venerdì 4 settembre 2015

Recensione: Il creasogni


Ciao amiche e amici!
Oggi vi parlerò di un libro arrivato ad AnniDiNuvole un po’ per caso, ma che è stato ugualmente accolto a braccia aperte.
Si tratta di un libro insolito, ha un qualcosa di diverso rispetto ad altri, ed è proprio questa sua unicità a renderlo interessante.
Di cosa sto parlando?

  • Titolo: Il creasogni
  • Autore: Simone Toscano
  • Casa Editrice: Ultra Novel
  • Pagine: 190
  • Da acquistare sì o no? Immergetevi in questa realtà magica dalle atmosfere ricche di fantasia!


  • Voto: 7 e mezzo

Voto copertina:

Al mondo esistono tantissime professioni interessanti, ma nessuna può battere quella del Signor Ettore. Le sue creazioni sono avvolgenti e uniche, sempre diverse dalle altre.
Lui crea sogni.
È arrivato a Mangiatrecase, un paesino sperduto con due manciate di abitanti, non si sa quando, il suo aspetto fisico cambia in base a chi ve lo descrive, ma tutti sono d’accordo sulla cosa più importante. I suoi sogni sono meravigliosi, unici… fantastici. È un degno collaboratore di Morfeo e, infatti, il signor Ettore non disdegna di raccontare quel mito che affascina tutti, compreso Catello, il ragazzino che ha trovato, e in ufficiosamente adottato, quattroanniottomesieundicigiorni prima. Catello e Cerino, il suo fido amico a quattro zampe, compongono la sua famiglia. Si dice che il signor Ettore abbia un passato molto interessante alle spalle, eppure nessuno lo conosce così bene da sapere raccontare cosa gli è successo.
La vita procede tranquilla a Mangiatrecase: sogni, scambi di opinioni con Catello e battibecchi con alcuni clienti. Ma ecco che, un giorno, qualcosa disturba la loro tranquillità.
A Mangiatrecase è arrivato il circo.
Acrobati, giocolieri, pagliacci, fiere e dominatori pronti a dar spettacolo e intrattenere i cittadini. Tutti i bambini sono impazienti di andare a vedere lo spettacolo che si cela all’interno di quel tendone colorato. Tutti, ma non Catello che si è andato a nascondere e che ha bisogno del signor Ettore per tornare allo scoperto.
Il creatore di sogni ci impiega un po’, ma alla fine riesce a convincere il ragazzino che rimane piacevolmente impressionato da tutto quel disordine organizzato che ci cela dietro l’attrazione.
Eppure, durante una piovenica, ecco che accade il misfatto.
Catello si reca con gli amici a vedere il circo, per una seconda e ultima volta, prima che questo riparta per portare divertimento in altri paesi. Ma se Attilio e gli altri ritornano, Catello è scomparso.
Il signor Ettore, borsa per la creazione dei sogni in spalla, parte alla ricerca del suo ragazzino, aiutando diversi aiutanti lungo la via.
Perché l’uomo che crea i sogni, ma che non può sognare, non può perdere la sua famiglia e il ragazzino che rallegra sempre le sue giornate.


Lo so che senza sogni non si vive perché si è soli con il proprio vuoto.

Vi avevo già annunciato che vi avrei parlato di una storia un po’ particolare, ma ugualmente interessante. La cosa che mi ha affascinato fin da subito è stato lo stile. All’inizio ricorda molto una fiaba e credo abbia tutti gli elementi che possono caratterizzarne una: un vecchietto simpatico, un paesino piccolino e sperduto, la magia, un aiutante… Sono tutti al loro posto, dove dovrebbero essere.
Contemporaneamente, dopo la sparizione di Catello, ecco che l’atmosfera si incupisce. Senza abbandonare il percorso, l’autore aggiunge un po’ di oscurità e di vita vera al racconto, non cadendo mai nel volgare oppure nel drammatico, lasciando capire che sarà la speranza a trionfare.
In fondo, la speranza e i sogni son fatti della stessa sostanza, no? Mi è piaciuto molto questo mix: l’ho trovato interessantissimo, originale e per nulla scontato, così come la conclusione che ho adorato (nessuno spoiler, ragazze! Dovete leggere per sapere di che sto parlando!). Il mio personaggio preferito è Melissa, l’aiutante del signor Ettore, colei che decide di fidarsi del contadino, prendendo il treno per arrivare prima dell’elefante al nuovo punto di incontro del circo.

Hai visto?… La bambina ha fatto bene a credere a quel contadino… si è fidata, con il cuore sincero. Abbassare le difese a volte può portare a qualcosa di buono… Si può rimanere stupiti…

E, in esclusiva per AnniDiNuvole, eccovi un’intervista all’autore, Simone, che ringrazio fin da subito per la disponibilità :)

1- Ciao Simone e benvenuto su AnniDiNuvole! Prima di partire con l’intervista vera e propria ti vorrei proporre un domanda “di rito”. Quando hai iniziato a scrivere?
Ciao a voi! Ho iniziato a scrivere piccolissimo direi: da bambino inventavo favole sugli animali e devo dire che le ricordo ancora! Per il resto, scrivere è il mio mestiere, un giornalista vive con le parole. Sperando siano sempre quelle giuste.

2- Il Crea sogni descrive una realtà molto diversa dalla tua. Roma, la tua città, si oppone a Mangiatrecase, un piccolo paesino, ed Ettore crea sogni mentre tu lavori per Quarto Grado, un programma dove la realtà è descritta senza che ne vengano smussati gli angoli. Dove hai trovato l’ispirazione?
Proprio quando ti trovi immerso in una realtà piena di spigoli (come quella con cui mi confronto per lavoro), senti la necessità di smussare, di cercare un mondo più morbido e con meno violenza di quella che racconti settimana dopo settimana in tv. L’ispirazione la troviamo nella nostra fantasia, nelle nostre aspirazioni, nella vita di tutti i giorni. Mi spiego: ogni personaggio che ho inventato corrisponde ad una persona realmente esistente. Ogni paesaggio è una scena che ho visto con i miei occhi o che ho sognato di vedere. L’ispirazione più in generale nel caso del Creasogni nasce da una storia d’amore finita e dalla necessità/volontà di raccontare il Bene, l’importanza dei veri valori, dell’amore inteso in senso alto. Banalizzando: la semplicità delle piccole cose.

3- Quali sono gli ingredienti per creare un bellissimo sogno? Di cosa dovrebbe parlare? Il Creasogni ha un particolare climax ascendente che ricorda una favola: troviamo un protagonista, l’antagonista, l’aiutante e un pizzico di magia. Nonostante questo non hai avuto paura a raccontare una realtà diversa, che nella seconda parte non ricorda assolutamente un favola. Come hai saputo mischiare questi stili completamente diversi?
Credo che un buon romanzo non debba essere monocorde, tutto nello stesso stile e tutto con lo stesso tono. Si deve cercare di alternare momenti descrittivi e sereni a pagine cariche di tensione. Unico filo conduttore è la scelta delle parole, del linguaggio: semplice ma – spero – non elementare. Sono le parole semplici quelle che descrivono al meglio una immagine, un sentimento.

4- Il mio personaggio preferito è Melissa perché nonostante la sua età dimostra tantissimo coraggio nell’affrontare l’ignoto prendendo le decisioni giuste al momento giusto. Il Creasogni è un romanzo corale dove si intrecciano molti personaggi diversi per ambiente, background sociale e altri aspetti. Come hai fatto a gestire un coro così grande? Qual è il tuo personaggio preferito?
Sono contento ti sia piaciuta Melissa, in pochi me ne hanno parlato finora. Vero, i personaggi sono molti ma si muovono nella stessa direzione che è quella del capitolo finale, anzi, del pre-finale direi (meglio non svelare tutto). Avevo un fogliettino di una decina di righe e lì avevo indicato quelli che secondo me dovevano essere gli snodi principali della trama. Man mano ho aggiunto frecce, parentesi, note ai margini. E ho usato quello schemino per portare avanti il libro. Il mio personaggio principale? Impossibile dirlo, sarebbe come chiedere a un padre quale figlio preferisce, ognuno ha le proprie particolarità, ad ognuno sono affezionato in maniera differente.

5- In esclusiva per AnniDiNuvole, hai qualche altro romanzi in cantiere? Puoi farci uno spoiler?
In questo momento ho mille idee per la testa. Ho in piedi da un paio di anni un libro sulla storia di una mia amica, la sua malattia, la sua forza, il suo coraggio. Poi ho le mani in pasta ad un altro paio di progetti, uno dei quali sul fumetto. Ancora, non nego che prima o poi mi piacerebbe parlare delle storie che seguo per Quarto Grado. E negli ultimi giorni ho avuto una idea per un nuovo romanzo, anzi, in realtà ho in mente solo il titolo ma è bellissimo, devo trovare una storia da cucirci attorno! Forse davvero finirò per fare un libro che penso e immagino da anni, un volume con tutti i titoli dei libri che non ho scritto e con cui vorrei cimentarmi. Sarebbe un bel tomo!


Sperando di avervi incuriosito, vi ricordo di cliccare la barretta blu in alto a sinistra. Diventate lettori fissi e condividete con noi questa avventura che è AnniDiNuvole :)
Un abbraccio e buona lettura!

Robi

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