Ciao
ragazze :)
Per
l’appuntamento de #gliintramontabili di oggi vorrei parlarvi di un libro che mi
è piaciuto molto, che rileggo volentieri e con un sorriso. Non è molto vecchio, ha poco più di un annetto, ma,
secondo me, rientra a pieno titolo in questa etichetta. Leggendo scoprirete
perché :)
- Titolo: Ti aspettavo
- Autore: J. Lynn
- Casa Editrice: NORD
- Pagine: 335
- Da acquistare sì o no? Decisamente sì
- Voto: 9
Vi
è mai capitato di voler fuggire da tutto e da tutti, di voler ricominciare da
capo, lasciandovi il passato alle spalle e poter finalmente dimenticare? Fare
finta che non sia successo nulla e che tutto sia stato solo un brutto incubo?
Questo
è il più grande desiderio di Avery Morgansten, un desiderio che l’ha spinta ad
attraversare il paese, cambiare stato e iscriversi in una piccola università
del West Virginia per sfuggire al suo passato e al piccolo paesino texano dove
era continuamente additata e vittima di scherzi telefonici.
Avery
avrebbe anche un altro desiderio: passare inosservata e diventare invisibile.
L’amicizia e l’amore non sembrano importanti per lei, che fa della tranquillità
la sua massima priorità.
Tuttavia
è proprio quando meno lo si aspetta che accadono le sorprese più belle, anche
se all’inizio non sembrano affatto tali.
È
il primo giorno di università e nonostante sia partita in largo anticipo per
evitare sorprese, Avery si ritrova imbottigliata nel traffico. I minuti passano
e l’inizio della lezione di astronomia si avvicina, facendola agitare sempre di
più. Parcheggia e di corsa si avvia verso la porta quando all’improvviso va a
sbattere contro un albero con gli addominali. E considerato che un albero non
può avere gli addominali si deve trattare per forza di un ragazzo. Alza lo
sguardo per osservarlo e si pente subito della sua scelta: spettinati riccioli
neri, magnetici occhi azzurri e un fisico così scolpito da fare invidia a una
statua greca.
Cameron
Hamilton.
Nonostante
lui l’aiuti a recuperare le penne volate ovunque e la inviti a entrare insieme
a lui nell’aula di astronomia, Avery scuote la testa e corre via, spaventata.
Le
cose non migliorano: Cam non solo rischia di investirla, ma i due si scoprono
vicini di casa. E, come se non bastasse, devono lavorare insieme per il corso
d’astronomia.
Tutto
questo infastidisce molto Avery, ma diverte Cam.
Pian
piano, giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, la ragazza inizia a rendersi
conto che Cam è innocuo e cerca in tutti i modi di metterla a suo agio.
Cam
non è Blaine, il passato al quale
tenta disperatamente di fuggire, ma che continua a rincorrerla con chiamate
anonime e mail minatorie.
Dovrebbe
sentirsi spaventata e terrorizzata, dovrebbe voler sfuggire ancora più lontano,
ma non fa nulla di tutto ciò. Perché il suo porto sicuro sono proprio le
braccia di Cam: solo quando è stretta vicino a lui si sente tranquilla e tutta
l’ansia scompare.
Nonostante
non abbiano una vera relazione, Cam e Avery passano quasi tutto il loro tempo
libero insieme: fanno la colazione la domenica mattina, guardano film seduti
vicini sul divano… anche se continuano a definirsi amici, sono molto di più.
Tutto
peggiora il weekend del Ringraziamento, che Avery passa con Cam e la sua
famiglia: il ragazzo scopre il segreto che si cela dietro il braccialetto che lei
tiene sempre al polso.
Una
cicatrice dai bordi frastagliati percorre la vena lungo il polso.
Spaventata,
la ragazza decide di fare ciò che le riesce meglio. Scappare dal problema,
evitare Cam e cercare di diventare invisibile, di nuovo. E ci riesce per
davvero, nonostante tutti i tentativi che il ragazzo fa per riallacciare il
rapporto.
I
mesi passano: Avery abbandona il corso di astronomia perché è troppo doloroso
stare a lezione, vedere Cam e pensare ai bei momenti insieme, passa le vacanze
di Natale e il suo compleanno da sola e si accorge che la solitudine non fa più
per lei. Le manca Cam, il suo sorriso, i suoi biscotti… anche la sua tartaruga.
E non gli addominali, ma proprio Raffaello, il suo animaletto domestico.
E
sarà questa consapevolezza a riunirli e a far rifiorire la loro storia d’amore.
Ma
riusciranno a essere sinceri l’un l’altra e a confessarsi i loro segreti
più oscuri?
È
proprio vero che la condivisione allevia il dolore e accelera il processo di
guarigione?
Un
libro che è un inno all’amore, la panacea universale.
Un
libro che ti conquista già alle prime pagine.
Un
libro senza troppe pretese, che non intende essere una denuncia ai casi
d’abuso, ma che piuttosto vorrebbe essere un grido di speranza. Perché è
davvero possibile guarire, non solo dalle ferite fisiche, ma anche da quelle
psicologiche, dalle ferite dell’anima.
Cam
non è un ragazzo speciale ed è per questo che ha conquistato il mio cuore. Ok,
ammettiamolo, un po’ lo è, ma è soprattutto un ragazzo normale. Non è perfetto,
assolutamente no: anche lui ha avuto i suoi traumi e ha fatto delle scelte
sbagliate, ma è riuscito a rialzarsi e ad affrontare il mondo con rinnovata
energia.
A
suon di biscotti, uova, battute, sorrisini e tanta complicità, riesce a
penetrare nel guscio di Avery per farle rendere conto che la vita deve essere
vissuta, che nascondersi e scappare possono essere le scelte più semplici, ma
questo non vuol dire che siano anche quelle più giuste.
Ti aspettavo è un libro che fa sorridere e, a
livello inconscio, riflettere. Quante volte abbiamo avuto troppa paura per
affrontare di petto una situazione preferendo nascondere la testa sotto la
sabbia e fare finta che il problema non esistesse? Quante volte abbiamo avuto
paura perfino a fidarci delle persone a noi care. Quante volte non abbiamo
vissuto per paura di essere additati, giudicati oppure derisi?
Cam
ci insegna a fregarcene, ci insegna a dar ascolto solo ai giudizi di chi merita
davvero la nostra fiducia.
Perché
condividere il peso lo rende più leggero e quindi più sopportabile.
Detto
questo spero di avervi incuriosito e invogliato a leggere il libro!
Tenetevi
in contatto con noi sulla nostra pagina fb per aggiornamenti in tempo reale
delle nostre letture :) Grazie per aver letto la recensione e… cliccate +1 ;)
Robi
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