venerdì 6 febbraio 2015

Recensione: Neve scura


Buongiorno ragazze,
oggi vi voglio parlare di un libro un po’… strano. A dir la verità, non credo che questo sia l’aggettivo più adatto per descriverlo, ma, credetemi, tutto è inteso in senso positivo.
Di che libro sto parlando?

  • Titolo: Neve scura
  • Autore: Simona Busto
  • Casa editrice: Self Published Book, disponibile su amazon
  • Pagine: 26
  • Acquistare sì o no?




  • Voto: 7 e mezzo

Neve Scura è un libro insolito sotto diversi punti di vista. Potrebbe essere riassunto in poche righe, riuscendo a dare una perfetta descrizione degli avvenimenti raccontati nel libro. Tuttavia, questa è una trama da leggere su piani differenti, per poi assemblarli e riuscire ad avere una panoramica completa.

Il protagonista è un uomo, Stefano, e gli avvenimenti sono narrati secondo il suo punto di vista. È uno scrittore mancato ma non per mancanza di idee, piuttosto per mancanza di coraggio. Nel corso della sua vita riuscirà a far leggere i suoi scritti solo a una persona, per poi tornare a nasconderli dalla vista di tutti.
Il libro inizia e Stefano sta tornando a casa pensando ai traguardi raggiunti nella sua vita e a quelli che dovrà raggiungere. Pensa al buon lavoro che è riuscito a ottenere, all’orgoglio che i genitori provano nei suoi confronti e a come sarà il suo futuro, alle persone che incontrerà.
Questo è il primo punto interessante di Neve Scura. Non vi è mai successo di essere sopra pensiero, di lasciar vagare il vostro cervello liberamente e di ritrovarvi a progettare la vostra vita, non secondo i vostri veri desideri, ma secondo le aspettazioni che ha il mondo che vi circonda? Stefano si ritrova a pensare al matrimonio, anche se la futura moglie non è niente di più che una conoscenza, e poi all’amante. Perché, ammettiamolo, che uomo sei se dopo un tempo prestabilito di anni di matrimonio non tradisci la moglie? Stefano pensa attentamente alle caratteristiche che devono avere queste due figure, non ha dei gusti personali, pensa piuttosto con il cervello degli altri, si vede con gli occhi degli altri.
Quando, all’improvviso, un ricordo devasta sia la perfezione del momento che il suo umore e lui si trova a fare marcia indietro cercando di smaltire le emozioni che sta iniziando a provare.
In un modo di colori pastello, dove tutto deve essere tenuto sotto controllo e pianificato fin nel minimo dettaglio, un lampo rosso sconvolge la sua vita.
Un ricordo.
Maria.
Una ragazza che ha vissuto una vita completamente diversa dalla sua, ma che ha saputo riscattarsi e iniziare a vivere secondo le proprie regole, seguendo le proprie passioni e fregandosene delle opinioni degli altri.
Stefano l’ammira, anche se non ha mai avuto il coraggio di ammetterlo, preferendo vivere secondo le regole degli altri per non crearsi problemi.

Maria usa l’arte per sfuggire alla realtà, finché non ha l’età per fuggire sul serio. Dipinge paesaggi innevati, descrivendo l’ansia e l’oppressione che sente vivendo a S, trasmettendo queste sensazioni sentite anche da Stefano.
Riuscirà il ragazzo a seguirla oppure rimarrà legato agli schemi?
Maria non solo rappresenta la libertà, ma è anche il simbolo di quel coraggio che vorremmo avere tutti, di quelle passioni che vorremmo seguire per portarle fino in fondo, ma che, invece, rimangono sepolte nel cassetto.
Neve scura è un libro strano, perché sembra avere una trama semplice, quando invece non è così. Parla di libertà, di passioni e di sogni, ma in modo velato, come se l’autrice avesse voluto lanciare un messaggio velato, aspettando che venga colto dai lettori.


Sperando che il libro vi abbia incuriosito, vi lascio alle parole di Simona, l’autrice, che gentilmente ha risposto ad alcune mie domande.

Quando hai iniziato a scrivere?
Molto presto, a dire il vero. Ero una bambina, forse alla scuola media quando ho iniziato a creare le mie prime ingenue storie. I primi veri racconti sono stati scritti negli ultimi anni delle scuole superiori. Ne ho pubblicati alcuni su piattaforme letterarie che esistevano qualche anni fa, un paio sono stati segnali a dei concorsi letterari. Ma ho iniziato a raggiungere un pubblico più vasto solo tre anni fa, quando è partita la mia collaborazione con la rivista “Confidenze tra amiche”. Per Confidenze scrivo storie viere, che vengono pubblicate nella sezione narrativa. La fiction, invece, la riservo al digitale. Mi piace mettermi in gioco su molti fronti.

Neve scura è scritta da un punto di vista maschile. È stato difficile mettersi nei panni di un uomo?
Non è stato facile, in effetti, anche se mi è capitato spesso di ricevere recensioni entusiastiche per storie da un punto di vista maschile. Probabilmente il mio lato androgino, dormiente nella vita quotidiana, emerge bene in letteratura. Non è comunque semplice per una donna pensare con un uomo e rendere quei pensieri credibili sulla carta. Ho meditato a lungo prima di decidere di adottare questo punto di vista, ma sono contenta di averlo fatto.

La protagonista, Maria, è la fuga dalla realtà del protagonista. Da cosa hai preso spunto per scrivere dei “traguardi” come la moglie, l’amante ecc…?
Sì, Maria rappresenta l’utopia, la donna ideale, il Paradiso perduto, tutto ciò che di elevato e idilliaco desideriamo nella vita. È la meta ultima a cui non tutti osiamo ambire. Apprezzo il coraggio di chi si mette in gioco fino in fondo per raggiungerla. I “traguardi” sono stati più semplici da ideare rispetto al personaggio di Maria. Ho solo cercato di non cedere alla tentazione della caricatura. Ho voluto ricreare delle situazioni e dei personaggi che fossero quotidiani, ma non banali. A volte anche chi si sforza di essere a tutti i costi alternativo diventa, suo malgrado, un cliché. Non ho preso spunti particolari da nulla, mi sono limitata a cercare il “banale ma non troppo”.

Ti identifichi più in Maria o in Stefano?
Con nessuno dei dure, a dire il vero. Non ho la sfrontata ingenuità di Maria e neppure l’indole del sognatore rassegnato e rancoroso che è propria di Stefano. Forse mi colloco nel mezzo tra i due: sono una persona che ha il coraggio di inseguire i propri sogni, ma senza la presunzione di chi voglia farcela a tutti i costi. Sarebbe bello, però, poter dire di somigliare a Maria, il suo coraggio e la sua tenacia, la sua voglia di ricostruirsi una vita anche a costo di perdere tutto sono ammirevoli. Mi è capitato di conoscere persone simili e devo dire che ne sono ammirata.

La neve è il punto centrale, soprattutto per il senso d’ansia che trasmettono i quadri di Maria. Anche tu, come autrice, la pensi come me?
Sì, la neve è il fulcro e ha molti significati simbolici. È sintomo di disagio, rappresenta la violazione del candore, ma anche la morte di un sogno e la sua rinascita. Avevo bisogno dei colori scuri per dare la sensazione di un animo tormentato, ma forte. Ed è anche simbolo di coraggio: il coraggio di stravolgere i parametri socialmente accertati, di andare oltre, osando senza pentimenti. La neve scura è l’animo di Maria, ma forse anche quello di Stefano, che è lasciato intrappolare dalle convenzioni sociali fino a sporcarsi. Lui reagisce con una passiva ironia che però non lo aiuta a districarsi da una situazione oppressiva. È un ragazzo dalla candida sensibilità, sporcata però dai compromessi che accetta.


Spero vivamente di avervi invogliato a leggere Neve Scura, perché è un self che merita davvero. Quindi, buona lettura!
Vi ricordo la pagina fb del blog, dove potete rimanere in contatto con noi!
Se la recensione vi è piaciuta, lasciate un commento e cliccate +1 :)
Un abbraccio!

Robi



1 commento:

  1. Ringrazio davvero lo staff del blog AnniDiNuvole.
    E' stato un piacere leggere la vostra recensione e ancor più lo è stato rispondere alle vostre domande. Un'intervista originalissima che mi ha dato molti stimoli.
    Grazie davvero a tutte!

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