domenica 14 ottobre 2018

Recensione: Love in my heart

    Ciao ragazze!
    Sto scrivendo questa recensione ascoltando il Duets, il CD di Cristina D’Avena. Lo so, molte di voi l’hanno già acquistato e io arrivo in ritardo, ma è così bello poter rivivere le emozioni della nostra infanzia che volevo assolutamente condividere con voi questa emozione ;)
    Ma adesso concentriamoci sul romanzo, l’ultimo di una serie che mi è piaciuta molto. Se vi dico cuore, vi viene in mente qualcosa? Beh, se volete saperne di più non vi resta che continuare a leggere:
  • Titolo: Love in my heart
  • Autore: Claire Contreras
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 286
  • Da leggere sì o no? Vi innamorerete di Victor senza problemi
  • Voto: 8


Voto copertina:

Victor e Nicole si sono conosciuti una sera in un pub. Lei aveva appena finito il collage e il ragazzo era appena stato assunto presso un importante ufficio legale come avvocato divorzista. La scintilla è scoccata subito, tanto da doversi rifugiare in bagno e passare degli attimi infuocati. Per poi non vedersi più.
O almeno entrambi sembravano pensarla così.
Finché il giorno dopo Nicole non entra nell’ufficio di Victor, presentandosi come la figlia di Will Alessi, il super avvocato socio di maggioranza dello studio.
Victor sa di dover fare una scelta e anche se quella ragazza non è solamente affascinante ma anche tremendamente intrigante, ha lavorato troppo per poter mandare a quel paese una carriera pronta a prendere il volo. Dopo un’ultima sveltina in ufficio, i due si danno addio.
La carriera di Victor decolla e ottiene incarichi importantissimi, rappresentando clienti di alto calibro. Nicole inizia a lavorare come costumista e… si sposa. Con una star della televisione dal futuro promettente.
Tutto sembra andare per il verso giusto, ma cinque anni dopo i due si rincontrano. Nicole sta divorziando e il padre non può essere il suo avvocato e per questo decide di affidarsi al legale più promettente del suo studio: Victor.
I due non possono fare altro che annuire e sperare che la tortura finisca il prima possibile.
Ma si tratta veramente di una tortura?
No.
Sono passati anni, ma la scintilla non si è mai spenta e arde più che mai. Davanti agli occhi di Victor, Nicole si sente ancora quella ragazzina spaventata, tanto desiderosa di piacergli, di piegare i suoi desideri a quelli dell’uomo così che possano combaciare e compierli insieme.
E Victor? Lui vorrebbe tanto non ammetterlo, ma è ancora quel ragazzino impaurito dalle relazioni, quello che non ha occhi se non per il lavoro ma che non riesce a concentrarsi perché continua a pensare a Nicole.
Naturalmente accetta di rappresentarla, di essere il suo legale, anche se ogni incontro brucia di passione mai completamente divampata. La difende con le unghie e con il cuore, anche se non lo vuole ammettere ad alta voce. Vederla con l’ex marito sul red carpet per gli eventi ai quali devono partecipare insieme è sempre una continua pugnalata al cuore. Entrambi vorrebbero uscire allo scoperto, ma per i paparazzi sarebbe una storia troppo succulenta da lasciar perdere.
Devono quindi frequentarsi di nascosto, approfittando delle riunioni di lavoro per potersi scambiare un piccolissimo bacio. Devono solo resistere finché il divorzio non sarà ufficializzato.
Ma è allora che si presenta un ulteriore ostacolo: una potenziale promozione per Victor.
Che li costringe ad allontanarsi, di nuovo.

Questa volta sarà per sempre?
Riuscirà il loro amore a trionfare oppure sarà soffocato dalla carriera?


La saga Hearts è composta in questo modo: 

1.   Life is love [con protagonisti Estelle e Bean] (recensione QUI)
1.5 Love is forever
2.   Love for love [con protagonisti Mia e Jensen] (recensione QUI)
3.   Love in my heart

Adesso che siamo giunti alla fine, lasciatemi sfogare.
I titoli sono PESSIMI. Io mi dico, ma gli editor lo leggono il libro o decidono i titoli così, alla cazzum? In inglese sono molto evocativi: i cuori caleidoscopici creati da Estelle (i cuori creati dai frammenti di vetro, metafora di un cuore spezzato che sa ancora amare con tutto se stesso), i cuori di carta di Jensen (è uno scrittore, quindi ha a che fare con le pagine dei libri) e il cuore elastico di Victor (Victor dice a Nicole che il suo cuore non è elastico come il tessuto del suo corsetto… un momento davvero intenso).
Tutti questi titoli in inglese cosa vi ispirano? Cosa vi ricordano? Personalmente avrei preferito una maggior inventiva, anche traendo spunto dal testo di qualche canzone, cosa che la Newton Compton ama fare.
Ok, e noi blogger leggiamo di tutto, indipendentemente dalla copertina oppure dal titolo, e voi lettrici avete tutto un mondo dove poter vedere se un particolare romanzo può incuriosirvi o meno (facebook, instagram, goodreads, youtube, amazon), ma una lettrice che entra in libreria non starà mai lì a controllare la trama o le recensioni… soprattutto se è di fretta.
Quindi è per questo che le copertine e i titoli sono molto importanti e non devono mai essere sottovalutati.
Altra cosa importante? Sono in fase polemica, quindi non ne risparmio una a nessuno.
In questo romanzo è mancato l’editing. In alcuni paragrafi volevo lanciare l’hashtag #salviamoilcongiuntivo ma quando siamo arrivati ai Bianchi Camminatori…
NO.
NONONONONONO.
ASSOLUTAMENTE NO.
I White Walkers de Il Trono di Spade sono GLI ESTRANEI.
Non i Bianchi Camminatori. Bastava una cavolo di ricerca in internet! E poi, scusa… Non ci credo che nessuno nel team della Newton abbia mai visto Game of Thrones. È impossibile, dai. Dove vivono? In una grotta in cima a una montagna? Beh, i draghi di Dany l’avrebbero raggiunti anche lì.
E, in tal caso…



Comunque, anche questa saga si conclude. La salutiamo e ringraziamo per averci fatto passare degli attimi intensi e piacevoli, ma ammettiamolo… Non siamo molto disperate, giusto? Sì, complessivamente ha sempre avuto un giudizio positivo, ma non morivo dalla voglia di leggerla, anche se ho acquistato i romanzi e l’ho fatto con piacere.
C’è qualcosa nelle parti descrittive che non mi ha mai convinto fino in fondo. Sono troppo lunghe, troppo dettagliate (purtroppo in senso negativo) e interrompevano il filo del discorso e dell’azione. Mi sono ritrovata spesso a saltarle, a cercare il discorso diretto e l’azione perché avevo voglia di leggere qualcosa di succulento e non solamente descrizioni su descrizioni su descrizioni.
I protagonisti non sono male, anzi: sono rappresentati ottimamente anche con i loro difetti. Nicole è una ragazza gentile molto sfortunata in amore, mentre Victor è uno che non ha mai voluto vedere una relazione nemmeno da lontano. Eppure si accorge che con Nicole c’è qualcosa di diverso, l’aveva capito già cinque anni prima. Ma la carriera aveva la precedenza e lo posso capire senza pensarci due volte: ha lavorato tanto, ha sudato sette camicie per arrivare fino a quel punto… e di certo non voleva farsi fregare a un passo dal finale! Ma quando Nicole ha ribussato alla sua porta non ha potuto dirle di nuovo. Non era più un ragazzo, ma un uomo e come tale doveva affrontare al meglio ogni situazione.
Tra i due c’è alchimia, lo si capisce già dal prologo, tuttavia non riesco a scegliere una scena preferita. Quella del corsetto (ne ho parlato poco sopra) è molto intensa, così come quella sul balcone.
Tuttavia non sono abbastanza.
Ѐ mancato qualcosa, ma non riesco a dirvi cosa.
Forse un pizzico di pepe, forse un pizzico d’audacia in più.
Oppure, semplicemente, questo è il massimo che l’autrice poteva dare. E dobbiamo apprezzarla perché ha dato il suo massimo ;)



Detto questo, archiviamo la serie Heart con un sorriso e un bel BUONO.
Speravo in qualcosa in più, ma mi sono dovuta accontentare. Beh, è per questo che esistono così tanti romanzi al mondo, giusto? Per darci la possibilità di sognare e di trovare quello più adatto a noi.
Un abbraccio e… buona ricerca (e successiva lettura) a tutti.
Roberta

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