giovedì 26 febbraio 2015

Recensione: Una scommessa per amore


Salve ragazzi, oggi voglio parlarvi di un libro che ho scoperto per caso, presa da quella cosa comune detta: noia. E alle volte le scoperte fatte così ci riservano grandi sorprese.


"Per la cronaca, non è troppo larga per il vestito. E il vestito a essere troppo stretto per lei. Lei è perfetta.”


Minerva è stata appena lasciata dal suo fidanzato perché considerata frigida. In quanto non si è concessa a lui dopo due mesi di uscite.
Minerva Dobbs è una ragazza di trent’anni con lo spirito da battagliera, un piano per ogni cosa e una grinta da invidiare. L’unico intoppo in cui inciampa sono i carboidrati. Non riesce a farne a meno, anche se sua madre la perseguita con diete impossibili per togliere quelle curve abbondanti dal suo corpo.
Min ci prova, ma non riesce a stare lontana dal pane e tutti i suoi derivati. Un po’ come non riesce a stare lontana dalle situazioni imbarazzanti.
La sera in cui David la lascia, decide con le sue amiche che con gli uomini ha chiuso. Ma quando Liza la sprona per andare a parlare con quel ragazzo interessante sulla balconata del locale, Min sente il cuore scalpitare e una vocina nella sua testa sussurrare: è lui.
Presa dalla situazione paradossale, decide di andare da quel ragazzo solo per far smettere le sue amiche di sghignazzare.
Calvin Morrisey è il tipico uomo che ha paura di invecchiare, “mordi e fuggi” potrebbe benissimo rientrare nel suo nome d’arte. Non si lascia accalappiare da una donna per più di qualche mese e la sua relazione più lunga è stata l’ultima (di sette mesi) finita ovviamente, con suo grande disappunto per l’ottimo sesso, dopo che la ragazza aveva chiesto di sposarla.
Ha le donne ai suoi piedi e lo sa, l’unico inconveniente è che tra le cerchie dei suoi conoscenti c’è proprio Davis che quella famosa sera, dopo aver lasciato la donna tutte curve, decide di scommettere con Calvin. La scommessa prevede di portarsi a letto la frigida Minerva entro un mese, con la gratifica di diecimila dollari.
Sicuro di vincere e vedere Calvin fallire, per la prima volta nella vita, David non prende in considerazione il destino.
Minerva ascolta la conversazione e decide di trarre un vantaggio anche da questa ultima stoccata che la vita gli ha dato in serbo.
A tre settimane di distanza dal matrimonio di sua sorella, dopo aver perso il suo accompagnatore decide di dare corda all’affascinante Morrisey e sfruttare la situazione a suo vantaggio.
Minerva e Calvin non si sopportano, si odiano e se potessero si sarebbero sparati a vicenda.
Ma tra un ex geloso, una psicologa testarda e con mille teorie, amiche come diavoli e angeli sulle spalle, genitori che contano le calorie giornaliere, un gatto astuto e carboidrati ad ogni angolo, Minerva si troverà a fare i conti non solo con una scomoda scommessa ma anche con un guaio più grande di quello che avrebbe mai immaginato: l’amore.


Prendete una ragazza pazza per Elvis, amante della buona cucina, in perenne guerra con la madre che le propina diete di tutti i tipi e generi e aggiungetele un ragazzo che odia a morte le canzoni Elvis, che ama le donne di tutti i tipi e di tutti i generi e che ama mangiare insalate di pollo.
Riprendete quella ragazza e immaginatevela in un pub a parlare con le sue amiche mentre si lamenta della sua vita da trentenne che sta andando a scatafascio dopo essere stata lasciata dal suo ragazzo, ottimo partito per sua madre e ottima presenza al suo fianco il giorno del matrimonio di sua sorella. L’avete focalizzata? Bene.
Questa è Minerva. Colei che lotta per entrare in un bustino di due taglie più piccolo che le strizza il seno e le fa mancare il fiato, che dedica un giorno alla settimana per la “cena del se” con le sue amiche e che dov’è lei non può mancare una buona e vecchia canzone di Elvis.
Che c’entra nella sua vita Calvin? Nemmeno lui lo sa.
Galeotta fu una scommessa che il suo più acerrimo nemico David gli propina per la bellezza di dieci mila dollari, sul portarsi a letto Min entro un mese.
Calvin non accetterebbe mai una cosa così, perché il suo apparire scontroso all’esterno non fa parte di certo del suo carattere.
Dopo aver preso visione di Min decide ulteriormente di non approfondire la scommessa, visto che non quella ragazza non appare appetibile al suo istinto sessuale.
Declina la scommessa e decide invece di scommettere con i suoi amici per un fugace invito a cena sempre con quella donna prosperosa.
Il fatto vuole che Minerva, in combutta con le sue amiche, decide di andare lei da Calvin per invitarlo fuori ma ascolta le parole “accetto la scommessa”, peccato che lei non sappia quale delle due Cal abbia accettato.
Così quando lui le chiede un appuntamento fuori, lei presa dalla rabbia ma anche da un veloce ragionamento mentale che porta a tenere Calvin con se per un mese decide di unire l’utile al dilettevole e far di Calvin il suo accompagnatore al matrimonio della sorella.
Il loro diventa un frequentarsi senza rendersene conto, sancito ogni volta con la frase “ti auguro tutto il meglio” ogni volta che devono separarsi.
Ma il problema è che non ci riescono.
Iniziano a dipendere l’uno dall’altro e la forte scarica sessuale tra i due di certo non ci mette molto a nascere.
Se ci aggiungiamo un gatto clandestino che entra in casa mentre Calvin porta la cena a Minerva, abbiamo completato il ritratto.
I due non sopportandosi, trovano ogni situazione propizia per battibeccarsi, per aggredirsi e per baciarsi.
Ma dall’altra parte abbiamo un David gelosissimo più che di Calvin per essere tra le braccia della sua ex donna, è geloso del successo del nemico con le donne e non solo. Insieme a far combutta con David c’è la ex di Calvin innamorata pazza delle sue teorie psicologiche da applicare al povero ex per fruttare soldi. Innamorata dell’illusione di saper amare.
Quella tra Calvin e Minerva non è la solita storia fatta di cuori e fiori, porteranno il lettore a piangere dalle risate ma anche alla frustrazione sentendosi coinvolti nella loro relazione.
Un romanzo fresco, schietto e vero. Che vede un susseguirsi di momenti tra amici, pasti, amanti, ex e famiglie contrastanti.
Perché il bello dell’amore non è la complessità, l’estetica essenziale. No, l’amore va oltre. L’amore è una scommessa con noi stessi.
Ed è bello vedere come Calvin che non si era mani innamorato, lo inizia a fare con l’ultima persona che credeva possibile e poi proprio grazie ad una scommessa che ha odiato.
Una piccolissima nota personale, quando arriverete a leggere l’epilogo sappiate che io avrei preferito una fine diversa per i due.

Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate. Se siete d’accordo con me o avete altro da dirmi.
Vi ricordo la pagina Facebook di “Annidinuvole” e ricordatevi di pigiare il +1 così da renderci tanto felici e orgogliose.
Un grande abbraccio.

-Ila- 



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