venerdì 2 ottobre 2015

Recensione: Là dove stanno i sogni


Bentornati lettori.
Buon venerdì e buon quasi fine settimana. Siamo nella rubrica degli #autoriemergenti, per chi ancora non lo sapesse, quegli autori che stanno sbocciando e che non hanno niente in meno di quelli con libri e libri cartacei alle spalle. Quegli autori che pubblicano self, storie su portali web e quant’altro. 
Noi di AnniDiNuvole li scoviamo e ve li facciamo conoscere.
Oggi tocca ad un’autrice che non avevo ancora mai latto, ma che è stata una gradita sorpresa.
Siete pronti? Vi informo che vi serviranno i fazzoletti.



Ginevra è a Roma da poco tempo. Scappa da qualcosa che la tormenta come se la stesse seguendo dalla sua vecchia Trieste fino alla capitale.
La vita le ha fatto incontrare Valeria, con una realtà totalmente diversa dalla sua. Una famiglia perfetta e senza un passato nascosto e che ha paura di rivelare.
Gin vive con suo cugino. Un ragazzo che nasconde il suo stesso essere e che presto o tardi si darà la colpa di tutto.
Ginevra e Massimiliano si incontrano un giorno qualsiasi, da perfetti sconosciuti e subito iniziano a punzecchiarsi e a non sopportarsi.
Max, il Conte, è una leggenda in quella vecchia Roma. Temuto da tutti, invidiato dagli amici e ricercato dalle ragazze, Max si tiene lontano dalla vita con un braccio teso e le gambe pronte a scappare. La realtà difficile della vita gli grava sulle spalle, unico uomo nella sua famiglia cerca di tirare avanti lì dove il portafoglio della madre non arriva.
Max nasconde il suo vero essere proprio come nasconde i graffi della vita sulla palle sotto al suo chiodo. Non sa che in comune a Ginevra ha la paura.
Ginevra, con i suoi capelli turchini e gli occhi azzurri, inizialmente non sopporta quel ragazzo che le ha rubato i suoi amati Ray-Ban aviator, quando si parla di lui vorrebbe prenderlo a schiaffi ma come spesso accade nella vita, non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina.
Massimiliano e Nico, amici di una vita, si avvicinano a Ginevra e a Valeria come se fosse una cosa semplice, come se lo avessero fatto da una vita. La verità è che Max inizia sempre più spesso a pensare a quella ragazza che sembra spaventata dal mondo ma che nasconde la paura dietro alla schiettezza e alla faccia tosta.
Max e Gin impareranno che non si può scappare dal passato e dal destino. Questo infatti ha giocato le sue carte per farli incontrare e dissipare le loro paure.
Gin con i suoi sogni nel cassetto ma che ha paura di far avverare.
Max che nel cassetto ha solo dolore e polvere.
Una storia sentita, travagliata e commovente. Che imparerà a scavalcare i pregiudizi, i timori e le sconfitte, dando voglia di combattere e non arrendersi mai. Perché si, i sogni sono raggiungibili.


Ebbene è successo. Ho pianto. Evviva!
Ma non di un piantino che direte “si vabbè, ti saranno appannati gli occhi”, vi prego non diciamo eresie! Lacrimoni, signore e signori.
Perché direte voi? Perché si è lì tutti tranquilli con tutto l’amore nelle mani, con un “ti amo” urlato nel vento e poi bum. Il declino.
Sono stata da cani.
Dovete sapere che io i pianti migliori non me li faccio mica per i miei amori finiti male, ma per le parole scritte da qualche parte di persone che nemmeno conosco.
Ma andiamo dal principio.
Quella di Gin e Max a tratti mi è apparsa un po’ come quella di “Tre metri sopra il cielo”, ovviamente scritta cinquecento sedicimila volta molto meglio. Io in pratica son cresciuta con quella storia, sebbene me ne vergogni ma è capitato. Haimè.
Max è quel ragazzaccio che tutti vorremmo. Con un passato e presente offuscato, che nessuno conosce e che fa venir voglia di salvarlo da qualsiasi cosa nasconde.
Gin non è la solita ragazza timida e che abbassa lo sguardo per qualsiasi cosa, i suoi capelli turchini e i tatuaggi nascosti su tutto il corpo ne sono la prova.
Ma quello che sconvolge subito è l’animo. Diverso ma simile tra i due.
Passeranno la metà della storia andando contro i loro sentimenti, non riconoscendoli ma basta un sorriso, uno sguardo, che noi lettori iniziamo a tifare per i due con tanto di trombette e pon-pon.
Nella storia si potranno trovare tanti spunti di conversazione, non è la storia banale e quasi noiosa che ormai troveremmo ovunque.
Là dove stanno i sogni” è una rivincita, è una scoperta continua dell’amore, è il pregiudizio, è la lotta, è l’attenzione alla sicurezza. Tutte materie di odierna attenzione.
Questa storia mi ha subito attratta, ma anche mi ha lasciato con quel dolore bello che le storie di questo genere ti lasciano.
Ma x e Gin saranno anime destinate a incontrarsi, proprio come è successo nel loro cammino e per colonna sonora avranno sempre la voce di Vasco che li vedrà per sempre ballare stretti in modo impacciato ma perfetto. Perché loro sono e saranno i loro reciproci sogni.

***

Dopo il mio sproloquio, voglio lasciare la parola all’autrice che ha gentilmente accettato di rispondere a un’intervista che risponde tutte le mie e spero vostre, curiosità.

1-    Benvenuta nel blog di AnniDiNuvole e complimenti vivissimi per questa bellissima storia che mi ha fatto sognare ed emozionare in modo perfetto e genuino. Partiamo subito con le curiosità di base per conoscerti meglio, com’è nata questa tua passione per la scrittura?

Ciao AnniDiNuvole, innanzitutto ci tengo a ringraziarti per il tempo speso a leggermi!
La mia passione per la scrittura è nata all’inizio delle superiori; come si può ben immaginare avevo tanto da dire al mondo e così ho cominciato con delle poesiole (non mi vien proprio di definirle “Poesie”), tuttavia non era abbastanza, tant’è che questo mio bisogno di esternare tutto ciò che avevo dentro ha trovato la sua valvola di sfogo. E così ho cominciato a scrivere.

2-    Parliamo invece della storia, qual è stata l’ispirazione che ti ha spinto a scrivere di questa?

Dunque, “Là dove stanno i sogni” è nata ascoltando tante canzoni e come si può ben immaginare, molte di queste erano di Vasco. Ammetto che l’album del 2004 mi ha ispirato tantissimo per la creazione/idealizzazione di Max, un personaggio un po’ complesso e che, per forza di cose, mi ha spinto ad informarmi di più su Roma e su determinati argomenti. Insomma, è tutto un “da cosa nasce cosa”! Basta avere un buon Principio e tanta voglia di andare avanti.

3-    Se tu dovessi identificarti in uno dei tuoi protagonisti, chi saresti e perché?

Penso Chiaretta… Mi piace chiamarla così, poiché la sento tanto vicina da esserne quasi in confidenza. In lei ci vedo qualcosa di me, anche se abbiamo una storia diversa alle spalle.
Insomma, mi identifico molto in Chiara perché è una ragazza che è cresciuta in fretta e soprattutto si è cresciuta da sola, perché la madre era sempre occupata a pensare ad altro. Nonostante ciò, però, non è mai caduta, anzi, si è sempre fatta forza da sola, sebbene abbia avuto il sostegno del fratello, un pilastro che le ha impedito di cadere.
Chiaretta poi mi piace perché è un po’ come tutte le ragazze: ha una cotta per qualcuno che non se la fila. Insomma, è una ragazza normale, comunissima, ma è anche una che dice “No!” quando le cose vanno male. Lei fa di testa sua e se qualcuno le dice – o vuole farle credere – di essere troppo grassottella per poter danzare, lei alza le spalle e si mangia un panino. Sa che la vita non è Apparire, ma Essere.

4-    Qual è stato il passaggio più divertente da scrivere e quale, quello più difficilotto?

Diciamo che non c’è un episodio unico che mi ha divertito scrivere, perché tutte le scene Max/Nico mi hanno fatto morire dalle risate… Quei due hanno un rapporto unico!
La scena più difficile da buttar giù, invece, come si può ben presumere è proprio il finale. Ma meglio non dire niente!

5-    Vorrei chiederti una cosa che riguarda Valeria e Nico, se non ho capito male, c’è un passaggio in cui si capisce (o almeno io ho intravisto questo) che tra i due qualcosa tra nove mesi popolerà le loro vite. Ho capito bene o sto sbagliando? Nel primo caso, come ha reagito Nico a questa notizia? Parlaci per via ipotetica e facci sognare.

Hai capito benissimo! Comunque ho cercato ti trattare la cosa nel modo più “superficiale” possibile di modo che quasi nessuno se ne potesse ricordare, ma ammetto di averlo fatto perché non erano loro la coppia principale. Se ci avessi dato più importanza il finale non avrebbe avuto il suo peso, bensì sarebbe stato smorzato.
Ad ogni modo, parlando per via ipotetica, penso che inizialmente Valeria sarà talmente sorpresa da dire “No, questa cosa non mi va!”, una reazione dovuta al fatto che teme il giudizio dei genitori e, soprattutto, di Nico. Valeria, infatti, penserà che il rapporto con lui sarà ben presto compromesso ma… sorpresa delle sorprese, Nicola sarà ben felice della cosa e quindi tutto finirà in bene e… vai di Gin! Capitemi!

6-    Per quanto riguarda il finale, credo che tu abbia colto di sprovvista tutti noi lettori. Un finale che mi ha fatto piangere le peggiori lacrime. Di forte impatto e che lascia molto riflettere. Secondo te, se le cose non fossero andate come sono andate, come si sarebbe evoluta la storia tra Max e Gin? Via ipotetica anche qui J

In tutta sincerità, non penso che le cose sarebbero potute durare. Purtroppo Max non è un ragazzo che sa essere fedele in amore. Con Gin è sempre stato un terno al lotto; ci ha provato e ci stava riuscendo, ma la fila di ragazze fuori la porta era lunga… Lui avrebbe potuto sfogarsi con qualcuna al primo litigio pesante con Ginevra e da lì le cose sarebbero andate in un peggiorando cronico. Certo, magari Gin avrebbe potuto perdonare, ma fino a quando? Ci sono tante ragazze che pur di avere Max farebbero e direbbero di tutto.

7-    Continuando con il finale, hai sempre immaginato di concludere così o avevi vie alternative?

Essendo una ragazza che scrive – e vive – le proprie storie alla giornata (nel senso che tutto si sviluppa giorno per giorno) non avevo un finale certo. Per la verità non ce l’ho quasi mai; lascio che siano gli eventi e i caratteri dei personaggi a portarmi dov’è giusto andare.
Per rispondere alla domanda, quindi, no, non avevo un finale ben preciso in testa. Mi sarebbe piaciuto descrivere qualcosa di felice, ma sentivo che tutto stonava. Già alla festa le cose stonavano… dovevano andare diversamente, anche perché quella sorta di morale – se così vogliam chiamarla – presente nel finale, non sarebbe stata compresa se le cose fossero state tutte rose e fiori.

8-    Curiosità portami via, facciamo un salto temporale di dieci anni. Come immagini i protagonisti della tua storia? Dove sono e cosa fanno?

Bella domanda! Penso che Valeria e Nico staranno insieme, ma magari non sposati. Non so bene perché, ma ho come l’impressione che siano i classici tipi da “Il nostro legame è forte di suo, non ha bisogno di esser testimoniato con un anello al dito”, e quindi sì, credo che metteranno su famiglia senza esser realmente sposati.
In quanto agli altri personaggi… penso che Max si sarà trasferito altrove pur di non avere Roma sotto gli occhi e penso che sua sorella abbia preso il suo posto nei Riders.
In quanto a Ramona e Gabriele, credo che abbiano finalmente trovato l’amore della loro vita.

9-    Ti ringrazio per la tua disponibilità e noi di AnniDiNuvole ti auguriamo il meglio. Quali sono i tuoi progetti ora? In bocca al lupo per tutto e a presto.

Diciamo pure che non faccio progetti; quel che sarà sarà, ma se è qualcosa di buono ben venga! Io, comunque, vi ringrazio ancora per il tempo dedicatomi e, soprattutto, ringrazio chi avrà voglia di leggermi!
Buona giornata e crepi il lupo! <3

***

Anche oggi la rubrica degli #autoriemergenti finisce qui. Ma non temete, presto torneremo a parlarvi di quelle storie belle e meravigliose che prima o poi avranno una loro opportunità.
Ora non vi resta che correre a leggere di Max e Gin e di innamorarvi. Non abbiate paura.
Io vi ricordo di unirvi alla nostra comitiva nei tasti social che trovate in alto a destra e di diventare lettori fissi nella barretta blu a sinistra. 
Se la recensione vi è piaciuta e con sé la storia dei due protagonisti, spolliciate il +1.
Vi auguro tanto amore, sogni e buone letture.

Ila

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