mercoledì 28 gennaio 2015

Recensione: Dare to desire


Hello girls!
What’s up? Benvenute alla rubrica del mercoledì, #oltreiconfini
Come avete potuto ben leggere nel post di benvenuto, parleremo di libri bestseller in Inghilterra o in America, ma che, per un motivo o per un altro, non sono stati tradotti in Italia.
Negli ultimi anni, nei paesi di madrelingua inglese, molte autrici hanno scritto romanzi sportivi: i protagonisti maschili sono stelle dell’hockey, del football oppure del baseball. Pochi di questi romanzi sono stati tradotti in italiano e certamente non hanno avuto lo stesso successo.
Dopo averne letti alcuni, vorrei parlarvi del quarterback Alex Dare, nato dalla penna del New York Times Bestselling Author Carly Phillips.


  • Titolo: Dare to desire
  • Autore: Carly Phillips
  • Pagine: 294
  • Casa Editrice: CP Publishing, USA
  • Acquisto sì o no? Sì



  • Voto: 7 e mezzo


Sia sul campo che con le donne, il quarterback Alex Dale si comporta nello stesso modo: con fascino, eleganza e un’assoluta certezza di andare a segno.


Questo succedeva prima, quando aveva tutto: una carriera stellare e un’ampia scelta di donne con cui passare la notte. Poi l’incidente, un placcaggio troppo feroce durante il Super Ball, la perdita dei sensi in campo e il risveglio all’ospedale con la consapevolezza che poteva andare molto peggio e che doveva reputarsi fortunato se riusciva ad alzarsi e stare sulle proprie gambe, ma per un ragazzo che ha sempre vissuto di solo football non poter più giocare equivale alla morte. Molla Madison, la sua ragazza, in modo rude, per poi ritirarsi in un mondo buio.
Riemerge solo sei mesi dopo. Con una carriera finita e nessuna prospettiva di lavoro in vista, accetta la proposta del fratellastro: lavorare nella società della sua squadra a stretto contatto proprio con Madison. Perché, ammettiamolo, non esisterebbe un romanzo d’amore se l’uomo non si pentisse della propria scelta e non capisse che la donna che ha cacciato è, quasi sicuramente, quella giusta.
Anche se questa non vuole assolutamente parlare o lavorare con lui.

Merda, lei era bellissima. Quello sguardo e quelle labbra gli riportarono alla mente ricordi troppo intimi. Chiuse gli occhi e cercò di controllare il respiro.
Era il luogo e il momento sbagliato. Tutto era sbagliato.
- Davvero, non credo che potremo lavorare insieme – disse Madison.
- Allora dovrò semplicemente convincerti del contrario – rispose lui.

Quella che all’apparenza può sembrare una banale storia d’amore, dove la coppia si riconcilia per poi vivere per sempre felici e contenti, senza problemi e preoccupazioni, si rivela una campagna in favore della prevenzioni di incidenti sul campo da football, o meglio, una campagna per la preparazione degli atleti a ciò che potrebbe succedere se la carriera finisse prima del dovuto, come succede ad Alex. Prevenire è meglio che curare, questo è il motto del progetto: istituire dei corsi per far si che gli atleti andati da poco in pensione non cadano vittime di dipendenze per ritrovare l’adrenalina provata sul campo.
Senza che venga interpellato, Alex diventa il testimone e il volto della campagna.

- L’idea è portare l’attenzione sul problema e non esiste persona migliore di colui che ne ha subito le conseguenze. Suggerisco una campagna nazionale negli stadi, alle fermate del pullman e spot televisivi. In questo modo -
Con shock Alex fissò il proprio corpo disteso sul campo, alcuni minuti dopo che quel placcaggio aveva posto fine alla sua carriera. Ogni immagine successiva, scandita dal clic di una macchina fotografica, mostrava cosa fosse successo dopo: gli allenatori che andavano verso di lui, l’arrivo dei paramedici e, l’umiliazione più grande, il suo corpo disteso sulla barella, un collare al collo per tenere immobile la testa mentre veniva trasportato fuori dal campo e la sua carriera giungeva al termine. Le parole “PROTEZIONE”, “ISTRUZIONE” e “SUCCESSO” apparvero in successione e lo spot terminò con una foto di Alex in giacca e cravatta, lo stadio dietro di lui.
- Ma che cazzo…? – il suo sguardo andava dalla presentazione a Madison, che fortunatamente aveva deciso di guardare verso di lui.
- Ѐ un’idea geniale, Alex. Archiviare la tragedia con un trionfo. Mostrerai a tutti i giocatori cosa è veramente possibile –
- Assolutamente no. Il mio lavoro è stare dietro le quinte. Non diventerò il ragazzo immagine del cazzo per la vostra campagna così che il resto della lega mi possa vedere come un debole -

Un altro tema centrale del romanzo è l’adozione e soprattutto il riconoscimento dei diritti del figlio adottivo: Madison racconta la storia della sua infanzia, tra orfanotrofi e case d’accoglienza, un mondo buio finché non incontra Fran e Daniel, che l’accolgono a braccia aperte. O almeno così crede finché alla donna non viene diagnosticato l’Alzheimer e nonostante Madison sia stata scelta come sua principale erede, viene portata in tribunale dal figlio biologico della coppia perché reputa la scelta della madre ingiusta.


In un romanzo capace di unire una tematica romantica, ma mai sdolcinata, ad altre impegnative, Carly Phillips non si fa problemi a descrivere i lati nascosti di situazioni perfette rendendosi portavoce delle debolezze dell’uomo, che spesso arrivano quando meno le si aspetta. Nonostante con il passare delle pagine Alex e Madison diventino una coppia affiatata, ho apprezzato il loro volere risolvere i problemi da soli e non in coppia, come succede nella maggior parte dei romanzi d’amore. Le loro individualità sono ancora presenti e questo non viene visto come un punto debole; anzi, serve da collante per rafforzare ancora di più il loro rapporto. Rimanere se stessi, con i propri pregi e i propri difetti, cercando di migliorarsi non per far felice il partner, ma per un motivo più profondo che va al di là di ogni relazione.

Detto questo, spero di avervi incuriosite! :) I passaggi in corsivo sono dei passaggi del romanzo, tradotti dalla sottoscritta. Ci vediamo a marzo per il prossimo appuntamento #oltreoceano. Vi ricordo la nostra pagina FB, per tenervi sempre in contatto con noi.
Bye darlings!
Robi


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