Ciao lettori!
Oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha
letteralmente sconvolta, che ha tenuto il mio cuore in mano facendomi soffrire
e piangere fino all’ultima pagina. E l’ho amato, dalla prima all’ultima riga. È
un libro che non toglierò mai dal mio kindle, che rileggerò ancora mille volte…
che ha saputo ispirarmi.
E spero che possa lasciare qualcosa anche a voi.
- Titolo: Sei il mio sole anche di notte
- Autore: Amy Harmon
- Casa Editrice: Newton Compton
- Pagine: 351
- Da acquistare sì o no? È un libro da avere sia in formato digitale che cartaceo
- Voto: 10
Ambrose Young è il volto della cittadina di Hannah
Lake: bello come una statua greca e bravo nella lotta olimpica, considerata lo
sport nazionale al pari del football, si direbbe baciato in fronte dalla
fortuna.
Ambrose è d’ispirazione per tutti, non solo per i
suoi amici e compagni di squadra: lavora nella panetteria del padre e
nonostante tutti gli impegni giornalieri, sportivi e non, riesce a tenere una
media altissima.
È anche il protagonista di tutti i sogni a occhi
aperti di Fern Taylor, una ragazzina senza forme dagli indomabili capelli
rossi, dal viso spruzzato dalle lentiggini e un apparecchio vistosissimo ai
denti. Fern sogna di essere la protagonista di uno di quei romanzetti rosa che
tanto ama leggere: nelle sue fantasie Ambrose si accorge improvvisamente di lei
e si rende conto di averla sempre amata. Allora la prende, la abbraccia per poi
darle un bacio tanto appassionato da farle venire la pelle d’oca. Fern ama
sognare, anche se fa male. Perché è consapevole del suo aspetto, dei suoi
capelli e delle sue lentiggini che non se ne andranno come è successo con
l’apparecchio. Ambrose vuole una ragazza come Rita, una biondina bellissima
capace di ammaliare con le sue forme. E proprio quando lei chiede aiuto a Fern
per conquistare Ambrosey mandandogli delle poesie… ecco che, inaspettatamente e
di nascosto, la rossa e il ragazzo dei suoi sogni iniziano a diventare sempre
più vicini, sempre più intimi. Fern scrive i bigliettini firmandosi “Rita”, ma
in realtà parla dei propri sentimenti, delle proprie speranze, dei propri
sogni. E quando anche questo finisce e non ci sono più bigliettini da
consegnare oppure citazioni di Shakespeare da leggere… Fern capisce di aver
perso la sua unica occasione per parlare, seppur fingendosi qualcun altro, con
Ambrose.
Il libro è ambientato in un passato recente: nel
2001, l’anno dell’attentato alle Torri Gemelle. Hannah Lake, così come tutta
l’America, è scossa da questo avvenimento, anche perché un aereo si è
schiantato a pochi chilometri dalla cittadina. Ambrose e Fern sono all’ultimo
anno del liceo, eppure il futuro non è mai sembrato così incerto.
Ambrose lascia la borsa di studio per La Penn
State e si arruola insieme ai suoi quattro migliori amici, i suoi compagni di
lotta, Fern invece resta a casa, continua a sognare storie d’amore che verranno
poi scritte e trasformate in un romanzetto rosa.
Si vedono per l’ultima volta durante il ballo di
fine anno e, per la prima volta, Ambrose si accorge di Fern.
E la bacia.
Un bacio impetuoso, per nulla delicato e
romantico.
E il giorno dopo parte.
I mesi passano e le vite continuano, incuranti di
quei nastri gialli appesi ovunque ad Hannah Lake. Fern lavora al piccolo
supermercato del paese e passa le sue giornate in compagnia del cugino Beiley
Sheen, figlio dell’allenatore di lotta olimpica. Nonostante sappia tutto di
questa disciplina e si riveli una valida forma di supporto alle strategie della
squadra, non può lottare: è affettO dalla Distrofia Muscolare di Duchenne e
costretto alla sedia a rotelle da quando aveva quattordici anni. Sa che morirà
presto, sa che non esiste una cura miracolosa per scappare al suo destino.
E per questo motivo decide di abbracciarlo, di
andargli incontro sorridendo. Insomma, vivere senza rimpianti, aiutando il più
possibile i genitori e Fern.
Manca solo un mese a quando Hannah Lake
riabbraccerà i suoi soldati, partiti ragazzi e tornati adulti, quando di notte
il pastore Taylor, padre di Fern, riceve una chiamata.
È il cappellano militare.
Paulie, Grant, Beans e Jess sono morti.
Solo Brosey è vivo, ma gravemente ferito.
Quando, dopo mesi, ritorna ala sua cittadina, non
vuole vedere nessuno. Manda via tutti quelli che bussano alla sua porta,
compresi Beiley e l’allenatore Sheen.
Fern lo incontra, o meglio, si scontra con lui una
notte: ha chiuso il negozio e sta tornando a casa in bici. Anche se c’è molto
buio e il ragazzo indossa un cappuccio che cela il viso, Fern capisce che c’è
qualcosa che non va.
Il dolore non è sparito con gli interventi.
Ambrose non riesce a dimenticare ciò che ha visto e soprattutto si crede
responsabile per la bomba che ha ucciso i suoi amici.
Preferirebbe non essere mai tornato dalla guerra,
non crede di poter vivere con questo peso.
Ma per la dolcissima Fern nulla è cambiato: lui è
ancora il suo Ambrose Young, il suo sogno d’amore proibito e farà di tutto per
farlo tornare.
E ogni volta che Ambrose cadrà nella disperazione
sarà Beiley a farlo tornare indietro, ricordandogli quanto sia bello vivere.
Prima di tutto, vorrei pregarvi di non giudicare
questo libro dalla copertina. Altrimenti finirete come me: mi aspettavo una
commediola leggera e ne sono uscita distrutta, gli occhi gonfi e pesti e senza
più fazzoletti nella borsa. Non è un libro da leggere in metro o in qualunque
altro luogo pubblico… potreste piangere e non sapreste più che fare per
smettere.
È un libro da assaporare piano piano, anche se non
riuscirete a chiuderlo e vi terrà incollate fino all’ultima pagina.
E allora perché dovrei consigliarlo?
Credetemi, sa cambiare il vostro modo di vedere la
realtà. Ambientato tra il 2001 e il 2004, con alcuni flashback fino al 1994, è
un libro d’altri tempi.
È fresco, unico, delicato e anche se compaiono
temi già trattati in altri mille libri, Amy Harmon riesce a mostrarli sotto una
luce completamente diversa.
Struggente.
Mozzafiato.
È un libro anticonvenzionale che sa parlare di
valori veri: famiglia, amicizia, amore e fede. E anche quando tutto sempre
andare storto, ci ricorda che non bisogna mai perdere la speranza. Ambrose
ritorna dall’Iraq devastato: ha perso un orecchio, non ci vede più da un
occhio, è interamente coperto da cicatrici e non trova pace. Porta su di se i
timori e la paura, si ritiene responsabile della morte dei suoi amici, va in
giro solo di notte perché non vuole essere visto, perché si sente in colpa e
relegarsi a un’esistenza fatta di solitudine gli sembra un ottimo modo per
espiarla.
Fran è cresciuta con la SRB, la Sindrome della
Ragazza Brutta: ha dato un unico bacio e sa che la vita non potrà mai darle ciò
che le altre ragazze hanno per scontato. Sa di essere invisibile, ci è
abituata, ma questo non la scoccia più di tanto. Vive nei suoi romanzi e quando
è con Beiley, l’uomo più forte che conosca.
Perché questo romanzo mi è piaciuto così tanto?
Perché sa andare oltre le apparenze.
Ambrose non è solo il bel ragazzo che tutta la
città ha sempre inneggiato ed esaltato durante i tornei: è il ragazzo che è
stato con il padre adottivo quando la madre è scappata a New York per tentare
di riconquistare il suo vero amore. È il ragazzo che si comportava da leader e
che ha sempre avuto una buona parola per tutti.
E anche se tutti vedono solo la sua sedia a
rotelle, anche Beiley è molto di più: un ragazzo intelligente e con tanti
sogni, che spera disperatamente possano avverarsi prima della sua morte.
È semplicemente toccante vedere come questi
universi riescano a intrecciarsi, come siamo condizionati a ciò che ci
circonda, dalle apparenze ed è fantastico vedere cosa si cela dietro.
Preparatevi a piangere, sia di gioia che di felicità. Perché, in fondo, in
ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e solo
l’amore è capace di conciliarle.
E poi commentate sulla pagina fb o su qua sotto :)
Un abbraccio
Robi
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