sabato 23 gennaio 2016

Recensione: Life and Death


Bentornati lettori!
Oggi allacciate le cinture e preparatevi a immergervi nella storia del vampiro più chiacchierato degli ultimi dieci anni... Aspettate, ma ora non è più il vampiro super conosciuto, è una vampirA! Voi ne sapete nulla? Bhè... scopriamoli insieme.



Voto copertina:


La storia la conosciamo tutti: Bella Swan si trasferisce dall’assolata Arizona alla piovosissima cittadina di Forks in seguito al matrimonio della madre con un giocatore professionista di Baseball. A Forks, Bella incontra Edward Cullen, misterioso e bellissimo ragazzo da cui è inspiegabilmente attratta e che si scopre essere un vampiro.


In occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione del libro, Stephenie Meyer ha voluto fare un regalo ai fan e riprendere in mano la saga per raccontare una storia leggermente diversa. Non si tratta del tanto discusso Midnight Sun (Twilight dal punto di vista di Edward), quanto piuttosto della stessa storia con un’inversione di generi. È così che Bella diventa Beau ed Edward diventa Edythe e lo stesso succede, con poche eccezioni, a tutti gli altri personaggi.
La storia rimane più o meno invariata, i caratteri dei personaggi anche e le descrizioni fisiche sono semplicemente adattate. Sebbene sia bello ritrovare i personaggi e la storia che si sono amati, risulta difficile immaginarseli di sesso opposto. È interessante però cercare di riconoscere chi è chi.
Ho trovato il carattere di Edythe un po’ più allegro e frizzante rispetto a quello di Edward e questo me l’ha fatta sicuramente apprezzare di più. Per quanto riguarda Beau, non sono mai stata una fan del personaggio di Bella che ho sempre trovato piuttosto scarno e talmente insicuro da far perdere la pazienza al lettore, ma il cambio di genere ha reso il personaggio, sebbene con ancora gli stessi difetti, più sopportabile.
Chi ci rimette è forse Alice, qui Archie, che perde un po’ d’importanza e passa in secondo piano, nonostante nelle sue sporadiche apparizioni mantenga il brio e la simpatica che caratterizzavano la versione originale.
Fa piacere, tuttavia, leggere di una relazione in cui la parte forte, fisicamente, della coppia è la donna, e in cui del ragazzo viene mostrato un lato più insicuro e “umano”.
Uno dei cambiamenti di genere che non viene affrontato è quello dei genitori di Beau, Charlie e Renée rimangono, appunto, invariati per una questione di coerenza storica che la Meyer spiega nella prefazione. Era infatti altamente improbabile che all’epoca della separazione tra i due genitori, con una madre perfettamente sana, il bambino venisse affidato al padre. Apprezzo molto il fatto che, per puro intrattenimento, la Meyer abbia deciso di non sacrificare la coerenza storica, dando magari ai lettori spiegazioni poco sensate.


Il vero cambiamento è nel finale. Per gran parte della durata del libro mi sono domandata come avrebbero potuto essere, ipoteticamente, gli altri libri e come la Meyer avrebbe affrontato la trasformazione di Beau, dovendo escludere, per ovvi motivi, la gravidanza. La risposta si trova proprio nel finale del libro che, a sorpresa, ci rivela uno sguardo sul futuro e sul destino dei protagonisti. Insomma, una nuova versione non solo per i generi ma anche per la conclusione, un ulteriore what if che la Meyer ci dà l’opportunità di esplorare. Tuttavia, questo nuovo finale, per quanto interessante e molto apprezzato, mi è risultato un po’ frettoloso. Tante risposte e tante informazioni vengono trasmesse al lettore nel arco di poche pagina tramite la voce di Edythe. Forse una diversa tecnica narrativa, o forse una cernita delle informazioni, avrebbe reso più giustizia a questa parte di storia.


Purtroppo, l’ebook presentava diversi refusi di traduzione, soprattutto per quanto riguarda proprio il genere maschile e femminile. Spero che questo sia dovuto al fatto che ai blog è stata mandata, magari, una versione non definitiva e che quella stampata sia invece stata corretta meglio.
A parte questo, il libro risulta una piacevole lettura. È chiaramente pensato per chi in passato aveva già apprezzato e si era già affezionato ai personaggi di Forks, tuttavia chiunque non avesse letto gli altri libri e volesse provare a dare una chance a Life and death non dovrà preoccuparsi di leggere tutta la saga perché il romanzo è autoconclusivo e può essere letto benissimo anche da chi non conosce i protagonisti originari.

E anche oggi ci fermiamo qui.
Speriamo che il tutto vi abbia incuriosito e se vi è piaciuto spolliciate il +1. Veniteci a trovare su Facebook e buon weekend! 

Fede

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