giovedì 21 maggio 2015

Recensione: Oltre i limiti


Buonasera lettori :)
Per presentarvi il libro di oggi vorrei usare una citazione di Jennifer Armentrout, stimata autrice già recensita diverse volte all’interno del blog. Secondo lei questo è il libro “che ogni scrittore sogna di scrivere e ogni lettore sogna di leggere”. Forse può sembrare un’esagerazione, e forse lo è, ma è uno dei pochi libri dove le tematiche sono trattate con il giusto tatto e l’appropriata delicatezza.
Questo libro mi è piaciuto molto e spero che la mia recensione vi invogli a leggerlo.

  • Titolo: Oltre i limiti
  • Autore: Katie McGarry
  • Casa Editrice: DeA
  • Pagine: 432
  • Da acquistare sì o no? Decisamente sì!



  • Voto: 8 e mezzo


Si possono dimenticare molte cose: un numero di telefono, il compleanno del proprio ragazzo, le chiavi, la scadenza della bolletta della luce…

Eppure Echo Emerson non ha dimenticato nulla di tutto questo. Quello che non riesce a ricordare, nonostante i mesi di terapia, è una giornata intera passata con la madre. Una giornata che non solo le ha lasciato delle ferite psicologiche, ma anche fisiche, lungo le braccia e il busto.
Nessuno, né gli psicologi né il suo cervello, vuole aiutare Echo a ricordare cos’è successo esattamente quella notte. Nessuno vuole aiutare Echo a capire se anche lei, come la madre, soffre di bipolarismo.
E nemmeno le sue amiche, che le sono state vicine durante i mesi passati lontano da scuola, sembrano essere disposte a vivere con una Echo che non assomiglia alla ragazza solare e vivace che era una volta.
Noah ricorda tutto alla perfezione. Ricorda il sorriso di sua madre, la gioia del padre mentre parlava con lui di architettura, i pranzi e le cene con i fratelli. Quei ricordi sono tutto ciò che gli è rimasto dopo che l’incendio ha distrutto la sua casa e ucciso i suoi genitori. Minorenne, viene dato in affidamento e separato dai fratelli. Quei ricordi felici sono tutto ciò che ha per tenersi aggrappato alla vita, per non decidere improvvisamente di sballarsi così tanto da dimenticare anche il suo nome. Noah vuole indietro la sua felicità, la sua normalità: quando diventerà maggiorenne chiederà l’affidamento dei suoi fratelli, così da poter costruire di nuovo una grande famiglia felice.
Echo e Noah, due anime affini, anche se non lo sanno.
Inizieranno a conoscersi meglio grazie alla psicologa del liceo, che chiede a Echo di dar ripetizioni a Noah, non perché ne abbia bisogno, ma perché ha intravisto il potenziale della coppia.
Dopo dei primi incontri turbolenti, i due ragazzi decidono di coalizzarsi insieme e aiutarsi: Echo promette a Noah di scoprire, se ne ha la possibilità, il nome dei genitori adottivi dei fratelli, mentre il ragazzo le promette di leggere il suo fascicolo, dove sono contenuti nei minimi dettagli gli avvenimenti di quella notte.
Giorno dopo giorno, Noah ed Echo iniziano a passare sempre più tempo insieme. Si sentono a loro agio, soprattutto la ragazza: non si vergogna a mostrare le cicatrici o le proprie paure perché sa che Noah non la prenderebbe mai in giro. Anzi, la aiuterebbe a combattere i demoni che si nascondono negli angoli bui della sua mente e a portare la luce. Echo gli parla di Aires, il fratello maggiore morto in guerra e Noah le racconta di come si sono conosciuti i suoi genitori.
Una coppia strana ma affiatata, che sa che non c’è nulla da perdere a stare insieme.
C’è solo da guadagnare.
E anche quando gli incubi notturni di Echo e la paura di Noah di perdere i fratelli si fanno più insistenti, entrambi capiscono che insieme il buio viene sconfitto e la luce vince sulle tenebre.

Luke mi faceva venire le farfalle allo stomaco.
Con Noah avevo un branco di pterodattili mutanti.

Forse potrà sembrare un romanzo scontato, ma l’ho adorato dall’inizio alla fine. È un romanzo di formazione perché assistiamo alla crescita non solo dei protagonisti, ma di ogni personaggio citato.
Noah viene presentato come un ragazzo scontroso: fuma, si droga e fa a pugni. Eppure vuole molto bene ai suoi fratelli ed è disposto a rinunciare ai suoi sogni per poter riunire la sua famiglia. È abituato a prendersi cura delle persone, anche se non l dà a vedere. Anche se nessuno si interessa a lui, Noah presta attenzione a tutti. È protettivo, sia nei confronti dei suoi fratelli biologici che di quelli acquisiti nella famiglia adottiva.
E soprattutto, è protettivo nei confronti di Echo.
All’inizio non credeva di avere qualcosa in comune con la stramba ragazza dai capelli rossi e dalle maniche lunghe anche d’inverno ed è stato fantastico leggere come, pagina dopo pagina, si accorge di aver sbagliato e si ricrede. Echo è più simile a lui di quanto pensi ed è dura ammettere di aver bisogno di qualcuno con cui dividere il peso che aggrava sulle spalle. Eppure è fantastico avere una ragazza al proprio fianco.
Dopo quella notte Echo ha perso tutto: Aires era già morto in guerra e quelle cicatrici le hanno portato via la normalità, le amiche e il corso di danza. Il padre si è risposato con quella che era la sua baby-sitter. Il mondo va a rotoli e non sa come fermalo.
Eppure, in questa corsa, non succedono solo le disgrazie. Improvvisamente appare Noah, sorriso malizioso e giacca di pelle, e la normalità assume delle altre sfumature.
Un libro davvero molto bello e soprattutto delicato: non si trovano parole fuori posto e i sentimenti sono descritti con così tanta passione da far stringere il cuore.
L’autrice è stata brava a non cadere nel banale e nello scontato, anche se Noah a volte sembra un po’ troppo… romantico. Non che non mi piacciano i ragazzi che dimostrano di avere dei sentimenti, anzi! Li adoro… però il suo cambio di carattere sembra troppo repentino e improvviso. Echo potrebbe sembrare la prima sprovveduta che passa per la strada eppure è una ragazza che sa usare le unghie per ottenere ciò che vuole.

In conclusione, spero che questa recensione vi invogli a leggere il libro.
È davvero molto, ma molto bello e merita di differenziarsi tra tutti quegli altri libri che parlano di autolesionismo come se fosse l’ultima moda.
Un abbraccio!
Robi

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