Bentornati lettori, siete pronti a conoscere un nuovo libro per la rubrica del martedì? Quei libri freschi freschi di stampa... che sono in bella mostra o nascosti sui scaffali delle librerie. Che delizia!
Oggi parliamo di...
- Titolo: Una vendetta quasi perfetta
- Autore: Fabrizio de Sanctis
- Casa editrice: Libromania
- Numero pagine: 273
- Da acquistare o no? Sì, sì, sì e ancora sì!
- Link: http://libromania.net/it/una-vendetta-quasi-perfetta
- Voto: 9
Voto copertina:
Neri Ottaviani è il terzo
tassista fiorentino ucciso di venerdì con un colpo di calibro 22 alla testa. Il
vicecommissario della Squadra Mobile Attilio Siciliano è sotto pressione, non
riesce a trovare un movente che colleghi i tre omicidi, i tassisti del turno di
notte hanno paura e il prossimo venerdì si avvicina inesorabilmente. Ci sarà un
altro omicidio? Un nuovo Mostro si aggira per Firenze? Nella ricerca del
colpevole, aiutato da Stefania Lanzi, dirigente della Buoncostume, e dall’amico
tassista Valerio Chiellini, Attilio Siciliano scopre un giro di ricatti e una
brutta storia di usura, ma non basta a fermare l’assassino. Ogni sette giorni il rituale si
compie.
Non sono solita leggere
romanzi gialli. Non mi piacciono particolarmente e li trovo spesso troppo
simili tra loro ma questo romanzo va letto. De Sanctis è riuscito a creare
qualcosa di diverso, intrigante e che non fa staccare gli occhi dalla pagina
nemmeno un secondo.
Partiamo dal protagonista,
il vicecommissario Attilio Siciliano. Il romanzo è raccontato dal suo punto di
vista e quest’uomo sprizza sarcasmo da ogni poro, cosa che personalmente io
amo, e poi è estremamente diretto e pratico, va dritto al dunque, fa domande
scomode e non ha paura di andare contro i suoi superiori pur di portare a termine
il lavoro. Stefania, la sua inaspettata collega, è la sua versione in gonnella,
il che me l’ha resa subito estremamente simpatica.
Poi c’è la storia.
Il lettore un minimo
perspicace non avrà problemi a capire chi sarà il colpevole. Lo capirà quasi subito,
ancora prima della metà del libro. Penso che sia proprio il bello di questo
libro: ti fa intuire chi è il colpevole, non te lo dice fino alle ultime righe
del libro, e al contempo ti invoglia a leggere per vedere come il viceispettore
capirà di chi si tratta e cosa ci sta dietro. Sì, perché alcuni passaggi del
libro sono visti proprio dal punto di vista del nostro assassino, cosa che ci
permette di scoprire le sue ragioni ed entrare nella sua psiche.
In realtà il punto focale
del romanzo è proprio l’indagine, l’autore si prodiga a spiegarci e ad
accompagnarci passo a passo attraverso l’indagine del vicecommissario,
muovendosi all’interno dei meccanismi della questura, della procura e dei
ragionamenti della polizia. È chiaro che De Sanctis ha fatto i compiti e sa di
cosa parla perché ogni cosa è scritta con la massima precisione e attenzione
per i dettagli.
A fare da sfondo a tutto
questo c’è la magnifica Firenze, anche questa ben conosciuta dall’autore, con
le sue vie e i suoi ristoranti e bar che il protagonista ama usare come luogo
per svolgere le sue indagini.
Insomma, una bellissima
lettura, un giallo che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo e che non
stanca mai, che fa appassionare anche chi, di gialli, non è appassionato.
Scritto con semplicità, sarcasmo e una grande capacità linguistica, a mio
parere.
Leggetelo!
AnniDiNuvole vi ricorda di spolliciare il +1 e di lasciarci i vostri pensieri, ci farete contentissime.
Federica
Nessun commento:
Posta un commento