Buona domenica cari lettori!
Oggi vi vogliamo dare una delle nostre super #anteprime.
Siete pronti a dover dire addio a Tessa e Hardin? Il primo dicembre sbarcherà in Italia il quinto e ultimo volume della saga che ha fatto parlare praticamente tutti da questa estate: AFTER!
Continuate a leggere per avere un accenno su quello che accadrà ai due ragazzi.
Trama: La storia tra Tessa e Hardin non è mai stata semplice. Ma ogni sfida che hanno affrontato insieme ha rafforzato l'amore e reso sempre più solido il legame tra loro. E ora niente è più come prima. Tessa non è più la dolce, semplice, brava ragazza che era quando ha incontrato Hardin; né lui è più il ragazzo crudele e lunatico di cui si è innamorata. O quasi. Perché una verità tanto scomoda quanto scioccante è pronta a emergere dal passato di Hardin e travolgere tutto. Ancora una volta. E mentre lui, sconvolto dalla nuova rivelazione, respinge con sempre più forza chiunque cerchi di stargli vicino, compresa Tessa, lei inizia a dubitare di poterlo salvare davvero, senza sacrificare se stessa. Eppure si rifiuta di mollare senza lottare. Perché è questo che fai quando ami qualcuno, no? Lotti per lui, lo rincorri quando sai che ha bisogno di te. Lo aiuti a combattere contro se stesso e non ti arrendi mai, neppure quando si arrende lui. Oppure sei tu a dover fare un passo indietro e sei soltanto una stupida se continui a provarci?
La serie "After" è composta da:
- After (recensione QUI)
- After: un cuore in mille pezzi (recensione QUI)
- After: come mondi lontani (recensione QUI)
- After: anime perdute (recensione QUI)
- After: amore infinito
Prologo
Hardin
Nella
mia vita era molte le volte che mi ero sentito indesiderato, un pesce fuor
d’acqua nel peggiore dei modi. Avevo una mamma che ci aveva provato, ci aveva
davvero provato, ma non era abbastanza. Lavorava troppo e dormiva di giorno
perché era in piedi la notte. Trish ci aveva provato, ma un ragazzo,
soprattutto un ragazzo che aveva perso la retta via, ha bisogno di un padre.
Sapevo
che Ken Scott era un uomo problematico, un uomo grezzo e fallito che non era
mai contento o colpito da ciò che facevo. Il piccolo Hardin che risultava
patetico per come cercava di far colpo sul quell’uomo alto che inciampava e le
cui urla riempivano gli spazi vuoti della nostra casetta di merda sarebbe stato
contento di sapere che quell’uomo freddo non era suo padre. Avrebbe sospirato,
avrebbe preso il suo libro dal tavolo e chiesto alla mamma quando sarebbe
venuto Christian, l’uomo gentile che lo faceva ridere recitando dei passaggi
dai vecchi libri.
Ma
Hardin Scott, l’uomo adulto che combatteva contro la dipendenza e la rabbia,
entrambe trovavano una scusante nell’uomo di merda che aveva avuto come padre,
provava una rabbia del cazzo. Mi senti tradito, così dannatamente confuso e
davvero arrabbiato, cazzo. Non aveva senso, quella trama melensa di uno scambio
di padre, usata da ogni dannata sitcom, non poteva essere la mia vita.
Ricordi
riaffiorarono in superficie.
Mia
madre al telefono la mattina dopo che uno dei miei saggi era stato scelto per
il giornale locale: “Pensavo avessi voluto saperlo, Hardin è un genio. Come suo
padre” aveva lodato con una voce gentile al telefono.
Mi
guardai attorno, nel salottino. L’uomo con i capelli scuri, svenuto sulla sedia
con una bottiglia di liquore marrone ai suoi piedi, non era un genio. È un
disastro del cazzo, pensai mentre si agitava sulla sedia e mia madre riappese
velocemente la cornetta. Tutto questo era successo molte volte, troppe per
contarle, ero stato troppo stupido, troppo giovane per capire perché Ken Scott
fosse così distante con me, perché non mi aveva mai abbracciato come i papà dei
miei amici facevano con i loro figli. Non aveva mai giocato a baseball con me o
insegnato qualcosa che non fosse ubriacarsi.
Tutto
questo è davvero vero? Christian Vance è veramente mio padre?
La
stanza stava girando e io lo fissavo, fissavo l’uomo che avrebbe dovuto essere
mio padre, e vedevo qualcosa di famigliare nei suoi occhi verdi, nei lineamenti
della mascella. Le sue mani tremavano mentre si toglieva i capelli dalla fronte
e io mi congelai, capendo di aver appena fatto la stessa cosa.
Capitolo
Uno
Tessa
“È
impossibile”
Mi
alzai per poi sedermi velocemente sulla panchina quando l’erba attorno a me
sembrava dondolare instabile. Ora il parco era pieno di gente. Famiglie con
bambini piccoli, palloncini e regali nelle mani, nonostante facesse freddo.
“Ѐ
vero, Hardin è il figlio di Christian” mi dice Kimberly, i suoi occhi blu
brillanti e concentrati.
“Ma
Ken… Hardin gli assomiglia”. Mi ricordo della prima volta che ho incontrato Ken
Scott, all’interno di una yogurteria. Ho capito subito che si trattava del
padre di Hardin, i suoi capelli scuri e la sua altezza mi avevano portato a
quella semplice conclusione.
“Davvero.
A me non sembra, tranne per il colore dei capelli. Hardin ha gli stessi occhi
di Christian, gli stessi lineamenti”.
Davvero?
Cercai di ricordare tutti e tre i volti. Christian aveva le fossette come
Hardin e gli stessi occhi… ma non aveva senso: Ken Scott è il padre di Hardin –
deve esserlo. Christian sembra così giovane se paragonato a Ken. So che hanno
la stessa età, ma l’alcolismo di Ken ha fatto un disastro con il suo aspetto
fisico. È ancora un bell’uomo, ma l’alcool l’ha invecchiato.
“Questo
è…” cerco di trovare le parole e l’aria per respirare.
Kimberly
mi guarda in segno di scusa. “Lo so. Volevo dirtelo, davvero! Odiavo tenertelo
segreto, ma non stava a me.” Mette la sua mano sulla mia e la stringe
gentilmente. “Christian mi ha assicurato che non appena Trish gli avesse dato
il permesso l’avrebbe detto ad Hardin”
“Ѐ
che…” prendo un respiro profondo. “Cosa sta facendo Christian? Lo sta dicendo
ad Hardin adesso?” Mi alzai di nuovo e la mano di Kimberly scivolò. “Devo
andare da lui. Sta per…” Non riuscivo nemmeno a immaginare come Hardin avrebbe
reagito a questa notizia, soprattutto dopo aver scoperto Trish e Christian a
letto, ieri. Sarebbe stato troppo per lui.
“Sì”
Kim sospira. “Trish non ha accettato al cento per cento, ma Christian ha detto
che era abbastanza vicino a farsi sfuggire le cose di mano”
Mentre
prendo il cellulare penso solo che non posso credere che Trish possa nascondere
una cosa del genere ad Hardin. Pensavo fosse migliore, più materna e ora mi
sembra di non averla mai conosciuta davvero.
Ho
già il telefono premuto all’orecchio, la linea è libera, quando Kimberly dice:
“Ho detto a Christian che non avrebbe dovuto separarvi quando lo avrebbe detto
ad Hardin, ma Trish gli ha detto che se vuole farlo, devono essere soli…” Le
labbra di Kimberly sono una linea dura e si guarda attorno, per poi alzare lo sguardo.
Scatta
la segreteria. Faccio ancora una volta il numero mentre Kimberly è seduta
silenziosa, e la segreteria scatta per la seconda volta. Metto di nuovo il
cellulare nella tasca e inizio a torcermi le mani. “Puoi portarmi da lui,
Kimberly? Per piacere?”
“Sì.
Certo” si alza e chiama Smith.
Mentre
guardo il bimbino camminare con noi tutto ciò a cui posso pensare è che Smith è
il figlio di Christian… il fratellino di Hardin. Hardin ha un fratellino. È poi
penso a Landon… adesso cosa sono Landon e Hardin? Vorrà avere a che fare con
lui ora che non c’è un vero legame famigliare a unirlu? E Karen, che ne sarà di
lei e dei suoi dolci al forno? Ken… che ne sarà dell’uomo che cerca in tutti i
modi di rimediare a ciò che ha fatto a un bambino che non è nemmeno suo figlio.
Ken lo sa?
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