lunedì 7 agosto 2017

Recensione: Trovando te


Buon caldo amici nuvolosi.
Vorrei tanto la pioggia ad agosto per rinfrescare un po’ quest’aria calda che oggi, lunedì, diventerà ancora più bollente ma non si decide e io sto soffrendo!
Ma catapultiamoci sui libri di oggi.
Oggi vi continuo a parlare di una serie ormai famosa in tutto il globo terreste e probabilmente la conoscono anche i marziani.
Vi dice niente Jennifer Probst e la serie “Cuori solitari”?

  • Titolo: Trovando te
  • Autore: Jennifer Probst
  • Casa editrice: Corbaccio
  • Numero pagine: 432
  • Da leggere si o no? Si… no… si… no… s… n… i… o… bho! 
  • Voto: 6


Voto copertina:


Genevieve sta per sposarsi. Mancano due passi all'altare e David, il chirurgo super sexy, sarà suo marito.

Mentre è in sacrestia a fare su e giù, Gen riflette su come è diventata la sua vita: schematizzata, ansiosa, priva di brio e piatta. E la motivazione è lui, il suo futuro marito con cui dovrà conviverci per sempre.
Gen non è così, per due anni ha dovuto soccombere a David e alle sue premure, alle sue fissazioni, alle sue direttive e lei non si è sentita più se stessa. Allontanando non solo i suoi genitori, i suoi amici ma anche il suo migliore amico Wolfe.
C’è solo una cosa da fare. Scappare.
Gen per la prima volta, dopo due anni, ascolta la sua voce interiore che le impone di calarsi dalla finestra e abbandonare la strada per una vita che non è sua e non lo sarà mai.
Praticante chirurgo, futuro medico, Genevieve decide di tagliare il cordone con questa vita che la stava soffocando.
Wolfe si gode una sigaretta prima di entrare in chiesa. Non sa perché è così nervoso, probabilmente i matrimoni non fanno per lui o semplicemente perché non è pronto per vedere la sua migliore amica Gen sposarsi con quel tipo lì che non gli è mai andato a genio.
Medita su questo quando dal cielo gli piove una nuvola bianca sgambettante. Proprio lei. Gen!
Wolfe darà una mano a Gen a scappare via, lasciando alle spalle una chiesa piena di domande.
Passeranno una settimana parlando come non facevano da tempo, ritrovandosi e diventando amici più che mai. David, con le sue paure e ossessioni, aveva allontanato i due amici ma ora lì, in quella casetta in legno e sul pontile si scambiano non solo paure e incoraggiamenti ma anche un bacio che di amichevole non ha nulla. Solo per dissipare i timori di Gen.
Ma quel bacio non deve sconvolgere l’amicizia profonda tra i due.
Invece qualcosa accade, settimane dopo, con la paura di un ex fidanzato impazzito dal dolore, Gen e Wolfe si avvicinano più che mai. La passione che sentono scorrere nelle vene non è amicizia, è abbandono, è attrazione. Cosa fare?
Gen vorrebbe dare voce all’amore, che ormai si è accorta essere presente nel cuore, verso quel ragazzo che ha sempre pensato fosse un solo amico ma Wolfe ha paura.
Ha paura di inquinare l’animo puro di Gen con il suo passato sporco e travagliato.
Timori, sentimenti, passioni e ripensamenti. Tutto ciò è Trovando te. Un romanzo di amicizia e amore.

La serie “Cuori solitari” è composta da:

1. Cercando te (recensione QUI)
2. Sognando te (recensione QUI)
3. Trovando te
4. Aspettando te
5. Desiderando te
6. Volendo te



Tutti quanti qui sapete ormai quanto mi piacciono i romanzi della Probst. Che quando ho voglia di leggere un romanzo hot mi affido a lei perché dietro la passione e l’amore dei protagonisti c’è sempre una bella storia, costruita e profonda.
Se avete visto il voto che ho dato a questo romanzo potete già capire che qualcosa non mi è andata a genio… e purtroppo devo ammettere che avete ragione e che la zia Probst questa volta mi ha un po’ delusa.


Innanzitutto sono rimasta molto, ma molto, delusa dalla caratterizzazione dei personaggi.
In special modo di Gen.
Ho odiato Gen per la maggior parte del romanzo. È senza spina dorsale, è completamente in balia delle onde ma non perché è confusa, cioè lo è anche dopo il matrimonio mancato, ma pende costantemente dalle labbra degli altri. Specialmente di quelle di Wolfe.
Cara Gen come puoi dire che David ti comandava a bacchetta quando fai sempre tutto quello che ti dice Wolfe? È davvero estenuante sia per te stessa che per il lettore che legge.
Altra cosa di Gen che non mi è piaciuta è come passa dall’amicizia all’amore.
È troppo fragile, per l’amor del cielo ha abbandonato l’uomo all’altare appena un mese prima e già si innamora di un altro? Capisco tutti i dubbi e capisco anche che stiamo parlando del sexy amico Wolfe però è troppo.
Anche l’autrice stessa nel romanzo più volte ha marcato sul passaggio che fosse troppo presto e che Gen avrebbe praticato la famosissima regola del “chiodo scaccia chiodo”.
Cara Gen come è possibile che prima cerchi un uomo per fare sesso e poi tach sei lì tutta innamorata?
Personalmente ho trovato il tutto frettoloso ma abbastanza noioso.

Wolfe non so cosa dire su di lui. Sarei cattiva se dicessi che mi è apparso quasi indifferente?
Eppure io ho amato Wolfe quando Sawyer e Giulia lo prendono in affido. Era lì, tutto nervoso, teppistello e arrogante.
In questo romanzo dov’è finito il vecchio Wolfe?
Purtroppo devo dire che l’ho visto come una specie di pappamolla. Si annulla quasi per stare dietro a Gen. Non lo vediamo mai a lavoro, non è mai il prepotente Wolfe, se non fosse per quella scena dove picchia David lo avrei preso per una femminuccia.
So che sono cattiva mentre dico queste cose, me ne rendo conto anche io, ma sono rimasta davvero enormemente delusa dal poco potenziale che ci ha messo la Probst in questo romanzo.


Anche il tema principale, l’hot, è venuto quasi a farsi desiderare.
Per vedere qualcosa nascere ho aspettato metà e passa libro! E poi succede tutto insieme: copulazione su copulazione, rotolamenti nel letto sul bancone della cucina, sul divano.
Ecco, il troppo storpia.
È come se per metà libro voleva convincerci che tra i due non ci sarebbe mai stato nulla e poi nell’altra seconda metà SBUM! Tutte le cose dette prima capitolate nel cesso.
Ho sospirato di frustrazione parecchie volte.
Sarò io prevenuta sulle storie tra migliori amici, ma questa mi ha davvero deluso.
Avrei voluto, poi, vedere più storia sul passato travagliato di Wolfe. Se ne parla tutto verso la fine e non ho avuto modo di assaporarlo al meglio.
Delusissima.

Perché ho dato sei? Perché volenti o nolenti la Probst nei suoi romanzi richiama sempre i suoi vecchi protagonisti e rivedere Alexa e Nick sempre più affiatati mi fa ancora andare in brodo di giuggiole anche se sono passati anni e anni da quel primo volume.
È stato bello rivedere Sawyer e Giulia e la loro adozione di Wolfe mi ha commosso.
È bello rivedere Nate, Slade e il piccolo Robert. Queste sono le cose che mi piacciono, la complicità, la crescita.
Qui si c’è stata ma non come mi sarei aspettata dalla bravura della Probs.

Rimanere delusi può capitare a tutti. Non demordo perché so che tornerà con una storia più forte di questa.

Io vi saluto, fatemi sapere anche voi cosa ne pensate di questo romanzo e dell’autrice in generale. Piace anche a voi come piace a me?
Vi auguro sempre buone letture e ricordate di venirci a trovare sui social linkati in alto a destra.
Vi abbraccio stretti.

Ilaria


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