sabato 5 marzo 2016

Recensione: Amori d'Irlanda


Wela lettori! Bentornati tra noi nella rubrica dell’#amicaCE.
Oggi vi proponiamo una breve ma molto bella storia offerta dalla Triskell. Uscita solo alcuni mesi fa, l’autrice super italiana ci racconta una doppia storia ma… scoprirete tutto continuando la lettura.



Voto copertina:


Viola ama in modo spropositato l’Irlanda ed è proprio questa che fa cambiare le vite non solo quella della ragazza ma anche quella dell’amica Laura.
Insieme partono per festeggiare il Natale nel paese dei folletti e delle pentole piene d’oro. È qui che incontreranno i loro destini.
Viola troverà quel suo collega di lavoro odioso, Guido, che non lo sopporta perché troppo lontano da quella che realmente è lei. Diversi è l’unica parola che li accomuna. Ma… in tutte le storie c’è un “ma” e di certo non mancherà nemmeno a loro.
Stesso dicasi per Laura e Lorenzo. Dei perfetti sconosciuti ma che a primo sguardo non si lasceranno sfuggire quel lampo che li ha avvicinati.
Un Natale, quattro persone e l’inizio di tutto.
Volete scoprire cosa succede? Non vi resta che aprire il libro e scoprirlo, trasferendovi in Irlanda!


La storia è breve ma intensa, scorre molto velocemente e, se possibile, la si finisce anche in un giorno.
Viola e Laura sono due amiche che partono, un viaggio innocente per festeggiare il Natale e i trent’anni di Viola ma qui hanno un doppio regalo nelle loro vite.
Il libro è strutturato in due parti, la prima dedicata alla storia di Viola e Guido che non si sopportano durante le ore lavorative ma Viola non si sa spiegare il perché non sapendo che dietro il comportamento di Guido si nasconde una storia sofferta e che è sinonimo di paura per il ragazzo.
La loro sarà una bella storia, che metterà in tavola le carte nascoste che alle volte non sempre si vuol tradurre immediatamente.
La seconda parte del libro toccherà a Laura e Lorenzo. Inizialmente pensavo che mi dovesse piacere meno la loro storia in compenso a quella di Viola e Guido. Invece… non è stato così.
Se possibile loro due mi sono piaciuti di più, dove vi è sofferenza a me piace sempre tutto moltiplicato :)
Nella seconda parte non solo si parlerà di Laura e Lorenzo ma si avrà anche un tuffo nel futuro che ho molto apprezzato.
Non mi immaginavo minimamente che la loro fosse una storia importante e travagliata.
Ebbene si, sono rimasta piacevolissimamente colpita. 
Libro scorrevole, ottimo linguaggio e ottima dimestichezza dei tempi della storia.
Promosso.

Ora facciamoci due chiacchiere con l’autrice per sapere di più della sua vita, del libro e dei suoi progetti futuri. Rimanete con noi.


Ciao Eva e benvenuta nel blog di AnniDiNuvole, iniziamo subito col conoscerti meglio.


Grazie a voi per l'invito!

1-    Come ti sei avvicinata al mondo della scrittura? Hai un ricordo particolare?

Sono "grafomane" da quando ho imparato a tenere la matita in mano, e da quando mi ricordo ho sempre amato la scrittura. A scuola, adoravo i compiti di italiano, quei bei temi lunghi di letteratura o di attualità... Ho sempre scritto solo per me: da bambina ho scritto favole che poi illustrava mia sorella, più brava di me con matite e colori, da adolescente brevi storie sul modello di quelle pubblicate sui "giornali per ragazze" come il mitico "Cioè", poi, quando sono diventata mamma, alcuni racconti per bambini... Solo da qualche anno però ho provato a dare concretezza a questa mia passione, pubblicando alcuni racconti su un blog e poi facendo il grande salto e cercando il giudizio professionale degli addetti ai lavori. Sono ancora stupita, felice e grata per tutte le valutazioni positive che sono state accordate a quello che ho scritto finora.

2-    Come ti è venuta l’idea per la storia di “Amori d’Irlanda”?

"Christmas in Killarney" è stata la prima che ho scritto, tra le due storie. Avevo deciso di partecipare alla tradizionale rassegna natalizia del blog "La Mia Biblioteca Romantica", e cercavo un'ispirazione tipicamente natalizia ma che fosse anche un po' diversa dal solito. Visto che adoro tutto quello che è anglosassone, e in particolare l'isola di smeraldo, ad un certo punto ho cominciato a pensare: Irlanda... Irlanda... Irlanda...
In cerca di ispirazione, ho digitato "Christmas" e "Ireland" su Google, e uno dei primi risultati è stato un articolo sul Natale a Killarney (Cill Airne in gaelico), una bella cittadina del sudovest dell'isola di smeraldo, dove tra l'altro io e mio marito avevamo passato un paio di giorni nel nostro tour irlandese, otto anni fa. Ho immediatamente ritirato fuori le nostre foto di viaggio, e nel frattempo mi sono immersa in pieno nell'atmosfera natalizia evocata dagli articoli che leggevo sul festival di Natale che si svolge ogni anno in città. Ho scoperto che una delle canzoni natalizie più popolari d'Irlanda si intitola proprio "Christmas in Killarney" e... e da lì è partito tutto.

3-    Dalle pagine del libro traspare molto la devozione che ha Viola nei confronti dell’Irlanda, passione che accomuna anche te?

Assolutamente sì. Sono profondamente innamorata dell'Irlanda, ma non solo: adoro anche l'Inghilterra e la Scozia, e tutto quello che fa parte della cultura anglosassone è completamente nelle mie corde. Amo il sottile humour britannico, amo la lingua, la musica, perfino il cibo e il clima.

4-    Guido e Lorenzo sono soliti usare qualche parola in gaelico e non ti nascondo che ogni tanto andavo su Google Translate per scoprire cosa dicessero, come te la cavi con questa lingua?

Ho scoperto il gaelico durante il mio primo viaggio in Irlanda, collezionando le bustine dello zucchero che davano nei pub quando chiedevo un the. Su ognuna di esse c'era un proverbio o una frase tipica, e il suono misterioso di questa lingua mi ha subito affascinato. Ma non la parlo affatto, è troppo complicato... l'unica cosa che so pronunciare bene è Slainté (salute!), quando mi godo una bella birra gelata con gli amici.
  
5-    Quale delle due parti del libro ti è piaciuta di più scrivere?

Devo essere sincera, non ho una preferenza tra le due storie. Ogni volta che metto per iscritto una storia, di solito dopo un bel po' che mi ronza nella testa, mi affeziono alla vicenda e ai personaggi, tanto da considerarli quasi miei amici. Quando ho cominciato a scrivere la storia di Viola e Guido, già sapevo che Laura e Lorenzo, ai quali dedico poche righe, avrebbero avuto anche loro molto da dire.

6-    E come lettrice, se potessi vederla da fuori, quale coppia ti ha colpito di più?

Più che a una coppia, vedendolo dall'esterno sono particolarmente colpita da Lorenzo, perché tra i quattro protagonisti è quello più... umano. Lui è quello meno coraggioso, anche un po' codardo, no? Guido ha almeno la giustificazione del suo brutto passato, per la sua ritrosia a lasciarsi andare,  mentre lui semplicemente cede alla paura e rinuncia a Laura per vigliaccheria. Mi piaceva l'idea di riscattarlo, in un certo senso, di dargli una seconda possibilità. Un uomo che fa un errore, e poi se ne rende conto e chiede disperatamente perdono, mi sembrava un bel personaggio da raccontare.

7-    Ho una curiosità… se Lorenzo non avesse avuto la possibilità di partire per lavoro, avrebbe lasciato lo stesso Laura o avrebbe continuato la loro relazione?

Come dicevo prima, secondo me sì, l'avrebbe lasciata lo stesso. Secondo me, Lorenzo si è davvero spaventato di quello che gli stava succedendo per la prima volta nella vita. La responsabilità, il futuro, un progetto... questo tipo di paura è un sentimento comune. Per fortuna si è reso conto di quello che aveva perso, e di quanto gli sarebbe costato vivere lontano dalla sua Laura.

8-    E secondo te, se Guido non avesse avuto il suo passato travagliato e non avesse deciso di lasciare il suo paese per Roma, il destino lo avrebbe fatto incontrare lo stesso con Viola?

Più che al destino, credo nelle occasioni, nelle possibilità, nella fiducia. Viola, con la sua allegria, la sua colorata e divertente gioia di vivere, fa breccia nel cuore di Guido perché è il momento giusto. Vi confesso una cosa: tanti anni fa conoscevo un tipo alla Guido, alla "bel tenebroso", deciso e arrogante, freddo e duro con tutti. Non rideva mai... gli era successo esattamente quello che accade a Guido: tradito e ingannato, tutto il mondo gli si era sgretolato attorno. L'ho perso di vista, e non so poi cosa gli sia successo, se abbia trovato una donna capace di restituirgli la felicità. Nella mia storia, ho costruito Guido pensando un po' a lui, e ho voluto dargli una possibilità.

9-    Hai mai pensato di scrivere un continuo delle loro storie?

Non proprio. Sia Viola e Guido che Laura e Lorenzo hanno superato difficoltà e dolore e hanno raggiunto la loro felicità. Per scrivere ancora di loro qualcosa che sia interessante, dovrei far succedere qualcosa di negativo, mettere loro davanti altre difficoltà da superare, altri dolori... e credo che ne abbiano già passate abbastanza.

10- Facciamo un passo nel futuro prossimo… Come te li vedi tutti quanti a dieci anni di distanza?

Mi piace esplorare le varie possibilità. Cosa potrebbe succedere? Sicuramente un altro matrimonio, quello di Laura e Lorenzo, no? E poi vedo... tanti viaggi in doppia coppia, un paio di bambini, un cane, un gatto... Una cosa è certa: li vedo felici.

11- Se potessi identificare le due coppie in due canzoni, quali sarebbero?

Beh, quando penso a Viola e Guido non posso fare a meno di canticchiare proprio "Christmas in Killarney", allegra e scoppiettante come Viola, e poi è il simbolo della nascita del loro amore, quindi... Per Laura e Lorenzo è un po' più difficile, perché non ne avevo una specifica in mente mentre scrivevo. Ma mi viene in mente una bella canzone dal ritmo irish, "The Galway girl", i cui versi finali recitano: "I've traveled around, I've been all over the world, but I've never seen nothing like a Galway girl". Mi sembra che simboleggi abbastanza quello che Laura è per Lorenzo: qualcosa di diverso da tutto, l'unica cosa che conta.

12- Quali sono i tuoi progetti al momento? Stai lavorando per qualcosa?

Scrivere non è il mio vero mestiere, lo faccio per passione ma il mio lavoro quotidiano è tutt'altro. Quindi, scrivo ritagliando spazi al lavoro e alla famiglia, e non riesco ad essere molto prolifica. Comunque c'è sicuramente qualcosa di concreto nel mio prossimo futuro: ho firmato per la pubblicazione di un'altra novella, sempre con la Triskell, ambientata questa volta nella mia città, Roma. Credo che vedrà la luce entro l'anno. Ho poi appena consegnato in valutazione a due case editrici un'altra novella, ma non ne saprò nulla prima di qualche mese. Vedremo poi quali altre storie mi verranno a trovare. Una dimensione che mi piace molto è quella del racconto: forse raccoglierò quelli che ho scritto negli ultimi anni in un'unica pubblicazione, esplorando magari la possibilità del self-publishing. Ma soprattutto, spero di non perdere ma il piacere della scrittura come passione.

Noi ti ringraziamo per queste chiacchiere tra lettori e autrice e ti auguriamo un in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e per la tua vita.

Grazie a voi, davvero tantissime grazie per questa intervista divertente e originale, e per lo spazio che dedicate al mio libro. Sono felice di avervi regalato un momento di emozione con le storie di Viola e Guido e di Lorenzo e Laura. A presto.
Eva.


Adorabili lettori, siamo giunti alla fine anche per oggi ma vi ricordo che il nostro blog ha in corso un bellissimo Giveaway a cui potete partecipare seguendo semplicissime regole.
Perchè non tentare la fortuna?
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Io vi saluto e tuffandomi in Irlanda vi auguro un buon week and. 

Ila 

1 commento:

  1. Grazie mille, amiche di Anni di Nuvole, per questa intervista simpatica e originale e per lo spazio che avete dedicato al mio libro.
    Sono davvero contenta di essere riuscita a far vivere anche a voi un po' della magia della mia amata Irlanda!
    A presto

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