Buongiorno
amiche!
Oggi
vi presenterò un self dalla trama molto originale. Prima era solo una storia su
EFP e Wattpad, poi l’autore ha deciso di fare il grande passo e provare a
pubblicare.
Quindi,
ancora una volta, supportiamo i nostri autori emergenti e leggiamo…
- Titolo: My name is
Francis
- Autore: Domenico
Dentici (per gli amici Danpo)
- Casa Editrice:
Romanzo self disponibile su Amazon
- Pagine: 46
- Da acquistare sì o
no? Per gli amanti de Il Sesto Senso
e Inception
- Voto: 7+
Il
suo nome è Francis.
Ha
una sorella maggiore e una minore.
Fuma.
Non
gli piacciono le galline.
E
per non dimenticarsi nessun particolare importante della sua vita ha iniziato a
tenere un diario su cassetta, non scrivendo ma registrando. A dir la verità non
sa chi gli abbia portato il registratore e soprattutto non sa come sia finito
in quella stanza enorme dalle pareti bianche. Da quanto tempo è lì? Questo è un
altro mistero che non sa come risolvere.
I
giorni si confondono così come i suoi ricordi. Gli sembra di trovarsi ancora in
quella stanza e improvvisamente è nel suo letto, a casa, il profumo della
colazione che aleggia nell’aria, le galline a cui badare e le sigarette
nascoste nelle mutande.
Tutto
sembra così chiaro, eppure Francis non si è mai sentito più confuso. Cerca di
comportarsi normalmente ma qualcosa lo turba: sta davvero vivendo la realtà?
Oppure sta sognando?
Lo
spazio si confonde ancora, prima il ragazzo è nella stanza bianca, poi
all’aperto a casa sua. E improvvisamente capisce cosa c’è che non va.
Sangue.
Tanto
sangue.
Sua
sorella… è morta.
Eppure
è impossibile! L’ha vista poco tempo prima, dev’essere uno scherzo. Rosalie non
è morta. Da un momento all’altro entrerà dalla porta e inizierà la giornata,
come ha sempre fatto.
Eppure
non è andata così e il sesto senso di Francis lo sa bene. Rosalie non tornerà
più se non per aiutarlo a capire cosa sta succedendo e cosa uscire da questa
situazione terrificante, ansiosa e confusa.
Tutto
ha a che fare con una scatola. Ma cosa significherà? Cosa sarà contenuto?
Francis
riuscirà a salvarsi o tutto quel sangue sarà solo una premonizione per il suo
futuro? Oppure non è che un incubo che, una volta svegliato, finirà nel
dimenticatoio?
Beh,
lettori. C’è un solo modo per scoprirlo. Leggere il libro ;)
Romanzo
d’esordio per Domenico, in arte Danpo, che si trova a confrontarsi con un
genere che non so ben definire. Personalmente preferisco i romanzi rosa, quelli
dove l’amore trionfa sempre e comunque, ma non mi sono tirata indietro e ho
letto volentieri la storia di Francis. A volte sono caduta in uno stato
confusionale, ma sono riuscita a immedesimarmi completamente nel protagonista,
cosa che per me è vitale.
Prima
di dire il mio commento personale, vorrei precisare un particolare molto
importante. Il voto dato al libro tocca l’aspetto generale del romanzo, non
solo l’idea, la trama e lo stile, ma parla in generale.
Purtroppo
il mio non è un voto altissimo, anche se non è nemmeno una sufficienza scarsa.
Se avessi dovuto valutare solamente l’idea e la trama sarebbe stato un bel 9
pieno pieno. È originale e decisamente molto interessante; un mix tra Il Sesto Senso e Inception.
Non
sono una patita del genere, eppure ho letto "My name is Francis" molto volentieri, quindi è
certamente un buon segno.
Ma
allora vi chiederete, cos’ha affossato la storia?
Beh…
vi ripeto ciò che dice mia mamma mentre cucina “La gatta frettolosa ha fatto i
mici ciechi”. Danpo è stato colpito dalla fretta: punto dalla voglia di
pubblicare su Amazon (prima la storia era disponibile su Wattpad ed EFP) non ha
curato particolari importanti. Ci sono dei refusi e alcune frasi contorte, ma
saranno certamente sistemati il prima possibile.
A
livello di sviluppo della trama… secondo me manca qualcosa. Alcune parti
dovrebbero essere ampliate, magari inserendo una descrizione o un monologo
interiore.
Ripeto, il libro ha un ottimo potenziale che non deve essere sprecato.
Ma
allora è una storia da leggere oppure no?
Sì,
decisamente sì.
È
un libro che consiglierei a tutti, indipendentemente dal genere. È coinvolgente
e già dalle prime pagine il lettore si incuriosisce e vuole scoprire cosa sia
successo e quale sarà il futuro di Francis.
Il
tempo è un’altra incognita del libro. Quanti giorni avrà trascorso nella cella?
Perché non riesce a raggiungere quella macchia sul pavimento? Tempo e spazio si
confondono, non riescono più a essere unità di misura precise.
E
perché Francis vede la gente morta?
Ma
soprattutto… lo è sul serio?
All’inizio, poco superate le prime dieci pagine, credevo che il romanzo fosse ambientato in un manicomio (come il Radley in Pretty Little Liars oppure il set di American Horror Story: Asylum). Credo che questo sia stato il successo maggiore di Danpo: riuscire a trasmettere al lettore la stessa intensità, la stessa ansia e lo stesso smarrimento provati dal protagonista.
All’inizio, poco superate le prime dieci pagine, credevo che il romanzo fosse ambientato in un manicomio (come il Radley in Pretty Little Liars oppure il set di American Horror Story: Asylum). Credo che questo sia stato il successo maggiore di Danpo: riuscire a trasmettere al lettore la stessa intensità, la stessa ansia e lo stesso smarrimento provati dal protagonista.
Purtroppo
la fretta è una cattiva consigliera, ma credo che, una volta rivisto, My name
is Francis sarà pronto in grande stile per il grande pubblico.
Indubbiamente
non mancano stile e voglia di proporre al pubblico qualcosa di nuovo e
originale e già questo… è fantastico. Personalmente sono stufa dei romanzi
fotocopia e i self sanno portare novità importanti.
A
me non resta che fare a Domenico, aka Danpo, un grande IN BOCCA AL LUPO per i
suoi prossimi lavori, con la certezza che non ci deluderanno! Ricordiamoci che
stiamo parlando di un autore giovane, che ha ancora tantissimo tempo per
migliorarsi e perfezionare. E io ho fiducia, perché se è riuscito a
confezionare un lavoretto così… non oso immaginare cosa scaturirà dalla sua
tastiera una volta fatta un po’ di esprienza.
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Un abbraccio e buona lettura :)
Un abbraccio e buona lettura :)
Robi
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