lunedì 13 luglio 2015

Recensione: Lolita


Ciao! Buon inizio settimana a tutti! 
Come sapete il lunedì è dedicato ai romanzi hot e oggi parleremo di Lolita, un classico sentito e risentito da cui sono stati tratti due film, uno del 1962 e l'altro del 1997. Io vi consiglio di vedere solo il primo perché è quello più fedele al romanzo. Nel secondo invece sembra che tra i due ci posso essere addirittura amore.



Humbert Humbert è un uomo che non arriva ai cinquanta, è un professore di letteratura francese, il suo matrimonio è andato a rotoli ed ha avuto anche un esaurimento nervoso. La sua vita cambia quando trasferitosi in America, nel New England, affitta una stanza nella casa della vedova Charlotte Haze. La donna ha una figlia, Dolores Lolita Haze, ha dodici anni ed è una ragazzina un po' ribelle.
Humbert ha sempre avuto un debole per le ragazzine che hanno meno di tredici anni e che ispirano sessualmente un uomo grande il doppio o il triplo di loro, lui le chiama ninfette e Lolita è una di queste.
Così nasce questa ossessione verso la bambina, lei è innocente e non si rende conto del rapporto che sta nascendo tra i due, ma l'uomo ne è consapevole e nel suo diario annota in una grafia difficile da decifrare tutto quello che pensa della sua Lo.
La ragazzina però è costretta dalla madre a partire per la colonia e il giorno della partenza i due si scambiano il primo vero e proprio contatto fisico: Humbert si ritrova Lolita stretta tra le braccia e le sue labbra sulle sue in un bacio casto.
Charlotte ha programmato una cosa, mentre lei sarà occupata ad accompagnare sua figlia, l'uomo starà leggendo una lettera su cui ha scritto che lo ama. La lettera dice anche che se al ritorno della donna lui sarà ancora lì, significherà che anche lui la ama e che si sposeranno.
In un primo momento Humbert ha intenzione di fare le valigie e andare via, ma riflettendoci capisce che sposando Charlotte diverrebbe il patrigno di Lolita e avrebbe per sempre al suo fianco la sua amata.
Al ritorno della donna, Humbert è lì. È costretto a fingere, a lui non piacciono le donne, a lui piacciono le bambine.
Dopo poco tempo dal matrimonio però, Charlotte trova il diario di Humbert e riesce a leggerne il contenuto. La donna minaccia di rendere pubblico il suo pensiero sulla figlia e di scappare via con Lolita, ma questo non accade perché mentre attraversa la strada presa ancora dallo shock, non si rende conto dell'arrivo di un'auto e viene investita rimanendo uccisa.
Humbert quindi ha la via libera, va a prendere Lolita dalla colonia e le racconta che sua madre è in ospedale.
I due non tornano a casa e da qui incominciano i vari spostamenti da motel a motel per tutti gli Stati Uniti.
Durante i viaggi Humbert riceve anche dei favori sessuali sotto pagamento da Lolita. Sa che la bambina non cercherà aiuto perché la minaccia dicendole che se andrà in prigione lui, ci andrà anche lei.
Dopo un anno, l'uomo decide di iscrivere Lolita ad una scuola femminile, ma è molto possessivo e non le permette di avere altri impegni, lei riesce comunque a convincerlo a farla partecipare ad una scuola di teatro dove incontra un commediografo, Clare Quilty.
Qualche giorno prima della prima messa in atto di una recita, Lolita e Humbert litigano e lei scappa via. L'uomo la ritrova mentre sta uscendo da una cabina telefonica e lei gli dice che vuole andare via.
Alle fine partono perché le voci su loro due stanno diventando poco gradite e così riprendono a muoversi da motel a motel. Mentre si spostano Humbert si rende conto che un uomo li segue.
In seguito Lolita si ammala ed è costretta a stare in ospedale, ma alla sua guarigione un uomo che fa credere di essere lo zio la va a prendere.
Humbert, venuto a sapere della scomparsa della ragazzina, incomincia a cercarla nei motel, scoprendo ogni volta che lei ci è stata con l'altro uomo, ma al suo arrivo era sempre troppo tardi.
Vanno avanti così, Humbert è dietro di loro, ma mai troppo vicino.
Preso dallo sconforto alla fine rinuncia. 

Lolita non starà più con lui? Cosa succederà ad Humbert arrivati a questo punto?


Il parare che si ha su Lolita, sono sicura cambi da persona a persona. Non è uno di quei romanzi che arrivati all'ultima parola dell'ultima pagina dici: “Che bello” o “Che brutto” e poi non ci pensi più. No, una volta chiuso il libro, si ripercorre tutta la trama chiedendosi se si può essere così malati come lo è Humbert, se Lolita è veramente una piccola prostituta, se il tema trattato è completamente sbagliato.
Non è un romanzo facile da commentare perché Lolita appunto tratta di un tema molto delicato.
Humbert non sarà mai innamorato di Lolita, ne è solo ossessionato. Lolita lo asseconda e nonostante i pagamenti, non è una prostituta. Il sentimento descritto non è amore, ma pura ossessione malata e nonostante questo il romanzo non è mai volgare, neanche nelle scene sessuali, anzi il lessico è sempre ricercato e questo fa sì che sia una lettura impegnativa.
Oggi Humbert verrebbe definito sicuramente un pedofilo, è inevitabile pensarlo perché la società ci ha insegnato così.
Non ho amato il romanzo, ma non l'ho neanche odiato, è stata una via di mezzo, alcune volte avrei voluto chiuderlo per la noia e altre non vedevo l'ora di girare pagina e scoprire cosa succedesse.
Il finale mi ha lasciato un amaro in bocca perché mentre leggevo pensavo già a come sarebbe andato a finire e invece è finito in una maniera completamente diversa.

L'unica cosa di cui sono sicura dopo aver letto questo romanzo è che l'amore non ha età, ma solo fino ad un certo punto.

Anche oggi il nostro appuntamento è terminato, voi avete letto il romanzo? Che ne pensate? Fateci sapere.
Per qualsiasi cosa ci trovate nei tasti social in alto e ricordatevi di unirvi a questo sito ;)
A presto!

Sara Z

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