martedì 4 settembre 2018

Recensione: La notte più lunga


Salve belle nuvoline!
Che compito arduo: la prima recensione del mese tocca a me e ho sperato fino all’ultimo di trovare un libro interessante di cui parlarvi.
Finalmente è arrivato settembre e dopo mille giri tra libri e novità… vi ho trovato una chicca che spero voi possiate catturare immediatamente.
Oggi parlo di…

  • Titolo: La notte più lunga
  • Autore: Leylah Attar
  • Casa editrice: Newton Compton
  • Numero pagine: 343
  • Da leggere? F-A-V-O-L-O-S-O
  • Voto: 8


Voto copertina:


La bomba che esplode in un centro commerciale in Africa fa perdere tante vite ma in mezo a questa catastrofe due desini si intrecceranno.
Jake dopo l’attentato diventa un uomo burbero e trasandato, che non trova più la stima nella vita, che non trova più una corda a cui aggrapparsi. Durante quell’attentato, con dei palloncini in mano, ha perso la parte più bella di lui. La parte innocente, la parte che lo avrebbe sempre accettato anche con mille difetti: Lilly, sua figlia. L’ha persa così, senza poterla salutare, senza poterle dare un ultimo bacio di addio.
Rodel invece durante l’attacco era mille miglia lontana da quel luogo. Una semplice telefonata ha sancito la fine del suo legame di sangue con sua sorella. Quell’ultimo messaggio in segreteria non è bastato per dire addio alla sua metà di anima.
Così Rodel si mette in viaggio, vuole vedere gli ultimi posti visitati da sua sorella, riscoprire i suoi ultimi attimi.
Ed è proprio lì che fa la conoscenza di Jake. Un uomo che sopravvive, proprio come lei.
Rodel vorrebbe portare avanti il progetto di sua sorella Mo: riuscire a salvare alcuni bambini albini dal mercato delle superstizioni. Infatti in Africa c’è un mercato nero di bambini albini dove si considera fortuna possedere un loro pezzo, come una gamba o un braccio e bere il sangue di un albino è considerato l’apoteosi della fortuna.
Rodel non ci sta e armata di buona volontà vorrebbe portare avanti questa crociata. Con Jack.
Jack all’inizio è restio, è burbero, è affogato nel dolore. Ma gli basta vedere gli occhi di una bambina albina indifesa che cambia subito atteggiamento.
Rodel e Jack intraprendono un viaggio nel profondo della Tanzania. Incontrando sul loro cammino sconfitte, vittorie e tante persone che gli affiancano in questo percorso.
Ma soprattutto incontrano loro stessi, mettendo da parte paure, incubi e sofferenze.
Rodel sarà capace di espiare le colpe di Jack, in un modo che per lui sarà una manna dal cielo.
Si scopriranno lentamente, affrontando le loro ferite senza paura.

Una volta in Africa ho baciato un re…





Questo libro ha avuto la capacità di farmi piangere sia all’inizio che alla fine.
Quando ho iniziato la lettura non sapevo di che storia trattasse, innanzitutto devo spiegarvi che ho passato un mese di apatia verso qualsiasi libro.
Ogni storia che avevo tra le mani mi sembrava inconcludente, superficiale… insomma, la solita storiella e posso dirvi senza indugio che ne ho abbastanza di queste storie che basta uno sguardo e sono tutti innamorati.
Probabilmente tornerò presto a leggerle chissà… oppure le metterò da parte per mooooolto tempo ancora.
Insomma, non sapevo più cosa leggere. Ero totalmente demotivata.
Però mentre ero a cazzeggio sul blog mi sono accorta che l’autrice di “Senza nessun segreto” (recensione QUI) aveva pubblicato un altro libro con la Newton Compton. E io quel libro l’ho super amato, perché appunto non era la solita storiella d’amore.
E immaginatemi in quel momento, con il nuovo libro sul kindle a piangere già dal prologo. Mi aveva conquistato in partenza!


La storia è originale. Dopo il prologo l’autrice ci spiega come è nata questa idea e non mento se vi dico che mi sono venuti i brividi.
Ha trattato di un tema crudo come il traffico di bambini albini. È raccapricciante l’idea che hanno in Africa su questo tema ed è triste anche il fatto di come basta un attentato per spezzare tante vite.
Ho apprezzato come da una tragedia come questa ci sia stato l’intreccio delle vite di Ro e Jack. Ma non crediate che sia tutto semplice.
Ci sono state difficoltà nel loro cammino, dolore, morti sfiorate.
Ma tutto è stato capace di accrescere le loro emozioni, fino ad avvicinarli e a farli diventare un tutt’uno.

Jack è un omone burbero, che da quando non ha più suo figlia, si è chiuso in se stesso. Immaginate che grande cambiamento avviene in lui quando viene trascinato nel vortice di Rodel.
Ro dal suo canto soffre in modo diverso, attraverso la vocina di sua sorella in mente.
Due dolori simili ma di diversa portata.

È stato bellissimo vedere Jack smussarsi con il suo caratteraccio. Adorabilissimo quando gioca con una paperella che inutile vi dica come e quando, dovete scoprirlo voi.

Però i due dovranno affrontare anche degli ostacoli. Primo tra tutti la loro diversità. Jack è legato all’Africa, ha la sua azienda e i suo affetti lì. Ro è una donna di città, in Inghilterra c’è il suo lavoro, il suo cottage… tante altre problematiche in più da affrontare per i due.

In questa storia c’è amore, ci sono sorrisi, ci sono lacrime, sofferenze, gioie e tanto tanto altro ancora. Una storia che mi ha toccato il cuore e che è riuscita a farmi uscire dal blocco del lettore. Una statua gliela vogliamo fare?

Io, con il cuore in mano, vi saluto e vi invito a leggere questo libro. Spero che possa colmarmi di emozioni proprio come è successo a me.

Un abbraccio.

Ilaria



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