mercoledì 28 novembre 2018

Recensione: Raggio di sole


Salve nuvoline belle!
Benvenute in una nuova recensione. Oggi vi parlo di un libro fresco fresco della Triskell, uscito da qualche giorno sul mercato. Chi sarà mai?

  • Titolo: Raggio di sole
  • Autore: Micalea Smeltzer
  • Casa editrice: Triskell
  • Numero pagine: 321
  • Da leggere? Mmh…
  • Voto: 5


Voto copertina:

Quello che ricordo di più di quel giorno era che era normale. Poi, per via di una stupida decisione, tutto è andato a pezzi e niente è più stato lo stesso.

Rea Wilder vuole solo una seconda possibilità, ma la vita non funziona così. È obbligata a vivere con le conseguenze delle sue azioni. A volte il fardello sembra insopportabile.
L’università dovrebbe essere la sua seconda occasione.
Nuovo posto.
Nuova gente.
Nuova vita.
Nessuno che sa ciò che ha fatto.
Nonostante questo, ha comunque giurato di evitare tutti e tutto, a ogni costo.
Per sua sfortuna, un incontro accidentale con il rubacuori del campus, Cade Montgomery, fa deragliare i suoi piani.
Lui è determinato a sciogliere il ghiaccio attorno al cuore di Rae e far riemergere la ragazza di un tempo. Vuole dimostrarle che vale la pena vivere, e che lei è davvero un Raggio di Sole.



Ho iniziato a leggere il libro con tantissime aspettative, a prima vista la trama mi è piaciuta molto e non ho visto l’ora di scoprire questa nuova storia.
Le base c’erano tutte: due passati burrascosi, tormentati da tutti e due i punti di vista, sia di Rachel che di Cade. Il problema di fondo che si, ci sono delle ottime basi ma che non sono state sviluppate.

Rachel, che ora si fa chiamare semplicemente Rae, sta scappando da un vissuto tormentato. Si auto colpevolizza di aver ucciso il suo ragazzo e due sue amiche per una distrazione al volante. Sta per iniziare il collage lontana da casa e l’unica cosa che vuole è laurearsi il più in fretta possibile in fotografia per scappare da un mondo che le punta il dito contro. È proprio qui che si scontra con Cade: la nuova stella del football e super figo della scuola.

Insomma, una trama che già abbiamo visto e stra-visto, no? Eccola qui. Eppure aveva qualcosa all’interno che mi ha fatto pensare “vuoi vedere che dopo alcuni libri deludenti finalmente riesco a leggere qualcosa di fatto bene?”.
Haimè… vane speranze.


Quello che mi ha “urtata” nel libro non è tanto il contesto o il modo di scrivere, seppur moooooolto superficiale. È proprio la caratterizzazione dei personaggi.

Rea, o Rachel, o raggio di sole, è semplicemente insopportabile. All’inizio è la super cazzuta del collage, che ha in pugno i suoi obiettivi: studiare, studiare e solo studiare.

Effettivamente non apre libro nemmeno per sbaglio, non segue una lezione e non da nessun esame. Dice di aver chiuso con gli uomini ma non fa in tempo a vedere Cade per sbaglio che inizia a recitare un rigo si e l’altro no “mi sta rubando in pensieri”.
Ma dico io… spina dorsale a queste ragazze non gliela vogliamo mai mettere?
Continua a colpevolizzarsi sulla morte dei suoi amici (e mi dispiace dirlo ma fa benissimo a farlo! Perché egoisticamente parlando, credo proprio sia stata lei, senza ripensamenti, a causarla! Cioè porca miseria… vorrei farvi super spoiler ma è così!) dicendo che la sua famiglia, i vicini, le persone della sua città la definiscono come colpevole, però poi eccoli lì tutti che le dicono che non è colpa sua, la sua famiglia super adora e all’inizio li fa passare come i peggiori genitori del mondo.
Ma la connessione in tutto ciò?


Poi arriva lui: Cade, l’uomo che nella vita reale NON esisterà mai e poi mai.
Ragazze davvero, soffermiamoci un po’ su. Quale ragazzo si innamora a prima vista? Quale ragazzo ha tremila possibilità di baciarti e non lo fa? Quale ragazzo continua a ripeterti che sei un raggio di sole (fino alla nausea, seriamente)? Quale ragazzo è così stucchevole?

Io ora non voglio dire che il libro abbia tutte queste pecche… ma i pezzi del puzzle non si incastrano! Fanno acqua.

Un esempio che vi lascerà a bocca aperta è che in questa storia per ben due (DUE) volte si parla di violenza e tutto viene sminuito con una semplice scrollata di spalle. Ma siamo pazzi? Lo sappiamo che queste letture possono essere fatte dalle nostre sorelline, cugine, nipoti di tredici anni e che se mai (il cielo non voglia) un domani si trovino in situazioni del genere loro metteranno tutto sotto al tappeto come la polvere? Ma io avrei strappato le mani a morsi a quelli che in questo libro hanno alzato le mani ai protagonisti e loro invece che fanno? Sono lì a subire.


È proprio questo che mi ha fatto uscire dai gangheri.

Indipendentemente dallo spessore di una sogliola dei personaggi, ci avrei messo una pietra sopra e passi anche la narrazione banale ma se c’è una cosa che non sopporto è che venga fatta passare la violenza come una cosa da niente.

Il libro non mi è piaciuto, è stato noioso, stucchevole e tremendamente lungo per il messaggio e l’epilogo che ci hanno dato.
Mi aspettavo molto di più e molto di meglio.

Un libro che, onestamente, poteva racchiudere tanti bei spunti di riflessione. Peccato.

Io vi saluto nuvoline e vi aspetto al prossimo appuntamento.

Un abbraccio.

Ilaria


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