martedì 22 settembre 2015

Recensione: The wedding


Salve a tutti magnifici lettori e bentornati con le #newsdaleggere.
Oggi lasciamo un attimo la rubrica del #lunedìinrosso dove solitamente scrivevo di loro e ve li porto su un piatto di creta, quello d’argento è occupato, pronti alla riscossa.
Dopo due volumi… “impegnativi” oggi tocca al terzo capitolo!
Mmh… qualcuno mi ha già capita. Bene! Preparatevi a scoprire con me, loro!


Voto copertina:


L’anno che si stanno lasciando alle spalle per Sophie e Neil è stato quello più difficili della loro vita.
Dopo il cancro combattuto egregiamente, la disperazione di un lavoro perduto, un libro in cantiere e tanta sofferenza mischiata a tanta passione, i due ragazzi (bhè... insomma) stanno per partire alla volta delle loro famiglie. Conoscenze e ritrovi saranno all’ordine del giorno.
L’amore di Neil nei confronti di Sophie vorrebbe sfociare nel culmine più alto delle aspirazioni: il matrimonio.
Quando Neil fa la proposta all’adorata Sophie, la ragazza accetta subito. Incurante dei pareri della gente e della paura che risiede in se stessa.
La vita di Sophie cambia dal giorno alla notte, sbalzata in un mondo sconosciuto per lei, si aggrapperà alla sua ancora di salvezza: Neil. Che non perderà occasione per confortare la donna della sua vita e per spronarla nei suoi ideali e sogni.
Ma la vita agiata di Neil Elwood, in cui tutto è possibile, metterà in crisi la piccola Sophie che proviene da una vita più semplice e senza fronzoli, tanto che metterà in crisi la sua relazione con l’unica persona che ha sempre dato per scontato che ci sarebbe stata nella sua vita: la sua migliore amica Holli.
Molte cose cambieranno nella sua vita, cose che andranno ad aumentare rispetto ai due primi libri.
Anche Sophie Scaife cambierà?

La serie di "The boss" è composta da:


- The boss (recensione QUI)
- The girl (recensione QUI)
- The hook-up (breve racconto)
- The wedding
- The ex (ottobre in Italia)
- The baby (in Italia nel 2016)


Sono viva per miracolo.
Vi chiedete: perché? Semplice, perché questo libro è stato di una noia mortale.
Secondo me è un reato perseguibile per leggere sprecare 412 pagine per questo libro. Infatti io ho fatto economia e me lo sono scaricato in ebook e che tra poco andrò a cancellare per far spazio ad altri libri molto più interessanti. Povero Jerry, che deve sopportare tutto questo. Si, Jerry è il mio Kindle. 
Che dirvi amici, siamo al terzo libro e le cose non è che siano cambiate più di tanto.
I due protagonisti sono sempre quelli lì che abbiamo trovato nei due capitoli precedenti.
Neil, quello che sembra vivere sui monti con Heidi e che secondo me fa invidia al nonno di questa.
Sophie, quella che vive nel mondo dei balocchi e del “oh mio dio sono assurdamente ricca”.
Inizio il libro e noto, fortuitamente, che già alle prime dieci righe Sophie descrive Neil non come l’uomo che ama ma come il miliardario che è. Inizia con le sue stancanti etichette che rimbomberanno nel libro ad ogni pagina, quasi a voler sottolineare con la penna rossa, dieci volte sotto ad una parola che deve essere ricordata. Ebbene, l’autrice nel libro ci ricorda costantemente di quanto Neil sia schifosamente ricco e di quanto Sophie invece no, e che per lei sarà difficilissimo abituarsi a tutto quel danaro. 
Si, come no.
Arrivo a leggere di una scena che fuori dal contesto mi è sembrata esilarante. Sappiamo, so che lo sapete, che l’omone Neil non ha paura di nulla. No? Per Giove, ha sconfitto la leucemia chissà come (a tal proposito vorrei davvero sapere chi è il suo spacciatore abituale di cellule staminali così da poter salvare tutti i malati di cancro meno ricchi di lui, peccato che l’autrice non menzioni il nome.  Simpatia portami via) e invece prende paura della madre, di età più piccola perfino di lui, di Sophie.
Ma come! Ma cosa! Neil non mi puoi inciampare su questi puntini. Mi cade il mito.
E così, passano le festività natalizie dispersi nel Michigan e in Irlanda. facendola in barba a tutti noi plebei perchè loro possono volare da un polo all’altro del pianeta, inchiniamoci alla forza dei bigliettoni. Io al massimo gli posso fare il dito medio.
Ma torniamo a noi… torniamo a Sophie sonoburlona Scaife, quanto è esilarante quando ci dice che “Neil non è sempre disposto al sesso”? No, davvero… ma, ma, devo ammettere che ha ragione, e perché Neil ci nasconde un segreto, quel furbacchione! Visto che la sua “l’isola di Pasqua” è stata risentita dalla chemioterapia ora usa il confettino blu. Che strano… perché l’autrice non ci ha propinato anche il mistero mistico in questo lato? Poteva farci passare anche del “miracolo” dell’innalzamento. Forse, qualcosa veritiera ce la voleva lasciare. Ma non cantiam vittoria così presto.
Ecco, la cosa che mi ha fatto più rabbia di questo libro, perché lo sapete… qualcosa che mi fa rabbia ci deve essere per forza in ogni libro di questa serie, è come costantemente Sophie si deve giustificare di questa cosa della ricchezza. Più ci vuol convincere che lei non sarà mai una ricca, più ci prende per il culo. 
E come faccio a saperlo? Perché l’attimo prima dice di quanto stia cercando di rifiutare la ricchezza del suo fidanzato, l’attimo dopo si compra una borsa da 115 mila dollari. 
Ma ci prende per il culo seriamente?
Devo però ammettervi una cosa: ho volutamente saltato le parti di sesso.
Non ce l’ho fatta. È stato qualcosa di più forte di me. Perché ho notato che gira e volta le parole che l’autrice usa in quei momenti sono sempre le stesse. Lui che la frusta, lui che le fa toccare il cielo con un dito, lui che infila tutta la mano in… vabbè ci siamo capiti, e lei che statica subisce. E subisce di tutto!
Mi sono anche abbastanza stancata di questa pantomima e devo ammettere che tutto questo sesso presente nei due libri precedenti tutto sommato non c’è in questo. O forse sono solo io che ho saltato, tipo salto in lungo, tutto quello che rientra nel sesso tra i due.
E allora vi domanderete, come mai ho dato 4 anche se non ho letto di queste scene?
Semplice, è proprio la storia che non ha fondo e valore.
Come può essere che un multimiliardario s’innamori di una che ha visto solo una volta e che la continui ad amare per undici lunghi anni senza sapere chi sia e da dove venga? Come si può che due persone si rincontrano per caso a New York? Come può una con nessuna esperienza pubblicare un libro con grande successo? E come può quest’ultima ottenere per capriccio un assegno da 500.000 dollari dal suo fidanzato per aprire una rivista tutta sua?
Ma nemmeno nei migliori cartoni della Disney.
Io trovo il libro, con tutta la serie, una grossissima presa per i fondelli.
Non so, mi sembra davvero una questione personale perché in quel libro ci vedo tanti ideali per cui le persone combattono giorno e notte e poi arriva una X autrice che fa sembrare tutto facile. Per non parlare di quanto maschilista e di quanto bassa concezione abbia della donna l’autrice. Una pezza per lavare il pavimento probabilmente conterebbe di più.
Nel libro non c’è nulla che attiri l’attenzione. Mai una lite, mai un pizzico di pepe.
Sesso, pseudo amore e noia, sono all’ordine delle pagine. Tanto che arrivi a un punto in cui inizi a saltare frasi perché non vedi l’ora di finirlo.
Non sono per niente entusiasta della piega di questo fenomeno. Perché ok i gusti, ma qui secondo me c’è una base oggettiva che fa cilecca.
Ma chissà, vedremo cosa ci aspetta nei prossimi due libri.

Anche oggi abbiamo finito, anche se la news non è una delle migliori.
Io vi saluto e vi ricordo i tasti social in alto a destra. Venite pure a far parte della nostra tribù sia diventando lettori fissi che lasciandoci un +1.
Buona settimana lettori e a presto.

Ila

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