Bentornati lettori.
Oggi per la rubrica #amicaCE
vorrei farvi conoscere quello che è diventato assolutamente, uno dei miei libri
preferiti.
È il primo dei due, pubblicato in Italia, di Suzanne Young.
Uscito ad aprile e in procinto di sbarcare prossimamente,
con il secondo di questa piccola serie.
La collana è composta da due volumi principali, più altri
due racconti brevi.
E io spero, ma davvero tanto, che il continuo sbarchi da noi
presto. Ne avrete bisogno non appena girerete l’ultima pagina.
Continuate la lettura e venite a scoprire la bellezza di
questa storia.
- Titolo: The program
- Autore: Suzanne Young
- Casa editrice: De Agostini
- Numero pagine: 448
- Da acquistare o no? Immergetevi in una realtà futura. SI!
- Voto: 9 e mezzo
In un futuro relativamente prossimo, sta dilagando tra
l’umanità un virus mortale.
Colpisce gli adolescenti e per evitare il contagio agli
adulti, vari stati stanno adottando delle misure preventive.
Che cosa fareste se tutti i vostri ricordi, le vostre vite
più tormentate e tortuose, un giorno sparissero dalla vostra mente?
La depressione, la consapevolezza di aver vissuto un lutto
traumatico, sta facendo impazzire la gente. Che trova l’unico rimedio nel
suicidio.
È proprio questo che gli stati stanno tentando di fare,
cercano di scoprire chi è stato infetto per portarlo alla guarigione.
Sloane ha visto morire il suo amato fratello e non riesce a
capire perché si sia gettato da quella scogliera sotto i suoi occhi. Era un
ragazzo pieno di gioia di vivere, allegro e spensierato. Perché ha deciso di
bloccare la sua vita?
Purtroppo non trova risposta, cerca con tutte le forze di
capire quali sono stati i motivi che lo hanno spinto a questo ma non ne trova.
Anzi, si sente responsabile di non averlo salvato. Ci ha provato, ma non ci è
riuscita.
Sloane e il suo ragazzo James, sono stati colpiti dagli
avvenimenti. Cercano di passare inosservati agli occhi degli istruttori che
girano a scuola, per non essere internati. Evitano le persone depresse e
cercano di vivere il loro forte amore salvandosi l’un l’altro.
Quei test che ogni giorno li propinano sono essenziali per
la loro vita. Mentire è l’unica soluzione.
Piangono, ma non devono farsi vedere. Altrimenti saprebbero
già a cosa andrebbero in contro.
James darebbe la vita per non farsi portare via i ricordi,
per non dimenticare l’amico morto e la sua splendida ragazza che ama. Sloane
semplicemente resiste.
Tutto crolla, quando il loro amico Miller decide di
riprendere in mano la sua storia con la sua ragazza che è appena uscita
dall’istituto. Sa che non ricorda più nulla ma deve tentarci.
Quando le cose non vanno come si sarebbero aspettate e
Miller affronta via alternative, James si lascia andare. Scavalcato dal dolore
e in preda a una profonda crisi.
Sloane ormai sa cosa ci sarà in serbo per loro: il programma.
James viene preso un giorno a scuola, mangiato dalla
depressione e dalla voglia di non reagire. Sopraffatto anche dalla voglia di
Sloane di nasconderlo, di proteggerlo. Ma ciò non avviene.
Al ritorno di James, inaspettatamente anche le forze di
Sloane vengono meno.
Quando si accorge che lui non la ricorda, non la riconosce
più. Tutto è finito.
Tradita da sua madre, che non vorrebbe perdere anche l’altra
figlia adorata e grande stimatrice del programma, è presa con la forza e
portata via.
Solane però vuole combattere, vuole sconfiggere il
programma. Sa che dopo un mese e mezzo i ragazzi escono e riprendono le loro
vite e lei vuole ricordare. Così nasconde la foto di suo fratello e di James e
l’anello da quattro soldi che il ragazzo le ha dato. Perché quando tornerà
inizierà proprio da lì. Perché lei deve ricordare la sua vita.
Quando si trova sola e sconvolta nel programma la
disperazione dilaga. Ha paura di perdere i suoi ricordi, ricordi dolorosi ma
che fanno parte del suo essere. Di quello che è.
Vuole ricordare del fiume, delle giornate di campeggio di
suo fratello e di James, vuole ricordare la sua migliore amica che ormai non la
riconosce più, vuole ricordare del suo amico Miller che si è lasciato
sopraffare. Semplicemente ricordare.
Ma lì dentro ricordare è vietato.
Ti sezionano, ti scavano dentro, ti estrapolano il male e
poi ti ricostruiscono. Come un robot.
Nel programma Sloane incontra Realm. Un ragazzo che le darà
la spinta, che le darà voglia di vivere e di fare. Ma Realm non è la persona
che ci si aspetta.
Sloane avrà la possibilità di salvare un ricordo. Solo uno.
Da cui ripartire una volta uscita da quell’inferno.
Il mese e mezzo passa lentamente, tutti i ricordi verranno
cancellati come una passata di correttore su di una frase errata.
Il destino di Sloane e di James è ancora collegato? Il
programma avrà vinto?
Non voglio rispondere io a queste domande perché il libro
vale davvero la pena di essere letto. Ora tocca a voi.
Riprendo la domanda del libro che secondo me racchiude tutto
quello che il libro è.
“Che cosa sei disposto a fare per salvare i tuoi ricordi?”.
Voi cosa sareste capaci di fare se un giorno vi dicessero
che c’è un programma fuori dalle vostre case, che nessuno conosce, che ha
deciso di resettarvi il cervello?
Ci metto la mano sul fuco, almeno una volta nella vita
abbiamo pensato che avremmo preferito dimenticare il dolore, il male, un amore
finito. Sarebbe stato meglio dimenticare.
Ma qui non si parla di una scelta fatta con coscienza, nel
libro c’è violazione, c’è un principio che va contro i diritti dell’uomo.
Perché il libro mi è piaciuto tanto? Perché, anche se un po’
inverosimilmente, parla della vita. Una vita alternativa, dove quei ricordi
possono essere cancellati e essere dimenticati.
Perché, se ci pensiamo, sono proprio quei ricordi dolorosi
che alle volte ci fanno male e ci sono casi di depressione riconosciuti. Che
alle volte, in modo troppo accentuato, portano alla distruzione di noi stessi.
In questa realtà futura, c’è la possibilità di guarire. A
tuo discapito.
Dimenticando chi se, cosa ti ha portato fino a quel punto, e
dimenticare -come succede a Sloane- quelle cose che l’hanno fatta sentire viva.
Da un giorno all’altro si è vista portare via il ricordo
della prima risata con il fratello, del primo bacio con James, della sua prima
volta, dell’anello a cui tiene così a cuore. Si è vista portare via se stessa.
Sarete disposti a dimenticare pur di non soffrire?
Sloane, James e tutti gli altri non avevano scelta.
L’autrice è stata maledettamente brava a combinare insieme
l’amore, la perdita e la morte.
Man mano che leggevo sentivo la paura e l’angoscia di Sloane
proprio come se la stessi vivendo io in prima persona. Ho pianto, eccome se ho
pianto quando James si lascia andare, quando viene portato via. È stato perfetto,
nel suo modo di essere straziante.
Ho amato tutto del libro, non ho nessun appunto da fare.
Non vedo l’ora di scoprire cosa ne è stato delle loro vite.
Perché si, il libro finisce con un grande interrogativo che successivamente darà una risposta a tutto.
Sloane che scelta avrà fatto?
Combatterà per ricordare o prenderà altre strade?
Vorrei tanto avere delle risposte ma mi tocca attendere.
Sperando che la traduzione arrivi in fretta, altrimenti mi
cimenterò io stessa e vi assicuro che i risultati saranno hem… meglio lasciar
perdere :D
Non mi resta che invitarvi a leggere questo meraviglioso
libro. A combattere con Sloane e a riflettere, che alla fine i ricordi fanno
parte di noi, belli o brutti che siano.
Se la recensione vi è piaciuta spolliciate il +1. Vi ricordo
che qualora vogliate condividere con noi i vostri pareri, non abbiate paura,
siamo aperte al dibattito.
Vi aspettiamo su Facebook e anche con qualche commentino qui
sotto.
Vi auguro uno splendido week and e perché no, fatto di questo
meraviglioso libro.
Un abbraccio.
Ila
Ciao, ho appena finito di leggere The Program e condivido molte delle tue osservazioni e in generale devo dire che mi è piaciuto nonostante in prima persona e al presente non sia proprio il mio stile di scrittura preferito...
RispondiEliminaL'ho trovato molto struggente in certi punti, ma soprattutto pieno di contrasti specialmente tra la prima e la terza parte.
Se ti va di dare un'occhiata a ciò che penso su questo libro fai una visitina al nostro piccolo blog: Raggywords - Recensione The Program di Suzanne Young
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Rainy