Bentornati amici lettori.
Oggi apriamo una nuovissima e splendente rubrica: #dietrolacinepresa.
In questa rubrica, come oggi vi faremo vedere, parleremo di quei film tratti da libri (famosi e non) che tanto ci fanno agognare e sognare.
Vi parleremo delle differenze e comunanze tra pellicola e cartaceo. Vi faremo scoprire cosa si nasconde dietro quelle scene che vediamo sul grande schermo e cosa haimè i produttori tralasciano di fondamentale importanza. In pratica, parleremo di quello che si nasconde dietro la cinepresa che punta gli attori sul set.
Siete pronti a scoprire questa novità? Partiamo!
- Titolo: Hunger Games: Il canto della rivolta - Part. 2
- Regia: Francis Lawrence
- Distribuzione: Universal Pictures
- Genere: Avventura, azione, fantasy
- Durata: 137 minuti
- Anno: 2015
- Tratto da: Il canto della rivolta
- Autore: Suzanne Collins
Katniss Everdeen. Una stanza
bianca. Un camice bianco.
Così si apre Il canto della rivolta – parte II, il quarto ed ultimo episodio
della, ormai, famosissima saga Hunger
Games. Saga che negli ultimi quattro anni ha conquistato un successo
internazionale, sia di fama che al botteghino.
Sebbene questo blog non tratti
film ma libri, abbiamo pensato che valesse comunque la pena spendere qualche
parola su questa pellicola così importante e che, per di più, è tratta dalla
omonima serie di libri.
Quando ritroviamo Katniss, la
nostra protagonista si sta riprendendo, fisicamente e psicologicamente,
dall’attacco di Peeta. Il ragazzo infatti è stato vittima di un lavaggio del
cervello operato dai sottoposti del Presidente Snow, al fine di dimenticare
l’affetto che prova per Katniss e tramutarlo in odio.
Peeta, tuttavia, non è il primo
dei problemi della ragazza; la guerra civile iniziata dai Distretti contro
Capitol City deve andare avanti e lei, nonostante l’opposizione della
Presidente Coin che la vuole usare solo come simbolo, è fermamente intenzionata
a partecipare attivamente.
Il film ci porta attraverso tutta
la parte finale di questa guerra civile, fino ad approdare alla conclusione
della battaglia e alla scoperta del futuro di Katniss.
Sebbene sia passato qualche anno
da quando ho letto i libri, ciò che ho potuto notare – durante tutta la saga e
di nuovo in questo film – è la quasi completa fedeltà al testo. Il film non
solo segue fedelmente tutte le vicende del libro, ma ne riporta anche alcune
delle meno importanti, non prendendosi nessuna libertà creativa in più; persino
l’atmosfera cupa che impregna tutto il libro è ripresa e riadattata
perfettamente.
Gli attori, a partire da Jennifer
Lawrence (Katniss) per passare alle comparse più marginali, sono stati tutti
esemplari nell’interpretazione del loro personaggio, emozionando il pubblico e
portando sullo schermo caratteri complessi e pieni di sfumature.
Ad aiutare la ricostruzione
dell’atmosfera e del clima di guerra sono anche il trucco e i costumi. In particolare,
proprio all’inizio del film, mi è saltato all’occhio il viso di Jennifer
Lawrence truccato in modo così perfetto da farla risultare quasi completamente
struccata. Una scelta, questa, che personalmente ritengo molto coerente con gli
avvenimenti del film. Anche i costumi, semplici e per niente elaborati, di
tutti gli abitanti del Distretto 13, vanno a rafforzare l’idea di un paese in
guerra, in cui non c’è tempo per l’ego e gli abbellimenti e tutto è ridotto
all’essenziale.
Il film risulta emotivamente e
visivamente molte forte, facendo arrivare allo spettatore lo strazio, il dolore
e l’angoscia dei personaggi. Tuttavia, se bisogna trovargli un difetto,
possiamo dire che, come il precedente, si discosta leggermente dal tema
principale della saga (gli Hunger Games) per concentrarsi totalmente sulla
guerra in corso, difetto che avevo riscontrato anche nel libro. Inoltre, passa
da un inizio molto lento, con scene quasi del tutto dialogate, a una fine molto
veloce e improntata per lo più all’azione.
Una pellicola, comunque, che gli
affezionati della saga ameranno.
Federica
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