lunedì 9 marzo 2015

Recensione: Legami


Ciao ragazze!
Chi ci segue sulla nostra pagina facebook saprà che tra venerdì e sabato ho letto un libro che mi è piaciuto tantissimo. Teoricamente avrei dovuto recensirlo per il prossimo appuntamento di #lunedìinrosso, tra due settimane, ma non ce l’ho fatta.
Dovevo condividerlo con voi il prima possibile, quindi, eccomi qui a parlare di:

  • Titolo: Legami
  • Autrice: Lorelei James
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 382
  • Da acquistare sì o no? ASSOLUTAMENTE SÌ



  • Voto: 9

Black Arts è un dojo nella periferia di Denver. Un edificio con più piani, non particolarmente appariscente, dove si insegnano diverse tipologie di arti marziali: judo, jujitzu, arti marziali miste e difesa personale. Amery non ha alcuna intenzione di diventare una cintura nera o la futura karate kid girl, semplicemente ha deciso di accompagnare l’amica Molly quando ha deciso di iscriversi dopo aver subito un’aggressione per strada. Tuttavia, tutto si complica già alla reception: il dojo non ammette spettatori, solo atleti e, quindi, Amery è costretta a iscriversi al corso per poter continuare a essere la spalla di Molly.
Però la situazione continua a precipitare: non conoscendo le regole del dojo, Amery sfida apertamente la gerarchia e non ha nessuna difficoltà a dire la sua anche a Sensei Ronin Black, la figura suprema del Black Arts quando, dopo essere stata rimproverata per l’abbigliamento poco consono all’allenamento, gli lancia i suoi pantaloni addosso per indossare dei neri.
E la scintilla che c’è tra di loro continua ad alimentarsi durante la fase dell’allenamento, nonostante Ronin non cessi di metterla al tappeto facendole sentire la propria forza.
Ma quell’aspetto dominante è limitato al dojo, da fuori Ronin è un uomo completamente diverso e il suo obiettivo principale è far capire ad Amery forza della sua femminilità. Perché per lui, lei non è bella… è stupenda! Ama i suoi capelli biondo rame, la scintilla che ha sempre negli occhi, la passione che mette in tutto ciò che fa e la sua voglia di mettersi sempre in gioco. Amery è orgogliosa della donna che è diventata, orgogliosa di essere riuscita a diventare una donna capace di conquistare un ninja sexy come Ronin.
Ma non è sempre stata così: figlia di un pastore e cresciuta da una madre interessata solo alle apparenze, Amery ha sempre avuto un pessimo rapporto con il proprio corpo, con il sesso e con l’intimità. Non ha avuto molti ragazzi, si è sempre ritenuta una cosa assolutamente non speciale, eppure quando è tra le braccia di Ronin si trasforma in un’altra: inizia a prendere conoscenza del suo corpo, a vederla non con gli occhi della madre, ma con quelli passionali del suo ninja super sexy.
Tuttavia, come è proprio di tutte le storie di amore che si rispettino, c’è un problema. Più che è un problema si tratta di pulci nell’orecchio di Amery: in tutta sincerità, quanto conosce Ronin? Si fida di lui completamente, ma sa veramente poco su di lui. Ѐ veramente invischiato nelle attività losche della periferia di Denver come tutti dicono?
Quali sono i suoi segreti più grandi, quelli che non svela a nessuno?
E quando il ninja prende coraggio e decide di rivelare il più importante, Amery scappa impaurita per tornare qualche settimana dopo sui suoi passi.
Perché Amery è legata a Ronin veramente in molti modi diversi.



Questa è una prima volta del blog: per la prima volta, nelle recensioni del lunedì ci troviamo a parlare di un libro hot che parla di un uomo e di una donna che testano i loro limiti. Non si tratta di BDSM, ma di un’arte dell’uso erotico della corda legata al mondo giapponese e, di conseguenza, ai Samurai. All’inizio, quando Amery scopre questa perversione è preoccupata, ma Ronin le lascia il suo spazio e la invita a un club dove deve fare una dimostrazione: vedendo il tocco delicato e sensuale che usa con la modella, desidera ardentemente sentire quel tocco sulla propria pelle.
Un tema del genere potrebbe facilmente scivolare nella volgarità oppure nel pacchiano, ma non è assolutamente così, leggere per credere. Nonostante la corda sia un filo conduttore all’interno del libro, non è assolutamente l’argomento centrale.
È un libro che mi è piaciuto molto, non solo perché ha saputo mantenersi nella delicatezza, ma per il rapporto tra i due protagonisti.
Ronin è un’anima solitaria, il tipico uomo che non chiede aiuto a nessuno, nemmeno quando è in difficoltà. Eppure con lei riesce finalmente ad aprirsi, a mettersi a nudo, a togliersi quella maglietta mentre pratica hojijitzu.
È un libro che sa prenderti, che non ti fa staccare gli occhi delle pagine, nemmeno per preparare un the. Purtroppo non è un libro autoconclusivo, per il seguito Unwound dovremmo aspettare ancora un po’. Io lo sto leggendo in inglese, ma non appena l’avrò finito vi lascerò un bel post in pagina e ne riparleremo più approfonditamente quando uscirà in Italia.

Adesso vi lascio con una chicca del libro, sperando che la recensione vi sia piaciuta :) In tal caso… cliccate +1 ;)
Un abbraccio

- Sai perché mi sono interessato a te la prima sera che sei venuta al dojo? -
- Spara. Dimmi perché ti sei interessato a me -
- Per questa - . Seguì una cicatrice sul braccio destre di Amery, proprio sotto la protuberanza della spalla.
- Perché? -
- Perché è quasi uguale all’ideogramma giapponese che indica il guerriero samurai solitario -
- Davvero? -
- Sai qual è la traduzione dell’espressione “guerriero samurai solitario”? Il guerriero senza maestro? -
- No. Qual è? -
- Ronin. Hai il mio nome impresso sulla palle, Amery. –

Robi

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