martedì 28 luglio 2015

Recensione: Favola d'amore a New York


Salve lettori!
Oggi vi parliamo di una news fresca fresca, uscita in questo mese nelle librerie e... non sprechiamo altre parole. Buona lettura. 


Voto copertina:


C’era una volta una ragazza inglese che andò a New York per fuggire a una delusione e vivere la propria favola...
Rosie Duncan è soddisfatta della sua vita: ha una fiorente attività sull’Upper West Side, amici fantastici e trasferirsi a Manhattan è stata la scelta migliore che abbia mai fatto, anche se, in questo momento, sta cercando di sfuggire alle delusioni amorose.
Negli ultimi sei anni, infatti, Rosie ha tenuto il suo cuore sottochiave, nonostante le proteste dei suoi amici più stretti: l’affascinante Ed, spaventato a sua volta dalle relazioni; Marnie, sfortunata cronica in amore, e Celia, un tornado al femminile. Poi, all’improvviso, un’amicizia molto particolare comincia a far tremare la sua volontà di ferro e un incontro casuale la mette di fronte al suo passato. Rosie sarà costretta ad affrontare il vero motivo per cui si è trasferita a New York e a porsi la domanda che ha evitato di farsi per troppo tempo.
Puoi dire di no all'amore ma non a Manhattan!
Ricorda: a New York Cupido si nasconde dietro ogni angolo!


Prendendo in mano questo libro pensavo di trovarmi di fronte alla classica storia d’amore: la ragazza di città, con un’attività ben avviata, incontra il ragazzo bello, impossibile e ricco, se ne innamora e dopo travagliate vicende finiscono insieme.
Bene, prendete quanto sopra e dimenticatelo completamente. Favola d’amore a New York non è il solito romanzo rosa, se è questo che cercate o che vi aspettate resterete delusi o perplessi.
Rosie è una donna indipendente, che si è lasciata il passato alle spalle (o così crede) e ha deciso di buttarsi a capofitto nel lavoro, che ama, e nelle amicizie. Di storie romantiche proprio non ne vuole sapere. La sua vita procede perfettamente finché non si ritrova grazie, o a causa, dell’amica Celia invischiata nella complessa alta società Newyorkese. La sua attività ha un’impennata improvvisa e lei conosce Nate, affascinante e ricco editore, promesso sposo (o quasi) della figlia di colei che ha fatto decollare la sua attività.
Prima che tutto questo succeda siamo già a più del trenta percento del libro. Cosa è successo nel frattempo? L’autrice ci ha fatto conoscere Rosie, ci ha detto che ha un segreto, un qualcosa che non vuole rivelare nemmeno ai suoi più cari amici e che è proprio il motivo per cui è approdata a New York anni prima, e poi ci parla della sua attività e degli eccentrici clienti che vanno a comprare le sue creazioni floreali, ci parla di New York, della New York che Rosie ama così tanto e ce ne spiega il perché, ce la fa amare un po’ anche a noi.
E nel frattempo i mesi passano e arriva Natale, con le sue atmosfere e i suoi profumi, descritti talmente bene da farci sembrare di sentirli, e poi finalmente (a più della metà del libro) scopriamo il segreto di Rosie. È lei stessa a raccontarcelo, intervallando presente e passato, quando Nate, a sua insaputa, le fa trovare davanti proprio qualcuno da quel passato che lei ha cercato di nascondere e dimenticare.
In tutto questo si aggiunge Ed, l’amico e collega bellissimo, solito a uscire sempre con donne diverse e che improvvisamente inizia a cambiare, a chiudersi e a nascondere qualcosa. La stramba amica Marnie, troppo presa dalla sua cotta per un compagno del corso di teatro, tanto da non rendersi conto che il ragazzo palestrato che consegna i fiori in negozio prova qualcosa per lei da tempo. Il fratello di Rosie che nasconde a sua volta un segreto e che si ficca di nuovo in un enorme mare di guai in cui trascina anche la sorella. Infine, sopra tutta la storia alleggia lo spirito del vecchio Kowalski, ex proprietario del negozio di fiori e mentore di Rosie; la sua presenza, sebbene non fisica si fa sentire per tutta la storia perché è a lui che Rosie si ispira e aspira, a lui che pensa quando non sa cosa fare, quale decisione prendere.
Io credo che nel titolo ci sia una grandissima pecca perché il libro non racconta di una favola d’amore, ma di tante favole, tutte diverse tra loro e tutte che si intrecciano; e se a volte dà l’impressione di cadere nel vortice del buonismo è questo qualcosa che all’autrice si riesce a perdonare, perché c’è si buonismo ma è quel buonismo che scalda il cuore e fa apparire un sorriso.
La storia inizia a fine estate ma trova la sua conclusione solo a primavera, con un bellissimo colpo di scena, che alcuni riusciranno a prevedere e altri forse no. Perché per tutto il libro non farete che domandarvi: e quindi? Con chi finirà Rosie? Ma prima di rispondervi l’autrice concluderà tutte le linee narrative che ha iniziato.
Una piacevolissima lettura, che sorprende per l’originalità con cui è affrontata e rallegra grazie alla magia di New York.

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Federica

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