venerdì 12 febbraio 2016

Recensione: Prima che arrivassi tu


Ciao amiche!
Il romanzo di cui vi parlerò oggi rientra a pieno titolo tra i romanzi salita, cioè quei romanzi dall’inizio difficile, ma che, per un motivo o per l’altro, non smetti di leggere. E ti ripagano sempre perché, una volta superato il punto critico, diventano semplicemente fantastici.

  • Titolo: Prima che arrivassi tu
  • Autore: Tania Paxia
  • Casa Editrice: Romanzo Self, disponibile su Amazon
  • Pagine: 323
  • Da leggere sì o no? Superate il punto critico e poi avviatevi felicemente e dolcemente lungo il viale del tramonto


  • Voto: 8


Voto copertina:

Sono poche le persone che sanno veramente ciò che vogliono. Durante il cammino spesso si esce dalla retta via, si prende una scorciatoia che si rivela essere una trappola, le vie traverse non funzionano e spesso quella che credevamo la retta via non è che un sentiero di campagna che ci porta ancora più lontani dall’obiettivo.
Allegra è figlia di un architetto americano e, per questo motivo, si è sentita in dovere di iscriversi alla facoltà di architettura per seguire le orme del padre. Ma quella proprio non era la sua strada, e, nel corso degli anni, ha cambiato ben tre facoltà universitarie per arrivare poi a lettere, un indirizzo che ben si confà alla sua vera passione: la scrittura.
Quando il padre è venuto a saperlo non è stato per nulla contento e tantissimi nodi sono venuti al pettine. Litigi, recriminazioni, lacrime… Allegra non sa proprio che fa.
Sa che scappare non è l’idea migliore del mondo, ma in quel momento le sembra l’unica opzione rimasta. Approfittando dell’estate, decide di andare dai numerosi parenti del padre, a New York, di rimanere lì per i mesi estivi, approfittarne per studiare, ma anche per terminare la traduzione del suo romanzo.
A New York le cose non sono affatto come si era immaginata, soprattutto per colpa sua.
Evan, un bellissimo ragazzo, amico di scorribande del cugino Jo. Ogni sera una ragazza diversa e, come se non bastasse l’aurea sexy e misteriosa che emana a renderlo sempre più affascinante ai suoi occhi, tutti i suoi parenti le consigliano a rimanere il più lontano possibile da lui.
Se solo non fosse così dannatamente affascinante, cavolo!
La situazione degenera con l’incontro di Ashley, una bellissima donna bionda che Evan ha soprannominato La Sentinella perché lo segue in tutti i suoi spostamenti.
Nessuno tra i famigliari di Allegra è disposto a rivelarle la verità, perché è compito di Evan e solo suo farlo. La situazione si fa sempre più forte, ma nessuno dei due cede: quella poca amicizia conquistata andrebbe subito alle ortiche e non ne varrebbe davvero la pena.
Per cosa poi? Meno di tre mesi di passione e poi una lunga, dolorosa e permanente separazione?
Nono, non ne vale assolutamente la pena!
Perché, in fondo, nemmeno Evan vuole una storia: nel suo passato una donna ha già spezzato il suo cuore e non c’è una soluzione migliore che stringere un patto con Allegra così che lei interpreti la parte della sua finta fidanzata agli eventi mondani organizzati dalla famiglia del ragazzo e l’aiuti, in qualche modo, a riconquistare la ex, no?
Assolutamente tutto nella norma.
E il suo cuore non sarebbe stato scalfito.
Prima che arrivasse lei.


Come ho detto nell’introduzione… vi sto parlando di un romanzo molto particolare. Tralasciando la linea di confine, sottile ma non troppo, che c’è tra la posizione di interprete e di traduttore e la difficoltà che comportano queste due mansioni differenti. Lo so, potrò sembrarvi pignola e rompipalle, ma ci tengo veramente moltissimo  e spesso ho sbuffato quando vedevo dei particolari fraintesi.
Un altro aspetto del libro che credo di non aver capito appieno è rappresentato dalla scala dei personaggi: la famiglia in America è troppo numerosa, alcuni zii o cugini non sono stati caratterizzati appieno (e spesso mi sembra siano stati messi lì, un po’ a casaccio) e il mio preferito, il cugino Jo, si vede poco… per non dire veramente poco!


Ma adesso parliamo delle cose positive :)

Contrariamente al 99% dei self disponibili su piattaforme come Amazon e Kobo sono a sfondo erotico: scene piccanti a destra e a sinistra, giocattoli erotici di qui, frustrate di là… Blablabla
Beh, amiche… qui non troverete nulla di questo genere. È un romance e quindi c’è l’amore, ma non manca l’amicizia, la voglia di scoprire e di scoprirsi, soprattutto da un punto di vista personale. In questo romanzo possiamo leggere la storia di una ragazza qualsiasi, magari ci ricorda perfino una nostra conoscenza! Una ragazza che è stufa della propria vita e la vorrebbe cambiare, vorrebbe fare qualcosa, ma non ha coraggio sufficiente per affrontare le difficoltà che si pongono tra il suo essere ragazza e il diventare donna. In primis i genitori, ma soprattutto la paura di sbagliare, cadere, rialzarsi, fare altri due passi, cadere, rialzarsi di nuovo e correre.
Consiglio davvero caldamente questo romanzo e vi prego di non arrendervi dopo i primi capitoli; anche io ho avuto quella stessa sensazione, ma, chiamatela cocciutaggine oppure sesto senso, ho continuato a leggere e non me ne sono affatto pentita!


Ora, in esclusiva per AnniDiNuvole, vi lascio a una carinissima intervista con la gentilissima autrice! Se la recensione vi è piaciuta, fatecelo sapere con un commentino sul nostro blog o sulla pagina facebook! Vi aspettiamo numerosi!

Ciao Tania e benvenuta in AnniDiNuvole!
Grazie per averci concesso questa piccola intervista, spero che ti possa divertire come mi sono divertita io a stilare le domande.
1) Per prima cosa… raccontaci di te! Com’è nata la passione per la scrittura? Cosa ti ha spinto a fare il grande passo pubblicando su Amazon? E, soprattutto, qual è il tuo libro preferito?

La passione per la scrittura è nata quando ero piccola, ma si è sviluppata con il tempo, soprattutto durante le scuole superiori e durante i viaggi in treno per raggiungere la città nella quale ha sede l’università che frequento. Nel corso degli anni ho provato a sottoporre i miei manoscritti a qualche editore, ma nessuno (se non a pagamento) si faceva vivo, così ho cercato un’altra soluzione gratuita per pubblicare e raggiungere i lettori per un parere esterno. Il mio libro preferito? In realtà ne ho due, il primo fa parte della mia infanzia ed è Alice nel Paese delle Meraviglie, mentre l’altro l’ho letto in età adolescenziale ed è Il Conte di Montecristo che ho adorato in ogni sua parte.

2) Come potrai leggere dalla mia recensione, all’inizio ho fatto fatica ad ambientarmi nel tuo romanzo per tutti i tuoi personaggi. Per qualcuno che ha difficoltà con i nomi, come me, rappresenta un’impresa epica! A quale sei più affezionata? Perché?

Oh beh mi spiace! Ho cercato di scegliere dei nomi abbastanza semplici e credibili per l’ambientazione che ho scelto. Sono affezionata a tutti, ma il personaggio che più preferisco è Ally, perché condivido con lei la passione per la scrittura e anche la paura di deludere gli altri. Per il resto è del tutto diversa da me, ma per quelle due caratteristiche la sento piuttosto vicina al mio modo di pensare.

3) Quando scrivi preferisci il silenzio oppure la musica non ti disturba? Se dovessi suggerire al lettore una playlist, come sarebbe composta?

Durante la scrittura preferisco ascoltare la musica e a tutto volume, per giunta. Mi aiuta a isolarmi dal tutto il resto. Per le riletture e la fase di editing, invece, ho bisogno di silenzio, per cui di solito questa fase di rifinitura la svolgo di notte. Durante alcune parti che ho scritto stavo ascoltando uno dei cd di Adele, che cito anche nel libro come “calmante” per Ally nel suo viaggio di ritorno da Brooklyn. Durante il viaggio di andata, invece, cito i Muse, quindi penso proprio che questi due siano in playlist per forza. Ho ascoltato anche qualche canzone di Ed Sheeran, Paolo Nutini e dei Kings of Leon.

4) Anche tu sei una fan delle stampe a fiori come Alice?

Non mi dispiacciono, ma non sono una fan, ecco. :) Per l’arredamento, al contrario di lei, preferisco le tinte unite.

5) Il libro si muove tra New York e Pisa, gli Stati Uniti e l’Italia, due mondi completamente diversi. Ally scappa dagli zii oltreoceano credendo, in questo modo, di poter trovare una soluzione a tutti i problemi che l’affliggono. Invece si imbatte in qualcuno che sta vivendo i suoi stessi problemi. Evan e il suo mondo aiutano Ally a capire meglio suo padre e le sue scelte mentre Evan, con l’aiuto della ragazza, capisce quali siano le sue priorità. Se Ally non si fosse letteralmente scontrata con Evan, se fosse arrivata in un altro momento, magari durante il suo giorno di riposo si sarebbero incontrati? Il loro rapporto sarebbe rimasto lo stesso oppure Evan avrebbe cercato di farsela subito, non approfondendo la conoscenza?

Di sicuro si sarebbero incontrati, a un certo punto, ma secondo me il loro rapporto non sarebbe stato lo stesso senza i loro battibecchi iniziali. Se si fossero conosciuti in un altro contesto, senza sapere niente l’uno dell’altra, Evan ci avrebbe provato senza dubbio, ma non sono certa che Ally ci sarebbe stata! ;)

6) Una cosa che non ho capito e mi ha turbato è stato il cambiamento caratteriale di Ashley. Puoi spiegare meglio questo passaggio? È merito di Paolo o davvero si è accorta di che pasta è fatta Madison? Perché io, lo ammetto, l’ho amata un sacco quando faceva la stronza!

Ashley, nel profondo ha un animo buono, ma si fida troppo dell’apparenza. Ally e Paolo, due persone comuni e fuori dal suo mondo fatto di agi e privilegi l’aiuteranno a comprendere e a valutare meglio le persone che ha intorno e che le stanno vicino soltanto per interesse. Il suo fare da stronza, in definitiva, è un po’ una maschera e uno scudo che usa come sistema di difesa contro gli estranei.

7) Che sensazioni proveresti a vedere il tuo romanzo tradotto?

Ah non so! Probabilmente salterei dalla gioia, ma poi so già che mi verrebbe l’ansia, come sempre quando pubblico un nuovo romanzo.

8) Scriverai mai il paranormal To the hill?

Sì, certo! La trama è già pronta! Mi manca il tempo per scriverlo, ma con calma lo scriverò. Spero entro l’anno.

9) Da scrittrice, qual è la scena che ti ha dato più preoccupazioni? Da lettrice, qual è la tua scena preferita? Perché?

La scena che mi ha dato più preoccupazioni è stata all’inizio, quando Ally si trova ancora a casa di sua sorella e suo cognato. La mia intenzione era quella di trasmettere un pizzico di tristezza, per via della situazione in cui si è cacciata la protagonista. Non è una cosa gravissima, perché c’è di peggio nella vita, ma in quel momento per lei, aver deluso suo padre è la cosa peggiore che potesse realizzarsi nella sua vita. Forse ho un po’ esagerato, nel senso che in effetti, rileggendo quella parte iniziale, risulta essere un po’ lenta, però senza quella, secondo me, non si capirebbe del tutto l’evoluzione del personaggio e della sua storia. Da lettrice, invece, la mia scena preferita è quella della festa del quattro luglio, quando Ally propone a Evan di stringere la promessa solenne.

10) E per ultima… una domanda un po’ spoiler! Hai dei progetti in cantiere? Nuovi libri da proporci? :)

Sì, ho due libri quasi pronti, uno YA e un fantasy crossover di “Sono io Taylor Jordan!”

Robi

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