venerdì 30 gennaio 2015

Recensione: La teoria del colore rosso


Il nostro consueto appuntamento con #autoriemergenti ha inizio anche oggi.
Oggi tornerò a parlarvi di una storia che è nata sul sito di EFP e che personalmente considero ben sviluppata e perfettamente inserita nel contesto delle storie originali.
Vi parlo di…

Raramente potevo concedermi il lusso di rimanere più del dovuto nel letto insieme con lui, raramente accadeva di svegliarmi e di trovarlo ancora addormentato, raramente avevo l’opportunità di osservarlo in quel modo e studiare tutti quei piccoli particolari che, dopo quasi nove mesi, avrei dovuto conoscere a memoria ma che, invece, mi piaceva scoprire in situazioni come quella.


"La teoria del colore rosso" vede come protagonista Virginia Borretti, ragazza con una grandissima dote per la meccanica e con due lauree scintillanti pronte per essere sfruttate. Scappa dal suo luogo nativo e inizia a muovere i primi passi nella progettazione di auto da corsa in Germania con la Black Panter. Qui ha la possibilità non solo di lavorare affianco di un grande ingegnere come Mark Thomer ma riesce a stringere un’amicizia, con un ragazzo, forte e sincera che l’aiuterà nel suo percorso.


Ma quello che avverte dentro di se, è la voglia di tornare a casa e di allontanarsi da quel posto che tempo prima, considerava casa.
Così partecipa ad uno stage in Italia per la Grimaldi Spa e da qui nasce tutto il suo nuovo mondo.
Conosce Fernando Herrera, che inizialmente metterà a dura prova la sua pazienza e la sua caparbietà.
Il ragazzo, noto automobilista delle rosse e scintillanti auto targate “Grimaldi” è conosciuto anche per la sua capacità, quasi dote di natura, per essere un facile accalappiatore di donne.
Con non molti dissapori, i due si renderanno conto che i loro destini sono destinati ad incrociarsi, e che ci sarà un filo conduttore che li terrà uniti.
Ma non poche saranno le difficoltà, primo tra tutti il migliore amico di Virginia, pilota affermato della Black Panter, casa automobilistica che aveva lasciato alle spalle: Christian Kraus; nonché peggior nemico di Fernando sulle piste da corsa.
Christian, nasconde quei sentimenti verso la sua migliore amica che ben presto scombussoleranno tutto il loro mondo. Non solo quello dei due ragazzi, ma anche quello di Fernando che resosi conto del sentimento che prova verso la ragazza di certo non reagirà nei migliore dei modi alle sorprese che gli riserverà il buon e arcigno concorrente Kraus.
Una giostra di sentimenti e avvenimenti, costellata da amici, ingegneri e datori di lavoro.
Chi sarà il più determinato? Chi farà il primo passo per uscire da questo triangolo che metterà a dura prova due migliori amici, un amore e due acerrimi nemici?
La teoria del colore rosso è pronta per essere svelata. 


Tre personaggi completamente diversi, una storia avvincente e sorprendente.
È questo che caratterizza “La teoria del colore rosso”.
Non avevo mai letto prima d’ora una storia nata in un contesto così originale. E dopo tutto, chi mai avrebbe pensato che una bella ragazza come Virginia potesse essere un meccanico affermato?
D’altronde non dovremmo farci prendere dai pregiudizi, no? Eppure qualche volta lo facciamo.
Il bello di questa storia è che non è mai quello che ti aspetteresti.
Paradossalmente è un triangolo ben fatto. A momenti non sapresti nemmeno chi scegliere tra il tenebroso Christian e il simpatico e inaffondabile Fernando.
È una battaglia a pari merito la loro, a mio avviso, ma poi ci sarà quel momento in cui capirete tutto. Capirete per chi battervi e per chi tifare. Vi schiererete da un lato del triangolo.
Ho amato della storia la sensazione di essere con loro tra quelle parole, mi è piaciuto il modo di descrivere le scene e tutti i particolari che risultano mai noiosi e banali.
Mi è piaciuta la determinazione di Virginia nel separare amore e amicizia, cosa che alle volte è divisa solo da un filo sottile e ci si sbaglia. Un filo quasi invisibile.
Ma perché no, questo filo è proprio come la teoria: rosso.

Per saperne di più, ho voluto porre una piccola intervista all’autrice che davvero gentilmente mi ha risposto molto volentieri.
Per conoscere anche voi di più Vibral24 e fare un salto tra le pieghe inesplorate della storia, continuate a leggere e appassionatevi anche voi alla “Teoria del colore rosso”.


1-                  Iniziamo dal principio, come ti è venuta l’ispirazione per questa storia?

E’ un po’ la domanda che mi hanno sempre posto tutti e cui ho dato, spesso, una risposta differente ad ogni occasione. Diciamo che sono sempre stata un’appassionata di sport, partendo dal calcio che in Italia è fin troppo popolare, al tennis, passando per dieci anni di nuoto agonistico e arrivando fin qui, alle corse. Probabilmente questa passione è nata sei o sette anni fa, facciamo anche otto, quando a mio fratello è stata regalata una moto 125. Da lì è stata tutta una discesa, perché ho cominciato a seguire sia il campionato di Formula 1 sia la MotoGP.
In particolare, essendo italiana, mi sono cimentata a tifare unicamente Ferrari e il primo vero pilota che mi ha infatuato con i suoi modi e il suo essere bravo è stato Fernando Alonso. Ho pensato: come potrebbe mai essere la sua vita? O comunque, quella di un qualsiasi pilota?
E perché, soprattutto, le uniche donne che raramente si vedono all’interno dei box sono o fidanzate, o giornaliste, o impiegate che lavorano dietro le quinte?
Così è nata l’idea di Virginia, di una ragazza giovane, umile, determinata che riesce ad arrivare ai piani alti di un’azienda d’importanza internazionale solo per la sua bravura e per la passione che ci mette nel suo lavoro. Poi ho dovuto assemblare una vera e propria vita intorno a questo personaggio e ho dovuto studiare nei minimi particolari la trama, l’ambientazione, e i suoi compagni di viaggio.
Sinceramente penso di aver cominciato a scrivere con superficialità, ma già dopo pochi capitoli ho trovato nelle mie idee qualcosa su cui fare affidamento, qualcosa di reale.

2-                  Hai una passione anche tu, come tutti i personaggi della storia, per le auto da corsa?

Assolutamente. E ammetto che prima di cominciare questa storia, ero una delle solite fan che si interessano solo alle gare: dopo mangiato, infatti, mi sedevo sul divano e guardavo per due ore le macchine senza capirci poi molto. Invece, da quando ho dovuto allargare i miei orizzonti per una questione prettamente realistica che coinvolge l’intera storia, mi sono interessata alla meccanica e ho capito che la gara è la parte più “noiosa” di quel mondo. C’è un lavoro incredibile dentro ogni monoposto e doverlo spiegare anche ai lettori, che per la maggior parte delle volte non sanno nulla a riguardo, è stata una vera sfida.

3-                  Se potessi identificarti in qualcuno dei tuoi personaggi a chi diresti di assomigliare?

Penso di essere un misto tra Fernando e Christian. Il primo possiede un grande carisma, ispira la fiducia di tutti e riesce anche a farsi valere come leader, mentre il secondo è più con i piedi per terra, dona tutto se stesso a quello che più gli sta a cuore e fin da subito si mostra una persona semplice. Fernando, ancora, è chiuso nella sua bolla difensiva e come persona si apre agli altri con difficoltà, solo dopo che questi abbiano dimostrato nei suoi confronti un qualsiasi tipo d’interesse mentre Christian è più aperto, riesce ad essere fin da subito simpatico e divertente, ma anche lui ha bisogno dei suoi momenti di solitudine. Vista in quest’ottica, io sono proprio questo tipo di persona.

4-                  Ti chiediamo di fare una classifica dei tre momenti che ti hanno appassionato di più della storia, quali collochi nella top three?

Sinceramente non mi sono mai posta la domanda, quindi mi prendi un po’ in contropiede. Facendo un rapido resoconto, dico che come autore i momenti più importanti sono stati: il primo vero approccio di Fernando con Virginia, quando decide di prendere in mano la situazione e di conoscersi come due ragazzi normali all’infuori dell’azienda; il crollo emotivo di Christian durante la prima gara della stagione, quando comprende finalmente che il suo mondo, seppur in poco tempo, ha subito un profondo cambiamento e che è attaccato da quella che lui considera una delle persone più importanti della sua vita; la morte di un personaggio non sempre presente, ma importantissimo, come Mark. Soprattutto quest’ultimo episodio, che dovrebbe essere in cima a tutto il resto, mi ha lasciato un particolare vuoto dentro perché sapevo che dopo questo fatto, nulla sarebbe stato più lo stesso.

5-                  Credi che Virginia se potesse tornare indietro farebbe le stesse scelte sia in campo lavorativo che in campo sentimentale?

Sì, penso proprio di sì. Quelle scelte l’hanno aiutata a essere non la persona che sarebbe voluta diventare, ma quella che è divenuta, e lei si accetta per quello che è. Comprende i suoi sbagli, ne accetta le conseguenze e pensa solo ad andare avanti.

6-                  Sappiamo che stai lavorando ad un seguito della storia, possiamo sperare in un’amicizia improvvisa e inaspettata tra Christian e Fernando?

Contrariamente a quanto la maggior parte dei lettori pensa, Fernando prova ad istaurare una sorta di amicizia con Christian. Non perché, da un giorno all’altro, il tedesco gli stia simpatico, ma solo per fare felice Virginia: lui stesso spreme la sua fidanzata a chiamare l’amico e a convincerlo a tornare, ma quando se lo ritrova davanti e capisce che i suoi sentimenti sono uguali a quelli di due anni prima, rinchiude il suo buonismo e torna sui suoi passi.
Due persone innamorate della stessa persona non possono essere amici.

7-                  Concludiamo chiedendoti, curiose, quanto questa storia ti ha cambiata e ti ha influenzata?

Credo che le mie esperienze abbiano influito sulla storia, in realtà. Scrivere particolari eventi immaginando che siano capitati a un’altra persona, anche se totalmente immaginaria, ti lascia il tempo e lo spazio per comprendere molte cose. Il solo fatto di scrivere un determinato pezzo dieci o venti volte, ti fa accumulare tanti pensieri su come o perché proprio quelle righe siano importanti. Senza dubbio, e non lo nego, questa storia ha aumentato la mia determinazione e la fiducia in me stessa, perché farla leggere a delle persone totalmente estranee e ricevere tanti pareri positivi mi ha, in un certo senso, scaldato il cuore. Penso che se non avessi avuto il coraggio di mettermi in giorno, non ci sarebbe niente di questo minuscolo mondo immaginario.



Anche oggi la rubrica #autoriemergenti volge al termine.
Ricordate che non sempre i migliori autori sono quelli che riescono a pubblicare dei libri e state pur tranquilli che AnniDiNuvole continuerà a scovare nuovi talenti nella scrittura e a farveli conoscere.
Noi ci leggiamo alla prossima settimana con una nuova storia imperdibile.
Nel frattempo continuate a tenere d’occhio la nostra pagina Facebook e a rimanere sempre aggiornati in tempo reale.

-Ila-



mercoledì 28 gennaio 2015

Recensione: Dare to desire


Hello girls!
What’s up? Benvenute alla rubrica del mercoledì, #oltreiconfini
Come avete potuto ben leggere nel post di benvenuto, parleremo di libri bestseller in Inghilterra o in America, ma che, per un motivo o per un altro, non sono stati tradotti in Italia.
Negli ultimi anni, nei paesi di madrelingua inglese, molte autrici hanno scritto romanzi sportivi: i protagonisti maschili sono stelle dell’hockey, del football oppure del baseball. Pochi di questi romanzi sono stati tradotti in italiano e certamente non hanno avuto lo stesso successo.
Dopo averne letti alcuni, vorrei parlarvi del quarterback Alex Dare, nato dalla penna del New York Times Bestselling Author Carly Phillips.


  • Titolo: Dare to desire
  • Autore: Carly Phillips
  • Pagine: 294
  • Casa Editrice: CP Publishing, USA
  • Acquisto sì o no? Sì



  • Voto: 7 e mezzo


Sia sul campo che con le donne, il quarterback Alex Dale si comporta nello stesso modo: con fascino, eleganza e un’assoluta certezza di andare a segno.


Questo succedeva prima, quando aveva tutto: una carriera stellare e un’ampia scelta di donne con cui passare la notte. Poi l’incidente, un placcaggio troppo feroce durante il Super Ball, la perdita dei sensi in campo e il risveglio all’ospedale con la consapevolezza che poteva andare molto peggio e che doveva reputarsi fortunato se riusciva ad alzarsi e stare sulle proprie gambe, ma per un ragazzo che ha sempre vissuto di solo football non poter più giocare equivale alla morte. Molla Madison, la sua ragazza, in modo rude, per poi ritirarsi in un mondo buio.
Riemerge solo sei mesi dopo. Con una carriera finita e nessuna prospettiva di lavoro in vista, accetta la proposta del fratellastro: lavorare nella società della sua squadra a stretto contatto proprio con Madison. Perché, ammettiamolo, non esisterebbe un romanzo d’amore se l’uomo non si pentisse della propria scelta e non capisse che la donna che ha cacciato è, quasi sicuramente, quella giusta.
Anche se questa non vuole assolutamente parlare o lavorare con lui.

Merda, lei era bellissima. Quello sguardo e quelle labbra gli riportarono alla mente ricordi troppo intimi. Chiuse gli occhi e cercò di controllare il respiro.
Era il luogo e il momento sbagliato. Tutto era sbagliato.
- Davvero, non credo che potremo lavorare insieme – disse Madison.
- Allora dovrò semplicemente convincerti del contrario – rispose lui.

Quella che all’apparenza può sembrare una banale storia d’amore, dove la coppia si riconcilia per poi vivere per sempre felici e contenti, senza problemi e preoccupazioni, si rivela una campagna in favore della prevenzioni di incidenti sul campo da football, o meglio, una campagna per la preparazione degli atleti a ciò che potrebbe succedere se la carriera finisse prima del dovuto, come succede ad Alex. Prevenire è meglio che curare, questo è il motto del progetto: istituire dei corsi per far si che gli atleti andati da poco in pensione non cadano vittime di dipendenze per ritrovare l’adrenalina provata sul campo.
Senza che venga interpellato, Alex diventa il testimone e il volto della campagna.

- L’idea è portare l’attenzione sul problema e non esiste persona migliore di colui che ne ha subito le conseguenze. Suggerisco una campagna nazionale negli stadi, alle fermate del pullman e spot televisivi. In questo modo -
Con shock Alex fissò il proprio corpo disteso sul campo, alcuni minuti dopo che quel placcaggio aveva posto fine alla sua carriera. Ogni immagine successiva, scandita dal clic di una macchina fotografica, mostrava cosa fosse successo dopo: gli allenatori che andavano verso di lui, l’arrivo dei paramedici e, l’umiliazione più grande, il suo corpo disteso sulla barella, un collare al collo per tenere immobile la testa mentre veniva trasportato fuori dal campo e la sua carriera giungeva al termine. Le parole “PROTEZIONE”, “ISTRUZIONE” e “SUCCESSO” apparvero in successione e lo spot terminò con una foto di Alex in giacca e cravatta, lo stadio dietro di lui.
- Ma che cazzo…? – il suo sguardo andava dalla presentazione a Madison, che fortunatamente aveva deciso di guardare verso di lui.
- Ѐ un’idea geniale, Alex. Archiviare la tragedia con un trionfo. Mostrerai a tutti i giocatori cosa è veramente possibile –
- Assolutamente no. Il mio lavoro è stare dietro le quinte. Non diventerò il ragazzo immagine del cazzo per la vostra campagna così che il resto della lega mi possa vedere come un debole -

Un altro tema centrale del romanzo è l’adozione e soprattutto il riconoscimento dei diritti del figlio adottivo: Madison racconta la storia della sua infanzia, tra orfanotrofi e case d’accoglienza, un mondo buio finché non incontra Fran e Daniel, che l’accolgono a braccia aperte. O almeno così crede finché alla donna non viene diagnosticato l’Alzheimer e nonostante Madison sia stata scelta come sua principale erede, viene portata in tribunale dal figlio biologico della coppia perché reputa la scelta della madre ingiusta.


In un romanzo capace di unire una tematica romantica, ma mai sdolcinata, ad altre impegnative, Carly Phillips non si fa problemi a descrivere i lati nascosti di situazioni perfette rendendosi portavoce delle debolezze dell’uomo, che spesso arrivano quando meno le si aspetta. Nonostante con il passare delle pagine Alex e Madison diventino una coppia affiatata, ho apprezzato il loro volere risolvere i problemi da soli e non in coppia, come succede nella maggior parte dei romanzi d’amore. Le loro individualità sono ancora presenti e questo non viene visto come un punto debole; anzi, serve da collante per rafforzare ancora di più il loro rapporto. Rimanere se stessi, con i propri pregi e i propri difetti, cercando di migliorarsi non per far felice il partner, ma per un motivo più profondo che va al di là di ogni relazione.

Detto questo, spero di avervi incuriosite! :) I passaggi in corsivo sono dei passaggi del romanzo, tradotti dalla sottoscritta. Ci vediamo a marzo per il prossimo appuntamento #oltreoceano. Vi ricordo la nostra pagina FB, per tenervi sempre in contatto con noi.
Bye darlings!
Robi


lunedì 26 gennaio 2015

Recensione: Gabriel's Rapture


Ciao lettrici :)
Benvenute al secondo appuntamento di #lunedìinrosso! Oggi continueremo il nostro viaggio verso il Paradiso di Julia e Gabriel attraversando la “terra di mezzo”: il Purgatorio.
Ma cosa stiamo aspettando? Ognuna di voi prenda il proprio Virgilio e si metta in cammino.

  • Titolo: Gabriel’s Rapture. Redenzione e tormento
  • Autore: Sylvain Reynard
  • Casa Editrice: NORD
  • Pagine: 418
  • Acquisto sì o no? Oh, sì



  • Voto: 8 e mezzo



Gabriel ha condotto Julia
nel paradiso della felicità.
Julia ha strappato Gabriel dal purgatorio
di un’esistenza priva di amore.
Ma qualcuno farà di tutto
per rendere la loro vita un inferno


La magnifica città di Firenze è lo sfondo dell’inizio del romanzo. Gabriel e Julia, complice una conferenza del professore che si terrà agli proprio agli Uffizi, si godono la loro vacanza italiana, imparando a conoscersi e a fidarsi l’una dell’altro.
Gabriel è sicuro di aver trovato il tesoro della sua vita e non ha paura a dichiararle ripetutamente il suo amore. È fiero di avere una donna come Julia al suo fianco, anche se nel profondo è convinto di non esserne degno. La luce dell’amore della sua Beatrice ha rischiarato solo in parte le tenebre che gli avvolgevano il cuore. Tuttavia lei non sembra pensarla in questo modo: lo vede come un cavaliere scintillante in giacca e cravatta che ha saputo risollevarsi e dare una svolta alla sua vita. Julia è rimasta la ragazza romantica incontrata nel primo romanzo e non ha perso la sua capacità di perdonare e di guardare nel cuore delle persone. Anche quando tutti gli altri hanno paura di quello che potrebbero vedere, lei si mostra un vero angelo della Misericordia, capace di trovare spiegazioni, di perdonare e di aiutare il prossimo.
Nonostante si stia pian piano trasformando in una donna forte capace di far valere le proprie opinioni e i propri pensieri, continue incertezze continuano a bussare alla porta di Julia, cercando di farle perdere la testa. Sarà Gabriel a infonderle la forza per andare avanti, anche quando tutto sembrerà andare a rotoli e la soluzione non sarà visibile all’orizzonte.
Con maestria, Reynard riesce ad amalgamare informazioni relative alla storia dell’arte e a Dante, grande passione della coppia. Così come il secondo libro della Divina Commedia descrive il Purgatorio, presentando i vari peccati e le varie punizioni, privando al sommo poeta la visione di Beatrice, anche Julia e Gabriel attraversano un momento ricco di difficoltà. Tutto sembra procedere per il meglio: la ragazza viene accettata ad Harvard con una generosa borsa di studio che riesce a coprire quasi tutte le spese, mentre Gabriel fa domanda proprio a quell’università per una cattedra. La loro storia d’amore continua ad andare a gonfie vele e la speranza di rimanere insieme tutta la vita è tale si inizia anche a fare dei progetti per il futuro. Gabriel inizia a fare anche progetti più seri, più volte ha pensato di chiedere a Beatrice di sposarlo, ma la paura di compiere una scelta avventata l’ha sempre fermato.
Tuttavia all’improvviso il destino volta loro le spalle: qualcuno ha scoperto la loro relazione e, per evitare lo scandalo che trascinerebbe nel fango l’ateneo, il rettore li mette di fronte a un ultimatum: devono separarsi, altrimenti la loro vita diventerà un inferno.
Ma come potrà Gabriel scegliere tra la sua Beatrice e la carriera?
E Julia come potrà essere felice se rinuncerà ai suoi sogni in nome dell’amore?


Ti amerò per sempre, mia Beatrice,
che tu decida di restare con me o di andartene.
         Questo è il mio Paradiso. E il mio Inferno.


Anche se la scoperta della relazione di Julia e Gabriel potrebbe sembrare una scelta troppo scontata, l’autore risolve la situazione con maestria, trovando una soluzione inaspettata e degna dei personaggi che ha creato.
Meno cupo del primo libro (potete leggere la recensione di Gabriel’s Inferno QUI), Gabriel’s Rapture lascia intravedere la speranza e la vita che i due amati potrebbero finalmente avere se raggiungessero il Paradiso.
Lo stile unico di Sylvain Reynard, capace di amalgamare alla perfezione soft-porn, letteratura dantesca, elementi di storia dell’arte con una buona dose di romanticismo, fa centro ancora una volta. È un libro indicato per chi vuole leggere qualcosa di romantico e hot senza cadere nella volgarità. Ancora una volta, le scene di sesso sono descritte in modo cortese, preferendo un punto di vista psicologico e una descrizione delle emozioni piuttosto che una descrizione particolareggiata dei dettagli dell’intimità. Certo, il professor Gabriel Emerson ribadisce spasso la sua passione per la lingerie raffinata e di pizzo e per le scarpe con il tacco alto, ma non stona affatto in una dichiarazione d’amore che, spesso riprende alcuni versi della Divina Commedia.
Personalmente, vorrei fare un applauso proprio all’autore che, in modo non troppo velato, cerca di infondere nei suoi lettori il suo amore verso l’Italia e le sue opere artistiche letterarie. È stata una scoperta anche per me, leggendo questi libri si imparano più cose, e più volentieri, rispetto a un manuale di letteratura.

Buona lettura e buon Gabriel!
Il prossimo appuntamento con #lunedìinrosso sarà tra 14 giorni. Ilaria vi parlerà dell’ultimo capitolo della saga, quindi restate con noi :) Seguiteci anche sulla nostra pagina FB e su twitter.
Un abbraccio!
Robi



venerdì 23 gennaio 2015

Recensione: Questione di gusto


Ciao ragazze :)
Benvenute al secondo appuntamento con la rubrica #autoriemergenti, dedicata a chi vorrebbe fare della propria passione un lavoro oppure a chi, semplicemente, si diverte scrivendo.
Oggi vi parlerò di un libro che grazie alla sua trama particolare e interessante riesce a differenziarsi dagli altri in circolazione.

  •    Titolo: Questione di gusto
  •    Autore: Elena Marras
  •    Pagine: 181
  •    Casa Editrice: Self published book, disponibile su amazon
  •    Acquisto sì o no?



  •   Voto: 7 e mezzo

Erik e Laura non potrebbero essere più diversi: lui è uno scanzonato fotografo che ha avuto per casa il mondo ed è abituato ad "assaggiare la vita" usando tutti e cinque i sensi mentre lei è una donna in carriera, sessualmente frustrata, vegana dalla nascita per scelta materna, che vive tra ansiolitici e attacchi di panico. Cosa hanno in comune? All’apparenza nulla. Semplicemente, vivono nello stesso palazzo e sono rimasti entrambi bloccati in ascensore.
Nonostante il primo incontro non sia dei migliori, Erik viene letteralmente aggredito da Laura che, per legittima difesa, tenta di tramortirlo con lo spray al peperoncino, i due si avvicinano sempre più, soprattutto grazie all’idea avuta da Erik: dato che Laura è vegana dalla nascita e non ha mai provato cibi basilari come la carne, il pesce o le uova, le proporrà di assaggiarli virtualmente, ascoltando le descrizioni di Erik.
 
Nessuno dei due immagina che questi sette assaggi prenderanno una piega ben diversa, andando al di là del cibo. Le loro anime verranno messe a nudo, entrambi finiranno per affrontare le loro paure e per scoprire qualcosa di più su loro stessi e sui loro desideri. 

Questo libro è diverso dagli altri, la trama è diversa dalle altre. Nonostante ci sia una storia d’amore, questa resta sullo sfondo. Con Laura e Erik anche il lettore inizia un viaggio alla riscoperta dei sensi, del gusto e dell’essere. Con Laura, tutte noi partiamo alla ricerca di noi stesse. Iniziando dall’uovo fino ad arrivare a piatti più complessi, gli assaggi di Erik sono capaci di risvegliare emozioni da tempo nascoste e nascoste sotto uno strato di polvere.
Ciò che ho preferito in lui è il non avere giudicato la dieta alimentare di Laura: non ha tentato di cambiarla a tutti i costi, ha semplicemente cercato di proporre un’alternativa, di scoprire veramente i suoi desideri, guidarla attraverso la riscoperta di se stessa, senza pregiudizi o imposizioni.
Erik non si limita all’alimentazione: grazie a lui Laura riscopre i colori, il piacere di ridere e di essere più rilassata, abbandonando l’ansiolitico, la sua freddezza e i suoi schemi rigidi che si era autoimposta per proteggersi dal mondo esterno.
Erik riesce veramente a vedere dentro Laura, non si lascia influenzare dalle apparenze e va dritto al cuore, toccando anche quello delle lettrici.


Ora vi lascio alle parole di Elena, l’autrice, sperando che il libro vi abbia incuriosite. Fatemi sapere qual è il vostro assaggio preferito! Il mio è il primo: l’uovo.

Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ho sempre scritto fin dalle elementari, prima favole, poi piccoli racconti. Ad un certo punto all’università, per impegni di studio e lavoro ho dovuto smettere. Ho ripreso un paio di anni fa, pubblicando alcuni romanzi su Efp fanfiction e Wattpad

Ti sei ispirata a qualcosa di particolare per scrivere questione di gusto?
L’idea è nata circa due anni fa. Ho scoperto da qualche anno di essere celiaca ed allergica al latte, pertanto ho realizzato che il cibo può condizionare molto lo stile di vita e il modo di percepire il mondo e se stessi. Forse, anche per esorcizzare un po’ il senso d’angoscia che è seguito a questa scoperta, ho voluto raccontare la storia di una donna che dalla nascita si è negata alcuni cibi. Laura, la protagonista, è vegana dalla nascita e cerca di controllare il mondo partendo da un rigido controllo del cibo. È una donna che cataloga tutto, persino gli uomini, ma si sa… nella vita c’è sempre qualcuno che rompe gli schemi e il nostro bel Maori con il suo modo di vivere strampalato mette in crisi tutte le certezze di Laura.

Cosa ti ha spinto a scrivere di una riscoperta del sensi?
Negarsi il cibo, (nel mio caso praticamente tutto visto che il glutine e le proteine del latte sono ovunque), per assurdo mi ha portata ad acuire sensi che usavo poco, come l’olfatto e il tatto. Se non posso mangiare un bel piatto di pasta posso gustarmi il suo profumo, ricordare com’era il suo sapore, perdermi ad osservarne la forma. Ricordate tutti il noto spot della Muller “Fate l’amore con il sapore”, in cui venivano usate delle immagini molto particolari che davano una connotazione erotica allo yogurt? Ecco direi che quello spot rispecchia il mio modo di vivere e percepire il cibo oggi.

Conosci uomini sexy come il maori?
No, ma sono per la condivisione. Se ne dovessi mai incontrare uno ve lo segnalerei… magari non proprio subito…

Qual è il tuo senso preferito?
L’olfatto. Trovo che la vista spesso inganni, l’olfatto molto meno. Inoltre da quando vivo in simbiosi col mio cane ho imparato ad apprezzare questo senso, spesso sottovalutato. Ok, l’estate può essere un dramma, ma preferisco l’odore sgradevole di una persona a quello artefatto di alcuni profumi. Dopo le gravidanze i profumi mi danno la nausea e uso solo essenze naturali e molto delicate.

Hai qualche altro romanzo in cantiere?
Sì. Sto scrivendo un Romantic Suspense, si intitola SHE WOLF e per chi fosse interessato, come sempre sto pubblicando la bozza su Efp fanfiction. Sia chiaro è solo una bozza, perché questo romanzo che è alla sua seconda stesura, sarà ampiamente rivisto nella forma e nei dialoghi. Ad ogni modo credo che la trama possa essere avvincente. La storia d’amore di Sam e Lupo (è una ragazza che ha dimenticato tutto il suo passato e si crede un lupo), infatti, si intreccia con un complicato giallo. Per chi fosse curioso riporto la sinossi e il link alla mia pagina Efp.


«Sam Done è un uomo di 35 anni: una vita difficile alle spalle e un presente vissuto in totale isolamento tra le montagne. Una notte s'imbatte per caso in una creatura strana e puzzolente che altri non è che una ragazza che ha perso la memoria e che ha vissuto gli ultimi sette anni insieme ai lupi, credendosi tale. Questa ragazza, dal passato misterioso e turbolento, sarà la chiave per rivedere la vita di Sam sotto un altro aspetto, scoprendosi diverso da ciò che lui stesso credeva di essere, ma soprattutto scoprendo di essere stato per anni la pedina inconsapevole di un gioco perverso».


Sperando di avervi incuriosite, vi saluto :)
Ricordatevi la pagina fb del blog, in modo da rimanere sempre collegate con noi. Stiamo piacevolmente crescendo e diventando più numerose e questo non può che farci felici :)
Un abbraccio, alla prossima!!
Robi


giovedì 22 gennaio 2015

Recensione: Un amore su misura


Benvenuti nella seconda rubrica de #gliintramontabili.
Oggi vi parlerò di un libro che mi è abbastanza piaciuto, perché e che libro è? Non vi resta che proseguire con la lettura.

·         Titolo: Un amore su misura
·         Autore: Sugar Jamison
·         Numero pagine: 373
·         Editore: Leggereditore
·         Prezzo: 7,21€
·         Acquistare o no? Si
·         Voto: 8



“Ma, l’amore? Non riusciva neanche a pensare che lei potesse abbandonarlo. In qualche maniera era
arrivata a fare breccia nel suo cuore. Lei lo faceva stare bene. Merda. Era tutta colpa sua. Era stato
lui a volerlo”

Cosa succede quando il pregiudizio della gente va a minare la tua autostima?
Sinteticamente è quello che succede ad Ellis, ragazza con dei chili di troppo, veste taglie con l’immancabile X e che di certo non si riferiscono alla small.
Ellis è una ragazza che ha imparato a scavalcare le ingiurie ma che la feriscono ugualmente.
È proprio grazie ad un battibecco con la zia rinsecchita del suo ex in un bar, risultato di uno strappo alla sua dieta, che ritrova una vecchia conoscenza: Mike.
Mike la difende conto le maldicenze di quella signora, ma quello che ignora è che Ellis si ricorda di lui, cosa non reciproca.
Ellis è una ragazza fenice, che risorge dalla cenere dopo le bruciature. Ha un negozio tutto suo di abbigliamento, dove ragazze come lei che non trovano facilmente la taglia adatta alle loro curve possono trovare abiti che modifica di proprio pugno.
Mike è un poliziotto tornato in città per riscoprire quel senso di appartenenza che aveva perso nella grande metropoli.
I due si ritrovano dopo quattro anni, anni passati in cui Mike cercava di portarsi a letto la sorella perfetta e magra di Ellis.
Inizialmente non ricorda il suo volto, che ora considera meraviglioso, e solo con l’aiuto della ragazza si ricorderà di lei.
Tra i due nascerà una relazione travagliata, fatta di sfiducia e tormenti.
Si ameranno ma saranno troppo orgogliosi per dirlo, troppo spaventati per quello che gli riserverà il futuro.
Perché sanno, ciecamente, che qualcosa sul loro cammino li dividerà.
Ellis sa che arriverà una ragazza più bella, più aggraziata, ma principalmente più magra di lei a far battere il cuore del suo bel poliziotto.
E Mike in cuor suo ha paura di soffrire legandosi troppo a quella donna, non avendo mai provato quei sentimenti.
Tra sorelle dispotiche, genitori fuori dagli schemi, ex totalmente fuori di testa e zie di ex acide e isteriche, Mike e Ellis avranno la forza per combattere per il loro amore?
Sarà l’amore più forte a scavalcare i pregiudizi?


“Un amore su misura” è un libro che principalmente fa sognare.
Se possiamo inserirlo su una linea di giudizio, potrei classificarlo come non realista.
E non perché non sia un bellissimo libro, ma perché se ci fermiamo un attimo a considerare la faccenda sembra un po’ troppo montato a tavolino.
Abbiamo Ellis che non crede in se stessa perché è stata presa in giro dal suo ex e questo ci starebbe a pennello, il fatto che mi colpisce un po’ sul personale è come può Mike Edward, bello e statuario, innamorarsi delle rotondità di Ellis?
Ecco il punto “non veritiero” perché nella nostra società non capitano cose così. Almeno a mio modesto parere.
Un altro punto su cui voglio soffermarmi con voi è che sembra strano vedere Ellis che non crede in se stessa per buoni motivi, però poi si lascia spogliare così facilmente da Mike la prima volta che fanno l’amore.
Sembra così a proprio agio che fa credere che le sue incertezze siano solo un accento invisibile nella sua vita, e diciamolo… la invidio da matti.
Tutto sommato però, il libro è davvero gradevole. Si legge facilmente e tiene ferma l’attenzione del lettore e non mancano di certo colpi di scena che vi faranno appassionare.
Consiglio la lettura e vi invito a sognare quella vita che tutti vorremmo con Ellis e Mike, perché dopo tutto una storia può nascere anche con un biscotto al tripudio di cioccolato con uno sgarro all’odiosa dieta che ci affligge.


L'invito ad aggiungervi alla combriccola di "AnniDiNuvole" è sempre aperta. Ci trovate su Facebook con tante cose carine. 
A giovedì prossimo con la nostra rubrica di #gliintramontabili

-Ila-



martedì 20 gennaio 2015

Recensione: Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto


Ciao ragazze :)
E benvenute al primo appuntamento con la rubrica #newsdaleggere! Dato che questo è un blog abbastanza recente, abbiamo deciso di iniziare parlando di un libro uscito a gennaio.

E non fatevi spaventare, la mia recensione non sarà lunga come il titolo.

©   Titolo: Il ragazzo che entrò dalla finestra e si intrufolò nel mio letto
©      Autore: Kirsty Moseley
©      Pagine: 347
©      Editore: Newton Compton Editori
©      Acquisto sì o no? Ni


©      Voto: 6



Amber Walker e suo fratello maggiore, Jake, hanno un padre violento, che devono cercare di far arrabbiare il meno possibile, anche se è estremamente difficile. Scatta per un nonnulla e basta poco per fargli alzare le mani. Jake ha sempre cercando di proteggere la sorellina rallegrandola quando può, ma Ambs cerca di mostrarsi forte, non piangendo mai di fronte a lui. Una notte Liam, il migliore amico di Jake, la vede piangere nella sua cameretta, si arrampica attraverso la finestra ed entra per consolarla.
Con gli anni le cose cambiano e la madre di Amber e Jake trova il coraggio per buttare fuori di casa il marito e far vivere ai propri figli una vita il più normale possibile. Tuttavia nella vita dei ragazzi rimangono delle costanti e una di queste è Liam: il migliore amico di Jake e il ragazzo che divide il letto con Ambs ogni notte. Un ragazzo che, non appena si sveglia, sembra completamente cambiare personalità, diventando arrogante, presuntuoso e… playboy.
Ma quando le battutine si trasformano in apprezzamenti e l’amicizia in qualcosa di più profondo Amber capisce è Liam il ragazzo della sua vita: colui che saprà rispettarla e sanare le ferite create dal padre.
E quando tutto sembra ormai andare tranquillamente per il verso giusto… il padre di Amber, cacciato anni prima, ritorna in città.
Riuscirà Amber a cacciarsi definitivamente il passato alle spalle quando è a pochi passi da lei.
Una cosa è certa: per fortuna esiste Liam!


Decantato negli USA e definito un successo straordinario, questo libro non mi ha fatto impazzire. Prima di tutto… il titolo. Per me è troppo lungo e la seconda parte non mi convince molto.
La prima impressione che ho avuto leggendolo è stata ottima: il prologo è bellissimo. Le emozioni provate da Amber sono descritte alla perfezione e ho sorriso quando un piccolo Liam di 10 anni si intrufola dalla finestra con il pigiama dei power ranger!
Tuttavia, con il passare delle pagine mi sono sempre più ricreduta: il libro non mi piaceva. Come avete precedentemente letto, parla di tematiche importanti e delicate che non mi sembrano essere state trattate con il giusto tatto.
La storia è narrata dal punto di vista di Amber, una ragazza di 16 anni, e il tono e le parole usate uscirebbero tranquillamente dalla bocca di una sedicenne. Tutto è drasticamente peggiorato quando Liam e Amber hanno iniziato a uscire insieme: l’appuntamento al consultorio mi ha fatto cadere la mascella così come alcuni passaggi che mi sembravano o poco curati o tradotti malamente (detto questo, ci sono alcuni errori di traduzione evidenti, ma sorvoliamo). La trama ha ricominciato a diventare avvincente verso la metà, con l’aggiunta di nuovi personaggi e il punto di vista di Liam, ma le speranze di un miglioramento sono state, purtroppo vane.
Nonostante tutto, un po’ mi dispiace dover iniziare la nostra rubrica delle novità con una sufficienza… vedremo di rifarci con il prossimo libro!

Detto questo, vi saluto e ricordo la nostra pagina fb dove rimarrete in contatto reale con noi :) Un abbraccio e al prossimo post!

Robi