Salve lettori!
Ho appena finito di leggere questo libro “inaspettato”. L’ho
iniziato senza sapere assolutamente di cosa e chi trattasse.
Un libro consigliato dalla magnifica Feltrinelli per la
rubrica #amicaCE.
Non voglio anticiparvi nulla, perché in questo libro i
protagonisti principali sono loro: le emozioni.
Perciò vi invito a continuare a leggere, ne vale la pena.
- Titolo: Mi sa che fuori è primavera
- Autore: Concita De Gregorio
- Casa editrice: Feltrinelli
- Da acquistare o no? Si
- Voto: 8
Immaginate una donna che ha perso tutto, immaginatela con
tanta voglia di parlare ma nessuno che l’ascolta. Voi cosa avreste fatto?
Irina Lucidi è una donna che ha sempre avuto una vita
movimentata, ha viaggiato tanto sia per piacere che per lavoro. Più per lavoro
però.
Nella sua carriera d’avvocato si è innamorata parecchie
volte ma sempre per seconda. Irina s’innamorava del “sicuro” sempre di un uomo
che sapeva che provava dei sentimenti per lei.
Un giorno, incontra Mathias Schepp ingegnere, che le
cambierà la vita.
Irina si frequenta con quest’uomo e da questa, nasceranno
due splendide gemelline: Livia e Alessia. I due decideranno di sposarsi, per
dare la stabilità emotiva a quelle due piccole creature.
Lei italiana, lui svizzero. Un abisso li divide.
La vita ordinata e spensierata di Irina verrà scombussolata
in un batter d’occhio.
Quella che prima con Mathias sembra essere una vita quasi perfetta, si trasforma in un
incubo. In una prigione.
Mathias è ossessionato dall’ordine e dalla precisione, tanto
da rendere la vita matrimoniale soffocante. Qualcosa in loro si incrina e come
la maggior parte delle volte accade, per sopperire a queste difficoltà si
chiede il divorzio.
Un divorzio senza problemi, sembra essere quello tra Irina e
Mathias ma le cose cambiano in un fine settimana qualsiasi.
Mathias porta via le gemelline, spariscono e due giorni dopo
l’uomo si suicida sotto un treno.
Non si hanno più notizie delle figlie e la vita in quel
momento si accartoccia su se stessa.
Si vive in bilico tra speranza e realtà.
Irina ha combattuto, e vinto, una battaglia più grande di
lei. Tra la volontà di non soccombere, tra la voglia di tornare ad amare, tra
la consapevolezza di non dar vinta a quel grande elefante rosa nella stanza che
la stava schiacciando.
Come ho detto all’inizio, ho iniziato a leggere il libro
senza aspettarmi nulla, un po’ proprio come fa l’autrice del libro.
All’inizio non capivo quello che stesse accadendo a Irina,
che passava da una lettera per la nonna a farci conoscere suo marito. Il libro
mi appariva confuso ma non appena ho letto “mio marito si è suicidato a
Cerignola e mi ha lasciato un biglietto con scritto non rivedrai mai più le
bambine” ho collegato tutto.
O almeno i brividi sulla pelle mi hanno fatto collegare tutto.
Anni fa, proprio nella mia regione, c’è stata una
mobilitazione generale per questo fatto di cronaca di “marito si getta sotto un
treno”, “gemelline scomparse”. A un tratto, come un fulmine al ciel sereno ho
capito tutto.
Ricordo perfettamente quelle notizie alla tv, mia madre che
mi ripeteva “che peccato, erano così belle quelle bambine” e a un tratto mi
sono sentita parte integrante di quella storia.
L’autrice non conosceva nulla di quella donna che chiedeva
di essere ascoltata. Voleva solo un po’ di tempo per parlare con qualcuno,
tanto che la De Gregorio aveva optato per un paio d’ore ma ne ha spesi di
giorni per mettere tutte le caselline al posto.
Irina ha perso tutto dalla vita, ma ha cercato di andare
avanti. Le persone non l’hanno capita, hanno giudicato quel modo di fare, quasi
dimenticandosi di quello che le è successo.
Ma credo che essere strappate dall’amore per dei figli,
questo non si può dimenticare mai.
Mathias è stato un padre devoto, ma un marito esasperante e
fiscale. Con i suoi lunghi post-it, che poi sono diventate delle lunghe liste
su “come accendere la luce del bagno –entra prima in bagno, chiudi la porta e
accendi”, su “come chiudere la porta d’ingresso –sempre mandate dispari o tre o
cinque”, “su come vestire le bambine”, “su come preparare da mangiare”.
Tutto ciò insieme ad altro, ha portato Irina a chiedere il
divorzio che era stato, all’apparenza, accettato dall’uomo ma che poi sembra
essere stata la causa scatenante di tutto ciò.
Irina ha cercato di parlare con psicologi, polizia e
avvocati che trattavano del caso, ma mai nessuno ha voluto ascoltarla, incolpandola
di quanto accaduto. Non soffermandosi su quei dettagli importanti.
Come i due pupazzetti lasciati a casa con cui Livia e
Alessia dormivano sempre, come quei due seggiolini lasciati in macchina in cui
Mathias non li dimenticava assolutamente per eventuali viaggi, come quei due
borsoni da vela svuotati e spariti dall’armadio.
Dove sono le sue bambine?
Irina non si è mai lasciata arrendere, anche quando ha
parlato con l’autrice, era piena di positività e di buon umore.
Quello che mi ha colpito molto del libro è come Irina abbia
affrontato questo enorme dispiacere e sono d’accordo con lei quando dice che la
verità, seppur dolorosa, è quella che vorrebbe sapere. Pensare di continuare a
vivere una vita nel dubbio nell’ipotesi di rivedere quelle bambine, secondo me
è la parte più dolorosa del tutto.
Perché ci speri ancora di rivederle, ma tutto ti dice che
non le rivedrai mai più, è un lutto ancora più grande. Non si ha nessun posto,
dove andare a piangere e pregare, si è lasciati nel limbo.
Questo libro mi ha fatto venire la pelle d’oca in alcuni
punti e le lacrime agli occhi perchè ci si immerge così tanto in quelle parole
che si diventa parte del tutto.
L’augurio che faccio a Irina è quello di continuare ad essere la donna che
è. Combattiva, positiva e semplicemente donna. Le auguro che un giorno trovi
quella serenità che tanto cerca con le unghie e con i denti. Le auguro di
vivere il suo “felici e contenti” perché sono dell’opinione che tutti su questa
terra abbiamo il diritto di averlo. E infine, le auguro quella pace, quella
consapevolezza che ovunque le sue bambine si trovino, saranno sempre con lei.
La loro mamma.
Con questo splendido libri, che ci fa capire davvero qual è
il dolore e l’amore di una madre, vi lascio anche oggi.
Vi ricordo i tasti social per comunicare con noi, se la
recensione vi è piaciuta spolliciate il +1 e fatemi sapere cosa ne pensate.
Vi auguro un buon fine settimana!
Ila
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