Salve bellissime nuvoline.
Oggi una postilla a inizio recensione è dovuta: ho appena
finito di leggere questo libro quando sto scrivendo questo documento perciò vi
avverto che le mie parole saranno piene del sentimento che mi corre in questo
momento nelle vene.
Detto ciò, continuate pure a leggermi.
Datemi della pazza, dell’emotiva e di tutto quello che voi
volete… sarò solo molto vera.
- Titolo: Il rumore dei tuoi passi
- Autore: Valentina D’urbano
- Casa editrice: Longanesi
- Numero pagine: 319
- Da leggere? Ad occhi chiusi e mani basse
- Voto: 10
Voto copertina:
Alfredo e Beatrice sono i gemelli della Fortezza, un posto
dove il degrado ne fa da padrone. Un posto in cui essere poveracci e dei topi
di galera è l’ordinario.
I gemelli sono due amici che non si sono mai allontanati
l’uno dall’altra.
Alfredo, vicino di casa di Beatrice, ha avuto un’esistenza
pessima. Una madre morta, un padre ubriacone che picchia sia lui che i suoi due
fratelli e una vita fatta di stenti. La sua unica parte fissa nella vita è lei:
Beatrice.
Beatrice ha una vita più normale, per quanto possa essere normale
una vita alla Fortezza. Ha dei genitori uniti, un fratello minore e una
migliore amica ma la figura più importante per lei è Alfredo.
I due non si sopportano, passano più tempo a fare lite, a
mordersi, a urlarsi contro che a volersi bene. Ma nelle loro ingiurie c’è la
gelosia, c’è l’attaccamento quello morboso e quasi malato.
Alfredo e Beatrice, anche se direbbero il contrario, non
possono fare a meno dell’altro. Crescono insieme, dividendo pasti, vestiti, un
letto ed esperienze.
Pian piano li vediamo crescere, evolversi, fare dei passi
avanti e anche regredire.
Primi amori, prime delusioni, primi pianti… sempre
condivise.
Ma qualcosa nel loro cammino si fa difficile. Delle
decisioni non facili, strade che si dividono.
Beatrice è la parte forte della coppia, Alfredo è la
zavorra. Quella parte che viene trascinata e trascina lui stesso. L’incognita,
la tristezza.
Beatrice non potrà mai dimenticarlo anche quando le cose
sono irreparabile. Non dimenticherà i suoi capelli biondi, gli occhi verdi e
assolutamente non dimenticherà il rumore dei suoi passi nella sua vita.
La duologia è composta da:
1.
Il rumore dei tuoi passi
2.
Alfredo
Esordisco dicendo che la lettura di questo libro non è
assolutamente facile.
Oltre a trattare temi difficili, importanti, lo stile di
scrittura non è quello delle commedie. I dialoghi sono presenti al 35% nella
storia. Ci sono descrizioni, dialoghi interiori, quello che molti definiscono
una “lettura pesante” ma di pesante non ha assolutamente nulla che debba
spaventarvi.
Indubbiamente la storia di Alfredo e Beatrice è una storia
forte. Una storia che all’inizio ho iniziato lentamente, quasi svogliata… forse
è un po’ quello che ci succede quando il libro inizia con un incipit
disastroso. Non volevo affezionarmi ai personaggi perché già sapevo che sarebbe
andata in una maniera che a me non sarebbe proprio piaciuta.
Perciò ero li a leggere un po’ per volta, a fare quasi
l’indifferente mentre quei due crescevano e odiandosi si legavano sempre di
più.
Sono stata un po’ come Beatrice e Alfredo, che non volevano
vedere il loro innamoramento, il loro legame che andava ben oltre due semplici
conoscenti all’inizio e poi due semplici amici proseguendo.
Ecco, io proprio non volevo vedere quel legame. Non era
possibile, mi dicevo.
Invece poi è successo che dopo un paio di giorni,
magicamente, ero già oltre la metà del libro e non so proprio spiegarvi come
sia potuto succedere.
Forse, do la colpa alla lunghezza ridotta dei capitoli dove
mi continuavo a dire: un altro capitolo e poi smetto.
Bhè… io mi ci sono affezionata a quei due e DAVVERO tanto!
Ho sofferto insieme a Beatrice che tra i due è
sempre stata la parte razionale. La parte più forte, quella che ti sprona, che
si incazza pur per farti reagire.
Alfredo mi ha fatto incazzare, volevo urlargli in faccia
proprio come faceva Beatrice perché io odio chi si lascia andare, odio chi
inventa scuse per soccombere alla debolezza. Eppure non ho potuto farci nulla
se non affezionarmi anche a lui, forse anche di più di come mi sono affezionata
a lei.
E poi eccole, che appaiono loro… le lacrime.
Mentre ero lì in preda al panico, per la prima volta nella
mia vita dovuto a un libro, ho mandato un messaggio di aiuto a Roberta e lei mi
ha consolata dicendomi che se stavo in questo stato è perché il libro l’ha
amato. Ed è così.
È questo che succede quando scegli un libro che ti segnerà
l’esistenza. Ancora non lo sai quando lo hai tra le mani ma presto o tardi ti
sconvolgerà la giornata, la nottata, il mese e perché no… anche la vita.
Credetemi se vi dico che per la prima volta ho singhiozzato
così tanto che ho dovuto fermare la lettura e stendermi per riprendermi.
È successo qualcosa in me, come una magia, come se ci fossi
stata io in quel bagno, in quella chiesa e in quel cimitero. È stato più forte
di me… mi sono arresa anche io.
Perciò, tiriamo le somme… se cercate una storia divertente,
una lettura leggera, purtroppo questo libro non fa per voi.
Ma se cercate una storia vera, cruda, fatta di sofferenze,
di scelte e di emozioni bhè… questa si che fa al caso vostro.
Ancora i miei complimenti a questa autrice che pian piano
sto conoscendo e ammirando. Non mi lascia mai l’amaro in bocca. Sono sempre
soddisfacenti le sue letture e ora la mia libreria ne vuole ancora, ancora,
ancora e ancora.
Io spero che la storia possa piacervi, o vi sia piaciuta,
così tanto come è successo a me.
Finalmente posso segnare con un evidenziatore giallo questo
libro sulla mia wishlist. Con soddisfazione e con ancora qualche lacrima sulla
faccia.
Vi auguro sempre (o quasi) delle letture come queste.
Letture che vi allarghino il cuore e che possano farvi esclamare sempre WAO!
Vi abbraccio, perché ne avrete bisogno… parola mia.
Ilaria
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