giovedì 24 settembre 2015

Recensione: Lo Hobbit


Ciao! Oggi per #gli intramontabili parleremo de Lo Hobbit, un libro che ha avuto ancora più successo dopo l'uscita dei tre film basati su di esso.



Voto copertina:


Bilbo Baggins è un hobbit che vive in un buco scavato nella terra. Non è un buco qualsiasi, è un buco-hobbit, cioè un buco pulito, luminoso e accogliente.
Gli hobbit non sono avventurieri, preferiscono rimanere nella Contea e non saltare neanche un pasto.
Una mattina però si presenta alla sua porta un uomo alto, vestito tutto di grigio e con un cappello a punta sul capo. È Gandalf – un mago – che gli offre di partecipare ad un'avventura, ma Bilbo da buon hobbit che è, rifiuta. 
Gandalf a insaputa di Bilbo incide un simbolo sulla sua porta e da qui incomincerà la magnifica, ma pericolosa avventura dell'hobbit.
Così grazie al simbolo arrivano alla sua porta a poco a poco i 13 nani che formano la Compagnia, con a capo Thorin Scudodiquercia.
I nani hanno sempre vissuto nella Montagna Solitaria e grazie alle miniere scavate in essa si sono arricchiti, tutta la Terra di Mezzo è venuta a sapere della loro ricchezza, ma tra questi c'è anche un drago, Smaug, che arrivato alla Montagna uccide quasi tutti i suoi abitanti con il suo alito di fuoco e si impadronisce del tesoro e della casa dei nani.
Bilbo quindi si ritrova protagonista di una faccenda di cui non sapeva niente fino a qualche giorno prima: i nani hanno intenzione di riprendersi la Montagna e di uccidere il drago.
La Compagnia affronta Orchi, Lupi Mannari, Elfi e Uomini prima di arrivare a Smaug, ma nonostante le difficoltà non si separano mai di propria volontà e sono sempre pronti ad aiutarsi a qualsiasi costo, sarebbero anche capaci di sacrificare la propria vita per un altro componente della Compagnia.


Il romanzo è una specie di prequel della famosissima trilogia de Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit però è scritto in modo semplice, quasi fiabesco, con canti, con descrizioni di paesaggi e personaggi inventati che lasciano il libero sfogo all'immaginazione. Infatti è un libro che possono leggere anche i più piccoli.
Probabilmente il personaggio preferito di quasi ogni lettore sarà Bilbo, questo piccolo uomo che all'inizio ha paura di tutto, ma che alla fine si rivelerà essere un eroe.
Ci sono anche altri personaggi interessanti come Thorin o i due fratelli nani Fíli e Kíli , che purtroppo per me non vengono caratterizzati più di tanto. Forse questo è l'unica pecca del romanzo, ci sono tanti personaggi che potrebbero essere interessanti, ma sui quali Tolkien non si sofferma più di tanto. Cosa che invece il film fa, per esempio il legame fraterno tra Fíli e Kíli emerge di più nei film che nel romanzo.
Comunque Lo Hobbit è uno di quei romanzi che se letti più volte a diverse età, lascerà sempre qualcosa di diverso. A me ha lasciato l'amicizia che cresce sempre di più tra Bilbo e Thorin, all'inizio Thorin non sopporta Bilbo, non si fida di lui e soprattutto pensa che non abbia la stoffa per riuscire ad affrontare un'avventura del genere. Poi però tutto cambia, Thorin comincia a fidarsi e scoppia l'amicizia, alla fine arriverà a confidare le sue paure su un possibile tradimento da parte dei nani solo a Bilbo. 
Un altro aspetto che mi ha colpito è stato la voglia di Bilbo di affrontare il viaggio nonostante tutte le difficoltà, le ha sempre affrontate tutte andando avanti e mai indietro. Penso che sia un personaggio da prendere come esempio, anche le cose che ci sembrano impossibili da fare, alla fine possiamo farle, basta non abbattersi e tenere la testa alta.
Insomma, è un romanzo da leggere anche se l'avventura non vi attira più di tanto perché vedrete che vi piacerà un sacco. E mi raccomando poi guardate tutti e tre i film!

E voi l'avete letto? Fateci sapere cosa ne pensate e continuate a seguirci!
Un abbraccio.

Sara Z

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