sabato 30 aprile 2016

Recensione: Girls on tour


Buonasera a tutti! Rieccoci con il nostro appuntamento settimanale, ovvero la nostra cara #amicaCE! Oggi vi parlo di un libro fresco e leggero a cui vi appassionerete in pochissimo tempo. Eccovi...

  • Titolo: Girls On Tour
  • Autore: Nicola Doherty
  • Casa Editrice: Newton Compton Editori
  • Pagine: 352
  • Link: http://www.newtoncompton.com/libro/girls-on-tour
  • Da leggere o no? Volete passare un bel pomeriggio di assoluto relax? Allora un bel sì!
  • Voto: 7 e mezzo


Voto copertina:


Se avete bisogno di staccare la spina dal lavoro, dai figli, dal mondo intero... questa è la soluzione. Buttatevi a capofitto tra le storie narrate da quattro impavide ragazze che viaggiando vivranno delle assurde ma bellissime avventure!
Volate a Parigi con Poppy, dove un viaggio di lavoro può diventare molto interessante. Oppure a Los Angeles con Lyly, vivendo mille avventure. Se volete un po' di fresco prendete un bell'aereo e fatevi tenere compagnia dalla dolce Maggie. Se invece volete conoscere un po' della nostra Italia, fate un giro in Vespa con Rachel. Un libro pieno di grinta e allegria, che vi terrà compagnia e alleggerirà le vostre giornate.


Le storie di queste quattro ragazze vengono intrecciate man mano che il libro viene scoperto dal lettore. Il tutto inizia con Poppy, la cara Poppy, che riceve un'offerta che non può rifiutare (leggete il tutto con la voce de Il Padrino, fa più effetto). Inizia il fantastico viaggio a Parigi, la città dell'amore, delle crêpes e delle dichiarazioni fatte davanti alla Tour Eiffel. Solo che il viaggio di Poppy prende una piega davvero inaspettata, almeno per lei.
Si continua con la dolce e cara Lily, che in realtà è un peperino di ragazza che non riesce mai a smettere di macchinare con quella sua testolina. Non avrebbe mai pensato che la sua semplice vacanza diventasse qualcosa di più.
Ed ecco Maggie, la ragionatrice, forse la più insicura delle ragazze. Un viaggio può cambiare la tua vita? La risposta è assolutamente si.
Infine troviamo Rachel, colei che ama viaggiare e visitare ogni singolo sito storico delle città, imprimendosi ogni cosa per non dimenticare nessun dettaglio. Il detto "il mondo è piccolo" per lei funziona, eccome!
Dopo questa breve introduzione al romanzo volevo parlarvi della mia personale opinione del libro.
Mi è piaciuto, è riuscito a distrarmi dai vari problemi, regalandomi sorrisi e anche qualche scatto di rabbia. E' scritto in maniera molto fluente, scorre come acqua sotto i ponti, soltanto che sembra quasi che l'autrice non vedesse l'ora di finirlo. Non c'è un momento di impasse, non c'è un singolo istante in cui le quattro ragazze citate non pensino ai ragazzi. Come se fosse quella la cosa più importante. Inoltre, a parer mio, l'autrice poteva benissimo evitare determinate scene, che fanno soltanto rattristare, chi come me, voleva una semplice storia senza cose sconce a destra e a manca. (Attenzione: l'autrice non ha descritto nessuna scena in modo esplicito, il mio commento era mirato al fatto che il fine sembrava sempre e soltanto quello.)
Mi sarebbe piaciuta qualche rivendicazione più forte sui propri ragazzi. Mi sarebbe piaciuta magari anche una scazzottata come si deve, ma a quanto pare nessuno mi ascolta.
Nonostante questo e i famosi cliché, che noi tutte non smettiamo mai di amare, è un libro molto gradevole e rende queste giornate sempre più calde, un po' più rilassanti, facendoci godere questa stagione appena entrata dalle nostre finestre.

Spero che la recensione vi sia piaciuta!
Alla prossima,
Alex

P.s. Non dimenticate di spolliciare un bel +1 qui sotto!

venerdì 29 aprile 2016

Recensione: The (im)perfect man


Bentornati lettori belli!
Oggi vi parliamo di un libro che non ci ha molto colpite ma che, con un'accurata revisione, potrebbe essere un libro da scoprire e dargli una possibilità ;) chissà... 



Voto copertina:


La vita di Giulia non è perfetta. Lavora come tirocinante, sottopagata, in un’agenzia viaggi, vive con il fratello maggiore e viene da una famiglia con una visione all’antica sulla figura della donna. Come se non bastasse il rapporto con i suoi colleghi non è dei migliori. In particolare Loris, il bell’imbusto dell’agenzia non fa che stuzzicarla e cercare di metterla in imbarazzo. Così quando l’agenzia offre ai dipendenti un viaggio a New York, Giulia è costretta a scegliere se rinunciare a un viaggio nella città che sogna da sempre di vedere o se andare proprio con il suo tormentatore.


Purtroppo, ancora una volta, sono rimasta delusa da un self-published. Spero sempre che sia la volta buona, che finalmente sarà quello che mi convincerà e invece, puntualmente, mi ritrovo con l’amaro in bocca.
Partiamo dal primo punto dolente di questo libro: la lunghezza. Settantadue pagine. Ho letto fan fiction molto più lunghe. Settantadue pagine sono troppo poche. Non c’è tempo per un inizio convincente, non c’è tempo per una fine convincente, figurarsi per uno sviluppo convincente e di sicuro manca lo spazio per una presentazione dei personaggi fatta come si deve.  
La storia avrebbe davvero potuto essere carina, per quanto poco originale, se l’autrice si fosse presa il tempo ed il disturbo di andare un po’ più nel dettaglio, di non saltare passaggi importanti per la caratterizzazione dei personaggi, di curare un po’ di più lo sviluppo degli eventi, di farcela sudare un po’ di più. Tutto succede troppo velocemente, non c’è il tempo di apprezzare nessuna scena perché è già finita, non c’è il tempo di conoscere Giulia e Loris, di amarli, odiarli, soffrire e gioire con loro.
La scrittura non è male, semplice, lineare, leggera come il tipo di storia, anche se presenta qualche refuso qua e là.
L’originalità è totalmente assente. Insomma, è una commedia romantica, dopo due pagine è quasi sempre normale che il lettore sappia dove lo scrittore sta andando a parare ma, a causa sempre della brevità, non ci sono elementi nuovi che possano incuriosire un po’ di più il lettore. Non il carattere della protagonista, che ho trovato, anzi, piuttosto fastidioso, né i retroscena della storia di Loris che avrebbero potuto funzionare se sviluppati meglio, e tanto meno quel pizzico di brillantezza e spensieratezza che spesso riesce a trasformare una normale storia d’amore in qualcosa di davvero apprezzabile e godibile.
Insomma, ho davvero trovato più belle alcune storie originali su EFP piuttosto di questa.
Senza infamia, senza lode. Un “libro” che lascia il tempo che trova, adatto a chi ha un’ora da riempire e non vuole nemmeno impegnarsi a leggere un harmony.

Fede