Ciao
amiche e amici!
Oggi vi parlerò di un libro arrivato ad AnniDiNuvole un po’ per caso, ma che è stato ugualmente accolto a braccia aperte.
Oggi vi parlerò di un libro arrivato ad AnniDiNuvole un po’ per caso, ma che è stato ugualmente accolto a braccia aperte.
Si
tratta di un libro insolito, ha un qualcosa di diverso rispetto ad altri, ed è
proprio questa sua unicità a renderlo interessante.
Di
cosa sto parlando?
- Titolo: Il
creasogni
- Autore: Simone
Toscano
- Casa Editrice:
Ultra Novel
- Pagine: 190
- Da acquistare sì o no? Immergetevi in questa realtà magica dalle atmosfere ricche di fantasia!
- Voto: 7 e mezzo
Voto copertina:
Al mondo esistono tantissime professioni
interessanti, ma nessuna può battere quella del Signor Ettore. Le sue creazioni
sono avvolgenti e uniche, sempre diverse dalle altre.
Lui crea sogni.
È arrivato a Mangiatrecase, un paesino sperduto
con due manciate di abitanti, non si sa quando, il suo aspetto fisico cambia in
base a chi ve lo descrive, ma tutti sono d’accordo sulla cosa più importante. I
suoi sogni sono meravigliosi, unici… fantastici. È un degno collaboratore di
Morfeo e, infatti, il signor Ettore non disdegna di raccontare quel mito che
affascina tutti, compreso Catello, il ragazzino che ha trovato, e in
ufficiosamente adottato, quattroanniottomesieundicigiorni
prima. Catello e Cerino, il suo fido amico a quattro zampe, compongono la sua
famiglia. Si dice che il signor Ettore abbia un passato molto interessante alle
spalle, eppure nessuno lo conosce così bene da sapere raccontare cosa gli è
successo.
La vita procede tranquilla a Mangiatrecase: sogni,
scambi di opinioni con Catello e battibecchi con alcuni clienti. Ma ecco che,
un giorno, qualcosa disturba la loro tranquillità.
A Mangiatrecase è arrivato il circo.
Acrobati, giocolieri, pagliacci, fiere e
dominatori pronti a dar spettacolo e intrattenere i cittadini. Tutti i bambini
sono impazienti di andare a vedere lo spettacolo che si cela all’interno di
quel tendone colorato. Tutti, ma non Catello che si è andato a nascondere e che
ha bisogno del signor Ettore per tornare allo scoperto.
Il creatore di sogni ci impiega un po’, ma alla
fine riesce a convincere il ragazzino che rimane piacevolmente impressionato da
tutto quel disordine organizzato che ci cela dietro l’attrazione.
Eppure, durante una piovenica, ecco che accade il
misfatto.
Catello si reca con gli amici a vedere il circo,
per una seconda e ultima volta, prima che questo riparta per portare
divertimento in altri paesi. Ma se Attilio e gli altri ritornano, Catello è
scomparso.
Il signor Ettore, borsa per la creazione dei sogni
in spalla, parte alla ricerca del suo ragazzino, aiutando diversi aiutanti
lungo la via.
Perché l’uomo che crea i sogni, ma che non può
sognare, non può perdere la sua famiglia e il ragazzino che rallegra sempre le
sue giornate.
Lo so che
senza sogni non si vive perché si è soli con il proprio vuoto.
Vi avevo già annunciato che vi avrei parlato di
una storia un po’ particolare, ma ugualmente interessante. La cosa che mi ha
affascinato fin da subito è stato lo stile. All’inizio ricorda molto una fiaba
e credo abbia tutti gli elementi che possono caratterizzarne una: un vecchietto
simpatico, un paesino piccolino e sperduto, la magia, un aiutante… Sono tutti
al loro posto, dove dovrebbero essere.
Contemporaneamente, dopo la sparizione di Catello,
ecco che l’atmosfera si incupisce. Senza abbandonare il percorso, l’autore
aggiunge un po’ di oscurità e di vita vera al racconto, non cadendo mai nel
volgare oppure nel drammatico, lasciando capire che sarà la speranza a
trionfare.
In fondo, la speranza e i sogni son fatti della
stessa sostanza, no? Mi è piaciuto molto questo mix: l’ho trovato
interessantissimo, originale e per nulla scontato, così come la conclusione che
ho adorato (nessuno spoiler, ragazze! Dovete leggere per sapere di che sto
parlando!). Il mio personaggio preferito è Melissa, l’aiutante del signor
Ettore, colei che decide di fidarsi del contadino, prendendo il treno per
arrivare prima dell’elefante al nuovo punto di incontro del circo.
Hai
visto?… La bambina ha fatto bene a credere a quel contadino… si è fidata, con il
cuore sincero. Abbassare le difese a volte può portare a qualcosa di buono… Si
può rimanere stupiti…
E, in esclusiva per AnniDiNuvole, eccovi
un’intervista all’autore, Simone,
che ringrazio fin da subito per la disponibilità :)
1- Ciao Simone e benvenuto su AnniDiNuvole! Prima di partire con
l’intervista vera e propria ti vorrei proporre un domanda “di rito”. Quando hai
iniziato a scrivere?
Ciao a voi! Ho iniziato
a scrivere piccolissimo direi: da bambino inventavo favole sugli animali e devo
dire che le ricordo ancora! Per il resto, scrivere è il mio mestiere, un
giornalista vive con le parole. Sperando siano sempre quelle giuste.
2- Il Crea sogni descrive una realtà molto diversa dalla tua. Roma, la
tua città, si oppone a Mangiatrecase, un piccolo paesino, ed Ettore crea sogni
mentre tu lavori per Quarto Grado, un programma dove la realtà è descritta
senza che ne vengano smussati gli angoli. Dove hai trovato l’ispirazione?
Proprio quando ti trovi
immerso in una realtà piena di spigoli (come quella con cui mi confronto per
lavoro), senti la necessità di smussare, di cercare un mondo più morbido e con
meno violenza di quella che racconti settimana dopo settimana in tv.
L’ispirazione la troviamo nella nostra fantasia, nelle nostre aspirazioni,
nella vita di tutti i giorni. Mi spiego: ogni personaggio che ho inventato
corrisponde ad una persona realmente esistente. Ogni paesaggio è una scena che
ho visto con i miei occhi o che ho sognato di vedere. L’ispirazione più in
generale nel caso del Creasogni nasce da una storia d’amore finita e dalla
necessità/volontà di raccontare il Bene, l’importanza dei veri valori,
dell’amore inteso in senso alto. Banalizzando: la semplicità delle piccole
cose.
3- Quali sono gli ingredienti per creare un bellissimo sogno? Di cosa
dovrebbe parlare? Il Creasogni ha un particolare climax ascendente che
ricorda una favola: troviamo un protagonista, l’antagonista, l’aiutante e un
pizzico di magia. Nonostante questo non hai avuto paura a raccontare una realtà
diversa, che nella seconda parte non ricorda assolutamente un favola. Come hai
saputo mischiare questi stili completamente diversi?
Credo che un buon
romanzo non debba essere monocorde, tutto nello stesso stile e tutto con lo
stesso tono. Si deve cercare di alternare momenti descrittivi e sereni a pagine
cariche di tensione. Unico filo conduttore è la scelta delle parole, del
linguaggio: semplice ma – spero – non elementare. Sono le parole semplici
quelle che descrivono al meglio una immagine, un sentimento.
4- Il mio personaggio preferito è Melissa perché nonostante la sua età
dimostra tantissimo coraggio nell’affrontare l’ignoto prendendo le decisioni
giuste al momento giusto. Il Creasogni è un romanzo corale dove si intrecciano
molti personaggi diversi per ambiente, background sociale e altri aspetti. Come
hai fatto a gestire un coro così grande? Qual è il tuo personaggio preferito?
Sono contento ti sia
piaciuta Melissa, in pochi me ne hanno parlato finora. Vero, i personaggi sono
molti ma si muovono nella stessa direzione che è quella del capitolo finale,
anzi, del pre-finale direi (meglio non svelare tutto). Avevo un fogliettino di
una decina di righe e lì avevo indicato quelli che secondo me dovevano essere
gli snodi principali della trama. Man mano ho aggiunto frecce, parentesi, note
ai margini. E ho usato quello schemino per portare avanti il libro. Il mio
personaggio principale? Impossibile dirlo, sarebbe come chiedere a un padre
quale figlio preferisce, ognuno ha le proprie particolarità, ad ognuno sono
affezionato in maniera differente.
5- In esclusiva per AnniDiNuvole, hai qualche altro romanzi in cantiere?
Puoi farci uno spoiler?
In questo momento ho
mille idee per la testa. Ho in piedi da un paio di anni un libro sulla storia
di una mia amica, la sua malattia, la sua forza, il suo coraggio. Poi ho le
mani in pasta ad un altro paio di progetti, uno dei quali sul fumetto. Ancora,
non nego che prima o poi mi piacerebbe parlare delle storie che seguo per
Quarto Grado. E negli ultimi giorni ho avuto una idea per un nuovo romanzo,
anzi, in realtà ho in mente solo il titolo ma è bellissimo, devo trovare una
storia da cucirci attorno! Forse davvero finirò per fare un libro che penso e
immagino da anni, un volume con tutti i titoli dei libri che non ho scritto e
con cui vorrei cimentarmi. Sarebbe un bel tomo!
Sperando di avervi incuriosito, vi ricordo di
cliccare la barretta blu in alto a sinistra. Diventate lettori fissi e
condividete con noi questa avventura che è AnniDiNuvole
:)
Un abbraccio e buona lettura!
Robi
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