mercoledì 29 luglio 2015

Recensione: The Mistress Experiment


Hello girls!
What’s up? Oggi voglio proporvi un romanzo in inglese che, a differenza di altri, non è un best-seller. Vi sto per parlare di un self che, spero, venga acquistato presto da una CE e poi tradotto in italiano.
Quindi, con un grande “in bocca al lupo”, let’s talk about:

  • Titolo: The Mistress Experiment
  • Autore: Elizabeth Otto
  • Casa editrice: Romanzo self, disponibile su amazon
  • Pagine: 276
  • Da acquistare sì o no? Ssnn… Romanzo carino, ma non vi perdete nulla

  • Voto: 7 e mezzo


I mondi di Mila e Isaac non potrebbero essere più diversi.

Lei ha avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili: costretta a rubare per mantenere la famiglia, i guai non sono terminati con il breve periodo passato in prigione. Tornata a casa scopre che il nipotino, Luis, è stato affidato ai servizi sociali perché nessuno badava a lui. Le cose si aggravano quando il bambino viene ricoverato in ospedale perché gli è stata diagnosticata una forma di cancro e l’unica occasione che Mila ha per vederlo sono i turni da volontaria, purtroppo senza farsi riconoscere.
Isaac è un chirurgo pediatrico inglese, trasferitosi a Chicago dopo la rottura del suo fidanzamento. Ha una famiglia stramba e un padre bipolare che ha una scimmietta domestica, un piranha al posto del pesce rosso e un cugino che gli fa sempre delle proposte insensate ma troppo accattivanti. L’attività di famiglia, l’antiquariato, gli ha permesso di vivere una vita molto agiata.
Le loro vite si incontrano proprio in ospedale e dopo quell’incontro sembrano… incatenate. Si vede chiaramente che non hanno nulla in comune, se non l’amore verso i piccoli pazienti ricoverati in reparto e quando il programma PowerTherapy, che prevede l’utilizzo di cagnolini per risollevare l’umore dei bambini, rischia di chiudere, Isaac e Mila si alleano per vincere la scommessa lanciata dal cugino di lui.
La donna dovrà fingersi l’amante di Isaac, la sua mistress, durante gli eventi mondani europei ai quali il dottore dovrà partecipare. Se gli altri partecipanti si accorgeranno delle sue origini tutt’altro che altolocate oppure non crederanno alla loro relazione, Jensen non finanzierà la pet therapy, ma, in caso contrario, vi contribuirà in modo sostanzioso.
I due vogliono vincere a tutti i costi, anche se questo comporterà la creazione di certe regole che, sicuramente, sono più che disposti a seguire.
In soli pochi giorni Isaac e Mila iniziano a conoscersi per poi scoprire di piacersi… e molto. Allora perché smettere di fingere? Perché non lasciarsi andare a una relazione vera e propria? Perché Mila non può diventare la mistress di Isaac a tutti gli effetti?
Tuttavia c’è ancora la scommessa in ballo ed entrambi tengono troppo alla pet therapy per rinunciarci. Quindi, volano a Londra per le vacanze natalizie, pronti a mostrare al mondo la propria relazione, anche se il legame è più profondo di quanto vogliano dare a vedere.
Il viaggio metterà a dura prova il legame appena nato tra Isaac e Mila. Saranno pronti a condividere segreti, speranze e passioni senza aver paura delle conseguenze, affidandosi solo a una fiducia reciproca?
Oppure il passato tornerà in gioco per distruggere una volta per tutte le fondamenta della loro nuova vita?

The Mistress Experiment è il primo libro de The Mistress series che si articola in questo modo:

  1. The Mistress Experiment – Pubblicato solo negli USA
  2. Becoming his Mistress – Da agosto 2015 disponibile negli USA
  3. Seducing the Mistress – Da primavera 2016 disponibile negli USA
Vedrei molto bene questo libro nel catalogo di Leggereditore: non mancano i contenuti sexy, ma la trama è molto ben strutturata e avvincente. Ci sono solo poche pecche: una è il punto di vista dei capitoli mentre l’altra riguarda le descrizioni. Come accade nell’ultimo periodo il punto di vista, e, quindi, la narrazione, si alterna tra i due personaggi, ma, a differenza di altri romanzi, l’autrice decide di scrivere in terza persona. Questo crea un po’ di confusione dato che il punto di vista cambia improvvisamente e non con l’inizio di un nuovo capitolo inoltre credo che la prima persona sia migliore per quanto riguarda la descrizione delle emozioni e delle sensazioni perché rende il tutto molto personale.
Per la prima volta ho trovato la lettura in inglese difficile e credo che questo dipenda proprio dalle descrizioni, il secondo punto di cui vi parlavo prima. Oltre a essere troppo lunghe, e quindi appesantire la narrazione, sono scritte alternando l’American English al British English, con alcuni casi di Spanglish. Tranquille, l’autrice non è impazzita, ha semplicemente caratterizzato i protagonisti attraverso la lingua e il loro modo di parlare. Anche se adattarsi a questo mondo è interessante, e sarei molto curiosa di vedere come si potrebbe destreggiare un traduttore, è certamente molto difficile, soprattutto per un lettore di madrelingue non inglese.


L’idea è abbastanza originale, ma non completamente: abbiamo già parlato di storie d’amore che sono nate da una scommessa, ma questo caso è diverso. I personaggi sono degli adulti con un passato e con delle idee chiare in mente: si muovono con sicurezza in un mondo dalle regole anticonvenzionali. Se il fine giustifica i mezzi… perché perdere un’occasione del genere? Per la prima volta da tanto tempo non ho voluto dare una sedia in testa alla protagonista femminile: Mila è fantastica e non solo perché nonostante il suo passato ha ancora la voglia di andare avanti, ma soprattutto per la sua capacità di prendere delle decisioni importanti anche quando è ostacolata dalle emozioni. Mi si è stretto il cuore quando ha dovuto affidare la madre alle mani di una persona esterna perché sapeva che era la scelta migliore e solo in quel modo si sarebbe ripresa.

«Perché siamo importanti»

Mila legge queste parole nel libro che Isaac le dà per imparare a essere una brava mistress inglese. Anche se non credo che nel 2015 questa figura sia importante, credo che l’insegnamento che Mila può dare alle lettrici lo sia. Alla fine non si tratta di accalappiare un uomo, piuttosto di acquisire sicurezza in se stesse e nelle proprie capacità.
Non è importante quanto un uomo sappia farci sentire sexy, piuttosto quanto lo siamo noi senza contare in continuazione sull’aiuto e l’approvazione maschile.

Sperando che la recensione vi sia piaciuta, vi ricordo i tasti social per seguirci su facebook e twitter. Se la recensione vi è piaciuta… spolliciate il +1 :)
Un abbraccio e buona lettura!

Robi

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