lunedì 13 marzo 2017

Recensione: Nikolaj


Ciao ragazze!
Oggi vi parlo di un romanzo che vi sconvolgerà la vita. Ma ve la sconvolgerà così tanto che, una volta finito, continuerete a chiedervi cos’altro c’è nel panorama letterario capace da eguagliare Nikolaj. Io un’idea ce l’avrei… Vincent, il secondo romanzo della saga che uscirà tra qualche mese.
Ma andiamo per gradi e iniziamo a conoscere questa MERAVIGLIA che vi farà venire gli occhi a cuoricino. Attenzione! Dopo la recensione ci sarà un’esclusiva intervista all’autrice, quindi assicuratevi di leggere fino in fondo!

  • Titolo: Nikolaj
  • Autore: Kristen Kyle
  • Casa Editrice: Romanzo self
  • Pagine: 386
  • Da leggere sì o no? Attenzione perché poi cadrete in astinenza!
  • Voto: 10 


Voto copertina:


Atlantic City è il regno di diversi clan mafiosi che si dividono la città. Ci sono gli irlandesi, i colombiani, i Calabrese e i Falchi di Kugan, con al capo il temibile Nikolaj Sokolov, un terribile russo capace di tremendi morti a sangue freddo, un uomo che farebbe di tutto pur di ampliare il suo dominio nella città.
Il piano per mettere in atto la Rivoluzione inizia con il rapimento di Isabella, la Fiordaliso, la principessa del clan Calabrese. Sokolov ha dato ordine ai suoi uomini di osservarla a lungo, per poi cogliere l’occasione migliore per rapirla. Apparentemente sembra una donna remissiva e, quindi, una prigioniera facile.
Ma Nikolaj si accorge presto di aver trovato pane per i suoi denti.
Il pane più buono sulla faccia di questo mondo.
Ha trovato qualcuno con le palle, un qualcuno disposto a sfidarlo ogni minuto di ogni ora di ogni giorno, un qualcuno capace di tenergli testa e di penetrare sotto la sua corazza di ferro, costruita in anni passati nella fredda Russia con nient’altro negli occhi se non le crudeltà del mondo. Le peggiori crudeltà commesse da mano umana.
Nikolaj lo capisce fin da subito che gli sarà impossibile rimanere indifferente a Izabella, a quella donna dallo sguardo magnetico che non si è ritratta nemmeno davanti alle sue parole più dure, davanti alla freddezza dei gesti e delle parole, davanti alla crudeltà che le veniva rovesciata addosso.
Non si è tirata indietro nemmeno alla roulette russa, nonostante avesse il cuore che le battesse all’impazzata.
Nikolaj ha tentato di opporsi con tutto se stesso ai sentimenti che iniziava a sentir crescere dentro di lui. Ha provato in tutti i modi a ricordarsi che Izabella è la figlia del nemico, è ciò che si frappone tra lui e una posizione più importante nel Dominio della città.
Gli è così difficile dare un nome a quel tumulto che sente dentro di lui.
Non sa assolutamente cosa fare e, quando inizia a sentirsi più debole, inizia a respingere Izabella, facendosi ancora più male.
Eppure quella fantastica donna è capace di comprendere tutto, anche se anche lei ha paura.
Torna sempre indietro, pronunciando quelle parole che aiutano anche Nikolaj a tornare alla realtà. Che aiutano Nikolaj a tornare da lei.
Kolja.


La serie Men of Honor è composta in questo modo:

  1. Nikolaj
    1.5 Izabella
  1. Vincent.
  2. TBA

Prima di scrivere questa recensione, ho fissato la pagina bianca per ore, ascoltando musica che potesse ispirarmi e che potesse aiutarmi a scrivere un commento all’altezza del romanzo. So che non ci sono riuscita, come so che non ci sarei mai riuscita, ma spero che apprezzerete questo mio tentativo e che, nel caso questo romanzo ancora non faccia parte della vostra libreria, rimedierete al più presto!
Come potete intuire già dalla trama, si tratta di un romanzo intenso, non solo per i personaggi, ma anche per le tematiche trattate. I punti di vista si alternano e a questi si aggiunge un parere esterno, non da un narratore onnisciente, ma un parere dato da personaggi vicini ai protagonisti, come il fido Vasilij (che io spero abbia un libro tutto per sé perché vorrei conoscerlo MOLTO meglio).
Ad aggiungere drammaticità al racconto, ecco i flashback di Nikolaj, sprazzi del suo passato, momenti che hanno contribuito a renderlo il boss mafioso che tutte noi amiamo e, leggermente o no, temiamo.
Nikolaj non conosce la sua famiglia biologica, per lui la sua famiglia è Vasilij che, tuttavia, non l’ha accompagnato durante tutta la sua vita.
Sono fratelli non di sangue ma per scelta.
E questo rende il loro legame ancora più prezioso.


Nikolaj rapisce Izabella per avere un’arma di ricatto nei confronti del padre, il boss del clan dei Calabrese. Dai suoi osserva menti durante le settimane precedenti, non avrebbe mai immaginato che sotto quell’aurea da principessa si nasconde una principessa combattiva, non solo disposta a combattere le battaglie della propria famiglia, ma a scavare sotto la scorza di sangue che forma l’impenetrabile armatura del nostro uomo.
In tantissimi momenti ho voluto alzarmi e fare un applauso a Izabella, soprattutto perché capisce quali sono le battaglie che devono essere combattute, quando deve tirare fuori gli artigli e quando deve semplicemente abbracciare Nikolaj per farlo tornare alla realtà.
Una realtà dove lui non è più lo spietato sicario, una realtà migliore ma non per questo priva di decisioni difficili.
Ho ADORATO e AMATO i loro momenti intimi insieme, e no… Non mi sto riferendo ai loro momenti di passione. No, ho amato le loro coccole, i momenti di tranquilla intimità che sembravano rubati a un universo idilliaco, dove il male non esiste e il sole sorge e tramonta con loro. Ho adorato leggere di lui mentre la guardava dipingere, di lei mentre esplorava il suo studio per poi venire interrotta da Niko.
WOW


Attenzione!

Adesso è doveroso farvi dei piccoli avvertimenti prima di OBBLIGARVI a cliccare il link Amazon per acquistare il romanzo (anche disponibile in cartaceo *^* ).
Nikolaj è un romanzo dark romance. Non sono presenti battute comiche, unicorni o cuoricini svolazzanti glitterati e scintillanti come stelle.
Il loro amore è rude, crudo, primitivo… a volte perfino animalesco.
È un romanzo con scene di sesso descritte magistralmente, ma che possono risultare pesanti a un pubblico che vorrebbe Nikolaj chiamare Izabella trottolino amoroso dudududada. Ecco, non so se mi spiego.
Se volete il trottolino amoroso dudududadada, puntate ad altro.
Ma se volete la passione, se volete un impatto emotivo che continuerà con il passare dei giorni… Se volete un romanzo che non vi lasci andare a dormire… Se volete un romanzo che vi strappi lo stomaco e vi stringa il cuore…
Quel romanzo è Nikolaj.


E ora, mettetevi comodi.
E preparatevi alla nostra sorpresa. Vi lasciamo in ottime mani, quelle dell’autrice!
Se ancora non avete acquistato il romanzo, fatelo al termine dell’intervista.
Un abbraccio e… buona lettura.
Nikolaj è SICURAMENTE una buona lettura ;)
Roberta


Ciao Kristen!
Prima di partire con l’intervista, lasciami dire che sono davvero contenta di poterti ospitare qui, ad AnniDiNuvole! Grazie per la disponibilità e la gentilezza che hai mostrato accettando il nostro invito :) Parlaci un po’ di te…
Come hai scoperto la tua passione per la scrittura? Anche se è difficile decidere, qual è il tuo libro preferito? Se potessi scrivere un romanzo con qualcuno, chi sarebbe il fortunato?


Ciao, l’onore di essere qui a chiacchierare con te è tutto mio!
La mia passione per la scrittura nasce insieme a quella per la lettura e il cinema. Parole e immagini non prescindono le una dalle altre. Le immagini ispirano la penna, la penna descrive le immagini. Sono stata subito stimolata in tal senso a guardare film, a leggere libri e a scrivere. Ciò che posso dire è che pur scrivendo da sempre non avevo mai pensato di pubblicare qualcosa. Scrivevo per me, per ridere con la mia famiglia, ma non vedevo una finalità nella pubblicazione. Ho fatto studi classici, quindi per me scrivere ed essere uno scrittore erano e sono due cose completamente diverse. Quando ho deciso di lanciarmi in questo tipo di avventura mi sono preparata cimentandomi con racconti in vari generi, ho studiato sui libri, ho fatto delle prove. Quando ho ritenuto di aver raggiunto un livello sufficiente, mi sono lanciata. Ovvio che è una valutazione del tutto personale, infatti c’è anche chi ha bocciato il libro, quindi suppongo di non aver fatto bene.
Ci sono tanti autori che amo molto, per me è difficile sceglierne solo uno. Faccio il nome di Mario Puzo (lo scrittore di Il Padrino) non tanto per il suo valore artistico, ci sono autori più bravi, ma per aver dato vita all’idea che Coppola ha reso immortale.


Nikolaj e Izabella appartengono al genere dark romance. Chi ti parla legge molto, tuttavia si è da poco affacciata a questo genere. Secondo te, quali romanzi appartenenti allo stesso genere del tuo sono dei must read?

Vorrei precisare che Nikolaj e la novella Izabella non sono proprio dei Dark Romance. L’etichetta che viene attribuita a questo genere negli States è “Mob Romance” o “Mafia Romance”. La differenza con il Dark non è banale. Certo, la storia si gioca su una tensione molto forte, ma il protagonista maschile non è autore di violenze a carico della protagonista femminile. Non ci sono dinamiche del tipo Sindrome di Stoccolma, non ci sono stupri perpetrati dall’eroe e non ci sono rapporti di dubbio consenso. La protagonista non si innamora del carnefice, al massimo del nemico (e la differenza è immensa).
Semplicemente sono romance/erotici con protagonisti uomini e donne che appartengono al mondo mafioso. Poi la dinamica d’amore può essere del tipo rose e fiori oppure può contenere più conflitti. Per Nikolaj ho scelto come protagonista un uomo che affronta l’amore da profano, ma avrei potuto scrivere allo stesso modo del boss che sa amare e ama la sua donna dall’inizio alla fine, sarebbe stato solo meno entusiasmante. I latini dicevano “per aspera ad astra” (attraverso le difficoltà alle stelle), dopotutto!
Leggo anche il Dark Romance e se devo indicare un must read sicuramente Pepper Winters. Per il Mob Romance invece Aurora Belle.


Cosa ha ispirato la stesura della serie Men of Honor?


Certamente il tipo di cultura cinematografica che ho acquisito nella mia vita, in particolare i film di Scorsese.
Come ho spesso detto, inoltre, ho una venerazione per Il Padrino. È il film che ancora oggi è considerato uno dei più importanti di tutti i tempi, un simbolo della cultura pop. La mia è stata un’umile citazione di un capolavoro in salsa erotic romance.


Nikolaj è il classico personaggio “a cipolla”: quando il lettore crede di aver saputo tutto di lui, ecco che viene svelato un altro strato. Sappiamo già che il suo cuore batte solo per Isabella, ma lei riuscirà a conoscerne ogni minimo angolo? Oppure non è così importante?


Nikolaj nasce in un orfanotrofio, viene venduto al governo e poi alla bratva, la mafia russa. Non ha mai amato e non ha mai avuto qualcuno che lo amasse oltre il suo amico fraterno Vasilij. Oltre questa dinamica di amicizia, il cuore di Nikolaj è… come dire… vergine!
Molti pensano che il cuore di Niko sia blindato, ma non è così. Semplicemente è vuoto, non c’è nulla, nichego!
Dal punto di vista relazionale ed emozionale Nikolaj è estremamente infantile, un bambino a cui va insegnato l’amore. Ci sono molti rapporti che non scoprirà mai, per esempio non saprà mai cosa significa essere figlio, altri che scoprirà con i Calabrese.
Per rispondere alla domanda, sì, Isabella conoscerà il suo cuore perché è stata e sarà lei a riempirlo ogni giorno.


Nel romanzo sono presenti molti personaggi. Il mio preferito è Vasilij, perché sarà grande e grosso ma ha un cuoricino tenero tenero. Il tuo invece? Riesci a scegliere oppure è troppo difficile?


Li odio tutti! Scherzo, ma non troppo. Sicuramente sono dei personaggi che mi piacciono perché mi permettono di sperimentare psicologie molto diverse, ma nella vita reale non vorrei conoscere nessuno di loro.
Da scrittrice ho una leggera predilezione, che penso si sia intuita, per Vincent Calabrese. È un uomo estremamente complesso, che sulla carta sembra avere tutto: ingegno, cultura, furbizia, fascino. E ce l’ha, lui davvero è al top. Il problema è che la perfezione agli estremi diventa disumanizzazione. Per essere umano, devi riconoscere e venire a patto con delle fragilità. Ecco, Vincent per me rappresenta una sfida, dunque mi piace da impazzire.
Nikolaj, invece, mi fa una tenerezza immensa e mi fa anche molta simpatia. Ci sono scene che, spogliate della tensione erotica, mi fanno morire dal ridere perché lui ha delle reazioni estremamente infantili ed esilaranti. Ma sono contenta che voi ne leggiate solo il fascino animale.
Vasilij è un discorso a parte. Non è tenerissimo, non lasciatevi ingannare, è solo molto ma molto… solo. Lui è il cocco di mamma. Ed è quello che mi aiuta molto nella scrittura. La sua prospettiva e il suo intervento spesso mi hanno tratto in salvo in scene parecchio complicate. 


Per uomini che, come Nikolaj, non hanno conosciuto l’amore da bambini, secondo te è più facile imparare ad amarsi oppure a fidarsi ciecamente?


È difficile, non impossibile, il problema nasce dopo. La persona che riesce a conquistarne la fiducia sarà ricoperta di aspettative irrealizzabili. Isabella per Nikolaj ora è tutto ciò che non ha mai avuto. Madre, moglie, sorella, amante, amica. È tanto per una persona sola.
Per usare un termine caro a una mia amica, ora Niko è un Koala. Provera Isabella!
Il loro non sarà un rapporto semplice, sicuramente si stabilizzerà un po’ non appena Nikolaj troverà nuovi soggetti su cui riversare l’affetto. Ma sarà sempre un marito e un padre estremamente possessivo. E terrorizzato.


Nella novella Izabella, la donna regala al suo uomo un anello e lui sembra apprezzare molto. Il regalo è stato dettato solo da motivi emotivi oppure anche perché è essenziale per un boss mafioso avere un simbolo del potere?


L’anello è un cerchio perfetto, è simbolo di infinito in tutte o quasi tutte le culture. È per questo motivo vengono scambiate le fedi al matrimonio. Rappresenta il “per sempre”, l’unione continua.
Isabella regala a Niko un anello perché nella sua, come in moltissime famiglie anche al di fuori della mafia, è un oggetto che passa di generazioni in generazione.
È questa la connotazione ho voluto dare al regalo di Isabella: non un simbolo del potere del loro clan, ma la possibilità di tramandare quell’oggetto ai frutti della loro unione.
Niko non ha mai avuto una famiglia, la prospettiva di costruirne una e di eternarsi nei suoi figli l’ha positivamente sconvolto. E Isabella sapeva che l’avrebbe fatto. 

Il potere è inebriante.
Il controllo è potere.
Per Kristen Kyle, cos’è il potere?

Il potere è piacere… ahaha!
Anche, ma il vero potere risiede nella consapevolezza per ognuno di essere esattamente la persona che si desidera essere. Spero di essermi spiegata, aiuto!

All’interno dei romanzi ci sono parecchie parole/frasi in russo.
È una lingua che ti affascina e quindi conosci personalmente oppure ti sei affidata a conoscenze altrui?

Non conosco il russo. All’inizio le frasi che ho scritto sono derivate da uno studio personale sostenuto anche dalla comparazione tra altre lingue che conosco. Alcune erano corrette, altre meno. Ora, quelle inserite nella versione cartacea, sono tutte state controllate e approvate da un consulente di nazionalità russa.



Il più affascinante dei tatuaggi di Nikolaj?

La simbologia dei tatuaggi criminali russi è davvero affascinante. Il serpente indica la dipendenza, le stelle il grado nell’organizzazione criminale, le cupole indicano le condanne al carcere, gli occhi invece comunicano la possibilità di poter sempre vedere il nemico. A mio parere uno dei più controversi e affascinanti è la madonna con il bambino, un simbolo sacro dal significato profano: una carcerazione in età minorile. 


Non esiste un aggettivo abbastanza forte per descrivere la bellezza di Niko. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare per descrivere cotanta bellezza?


Mi sono ispirata a un modello, Adam Cowie, non tanto perché rispecchia perfettamente il suo viso, ma perché ha il tipo di sguardo che immagino abbia Kolja. Lo sguardo penetrante del falco da cui prende il nome (Sokolov in russo significa, per l’appunto, falco).


Da scrittrice, quale parte del romanzo non voleva proprio essere scritta?
Da lettrice, quale parte rileggeresti senza sosta?


Il tentativo di stupro da parte di Anatoly ai danni di Bella e i flashback del passato di Nikolaj, in particolare quello riguardante Sergey.
Rileggo spesso la scena dell’ospedale. Niko non crolla durante l’ultimo confronto con Bella, è all’ospedale che rivela a un occhio attento tutto ciò che serba nel cuore. Ed è amore, lo riconosce già lì. Inoltre, in quella scena si scopre anche il rapporto controverso e profondo tra Nikolaj e Vasilij. In una frase lui dice “Avevo tutto ciò di cui avevo bisogno: Vasilij al mio fianco e Isabella vicino al mio cuore.” In quella scena e in questa frase è sintetizzato tutto il mondo di Kolja.

E ora… facciamo due chiacchiere! Che romanzo c’è sul tuo comodino, o nel tuo kindle, in questo momento? Cosa ci consigli di leggere?


In questo momento c’è una raccolta di poesie (ottima fonte di ispirazione!) e The Protector della Malpas. Se può farvi piacere, sul comodino c’è anche il mio minicomputer, quello che uso solo per scrivere!
Il mio consiglio è quello di leggere le autrici italiane. Molte hanno un potenziale a mio parere esportabile. Spero di vedere un giorno le lettrici americane leggerle, proprio come noi leggiamo le loro scrittrici. 


#spoilertime! Ti preghiamo in ginocchio, puoi darci una piccola anticipazione del secondo romanzo della serie, Vincent? Qui c’è qualcuno che muore dalla voglia di leggerlo… E che non vede l’ora di stringerlo tra le mani!


Non posso dire molto, ma… ricordate queste parole: nella storia di Vincent ci sarà molta miseria umana e poca carità cristiana.
A buon intenditore, poche parole!




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