lunedì 16 maggio 2016

Recensione: Insieme per passione & Insieme per amore (The club series)


Bentornati sulle nuvole, amabili lettori.
Cosa c’è oggi sul menù libroso? Non uno, ma ben due libri per il #lunedìinrosso. Continuate a leggere e scoprirete di cosa si tratta.

La serie “The club” è composta da:

1-    Insieme per gioco (recensione QUI)
2-    Insieme per passione

3-    Insieme per amore




Voto copertina:


Dal ritorno dal loro viaggio pieno d’amore e passione, Sarah e Jonas iniziano una vita costellata da grandi soddisfazioni ma anche da enormi paure.

Con la scoperta che il Club, a cui Sarah ha prestato lavoro e Jonas si è iscritto per beneficiare dei suoi servizi, altro non è che un giro di prostituzione nella grande Seattle, i due si rendono conto che prima o poi qualcosa nelle loro vite accadrà e di certo non sarà qualcosa di bello. Proprio com’è successo all’appartamento di Sarah e della sua amica Kate, un avvertimento di quello che accadrà presso a poco nelle loro esistenze.
Ma il risvolto della medaglia è che Jonas e Sarah finalmente hanno toccato il vertice della montagna, che è la loro vita di coppia. Insieme fanno scintille, riescono a portare pace nelle loro vite con un semplice tocco o bacio e tutto si accende come nei migliori fuochi d’artificio.
Ma la verità è che il pericolo è sempre in agguato… qualcuno li segue, qualcuno li osserva. E ne hanno la conferma quando un grosso omaccione aggredisce Sarah ferendola quasi a morte.
Un nome sulle labbra. Oksana. Chi è? Cosa vuole? Ma soprattutto… sarà la chiave di svolta?



Voto copertina:


La vita di Jonas è sempre stata come il battito cardiaco sul foglio dell’elettrocardiogramma. Sempre un alto e basso di avventura, passione e problemi.

I guai non mancano mai e Jonas Faraday lo sa per esperienza. Tutto quello che tocca diventa sangue, se lo ripete come un mantra in quella sala d’aspetto dell’ospedale. La sua mente mette le freccette in dietro e quel povero ragazzo si trova a ripercorrere fasi della sua vita che non avrebbe mai voluto riaprire.
Paura, rabbia, angoscia. Stavolta tutta per quella donna che ha imparato ad amare, senza la quale non può più vivere. Se vede un futuro lo vede con Sarah vicino, e senza di lei non avrebbe senso.
Jonas continua a combattere con i suoi demoni, con il suo passato oscuro ma stavolta non è solo… c’è quella donna che per lui è fonte di gratitudine e forza.
Ma con la questione del Club aperta, niente è facile. Chi è Oksana? Tutto gira attorno a lei.
E quando i due, aiutati dai loro amici, scopriranno la verità… una grande organizzazione c’è dietro quella copertura. Cosa faranno? E, maggiormente, che ne sarà delle loro vite? 


Parto col dirvi che io ho adorato il primo volume di questa serie, tant’è che quando chiesi l’intervista con l’autrice (per leggerla basta cliccare QUI e scorrere giù) ero davvero fomentata. La storia di Jonas e Sarah, seppur già vista, mi aveva preso molto. Mi piaceva molto il carattere dei due e non vedevo l’ora di scoprire cosa si nascondeva negli ultimi due volumi.
Bhè… ci sono rimasta malissimo.
Tutte le aspettative, tutte le garanzie che avevo dato a questa storia, sono crollate come un castello di sabbia colpito dalle onde.
Dal bellissimo otto che avevo dato alla recensione precedente, ho dimezzato il tutto… perché? Ve lo spiego subito.


Innanzitutto devo precisare alcune situazioni inerenti la casa editrice.
La prima cosa che mi è saltata all’occhio, era lo stile di scrittura diversissimo dal primo volume. Strano, ho pensato. E confrontandomi con la mia socia di AnniDiNuvole, Robi che aveva letto il libro in inglese, abbiamo trovato dei passaggi totalmente stravolti dal libro in lingua originale, con quello in italiano. Indagando più a fondo, abbiamo visto che non solo la persona incaricata di tradurre, nel secondo libro, era diversa dalla prima ma che questa è cambiata anche per il terzo volume. Insomma, tre traduttori per tre libri. E mi sono chiesta… ma non è meglio lasciare una sola persona che si occupa di tutti e tre i libri?
Lo stile si sente che è cambiato, ma c’è da dire che tutta la colpa non è di certo delle ragazze che hanno tradotto. Perché secondo me la storia in se per se fa acqua da tutte le parti.
Andiamo per gradi.

Nel secondo volume abbiamo una Sarah totalmente cambiata. È diventata una ninfomane! E non sto esagerando. E il suo nomignolo assurdo “Orgasma la supereroina” mi ha fatto saltare il nervo celebrale.
Ora io dico, ok è un libro erotico e per carità non sono una schizzinosa ma passare da una frigida a una che ulula, manco fosse un lupo con la luna piena, non appena Jonas inizia a toccarla… ti prego, riprenditi la tua dignità!
C’è troppo sesso, sesso ovunque, sesso per ogni evenienza, sesso per ogni battito di ciglia.
I due si eccitano per un non nulla, ve lo giuro! Anche per una penna che cade dalle mani.
Tutto questo formicare, pagina dopo pagina, amplesso dopo amplesso viene a noia.
Tra tutte quelle pagine volevo vedere la storia, quello che accadeva. E siamo ancora al secondo volume. 
Per ben metà del libro non si dicono niente di niente. Se ne infischiano se sono pedinati e osservati a vista, della serie “che vedano che facciamo sesso” e credetemi nuovamente, lo fanno ovunque! Anche in biblioteca dietro uno scaffale!
Allora io dico… ok è un libro… ma un po’ di realismo, no?

Insomma, il secondo libro non ci dice assolutamente NIENTE se non fino alle ultime cinque pagine ed è un marasma di cataclismi che ho pensato “oddio, questa non mi esce viva”.
Il libro si conclude con letteralmente la morte di Sarah, sembra che sia spacciata, che il taglio della giugulare sia stato profondo e che il bestione mandato da Oksana (chi cavolo è?) l’abbia fatta a fette.
E devo ammetterlo, un po’ ho gioito. Non per il fatto che fosse morta, non ho mai messo in dubbio che sarebbe morta altrimenti di che si parlava nel terzo volume? Più che altro che se fosse uscita malconcia, si sarebbero dati una calmata nel fare zumba tra le lenzuola e tra gli scaffali.
Vane speranze.


La moribonda Sarah, non era poi tanto in fin di vita. Anzi!
Il terzo volume si apre bene, lo ammetto. Ci stavo sperando…
Il libro inizia con un Jonas piccino, che ricorda la morte della sua mamma, il periodo in cui non parlava e poi l’arrivo della graziosa maestra. Mi si è stretto il cuore.
Ecco, se l’autrice si fosse più soffermata su questi punti, credo che ne sarebbe uscita una seria con i fiocchi. Invece…
Sarah, che tutti credevamo spacciata, invece non ha NIENTE. Si avete capito bene, tutte ferite superficiali, tant’è che il giorno dopo è già fuori dall’ospedale. E io ero molto “ma che diavolo!”.

Mi è piaciuta quando ha voluto allontanarsi un po’ da Jonas e dedicare il suo tempo alla madre… magari questa teoria fosse durata! Dopo un giorno si catapulta dal suo “piccolo” e abracadabra della mamma non si sa più nulla.
Ad diavolo le coltellate, al diavolo lo shock, deve scopare con il suo signore e padrone.
Io non so cosa sia accaduto alla Sarah di “Insieme per gioco” è sparita, completamente! E il suo atteggiamento mi ha fatto imbestialire, specialmente in un punto.
Quando Jonas finalmente decide di aprirsi con lei, di far vedere le sue vecchie cicatrici dell’animo, Sarah che fa? Ride! Ma… ci siamo tutti ammattiti?
Dove diamine è la tensione, la paura, l’ansia palpabile di quello che dirà il tuo uomo? Io non l’ho vista. È come se le stesse raccontando una barzelletta.

Comunque non è solo il carattere dei due personaggi che non mi è piaciuto, Jonas in primis io credevo in lui, lui ci ha tentato a darsi un tono ma questa concezione de “la mia piccola deve essere salvata” ha stufato, dicevo… non sono solo loro due, è tutto il contesto abbastanza inverosimile. Ma davvero dietro il Club addirittura c’è un’organizzazione terroristica sovietica? Ma seriamente? Hei tu... #esciPutin!
Ci poteva anche stare come catastrofe, ma non mi dire che sono degli stronzi senza cuore perché i veri terroristi non avrebbero avuto rispetto per nessuno. Invece addirittura si fanno mettere i piedi in testa dalle ingiurie di Jonas. Per me è un big no.

Tiriamo le somme...

Stile di scrittura: immaturo, sembra essere scritto da un bambino. Credereste mai che in un libro erotico abbastanza fitto, ci sia la dicitura “andiamo a stanare i cattivi”? I cattivi? Ma diamine… esci le palle e chiamali in modo più rude. Santo cielo! Per non parlare delle ridondanze negli aggettivi ripetuti dieci volte consecutivamente e non prendiamo in esame le descrizioni inesistenti. Non ho mai capito se i due andassero in giro nudi o vestiti, l’autrice non ci ha fatto mai sapere cosa avessero addosso, cosa li circondava. Niente.

Trama: interessante, anche se l’autrice stessa ci ha detto che ha ripreso il tema di una serie che aveva letto e che non le era piaciuta, trascrivendo la sua d’idea. Avete teorie per scoprire di che libro si tratta? Io un’idea me la son fatta…

Personaggi: piatti come un piatto da portata.

Avvenimenti: Interessanti ma inverosimili.

Voto generale: 5

Insomma, non sono rimasta nemmeno un po’ contenta di questa serie. Se potessi tornare in dietro non la leggerei. E credetemi, sono la prima che ci è rimasta male. Ma la sincerità per i lettori di AnniDiNuvole è sempre al primo posto.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Io vi saluto e vi do l’appuntamento presto con un libro hot, che vale la pena di essere letto. Buone letture e a presto.

Ila

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