Bentornati lettori!
Oggi allacciate le cinture e preparatevi a immergervi nella storia del vampiro più chiacchierato degli ultimi dieci anni... Aspettate, ma ora non è più il vampiro super conosciuto, è una vampirA! Voi ne sapete nulla? Bhè... scopriamoli insieme.
- Titolo: Life and death – twilight reimagined (Twilight V)
- Autore: Stephenie Meyer
- Casa editrice: Fazi
- Numero pagine: 860 (comprensivo di Twlight I)
- Da acquistare o no? Sì, per gli amanti della saga
- Link: http://www.amazon.it/death-Twilight-reimagined-Twilight-Ediz-speciale/dp/8876259163/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1453462074&sr=8-1&keywords=life+and+death
- Voto: 7,5
Voto copertina:
La storia la conosciamo
tutti: Bella Swan si trasferisce dall’assolata Arizona alla piovosissima
cittadina di Forks in seguito al matrimonio della madre con un giocatore
professionista di Baseball. A Forks, Bella incontra Edward Cullen, misterioso e
bellissimo ragazzo da cui è inspiegabilmente attratta e che si scopre essere un
vampiro.
In occasione del decimo
anniversario dalla pubblicazione del libro, Stephenie Meyer ha voluto fare un
regalo ai fan e riprendere in mano la saga per raccontare una storia
leggermente diversa. Non si tratta del tanto discusso Midnight Sun (Twilight
dal punto di vista di Edward), quanto piuttosto della stessa storia con
un’inversione di generi. È così che Bella diventa Beau ed Edward diventa Edythe
e lo stesso succede, con poche eccezioni, a tutti gli altri personaggi.
La storia rimane più o meno
invariata, i caratteri dei personaggi anche e le descrizioni fisiche sono
semplicemente adattate. Sebbene sia bello ritrovare i personaggi e la storia
che si sono amati, risulta difficile immaginarseli di sesso opposto. È interessante
però cercare di riconoscere chi è chi.
Ho trovato il carattere di
Edythe un po’ più allegro e frizzante rispetto a quello di Edward e questo me
l’ha fatta sicuramente apprezzare di più. Per quanto riguarda Beau, non sono
mai stata una fan del personaggio di Bella che ho sempre trovato piuttosto
scarno e talmente insicuro da far perdere la pazienza al lettore, ma il cambio
di genere ha reso il personaggio, sebbene con ancora gli stessi difetti, più
sopportabile.
Chi ci rimette è forse
Alice, qui Archie, che perde un po’ d’importanza e passa in secondo piano,
nonostante nelle sue sporadiche apparizioni mantenga il brio e la simpatica che
caratterizzavano la versione originale.
Fa piacere, tuttavia,
leggere di una relazione in cui la parte forte, fisicamente, della coppia è la
donna, e in cui del ragazzo viene mostrato un lato più insicuro e “umano”.
Uno dei cambiamenti di
genere che non viene affrontato è quello dei genitori di Beau, Charlie e Renée
rimangono, appunto, invariati per una questione di coerenza storica che la
Meyer spiega nella prefazione. Era infatti altamente improbabile che all’epoca
della separazione tra i due genitori, con una madre perfettamente sana, il
bambino venisse affidato al padre. Apprezzo molto il fatto che, per puro intrattenimento,
la Meyer abbia deciso di non sacrificare la coerenza storica, dando magari ai
lettori spiegazioni poco sensate.
Il vero cambiamento è nel
finale. Per gran parte della durata del libro mi sono domandata come avrebbero
potuto essere, ipoteticamente, gli altri libri e come la Meyer avrebbe
affrontato la trasformazione di Beau, dovendo escludere, per ovvi motivi, la
gravidanza. La risposta si trova proprio nel finale del libro che, a sorpresa,
ci rivela uno sguardo sul futuro e sul destino dei protagonisti. Insomma, una
nuova versione non solo per i generi ma anche per la conclusione, un ulteriore
what if che la Meyer ci dà l’opportunità di esplorare. Tuttavia, questo nuovo
finale, per quanto interessante e molto apprezzato, mi è risultato un po’ frettoloso.
Tante risposte e tante informazioni vengono trasmesse al lettore nel arco di
poche pagina tramite la voce di Edythe. Forse una diversa tecnica narrativa, o
forse una cernita delle informazioni, avrebbe reso più giustizia a questa parte
di storia.
Purtroppo, l’ebook
presentava diversi refusi di traduzione, soprattutto per quanto riguarda
proprio il genere maschile e femminile. Spero che questo sia dovuto al fatto
che ai blog è stata mandata, magari, una versione non definitiva e che quella
stampata sia invece stata corretta meglio.
A parte questo, il libro
risulta una piacevole lettura. È chiaramente pensato per chi in passato aveva
già apprezzato e si era già affezionato ai personaggi di Forks, tuttavia
chiunque non avesse letto gli altri libri e volesse provare a dare una chance a
Life and death non dovrà preoccuparsi
di leggere tutta la saga perché il romanzo è autoconclusivo e può essere letto
benissimo anche da chi non conosce i protagonisti originari.
E anche oggi ci fermiamo qui.
Speriamo che il tutto vi abbia incuriosito e se vi è piaciuto spolliciate il +1. Veniteci a trovare su Facebook e buon weekend!
Fede
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