venerdì 1 luglio 2016

Recensione: Non dirmi addio


Salve salvino amici! Questo venerdì voglio presentarvi un bellissimo romanzo, scritto dalla nostra cara Reika Kell che ci ha fatto un bellissimo regalo!
Che fate ancora qui? Correte a leggere!



Voto copertina:


Lise non vorrebbe tornare a Hopefield. Quel luogo le ricorda troppe cose, dalla morte della madre a tutto ciò che ha dovuto affrontare in seguito. Non è pronta a lasciare tutto fuori dalla porta della locanda, non è pronta ad affrontare la sua famiglia, non è pronta a tornare alla sua vecchia vita. Colin non riesce a darle la serenità che cerca, è sempre assente, ha sempre qualche concerto da fare nei momenti in cui ha bisogno di lui.
La conoscenza di un ospite della locanda capovolge tutto il suo mondo.
Adam è uno scrittore in crisi. Pensa che un luogo pittoresco possa aiutarlo a portare a termine la sua opera.
Senza rendersene nemmeno conto, un sentimento forte inizia a crescere nel suo cuore, la passione lo travolge come mai prima.
Entrambi vogliono passare molto più tempo insieme, ma gli ostacoli da superare sono molti, riusciranno a vincere questa sfida?


Lise e Adam mi sono entrati sotto la pelle, regalandomi emozioni fortissime. Lo stile è scorrevole, scivola fra le dita come seta, facendo scorrere il tempo velocemente, tanto la storia cattura. Sono davvero contenta di aver letto questo romanzo, sono contenta di poter recensire questa perla che spero possa catturare tutti voi!

Adesso lascio spazio alla nostra carissima autrice!

-Ciao! Grazie per averci concesso questo piccolo accesso al mondo di Lise e Adam, facendoci conoscere le loro storie e il loro amore!

Ciao, e grazie a voi per avermi concesso questo spazio sul vostro bellissimo blog. Ne sono onorata.

-Per prima cosa volevo sapere... da dove è scaturita l'idea e l'ispirazione per il romanzo? E' tratto da qualche esperienza personale?

Sebbene all’interno di “Non dirmi addio” ci siano parecchi elementi autobiografici, opportunamente romanzati, l’ispirazione è arrivata come al solito: Lise si è affacciata alle porte della mia immaginazione, si è presentata e ha iniziato a narrarmi la sua storia. E quando un personaggio reclama la mia attenzione c’è solo una cosa da fare: prendere carta e penna e iniziare a scrivere. Né più, né meno.

-Ho letto nei ringraziamenti che è stato il tuo uomo a farti tornare a scrivere... Adam è ispirato a lui? E Lise rappresenta te?

Ottima domanda. Forse la mia risposta vi sconvolgerà, ma voglio raccontarvi come è andata: ho ideato il personaggio di Adam – e ho scritto di lui – ancora prima di conoscere il mio fidanzato.
Fin qui, tutto nella norma.
Se non fosse che, una volta incontrato il mio Adam, ho scoperto che erano molto simili, sotto svariati punti di vista. È stato particolarmente strano, per me, trovarmi davanti e innamorarmi di qualcuno che incarna tutte le caratteristiche di un mio personaggio di fantasia. L’ho preso come un segno dell’universo.
Anche in Lise c’è molto di me. Sia come vissuto, sia come temperamento. Anche io, come lei, sono un’inguaribile sognatrice. E credo nell’amore. Anche quando la vita ce la mette tutta per spegnere tutte le tue speranze.

-La loro storia è complessa e piena di problemi, ma così piena d'amore che ogni parola ne è impregnata. E' stato difficile raccontare di loro due?

Raccontare di loro è stato difficile per via della complessità dell’intreccio, ma non per l’intensità dei loro sentimenti. Li ho sentiti sulla pelle, nel cuore, nell’anima. Adam e Lise erano così tanto dentro di me, che le loro emozioni vibravano con un’intensità tale da farmi scrivere certe scene senza mai dovermi fermare per cercare le frasi giuste, o lo stile più adatto. Insomma, è stato molto naturale parlare dei loro sentimenti.

-Sono rimasta molto sconvolta dal colpo di scena che ha portato alla loro separazione. Hai pensato molto a come far sapere a Lise del passato di Adam? Ti è uscita qualche lacrimuccia?

La scena in cui Lise scopre la verità su Adam è stata molto sofferta, oltre che studiata fino all’ultimo dettaglio. È un momento di grande pathos, di rottura, di crepa che si allarga irrimediabilmente, che crea uno squarcio insanabile. Come spesso mi accade quando scrivo scene particolarmente toccanti, mi sono commossa.
Ho sofferto insieme a Lise, ho sentito la sua sofferenza. Perché quando tocchi il cielo con un dito e poi, l’istante dopo, stai precipitando nel baratro, sai che il dolore dell’impatto sarà così forte che forse preferirai chiudere le porte del cuore e non amare mai più. Forse…

-Lise è una di quelle donne che non devono chiedere mai. Anche tu hai affrontato lunghi viaggi per ritrovare te stessa?

Io amo viaggiare. Ho visitato molte capitali europee, sono stata negli Stati Uniti, in Giappone, e ho in programma molti altri viaggi per scoprire culture diverse dalla mia. Non sono stati lunghi, ma mi hanno permesso di entrare in contatto con realtà completamente differenti da quella cui sono abituata. Senza dubbio farò anche esperienze più lunghe, voglio prendermi tutto il tempo per godere delle meravigliose emozioni che solo i viaggi sanno regalare e, perché no, anche per ritrovare me stessa quando sento di essermi persa.

-Ho trovato molto interessante il fatto che tu abbia scritto un romanzo nel romanzo. Hai trovato difficoltà?

Indubbiamente non è stato facile , soprattutto la gestione del ritmo. Ho pensato potesse essere efficace la scelta di introdurre delle “incursioni” all’interno della narrazione principale, sia per acuire la curiosità del lettore e sia per offrirgli un momento di respiro, di pausa dal plot. La difficoltà, quando si prendono queste scelte, riguarda l’adozione di uno stile differente, l’elaborazione di altri personaggi che, per quanto non compaiano spesso e siano secondari rispetto a quelli della storia principale, risultino tridimensionali e ben delineati.
Quindi sì, le difficoltà ci sono. Ma è un espediente che, a mio parere, può contribuire al pathos del romanzo.

-Cosa consigli agli autori emergenti con il blocco dello scrittore?

Non sforzatevi di scrivere quando non avete ispirazione. È più utile svuotare la mente, entrare in contatto con l’essenza di voi stessi e delle vostre emozioni. Leggete, ascoltate musica, guardate immagini suggestive, prendetevi un weekend fuori porta, state a contatto con la natura, sognate.
In una parola: emozionatevi di nuovo.
Vedrete che l’ispirazione tornerà da sola e molto presto.

-Hai mai pensato ad un finale alternativo? Se sì, puoi darci un piccolo assaggio?

Sì, ci ho pensato. Il mio finale alternativo sarebbe stato esattamente quello in cui Lise e Adam si sentono al telefono per l’ultima volta.
Sono convinta che l’amore vero non abbia bisogno della vicinanza fisica, dello “stare insieme” per continuare a esistere. L’amore esiste e vive anche a distanza, anche se per tutta una vita non ci si vedrà mai più. Trovo questa verità estremamente romantica, anche se dal gusto dolce-amaro.

-Spero che "Non dirmi addio" abbia un seguito, perché non appena ho letto l'ultima parola ho sentito la loro mancanza. Puoi dirci se i nostri innamorati preferiti troveranno di nuovo posto tra le pagine di un tuo prossimo libro?

Non voglio escludere un sequel, anche perché inizialmente l’avevo escluso per Lacrima Nera, il mio primo romantic fantasy, e invece mi trovo proprio adesso a stendere il plot di “Lacrima Nera – Ritorno a Sesho”, quindi ho capito che tutto è possibile quando si tratta di creatività. Diciamo solo che per il momento non è in programma, ma se continuerete a seguirmi potrei anche regalarvi un bel colpo di scena!.

-Grazie mille per averci concesso questo piccolo angolo con te! Speriamo di rileggerci ancora! :D

Grazie a te e alla tua disponibilità, è stato un vero piacere collaborare con il vostro blog!

Grazie a Reika Kell per la sua disponibilità! E anche oggi il nostro angolo con gli autori emergenti finisce qui.
Ricordatevi di seguirci ancora e di supportarci diventando lettori fissi. Ci trovate come sempre sui social in alto a desta.
Alla prossima!

Alex

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