Salve belle nuvoline!
Che compito arduo: la prima recensione del mese tocca a me e
ho sperato fino all’ultimo di trovare un libro interessante di cui parlarvi.
Finalmente è arrivato settembre e dopo mille giri tra libri
e novità… vi ho trovato una chicca che spero voi possiate catturare
immediatamente.
Oggi parlo di…
- Titolo: La notte più lunga
- Autore: Leylah Attar
- Casa editrice: Newton Compton
- Numero pagine: 343
- Da leggere? F-A-V-O-L-O-S-O
- Voto: 8
Voto copertina:
La bomba che esplode in un centro commerciale in Africa fa
perdere tante vite ma in mezo a questa catastrofe due desini si intrecceranno.
Jake dopo l’attentato diventa un uomo burbero e trasandato,
che non trova più la stima nella vita, che non trova più una corda a cui
aggrapparsi. Durante quell’attentato, con dei palloncini in mano, ha perso la
parte più bella di lui. La parte innocente, la parte che lo avrebbe sempre
accettato anche con mille difetti: Lilly, sua figlia. L’ha persa così, senza
poterla salutare, senza poterle dare un ultimo bacio di addio.
Rodel invece durante l’attacco era mille miglia lontana da
quel luogo. Una semplice telefonata ha sancito la fine del suo legame di sangue
con sua sorella. Quell’ultimo messaggio in segreteria non è bastato per dire
addio alla sua metà di anima.
Così Rodel si mette in viaggio, vuole vedere gli ultimi
posti visitati da sua sorella, riscoprire i suoi ultimi attimi.
Ed è proprio lì che fa la conoscenza di Jake. Un uomo che
sopravvive, proprio come lei.
Rodel vorrebbe portare avanti il progetto di sua sorella Mo:
riuscire a salvare alcuni bambini albini dal mercato delle superstizioni.
Infatti in Africa c’è un mercato nero di bambini albini dove si considera
fortuna possedere un loro pezzo, come una gamba o un braccio e bere il sangue di
un albino è considerato l’apoteosi della fortuna.
Rodel non ci sta e armata di buona volontà vorrebbe portare
avanti questa crociata. Con Jack.
Jack all’inizio è restio, è burbero, è affogato nel dolore. Ma
gli basta vedere gli occhi di una bambina albina indifesa che cambia subito
atteggiamento.
Rodel e Jack intraprendono un viaggio nel profondo della
Tanzania. Incontrando sul loro cammino sconfitte, vittorie e tante persone che gli
affiancano in questo percorso.
Ma soprattutto incontrano loro stessi, mettendo da parte
paure, incubi e sofferenze.
Rodel sarà capace di espiare le colpe di Jack, in un modo
che per lui sarà una manna dal cielo.
Si scopriranno lentamente, affrontando le loro ferite senza
paura.
Una volta in Africa ho baciato un re…
Questo libro ha avuto la capacità di farmi piangere sia
all’inizio che alla fine.
Quando ho iniziato la lettura non sapevo di che storia
trattasse, innanzitutto devo spiegarvi che ho passato un mese di apatia verso
qualsiasi libro.
Ogni storia che avevo tra le mani mi sembrava inconcludente,
superficiale… insomma, la solita storiella e posso dirvi senza indugio che ne
ho abbastanza di queste storie che basta uno sguardo e sono tutti innamorati.
Probabilmente tornerò presto a leggerle chissà… oppure le
metterò da parte per mooooolto tempo ancora.
Insomma, non sapevo più cosa leggere. Ero totalmente
demotivata.
Però mentre ero a cazzeggio sul blog mi sono accorta che
l’autrice di “Senza nessun segreto” (recensione QUI) aveva pubblicato un altro
libro con la Newton Compton. E io quel libro l’ho super amato, perché appunto non era
la solita storiella d’amore.
E immaginatemi in quel momento, con il nuovo libro sul
kindle a piangere già dal prologo. Mi aveva conquistato in partenza!
La storia è originale. Dopo il prologo l’autrice ci spiega
come è nata questa idea e non mento se vi dico che mi sono venuti i brividi.
Ha trattato di un tema crudo come il traffico di bambini
albini. È raccapricciante l’idea che hanno in Africa su questo tema ed è triste
anche il fatto di come basta un attentato per spezzare tante vite.
Ho apprezzato come da una tragedia come questa ci sia stato
l’intreccio delle vite di Ro e Jack. Ma non crediate che sia tutto semplice.
Ci sono state difficoltà nel loro cammino, dolore, morti
sfiorate.
Ma tutto è stato capace di accrescere le loro emozioni, fino
ad avvicinarli e a farli diventare un tutt’uno.
Jack è un omone burbero, che da quando non ha più suo
figlia, si è chiuso in se stesso. Immaginate che grande cambiamento avviene in lui
quando viene trascinato nel vortice di Rodel.
Ro dal suo canto soffre in modo diverso, attraverso la
vocina di sua sorella in mente.
Due dolori simili ma di diversa portata.
È stato bellissimo vedere Jack smussarsi con il suo
caratteraccio. Adorabilissimo quando gioca con una paperella che inutile vi
dica come e quando, dovete scoprirlo voi.
Però i due dovranno affrontare anche degli ostacoli. Primo
tra tutti la loro diversità. Jack è legato all’Africa, ha la sua azienda e i
suo affetti lì. Ro è una donna di città, in Inghilterra c’è il suo lavoro, il
suo cottage… tante altre problematiche in più da affrontare per i due.
In questa storia c’è amore, ci sono sorrisi, ci sono
lacrime, sofferenze, gioie e tanto tanto altro ancora. Una storia che mi ha toccato
il cuore e che è riuscita a farmi uscire dal blocco del lettore. Una statua
gliela vogliamo fare?
Io, con il cuore in mano, vi saluto e vi invito a leggere
questo libro. Spero che possa colmarmi di emozioni proprio come è successo a
me.
Un abbraccio.
Ilaria
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