giovedì 12 settembre 2019

Recensione: Un letto per due



Titolo: Un letto per due
Autore: Beth O’Leary
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 417
Genere: Contemporary romance
Voto: ⭐️⭐️
Voto copertina: ☁️☁️☁️☁️




Dopo il naufragio della sua storia d'amore, Tiffy Moore ha assolutamente bisogno di trovare una nuova sistemazione. E alla svelta. Peccato che il suo stipendio da junior editor sia poco compatibile con gli affitti stellari di Londra. Ma Tiffy non si dà per vinta e, spulciando le inserzioni, decide di rispondere a un annuncio singolare: dividere appartamento, camera, e soprattutto l'unico letto della casa, con Leon, un infermiere che fa i turni di notte. Una convivenza ideale: Leon occupa la casa di giorno, mentre Tiffy rientra la sera ed esce prima che lui torni. Unico scambio: un via vai di messaggi sul frigo. All'inizio formali, poi ironici, infine affettuosi... Due perfetti sconosciuti e una amicizia affidata a bigliettini di carta.
Ma quanto passerà prima che a Tiffy e Leon non venga la curiosità di vedersi?

Salve a voi nuvole,
Come stanno andando le ferie o come sta procedendo la vita in questo caldo cocente ?
Io sudo.

E sudo anche mentre tento di trovare le parole per cercare di esprimere un qualche commento positivo rispetto al libro che oggi vi voglio presentare.
I motivi per cui non andrebbe letto -secondo me- sono tanti (i motivi, invece, per chi andrebbe letto al momento mi sfuggono):
  1. Non so voi, ma io odio i doppi punti di vista. Uno basta e avanza;
  2. È svernante pensare che due persone non abbiano il tempo di incontrarsi nonostante dividano lo stesso letto (riesce addirittura ad avere una conversazione telefonica con il fratello galeotto di Leon, ma non con lo stesso Leon!!!);
  3. Il nome Tiffy è orribile;
  4. Anche il nome Kay lo è;
  5. Leon sceglie le proprie fidanzate in base a chi ha il nome più brutto?
  6. La storia dei biglietti regge fino ad uno certo punto, dopo di che ti inizi a domandare perché si dovrebbe comunicare con dei bigliettini (ok, ammetto che il mio romanticismo ogni tanto ha picchi di cinismo allucinanti);
  7. La cosa assurda è che i due riescono ad instaurare un rapporto, dividendo tutto e allo stesso tempo nulla (qualcuno di voi è mai riuscito a stringere un rapporto sincero e vero con una persona che vive nel vostro stesso ambiente attraverso dei messaggini?!);
  8. Per tutto il libro mi continuo a domandare quale sia il problema di Tiffy: insicura fino allo stato cronico o semplicemente bisognosa di attenzioni?
  9. Alla fine Tiffy (dai davvero, non è orribile questo nome?) si innamora: ma di che ? Di Leon o dell’idea di Leon?
  10. Insomma come potete leggere la storia non mi ha entusiasmata come speravo. Mi ero talmente presa bene che alla fine la delusione c’è stata (La lezione di vita rimane sempre la stessa MAI FARSI TROPPE ASPETTATIVE PERCHÉ C’È SEMPRE IL RISCHIO DI RIMANERCI MALE). Non so, non mi ha del tutto convinto in quasi ogni punto della storia.
Io come sempre rimetto a voi l’ultima parola, sperando ci sia un riscontro. Vi attendo.

Baci
Erika

Nessun commento:

Posta un commento