargli comprendere quale importanza fondamentale abbia il centro sociale, lui non vuole sentire ragioni. Non ha nessun interesse in un luogo dove i giovani si radunano per fumare marijuana e dove si facciano letture comunitarie.
Assolutamente no. Lui ha acquistato il capannone, ergo il capannone è suo.
E sfortunatamente non c’è nulla che la ragazza possa fare per riaverlo indietro. E, per non continuare ad affondare il coltello nella piaga, decide di non rivedere più Sebastian Stronzo Schwarz.
Fosse così facile! All’inizio sono costretti a incontrarsi perché Vicky aveva perso il cellulare, successivamente perché lei è l’unica ad avere le chiavi dell’Exvo. Piano piano, le loro vite iniziano a intrecciarsi sempre più.
La ragazza non lo vuole più vedere: rappresenta tutto ciò che detesta, tutto ciò che va contro i suoi ideali. La fa incazzare, a morte, e nonostante questo se lo ritrova ovunque. Perfino sua madre, che l’ha cresciuta a pane e ideali, di sinistra, non esita a invitarlo a cena e definire il suo modo di pensare stimolante.
Tutto peggiora quando Vicky viene assunta come cameriera al pieno all’hotel di proprietà di Sebastian… e della sua fidanzata, Gisele.
Litigano, questo è ovvio, sono caratterialmente opposti.
Tacciono solo quando si baciano. E questo accade spesso, molto più spesso di quello che ci si sarebbe aspettato.
E nonostante Viktoria cerchi di fare di tutto per scacciare Sebastian dalla sua testolina, lui è sempre nei suoi pensieri perfino quando esce con altri ragazzi, più vicini al suo modo di pensare, ai suoi ideali, più vicini a lei, non c’è nulla da fare.
Anche se fanno fatica ad ammetterlo e devono combattere contro tutte le loro diversità, tra Viktoria e Sebastian è nato un profondo sentimento. Riuscirà a sopravvivere, anche se è Politicamente Scorretto?

Apparentemente può sembrare una trama scontata: un ragazzo e una ragazza fin troppo diversi riescono ad appianare le proprie divergenze per essere la coppia più bella del mondo, non litigare mai e vivere per sempre felici e contenti.
Beh, qui non troverete nulla del genere. Viktoria e Sebastian rimangono loro stessi fino alla fine, salvo cambiare non per compiacere il partner, ma per una crescita personale, e il loro rapporto è tutto fuorché semplice e tranquillo.
Entrambi peccano: hanno troppi pregiudizi, sono troppo orgogliosi e restii ad ammettere i propri sbagli. Hanno paura a fidarsi l’uno dell’altra e a mettersi in gioco completamente, sono insicuri e inesperti, nonostante sappiano che c’è molto sia da perdere che da guadagnare.
Durante la lettura, spesso ho voluto prendere il kindle e sbattermelo in testa. Non perché questo romanzo (perché io lo considero proprio un romanzo e Paola meriterebbe davvero una collaborazione con qualche CE) sia scritto male o sia poco scorrevole, anzi! I protagonisti e i loro comportamenti sono così reali che sembra di averli davanti agli occhi. Con semplicità e senza troppe pretese, Paola è riuscita a unire elementi comici, se avessi una famiglia come quella di Vicky avrei già provato a suicidarmi, a elementi che fanno riflettere. Si parla di libertà, di passioni e di ciò che si è disposti a fare per raggiungere il proprio obiettivo.


Detto questo, lascio la parola a Paola, l’autrice, che ha gentilmente risposto ad alcune mie domande.

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere tanti anni fa. Ero soltanto una bambina quando mi regalarono il primo di una lunga lista di libri. Mi piaceva scrivere racconti, scriverli soprattutto dentro di me: la protagonista ero sempre io, con mille volti, ruoli e caratteristiche diverse. La penna l’ho presa in mano la prima volta tenendo un diario segreto in cui raccontavo le avventure di una ragazzina con dei poteri magici. Non ho mai pensato di poter fare la scrittrice finché una sera, dando un’occhiata alla libreria, ho ritenuto opportuno sfogare tutta la mia fantasia. “Se amo così tanto leggere, inventare storie da vivere nel mio mondo immaginario, perché non provare a trascriverle?”… E così è nata MolokoVellocet.

“Politicamente Scorretto” è ambientato a Vienna (Austria), uno stato decisamente poco popolare nel mondo dei libri. Cosa ti ha spinto in questa scelta?
Semplicemente la mia passione per gli stati mitteleuropei, per la lingua tedesca, per il fascino che questi posti - dei quali nessuno parla e racconta mai - hanno. La Germania e l’Austria mi ricordano la mia infanzia, le mie vacanze in montagna, ed io sono molto legata al passato e ai momenti vissuti con la mia famiglia. Ambientare lì le mie storie è un omaggio a ciò che ho avuto il piacere di condividere con i miei genitori. Aggiungerei che ritengo gli uomini nordici molto affascinanti… (ride).

 “Politicamente Scorretto” vede come protagonisti due personalità totalmente opposte. In chi ti identifichi di più? in Sebastian o in Vicky?
Ovviamente in Sebastian. Vicky non ha nulla in comune con me: è una donna impacciata, imbranata, fatica a trovare lavoro e non ci sa fare né con gli uomini né con gli amici. Io invece sono molto sicura di me stessa, amo il mio lavoro e mi impegno dando il massimo. Credo che tuttavia la nostra differenza più grande sia quella di ideali: sono nata e cresciuta in una famiglia di “destra”. In un certo senso “Politicamente Scorretto” è ispirato alla realtà; quando ero ragazzina mi invaghii di un compagno di scuola con idee totalmente opposte alle mie e i battibecchi erano all’ordine del giorno.

Uno dei passaggi che mi è piaciuto di più è il "dibattito" sulla libertà tra Erich e Viktoria. Secondo te, che cos'è la libertà?
La libertà per me è consapevolezza della propria schiavitù. Libertà significa riconoscere e accettare i propri limiti. E’ una teoria che si avvicina molto a quella di un rapporto Dom/sub nell’universo BDSM (ci tengo a precisare che “Politicamente Scorretto” è l’unico mio romanzo non erotico): trovare la libertà nella completa sottomissione.

Se dovessi scegliere tra una carriera in politica e una in cucina... cosa sceglieresti?
Assolutamente in cucina. Le mie idee politiche sono troppo strambe per essere messe in atto, e poi mi affascinano i fornelli… E Carlo Cracco, di Masterchef (ride).

Qual è stato il passaggio più divertente da scrivere?
Senza dubbio il momento in cui Vicky, Babsi e Gina si recano all’hotel in cui lavora Sebastian travestite da politici. La scena richiama quella di “Tre uomini e una gamba”, il film di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Spero di avervi invogliato a leggere Politicamente Scorretto! Quindi, buona lettura!
Vi ricordo la pagina fb del blog! Se la recensione vi è piaciuta, cliccate +1 :)
Un abbraccio!
Robi




giovedì 19 febbraio 2015

Recensione: Ti aspettavo


Ciao ragazze :)

Per l’appuntamento de #gliintramontabili di oggi vorrei parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto, che rileggo volentieri e con un sorriso. Non è molto vecchio, ha poco più di un annetto, ma, secondo me, rientra a pieno titolo in questa etichetta. Leggendo scoprirete perché :)

  • Titolo: Ti aspettavo
  • Autore: J. Lynn
  • Casa Editrice: NORD
  • Pagine: 335
  • Da acquistare sì o no? Decisamente sì



  • Voto: 9

Vi è mai capitato di voler fuggire da tutto e da tutti, di voler ricominciare da capo, lasciandovi il passato alle spalle e poter finalmente dimenticare? Fare finta che non sia successo nulla e che tutto sia stato solo un brutto incubo?
Questo è il più grande desiderio di Avery Morgansten, un desiderio che l’ha spinta ad attraversare il paese, cambiare stato e iscriversi in una piccola università del West Virginia per sfuggire al suo passato e al piccolo paesino texano dove era continuamente additata e vittima di scherzi telefonici.
Avery avrebbe anche un altro desiderio: passare inosservata e diventare invisibile. L’amicizia e l’amore non sembrano importanti per lei, che fa della tranquillità la sua massima priorità.
Tuttavia è proprio quando meno lo si aspetta che accadono le sorprese più belle, anche se all’inizio non sembrano affatto tali.
È il primo giorno di università e nonostante sia partita in largo anticipo per evitare sorprese, Avery si ritrova imbottigliata nel traffico. I minuti passano e l’inizio della lezione di astronomia si avvicina, facendola agitare sempre di più. Parcheggia e di corsa si avvia verso la porta quando all’improvviso va a sbattere contro un albero con gli addominali. E considerato che un albero non può avere gli addominali si deve trattare per forza di un ragazzo. Alza lo sguardo per osservarlo e si pente subito della sua scelta: spettinati riccioli neri, magnetici occhi azzurri e un fisico così scolpito da fare invidia a una statua greca.
Cameron Hamilton.
Nonostante lui l’aiuti a recuperare le penne volate ovunque e la inviti a entrare insieme a lui nell’aula di astronomia, Avery scuote la testa e corre via, spaventata.
Le cose non migliorano: Cam non solo rischia di investirla, ma i due si scoprono vicini di casa. E, come se non bastasse, devono lavorare insieme per il corso d’astronomia.
Tutto questo infastidisce molto Avery, ma diverte Cam.
Pian piano, giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, la ragazza inizia a rendersi conto che Cam è innocuo e cerca in tutti i modi di metterla a suo agio.
Cam non è Blaine, il passato al quale tenta disperatamente di fuggire, ma che continua a rincorrerla con chiamate anonime e mail minatorie.
Dovrebbe sentirsi spaventata e terrorizzata, dovrebbe voler sfuggire ancora più lontano, ma non fa nulla di tutto ciò. Perché il suo porto sicuro sono proprio le braccia di Cam: solo quando è stretta vicino a lui si sente tranquilla e tutta l’ansia scompare.
Nonostante non abbiano una vera relazione, Cam e Avery passano quasi tutto il loro tempo libero insieme: fanno la colazione la domenica mattina, guardano film seduti vicini sul divano… anche se continuano a definirsi amici, sono molto di più.
Tutto peggiora il weekend del Ringraziamento, che Avery passa con Cam e la sua famiglia: il ragazzo scopre il segreto che si cela dietro il braccialetto che lei tiene sempre al polso.
Una cicatrice dai bordi frastagliati percorre la vena lungo il polso.
Spaventata, la ragazza decide di fare ciò che le riesce meglio. Scappare dal problema, evitare Cam e cercare di diventare invisibile, di nuovo. E ci riesce per davvero, nonostante tutti i tentativi che il ragazzo fa per riallacciare il rapporto.
I mesi passano: Avery abbandona il corso di astronomia perché è troppo doloroso stare a lezione, vedere Cam e pensare ai bei momenti insieme, passa le vacanze di Natale e il suo compleanno da sola e si accorge che la solitudine non fa più per lei. Le manca Cam, il suo sorriso, i suoi biscotti… anche la sua tartaruga. E non gli addominali, ma proprio Raffaello, il suo animaletto domestico.
E sarà questa consapevolezza a riunirli e a far rifiorire la loro storia d’amore.
Ma riusciranno a essere sinceri l’un l’altra e a confessarsi i loro segreti più oscuri?
È proprio vero che la condivisione allevia il dolore e accelera il processo di guarigione?


Un libro che è un inno all’amore, la panacea universale.
Un libro che ti conquista già alle prime pagine.
Un libro senza troppe pretese, che non intende essere una denuncia ai casi d’abuso, ma che piuttosto vorrebbe essere un grido di speranza. Perché è davvero possibile guarire, non solo dalle ferite fisiche, ma anche da quelle psicologiche, dalle ferite dell’anima.
Cam non è un ragazzo speciale ed è per questo che ha conquistato il mio cuore. Ok, ammettiamolo, un po’ lo è, ma è soprattutto un ragazzo normale. Non è perfetto, assolutamente no: anche lui ha avuto i suoi traumi e ha fatto delle scelte sbagliate, ma è riuscito a rialzarsi e ad affrontare il mondo con rinnovata energia.
A suon di biscotti, uova, battute, sorrisini e tanta complicità, riesce a penetrare nel guscio di Avery per farle rendere conto che la vita deve essere vissuta, che nascondersi e scappare possono essere le scelte più semplici, ma questo non vuol dire che siano anche quelle più giuste.
Ti aspettavo è un libro che fa sorridere e, a livello inconscio, riflettere. Quante volte abbiamo avuto troppa paura per affrontare di petto una situazione preferendo nascondere la testa sotto la sabbia e fare finta che il problema non esistesse? Quante volte abbiamo avuto paura perfino a fidarci delle persone a noi care. Quante volte non abbiamo vissuto per paura di essere additati, giudicati oppure derisi?
Cam ci insegna a fregarcene, ci insegna a dar ascolto solo ai giudizi di chi merita davvero la nostra fiducia.
Perché condividere il peso lo rende più leggero e quindi più sopportabile.

Detto questo spero di avervi incuriosito e invogliato a leggere il libro!
Tenetevi in contatto con noi sulla nostra pagina fb per aggiornamenti in tempo reale delle nostre letture :) Grazie per aver letto la recensione e… cliccate +1 ;)


Robi


martedì 17 febbraio 2015

Recensione: Ricordati di sognare


Ciao ragazze!
Oggi, per la sezione novità, vi voglio proporre un libro che ha saputo farmi ricredere, un libro che si legge volentieri nonostante gli alti e i bassi.

Acclamato negli USA sbarca da noi…

  •           Voto: 7 e mezzo

Per due anni, Kiersten non ha vissuto. Persa in un baratro di dolore, non riusciva a ritrovare la strada per condurre una vita normale, per continuare a condurre la vita come prima. Nessun amico, può fare affidamento solo sullo zio JoBob e sugli antidepressivi. Vive in un piccolo paese che sta leggermente contribuendo alla sua distruzione.
La cosa migliore è cambiare aria, iscriversi all’università, conoscere nuove persone e fare nuove esperienze. Nonostante tutti i suoi timori, Kiersten cerca di non mollare e si immerge in questa avventura. Ed è durante il primo giorno al campus che incontra, o meglio si scontra, il raggio di sole che squarcerà le tenebre della sua esistenza, colui che le darà la forza per ricominciare, piano piano, a vivere.
Wes Michels.
Da subito, tutti l’avvertono che è una persona pericolosa: un rubacuori spietato, un senior che non andrebbe mai con una ragazzina, un giocatore di football che non esiterebbe due secondi prima di spezzarle il cuore. Girano anche voci su una sua presunta violenza sessuale, ma i soldi del padre dovrebbero aver insabbiato tutto.
Ed è il primo ragazzo che bacia quando le viene detto di vivere fuori dal guscio e di comportarsi da adolescente.
Da subito sappiamo che Wes ha un debole per Kierstin. Un debole che, giorno dopo giorno, si sta trasformando in qualcosa di più profondo, anche se il ragazzo non vuole.
Contrariamente a quello che tutti credono, non è più il Wes che si divertiva a destra e a sinistra, che giocava con i sentimenti delle persone per poi abbandonarle quando hanno più bisogno di lui.
Wes è cambiato dopo che il fratello si è suicidato.
Wes ha iniziato a vedere la vita in modo diverso dopo che gli è stato diagnosticato un cancro particolarmente aggressivo intorno al cuore. Sa cosa significa vivere la vita cercando di assaporarne appieno ogni sua sfumatura, perché ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Wes è tutto questo e molto altro, ma non vuole che nessuno sappia i suoi problemi. Anzi, aiuta con piacere Kiersten a eliminare ogni voce della Lista di cose da fare prima di morire, e quando è troppo debole per aiutarla e incoraggiarla dal vivo, convince Gabe, suo migliore amico e cugino della compagna di stanza di Kiersten, a fare le sue veci.
Wes sa cosa significhi contare i giorni, sapendo di avere una data di scadenza, ma dopo aver ammirato per due mesi i capelli rossi della ragazza decide di mandare tutto a farsi fottere e di vivere le ultime settimane che gli restano con Kiersten; le propone di venire a casa con lui per il Ringraziamento nei panni di sua ragazza e dice che resteranno insieme fino alla fine dei suoi giorni.
Wes lascia dietro di sé molti indizi che iniziano a instillare dei dubbi in Kiersten, che le fanno capire che sta succedendo qualcosa, ma lei decide di non badarci troppo, immersa nella sua bolla di felicità. Perché Wes non potrebbe essere più perfetto: non insiste per avere rapporti intimi, non litiga mai con lei... vuole solo renderla felice, aiutarla a completare quella lista, anche se da principio non voleva essere lui il protagonista delle voci “Innamorarmi – Soffrire – Innamorarmi comunque”.
Tutto precipita quando, durante l’ultima partita di football, Wes sviene in campo e viene portato d’urgenza al pronto soccorso. È solo allora che Kiersten viene messa al corrente dei fatti, solo allora scopre che il tumore di Wes si è sviluppato intorno al cuore e che l’operazione ha solo il cinquanta per cento di probabilità di successo.


Ciò che può sembrarci la fine, in realtà non è che l’inizio.
Questa è la morale, l’insegnamento del libro. All’alba di ogni partenza c’è sempre un finale.
Senza cadere troppo nel melodrammatico, Wes e Kiersten vivono la loro storia d’amore ostacolata su ogni fronte. Soprattutto dal tempo: i giorni passano, Wes continua a sentirsi peggio, la data dell’operazione si avvicina e i suoi sentimenti per Kiersten si fanno sempre più profondi. Tuttavia, sono proprio queste le condizioni propizie a far sbocciare il loro amore. Se Wes fosse stato sano, non sarebbe stato attratto dai capelli rossi della ragazza, non avrebbe voluto scacciare la nuvola nera che vedeva sempre sopra la sua testa. Sarebbe stata una storia da una botta e via e tutto si sarebbe sviluppato in maniera diversa.
La vicenda è raccontata da due punti di vista e il lettore riesce a comprendere appieno ciò che sta succedendo. Viviamo con Wes l’assunzione di farmaci sperimentali, la voglia di continuare a giocare a football anche quando è troppo debole per lanciare la palla e assistiamo alla sua battaglia interiore: amare o non amare Kiersten? Dirle tutto o non dirle nulla? Indubbiamente è proprio Wes il personaggio più interessante, quello dalle mille sfaccettature, quello che ci spinge a voltare le pagine più velocemente per continuare a leggere e a sperare con lui. Anche se è debole, Wes non si lascia scoraggiare. Vuole vivere, anche se ha troppa paura perfino a pensare all’operazione. È lui a dare forza a Kiersten, non il contrario. È lui a stringere i denti, a rallegrare e rassicurare chi gli sta intorno.
Lui, la sua voglia di vivere e di tener duro fino alla fine.
Questo libro è stato una sorpresa. Lo ammetto, avevo paura che, ancora una volta, la recensione del martedì parlasse di un grande buco dell’acqua e dopo aver letto il primo quarto del libro ero pronta a prendere uno degli antidepressivi di Kiersten. Invece poi… non so cosa sia successo. Con il passare delle pagine ho iniziato ad affezionarmi davvero a Wes, a ridere con lui, pregare con lui, sperare con lui.
E, da grande frignona che sono, ho pianto quando Kiersten, per l’ultima partita di Wes, indossa una maglietta con un grande cuore rosso. Lei ancora non sapeva della malattia, era stata costretta da Gabe a indossarla… e ho pianto.
Forse in alcuni momenti il libro risulta un po’ troppo tirato, ma è davvero una lettura piacevole che cerca di trasmettere davvero qualcosa.
“Ricordati di sognare, caro lettore” sembra voler dire l’autrice. “Perché se sogni, hai fede e hai speranza… tutto è possibile”.

Un abbraccio ragazze! Fatemi sapere se decidete di leggere questo libro :)
Cliccate mi piace alla pagina FB, +1 alla recensione e… alla prossima!!
Robi


venerdì 13 febbraio 2015

Recensione: The revenge of the nerd


Bentornati splendidi lettori di AnniDiNuvole.
Che giorno è oggi? Ma il mio preferito! (come anche tutti gli altri) Oggi è venerdì!
Ciò significa dare spazio agli #autoriemergenti.
Pronti per una nuova chicca? Continuate a leggere…






Francis 'Frank Fagotto' Hudson è il ragazzo invisibile della scuola.

Nessuno, fatta eccezione per il suo gruppo di amici, lo considera e si ricordano di lui solo per prenderlo in giro sul suo modo d’essere.
Francis suona il fagotto nella banda della scuola, ecco da dove deriva il suo soprannome, è capo del club dei matematici ed è primo della classe di chimica.
Come tutti i nerd che si rispettano, è innamorato perso della capo cherleeder della scuola: Ashley Foster.
Ashley è fidanzata con il quoterbak della squadra di football e sembra che la vita le sorrida in tutte le sue forme.
Francis passa le sue giornate con i suoi amici inseparabili: Mac, Zac e John. Tra giornate studio, lezioni interessanti e serate dedicate alla visione di Star Wars.
Il mondo dei due protagonisti vacilla quando il professore di chimica annuncia che per passare l’esame di fine anno, bisogna prendere la sufficienza in chimica.
E chi non va bene in chimica? Ashley Foster.
E chi è il genio in chimica? Francis ‘Fagotto’ Hudson.
Così, Ashley chiede aiuto al super nerd per ottenere quella tanto attesa sufficienza che lei non riesce da anni a prendere.
Francis tra sudore e balbettii accetta, senza però non pochi ripensamenti.
Infatti nelle lezioni che avranno, a fare da spettatore ci sarà Alex il ragazzo di Ashley e Francis ha paura di quel ragazzo.
Il nerd in presenza della ragazza si trova a balbettare in modo esponenziale, causato dall’emozione provata e non se ne andrà facilmente.
Ashley dal canto suo non si sente scoraggiata e passa i suoi pomeriggi cercando di capirci qualcosa, mente Alex delega il suo compito di supervisore al suo migliore amico.
Quello che accade alla festa di Primavera è la svolta a tutto. Ashley e Alex si lasciano, perché lui l’ha tradita, e Francis non si sa come si trova a consolare la ragazza in preda a una crisi di pianto.
Da lì, aiutato dalla sua migliore amica Mac, Francis fa in modo che la sua storica cotta entri nel gruppo dei suoi amici.
Ashley per la prima volta si sente accettata e ha accanto dei veri amici. Inizia anche lei ad essere presente alle loro bizzarre serate e si diverte un mondo.
Francis dal canto suo continua a balbettare ogni volta che si rivolge alla ragazza e i suoi sentimenti non diminuiscono nemmeno un minimo, anzi se possibile si elevano all’ennesima potenza.
Quando poi arriva il suo primo bacio, il mondo di Francis sembra vacillare non appena Ashley gli prega di dimenticare l’accaduto. Ma di certo, quello che non farà il nerd sarà dimenticare.
Così si susseguono gli avvenimenti del gruppo, tra Mac e Zac che finalmente capiscono di provare qualcosa l’un l’altro e John che finalmente trova la sua anima gemella.
Ma il povero Francis? Chi accompagnerà al prom, suo ultimo ballo scolastico?
Bhè… per scoprirlo non vi basta che leggere. 


Ero in cerca di una bella storia e mi sono imbattuta in Francis che cercava un po’ di attenzioni.
Non si trova facilmente una storia dal punto di vista di un ragazzo e onestamente sono solita leggere storie narrate da ragazze o in terza persona. Diciamo che non sono propensa a quello che pensano gli uomini ma alla volte e ben mi sta, scopro che il mio “limite” è totalmente una cretinata.
Mi è piaciuta molto questa storia, è fresca, giovane e divertente.
L’autrice non si è solo fermata a trattare la vita di Francis e Ash, ha anche dato voce ad altri protagonisti come Mac e Zac. Ho amato tantissimo la loro storia e senza poche risate.
La storia, per quanto divertente sia, ti fa riflettere ed è una di quelle storie con una solida base, che non lascia cambiare la persona e farla accettare dopo il cambiamento.
Francis si è fatto voler bene da Ashley fin da quando era un nerd accanito.
Francis non cambia carattere ed estetica solo per farsi accettare. Lui stesso ad un certo punto del racconto dice “se Ashley deve amarmi, dovrà farlo per quello che sono” e io l’ho venerato in quel momento!
Quante storie conosciamo che vedono un cambiamento radicale di una persona solo perché deve essere amata da un'altra? Tante. Troppe.
Altro personaggio che mi ha colpito positivamente è proprio la giovane Ashley, in un primo momento –il primo incontro tra i due nell’opera- ho pensato che fosse la tipica ragazza con la puzza sotto il naso e che avrei dovuto patire capitoli e capitoli per vederla interagire col nerd.
Invece Ash mi ha sorpresa. Non solo rimane affascinata dal nostro piccolo nerd balbettante, ma riesce a mandare al diavolo il suo ex dopo che ha preso in giro il suo nuovo gruppo di amici.
Riallacciandoci alla questione del gruppo: la morale intrinseca al fatto che la nuova arrivata riesca così facilmente e in modo molto egregio a inserirsi nel gruppo fa riflettere. Fa riflettere il fatto che non bisogna avere amici “fighi” per essere qualcuno, perché l’amicizia è altro. È essere capiti, supportati, gli amici sono quelli che ti fanno svagare, che ti aiutano e che ti offrono la loro spalla.
E il gruppo dei nerd è quello che ha fatto con una Ashley in lacrime quando tutto il mondo che conosceva le ha voltato le spalle.
Potrei rimanere ore e ore a raccontarvi di ogni singolo dettaglio della storia.
Ma ora tocca a voi, se vi piacciono le storie di riscatto e di nerd incapaci in amore, bhè… fateci assolutamente un salto.

La rubrica #autoriemergenti anche oggi ha avuto la sua bella storia da consigliarvi.
Vi ricordiamo che per  rimanere in contatto con noi c’è una bella pagina Facebookiana che vi aspetta, tante piccole chicche e tante news.
Buon weekend :)

-Ila-