venerdì 16 dicembre 2016

Recensione: Rehab


Buon pomeriggio nuvoline. Come state? Siamo entrate nel mese più suggestivo dell’anno… il freddo, la neve, le lucine, la cioccolata calda. Io lo amo.
Cosa ci vedete di perfetto per completare il quadro?
Ah, io lo so che voi lo sapete: un BEL libro!
E oggi è proprio questo che voglio presentarvi. Pronte nuvoline?

  • Titolo: Rehab
  • Autore: Lidia Calvano & Estelle Hunt
  • Numero pagine: 340
  • Da leggere o no? Si, si e ancora si! Un libro forte ma bello
  • Voto: 9+


Voto copertina:


Jo King è il re del mondo, o meglio… del suo mondo. Un attore all’apice della carriera, con stuoli di fan a venerarlo e una vita fatta d’oro e d’argento.

Jo King, Daniel all’anagrafe, ha tutto ma allo stesso tempo non ha niente.
Vive una vita perfetta ma superficiale e fatta di sgretolamento. È all’apice della carriera ma sopra la vetta più alta del monte c’è la discesa che ti aspetta.
Jo King non riesce più a vedersi come quel ragazzo che ha iniziato tutto e così soffoca i suoi dilemmi e le sue paure nell’alcool, nella droga e nel sesso.
Jo King è il re, Daniel è lo schiavo.
Il suo cuore è fatto di pietra, niente e nessuno lo scalfisce. Si lascia solo galleggiare nel suo mare di lussuria e dispiacere.
Lauren, invece, vive di stenti. Combatte ogni giorno per portare a casa quel gruzzoletto che la fa andare avanti e che possa aiutare suo fratello a crescere.
Non si è mai lamentata nonostante venga da una famiglia con grossi problemi alla fonte e nonostante lei sia sempre stata l’eroina per suo fratello, non è mai stata la salvatrice di se stessa.
Tutto si aggrava quando al suo fratello Clark gli viene diagnosticato un problema al cuore che necessita di un’operazione che costa più di quanto possano mai risparmiare per tutta la vita.
Nonostante il doppio lavoro e uno nuovo che comporti lo stare in un mondo in cui Lauren mai avrebbe pensato di andare, i soldi non bastano.
In suo aiuto arriva Aida, una donna succinta, particolare, che fa del sesso il suo lavoro.
Lauren è una vergine e come tale ha il suo fascino.
Proprio come un vampiro in cerca di buon sangue, Jo King per sviare alla noia, decide di iniziare un contratto con l’insulsa e patetica Lauren.
La ragazza si vedrà catapultata dall’oggi al domani in un mondo di depravazione ma nonostante ciò, il contatto con Daniel le fa venire la pelle d’oca. Perché dietro Jo King c’è un uomo che soffre, un uomo che non sa dove andare, un uomo con il cuore.
Daniel vuol far di tutto per uscire dal suo tunnel di auto distruzione, forse per i primi tempi ne è convinto, vuol farsi aiutare da quella fiammella che brilla anche nella tempesta che è Lauren. Ce la farà, lui lo sa.
Il problema è che Daniel deve combattere con il suo re, il suo alter ego che lo schiaccia e lo attira come il miele alle api.
Cosa accadrà? Come può Daniel vincere le sue paure e come può Lauren smettere di provare qualcosa per il suo aguzzino?
Una storia forte, prepotente ma che alla fine ci fa capire tante cose.


Deboli di cuore, non me ne vogliate, ma questo libro non farà per voi.
La storia è dura, forte, nera e potenzialmente distruttiva. Nella vita di Daniel tutto è oscuro e segnato dai vizi. In Daniel risiede Jo King, o meglio dire il contrario.
Di Daniel, quel ragazzo iniziale, non è rimasto niente. Consumato dalla droga, dall’alcol e dal sesso. Al suo posto ora c’è JK.
Credo che scrivere di un personaggio così complesso sia stato davvero difficile. Non tanto nel parlare dei suoi problemi, della sua vita, ma quanto il riuscire a farlo redimere da tutte le cose che ha commesso.
JK non ha un cuore, o almeno non lo si vede così facilmente.
Anche se oscuro come personaggio, è quello che mi è piaciuto di più. Se devo metterlo su una bilancia con la sua coprotagonista Lauren, vince di poco, ma comunque vince.
Lauren mi è piaciuta, è fragile ma per tutto il libro ha mantenuto sempre quella sua identità che ti ricorda un po’ una farfalla appena uscita dal bozzolo e impaurita dalle raffiche di vento. Era stata sempre consapevole di quello che significava stare con JK, ma non si è mai tirata indietro. Credo che per amore del fratello, nonostante quello che abbia fatto sia stato poco onorevole, si faccia questo ed altro. Lei ha avuto un grande coraggio.
Se mettiamo insieme queste due realtà, Lauren e JK, probabilmente avremmo un’esplosione di lava. Ed è quello che alla fine è accaduto.
La loro relazione inizialmente è pacifica, a tratti romantica. Molto bella da leggere e da sperare che tutto vada per il meglio.
Ma poi, scatta quel qualcosa che fa esplodere tutto.
JK vuole tornare nel mondo del cinema ma quando si rende conto che il tentativo di disintossicarsi non va a buon fine, torna inesorabilmente nei suoi vizi e di conseguenza la sua immagine non fa bene alla produzione di un nuovo film.
È tutta una ruota che gira e in questa ruota viene spinta anche Lauren.
Se il loro rapporto all’inizio è quasi idilliaco con lui che ritrova la passione in lei, ritrova quella carica in più e lei trova quel sentimento che mai ha provato prima di allora, alla fine arriva allo scatafascio.
Ripeto, è una storia dura. Non mancheranno scene forti e che faranno storcere un po’ il naso ma se si arriva alla fine, si chiude il libro con tanto dispiacere perché avresti voluto leggerne sempre di più.
La storia ovviamente continua anche dopo quello che ho analizzato ma mi sembra più che logico non fare nessuno spoiler per chi volesse leggerlo (DOVETE leggerlo).
L’ultima parte che rimane è la mia preferita, di cui vorrei tanto parlarvi ma haimè… mi risparmierò.
Sappiate che alle volte la tenacia e il destino sono protagonisti ancora più grandi di quelli che si trovano sulle pagine.
Che altro dirvi… il libro vale la pena di essere letto, i personaggi sono bilanciati, il linguaggio seppur un po’ duro a tratti, fila liscio come l’olio.
Lettura più che consigliata e più che apprezzata.

Vi lascio alle chiacchiere con le due autrici di questo libro. Venite con me a scoprire qualcosa in più di questo libro!

 

Ciao ragazze, innanzitutto grazie per la vostra disponibilità a fare due chiacchere nel nostro blog. Poi i miei più grandi complimenti per aver scritto una storia come questa di Rehab.
Ma iniziamo subito! Sono troppo curiosa di sapere le vostre risposte alle mie curiosità.

Com’è nata la vostra collaborazione e come vi siete trovate in questa avventura?

Estelle:
Io e Lidia ci conoscevamo da un po’, seppur in maniera virtuale. La collaborazione per Rehab è nata da una chiacchierata in chat, favorita dalla curiosità di entrambe circa la scrittura a quattro mani. Per quel che mi riguarda sono stata benissimo, il lavoro è scivolato via senza che ce ne accorgessimo. Un’esperienza che ripeteremo sicuramente.
Lidia:
Sono convinta che incontrare un partner di scrittura affiatato è difficile e prezioso come trovare l’anima gemella; la grande fortuna di conoscere Estelle è capitata come per caso in un gruppo su Facebook. Era la persona giusta al momento giusto, ne ho apprezzato la scrittura, il carattere e il metodo di lavoro che si sposavano bene con i miei; non ci ho pensato su due volte e ho preso l’occasione al volo. Sono entusiasta di questa esperienza, spero di ricominciare presto a scrivere insieme.

Invece, com’è nata l’idea di questa forte ma splendida storia?

Estelle: È nata dal nostro amore per Michael Fassbender. Abbiamo una vera e propria fissazione per lui, nonostante le nostre età non proprio verdi. Shame, il film in cui si parla di un uomo divorato dalla dipendenza per il sesso, è stata la scintilla.
Lidia: Il protagonista di Rehab si è concretizzato nelle nostre menti prima della trama nei dettagli. La fantasia, la creatività hanno preso spunto da questo personaggio molto caratterizzato, che nelle nostre menti corrispondeva al volto di un attore noto e talentuoso. Lui ci ha ispirato in ogni passaggio della storia.

Avevate pensato dal principio di far nascere un personaggio maschile con così tanti problemi o è venuto tutto man mano?

Estelle: Daniel doveva essere un personaggio forte, anche se non avevamo ben in mente il suo “mestiere”. Siamo partite da un capitano d’industria, fino ad arrivare a direttore d’orchestra. Poi Lidia se ne esce con “se deve essere narcisista allora facciamo attore”. Così è stato. Le dipendenze appartenevano al personaggio ancora prima della stesura della timeline, è un argomento molto complesso ma che come tutti gli aspetti meno belli della vita crea una sorta di fascinazione.
Lidia: La parte negativa del protagonista ci è stata subito chiara, con i suoi difetti, patologie, perversioni. A nascere poco per volta è stata invece la redenzione, grazie all’amore che prova per Lauren ma soprattutto a un percorso di evoluzione psicologica lungo e doloroso. Il suo processo di cambiamento, irto di difficoltà e di ricadute, è in fondo la spina dorsale del romanzo, che non a caso abbiamo voluto intitolare Rehab. Le dipendenze da sostanze sono solo la punta dell’iceberg; il vero mix esplosivo sono le sue caratteristiche di personalità sommate all’enorme pressione dello star system.

Come vi siete giostrate nella scrittura? Scrivere un romanzo a quattro mani è stato difficile?

Estelle:  È stato straordinariamente semplice, forse perché avevamo ben in mente la storia, forse perché sin da subito si è creata un’empatia che ha facilitato il lavoro. Abbiamo scritto a capitoli, quando una terminava lo passava all’altra e così via sino alla fine.
Lidia: Tutto è stato molto naturale e divertente. Ci sentivamo per discutere e concordare il contenuto dei capitoli, poi ce li assegnavamo a seconda della propensione dell’una o dell’altra verso i contenuti delle scene che dovevamo descrivere. Estelle ha un entusiasmo contagioso, e ha saputo usare la “frusta” per spronarmi nei miei frequenti momenti di pigrizia!

Secondo voi, nella vita reale, due caratteri come quelli di Daniel e Lauren possono convivere insieme facilmente? Mi riferisco al loro rapporto prima della rottura.

Estelle: Ho visto diverse coppie in cui lui era tossicodipendente. La donna deve essere la componente sana della coppia, il sostegno. Apparentemente potrebbe sembrare una stupida, ma in quella sopportazione è nascosta una grande forza. Anche se a prima vista Daniel appare come il forte, il despota, la sua corsa all’autodistruzione cela insicurezze e fissazioni che lo rendono un debole e Lauren questo lo sa.
Lidia: Non esiste nulla di facile quando c’è di mezzo una dipendenza, un narcisismo di fondo, un contorno malato di protagonismo e inquinato dai soldi e dal successo. Ma Lauren non ha il carattere arrendevole e dipendente che alcuni lettori hanno intravisto. Ha una grande propensione a prendersi cura di chi ama, ma il suo passato le ha fornito gli anticorpi per non soccombere a un amore tossico. Per questo credo che anche nella realtà il loro incontro sarebbe stato vincente e felice.

Pur con motivazioni onorevoli, cosa ne pensate del comportamento che ha avuto Lauren per salvare suo fratello? È vero che la disperazione porta a fare cose impensabili?

Estelle: Sì, la disperazione porta a compiere qualunque gesto, chi non si immolerebbe per una persona cara? Clark per Lauren non era solo un fratello, ma la sua unica famiglia.
Lidia: In quel momento della loro vita, l’attaccamento, la responsabilità che Lauren sente verso il fratello sono molto vicini a un sentimento materno. E cosa non si farebbe per salvare la vita a un figlio?

Scrivere di Daniel nelle vesti del re indiscusso JK sicuramente è stata dura, ma qual è stato il passaggio più difficile da scrivere nel romanzo?

Estelle: Per quel che mi riguarda il passaggio della piscina, dove Daniel ha davvero toccato il fondo.
Lidia: I passaggi più difficili per me sono quelli che non ho scritto, lasciandoli a Estelle. Non quelli più crudi o forti, ma quelli spiccatamente romantici. Lei è molto più esperta e portata per il romance puro.

Invece, qual è stato il passaggio più bello che avete scritto in questo libro?

Estelle: La scena in cui Lauren e Daniel si ricongiungono. Si trovano all’interno del SUV e lui la abbraccia da dietro. Penso che sia un passaggio liberatorio dopo tanta cupezza.
Lidia: La scena in cui lui trova le parole per ricontattarla per sms, e alla fine le scrive “Non ho mai pensato che quella sarebbe stata la nostra prima e unica notte insieme”. È molto romantico, ma con una sfumatura manipolativa, in linea con JK. Infatti Lauren d’istinto non abbocca all’esca.

Vi faccio una domanda un po’ insolita. Guardate il vostro lavoro con occhi di lettore, quel è il vostro personaggio preferito?

Estelle: JK, senza dubbio. Ha troppe sfaccettature, zone d’ombra. Amo i personaggi complicati.
Lidia: Bette, avvocato e amica di Daniel. È un personaggio pragmatico, sano, solido, ma che alla fine rivela con un fugace rossore la sua emotività. La sua presenza nei momenti più cupi costituisce un elemento di riequilibrio, riporta alla realtà e alle soluzioni concrete.

È la prima volta che vi cimentate in un romanzo “hot”? Com’è stata questa esperienza?

Estelle: Prima volta per me. Anche negli altri romanzi ho inserito qualche scena calda, ma si contavano sulle dita di una mano. Qui mi sono divertita a mettermi alla prova e ho voluto vedere sin dove riuscivo a spingere l’acceleratore. È stato difficoltoso scrivere determinati passaggi, ma se si deve parlare di una ferita non si può evitare di descrivere il sangue.
Lidia: Ho scritto altre opere di narrativa erotica, non mi sono trovata a disagio con Rehab; tuttavia, poiché si trattava di un romanzo più lungo di quelli che ero abituata a scrivere, l’accortezza è stata di creare delle scene di sesso ogni volta differenti, che non fossero ripetitive, ma che esprimessero situazioni ed emozioni differenti, a seconda dei momenti e dei protagonisti coinvolti.

La cosa che ho apprezzato nel libro è stato il fatto che, seppur vedendo degli amplessi di gruppo, diciamola così, non ho mai letto di “sesso estremo” come il bondage. Al giorno d’oggi se un libro non ha certi connotati molto spesso non vive di spessore. Che ne pensate? Un libro può essere bello anche senza scene di sesso estremo?

Estelle: Al di là del contenuto più o meno spinto, un libro per avere spessore  deve trasmettere emozioni. Mi sta bene l’utilizzo del bondage o di ogni altra pratica sessuale, purché senta sulla mia pelle quello che sta provando la protagonista. Questo per qualunque genere o argomento. Si può anche raccontare di come si cucina il branzino, ma se non mi viene fame mentre leggo allora il romanzo ha toppato.
Lidia: Assolutamente sì. Un libro è bello con o senza sesso, con o senza scene cruente, con o senza qualsiasi altra cosa ci venga in mente. La cosa difficile è scrivere un libro bello e coinvolgente, che si faccia ricordare dal lettore e che gli lasci qualcosa su cui riflettere anche una volta finito. Usare il sesso estremo per vendere secondo me lascia il tempo che trova, perché ci si affilia un target ma un altro lo si perde. L’unico modo per fidelizzare il lettore sul lungo termine è scrivere un buon libro.

Questa domanda è una che mi piace molto perché, da amante della musica, riesco a capire per certi versi la personalità dei personaggi. Quale canzone assegnereste a Daniel e quale a Lauren?

Estelle: Per Lauren Selena Gomez Good for you, non c’è un motivo in particolare, la ascoltavo in continuazione pensando a lei. Per Daniel Justin Timberlake, Mirrors, perché parla di una coppia che ha vissuto insieme per sessantatré anni superando molte difficoltà
Lidia: Mi costringi a svelare indizi sulla mia età anagrafica con questa domanda… Allora, per Lauren scelgo “Sweet Child O’ Mine” dei Guns N’Roses. Per Daniel invece vi propongo i fantastici U2 con “Electrical Storm”, brano che trovo di una sensualità struggente, per quale è stato realizzato uno splendido video in bianco e nero che narra di un amore impossibile.

Ho scaricato immediatamente (appena ho saputo) il secondo volume della serie: Farewell. So che all’interno vedremo la piccola storia tra Clark e Aida e non vedo l’ora di sapere cosa è avvenuto tra i due. Ma parliamo un po’ dalla serie… da quanti libri è formata? Ma soprattutto, i nuovi libri verteranno su nuovi personaggi o vedremo nuovamente Daniel e Lauren? Sono molto curiosa!

Estelle: Farewell è uno dei tre spin off gratuiti e parla di Aida e Clark. Gli altri due usciranno a dicembre e a febbraio. Non sarà una vera e propria serie, il secondo romanzo avrà come protagonista Clark, ma stiamo ancora studiando la trama.
Lidia: Rehab è nato per essere autoconclusivo. Gli spin off gratuiti sono dei racconti che svelano dei particolari a contorno, dei momenti che non abbiamo avuto modo di dettagliare nel romanzo principale, o dipingeranno meglio dei personaggi secondari sui quali i lettori hanno manifestato curiosità. Nel prossimo romanzo Clark sarà il protagonista, ma ci concentreremo sul suo percorso. Il capo (Estelle) dice che Daniel e Lauren ne hanno passate abbastanza, ora meritano una vita felice senza altre disavventure né scrittrici invadenti tra i piedi.

Ho amato l’epilogo. In una maniera sconvolgente.
Avevate sempre pensato a una chiusura di Rehab così, oppure avevate preso in considerazione strade alternative?

Estelle: Rehab è nato come erotic romance, quindi il lieto fine non è mai stato messo in discussione. Considerato tutto ciò che è avvenuto prima, è stato un piacere poterlo scrivere.
Lidia: Gli ultimi capitoli sono creatura esclusiva di Estelle, li aveva prenotati in anticipo e guai a toccarglieli! Per mia fortuna, visto che lei è molto più convincente nelle scene romantiche… In ogni caso, dopo tutto quello che abbiamo fatto passare ai protagonisti, il lieto fine se lo sono proprio sudato; non me la sarei sentita di proporre nulla di meno “rosa”.

Io vi saluto e vi rinnovo i miei complimenti, leggere di Daniel e Lauren è stata un’esperienza sconvolgente e molto significativa. Spero di avere tra le mani al più presto anche gli altri libri della serie. Continuate così! Grazie per questa piccola intervista, spero di risentirci presto!

Ila




3 commenti:

  1. Grazie infinite per la bellissima recensione e per l'interessante intervista! Il tempo e la cura che ci avete dedicato è molto prezioso per noi, felice che Rehab sia riuscito ad emozionarvi, a presto!

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    1. Grazie a te e ad Estelle per essere state così disponibili e per aver scritto un bellissimo libro :*

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  2. Grazie a te cara per avermi dato l'opportunità di conoscere questa sorprendente storia :*

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