martedì 19 maggio 2015

Recensione: Sei il mio sole anche di notte


Ciao lettori!
Oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha letteralmente sconvolta, che ha tenuto il mio cuore in mano facendomi soffrire e piangere fino all’ultima pagina. E l’ho amato, dalla prima all’ultima riga. È un libro che non toglierò mai dal mio kindle, che rileggerò ancora mille volte… che ha saputo ispirarmi.
E spero che possa lasciare qualcosa anche a voi.

  • Titolo: Sei il mio sole anche di notte
  • Autore: Amy Harmon
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 351
  • Da acquistare sì o no? È un libro da avere sia in formato digitale che cartaceo 


  • Voto: 10

Ambrose Young è il volto della cittadina di Hannah Lake: bello come una statua greca e bravo nella lotta olimpica, considerata lo sport nazionale al pari del football, si direbbe baciato in fronte dalla fortuna.
Ambrose è d’ispirazione per tutti, non solo per i suoi amici e compagni di squadra: lavora nella panetteria del padre e nonostante tutti gli impegni giornalieri, sportivi e non, riesce a tenere una media altissima.
È anche il protagonista di tutti i sogni a occhi aperti di Fern Taylor, una ragazzina senza forme dagli indomabili capelli rossi, dal viso spruzzato dalle lentiggini e un apparecchio vistosissimo ai denti. Fern sogna di essere la protagonista di uno di quei romanzetti rosa che tanto ama leggere: nelle sue fantasie Ambrose si accorge improvvisamente di lei e si rende conto di averla sempre amata. Allora la prende, la abbraccia per poi darle un bacio tanto appassionato da farle venire la pelle d’oca. Fern ama sognare, anche se fa male. Perché è consapevole del suo aspetto, dei suoi capelli e delle sue lentiggini che non se ne andranno come è successo con l’apparecchio. Ambrose vuole una ragazza come Rita, una biondina bellissima capace di ammaliare con le sue forme. E proprio quando lei chiede aiuto a Fern per conquistare Ambrosey mandandogli delle poesie… ecco che, inaspettatamente e di nascosto, la rossa e il ragazzo dei suoi sogni iniziano a diventare sempre più vicini, sempre più intimi. Fern scrive i bigliettini firmandosi “Rita”, ma in realtà parla dei propri sentimenti, delle proprie speranze, dei propri sogni. E quando anche questo finisce e non ci sono più bigliettini da consegnare oppure citazioni di Shakespeare da leggere… Fern capisce di aver perso la sua unica occasione per parlare, seppur fingendosi qualcun altro, con Ambrose.
Il libro è ambientato in un passato recente: nel 2001, l’anno dell’attentato alle Torri Gemelle. Hannah Lake, così come tutta l’America, è scossa da questo avvenimento, anche perché un aereo si è schiantato a pochi chilometri dalla cittadina. Ambrose e Fern sono all’ultimo anno del liceo, eppure il futuro non è mai sembrato così incerto.
Ambrose lascia la borsa di studio per La Penn State e si arruola insieme ai suoi quattro migliori amici, i suoi compagni di lotta, Fern invece resta a casa, continua a sognare storie d’amore che verranno poi scritte e trasformate in un romanzetto rosa.
Si vedono per l’ultima volta durante il ballo di fine anno e, per la prima volta, Ambrose si accorge di Fern.
E la bacia.
Un bacio impetuoso, per nulla delicato e romantico.
E il giorno dopo parte.
I mesi passano e le vite continuano, incuranti di quei nastri gialli appesi ovunque ad Hannah Lake. Fern lavora al piccolo supermercato del paese e passa le sue giornate in compagnia del cugino Beiley Sheen, figlio dell’allenatore di lotta olimpica. Nonostante sappia tutto di questa disciplina e si riveli una valida forma di supporto alle strategie della squadra, non può lottare: è affettO dalla Distrofia Muscolare di Duchenne e costretto alla sedia a rotelle da quando aveva quattordici anni. Sa che morirà presto, sa che non esiste una cura miracolosa per scappare al suo destino.
E per questo motivo decide di abbracciarlo, di andargli incontro sorridendo. Insomma, vivere senza rimpianti, aiutando il più possibile i genitori e Fern.
Manca solo un mese a quando Hannah Lake riabbraccerà i suoi soldati, partiti ragazzi e tornati adulti, quando di notte il pastore Taylor, padre di Fern, riceve una chiamata.
È il cappellano militare.
Paulie, Grant, Beans e Jess sono morti.
Solo Brosey è vivo, ma gravemente ferito.
Quando, dopo mesi, ritorna ala sua cittadina, non vuole vedere nessuno. Manda via tutti quelli che bussano alla sua porta, compresi Beiley e l’allenatore Sheen.
Fern lo incontra, o meglio, si scontra con lui una notte: ha chiuso il negozio e sta tornando a casa in bici. Anche se c’è molto buio e il ragazzo indossa un cappuccio che cela il viso, Fern capisce che c’è qualcosa che non va.
Il dolore non è sparito con gli interventi. Ambrose non riesce a dimenticare ciò che ha visto e soprattutto si crede responsabile per la bomba che ha ucciso i suoi amici.
Preferirebbe non essere mai tornato dalla guerra, non crede di poter vivere con questo peso.
Ma per la dolcissima Fern nulla è cambiato: lui è ancora il suo Ambrose Young, il suo sogno d’amore proibito e farà di tutto per farlo tornare.
E ogni volta che Ambrose cadrà nella disperazione sarà Beiley a farlo tornare indietro, ricordandogli quanto sia bello vivere.


Prima di tutto, vorrei pregarvi di non giudicare questo libro dalla copertina. Altrimenti finirete come me: mi aspettavo una commediola leggera e ne sono uscita distrutta, gli occhi gonfi e pesti e senza più fazzoletti nella borsa. Non è un libro da leggere in metro o in qualunque altro luogo pubblico… potreste piangere e non sapreste più che fare per smettere.
È un libro da assaporare piano piano, anche se non riuscirete a chiuderlo e vi terrà incollate fino all’ultima pagina.
E allora perché dovrei consigliarlo?
Credetemi, sa cambiare il vostro modo di vedere la realtà. Ambientato tra il 2001 e il 2004, con alcuni flashback fino al 1994, è un libro d’altri tempi.
È fresco, unico, delicato e anche se compaiono temi già trattati in altri mille libri, Amy Harmon riesce a mostrarli sotto una luce completamente diversa.
Struggente.
Mozzafiato.
È un libro anticonvenzionale che sa parlare di valori veri: famiglia, amicizia, amore e fede. E anche quando tutto sempre andare storto, ci ricorda che non bisogna mai perdere la speranza. Ambrose ritorna dall’Iraq devastato: ha perso un orecchio, non ci vede più da un occhio, è interamente coperto da cicatrici e non trova pace. Porta su di se i timori e la paura, si ritiene responsabile della morte dei suoi amici, va in giro solo di notte perché non vuole essere visto, perché si sente in colpa e relegarsi a un’esistenza fatta di solitudine gli sembra un ottimo modo per espiarla.
Fran è cresciuta con la SRB, la Sindrome della Ragazza Brutta: ha dato un unico bacio e sa che la vita non potrà mai darle ciò che le altre ragazze hanno per scontato. Sa di essere invisibile, ci è abituata, ma questo non la scoccia più di tanto. Vive nei suoi romanzi e quando è con Beiley, l’uomo più forte che conosca.
Perché questo romanzo mi è piaciuto così tanto?
Perché sa andare oltre le apparenze.
Ambrose non è solo il bel ragazzo che tutta la città ha sempre inneggiato ed esaltato durante i tornei: è il ragazzo che è stato con il padre adottivo quando la madre è scappata a New York per tentare di riconquistare il suo vero amore. È il ragazzo che si comportava da leader e che ha sempre avuto una buona parola per tutti.
E anche se tutti vedono solo la sua sedia a rotelle, anche Beiley è molto di più: un ragazzo intelligente e con tanti sogni, che spera disperatamente possano avverarsi prima della sua morte.

È semplicemente toccante vedere come questi universi riescano a intrecciarsi, come siamo condizionati a ciò che ci circonda, dalle apparenze ed è fantastico vedere cosa si cela dietro. Preparatevi a piangere, sia di gioia che di felicità. Perché, in fondo, in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e solo l’amore è capace di conciliarle.
E poi commentate sulla pagina fb o su qua sotto :)
Un abbraccio
Robi

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