sabato 25 luglio 2015

Recensione: Mi sa che fuori è primavera


Salve lettori!
Ho appena finito di leggere questo libro “inaspettato”. L’ho iniziato senza sapere assolutamente di cosa e chi trattasse.
Un libro consigliato dalla magnifica Feltrinelli per la rubrica #amicaCE.
Non voglio anticiparvi nulla, perché in questo libro i protagonisti principali sono loro: le emozioni.
Perciò vi invito a continuare a leggere, ne vale la pena.

  • Titolo: Mi sa che fuori è primavera
  • Autore: Concita De Gregorio
  • Casa editrice: Feltrinelli
  • Da acquistare o no? Si


  • Voto: 8


Immaginate una donna che ha perso tutto, immaginatela con tanta voglia di parlare ma nessuno che l’ascolta. Voi cosa avreste fatto?
Irina Lucidi è una donna che ha sempre avuto una vita movimentata, ha viaggiato tanto sia per piacere che per lavoro. Più per lavoro però.
Nella sua carriera d’avvocato si è innamorata parecchie volte ma sempre per seconda. Irina s’innamorava del “sicuro” sempre di un uomo che sapeva che provava dei sentimenti per lei.
Un giorno, incontra Mathias Schepp ingegnere, che le cambierà la vita.
Irina si frequenta con quest’uomo e da questa, nasceranno due splendide gemelline: Livia e Alessia. I due decideranno di sposarsi, per dare la stabilità emotiva a quelle due piccole creature.
Lei italiana, lui svizzero. Un abisso li divide.
La vita ordinata e spensierata di Irina verrà scombussolata in un batter d’occhio.
Quella che prima con Mathias sembra essere una vita quasi perfetta, si trasforma in un incubo. In una prigione.
Mathias è ossessionato dall’ordine e dalla precisione, tanto da rendere la vita matrimoniale soffocante. Qualcosa in loro si incrina e come la maggior parte delle volte accade, per sopperire a queste difficoltà si chiede il divorzio.
Un divorzio senza problemi, sembra essere quello tra Irina e Mathias ma le cose cambiano in un fine settimana qualsiasi.
Mathias porta via le gemelline, spariscono e due giorni dopo l’uomo si suicida sotto un treno.
Non si hanno più notizie delle figlie e la vita in quel momento si accartoccia su se stessa.
Si vive in bilico tra speranza e realtà.
Irina ha combattuto, e vinto, una battaglia più grande di lei. Tra la volontà di non soccombere, tra la voglia di tornare ad amare, tra la consapevolezza di non dar vinta a quel grande elefante rosa nella stanza che la stava schiacciando.


Come ho detto all’inizio, ho iniziato a leggere il libro senza aspettarmi nulla, un po’ proprio come fa l’autrice del libro.
All’inizio non capivo quello che stesse accadendo a Irina, che passava da una lettera per la nonna a farci conoscere suo marito. Il libro mi appariva confuso ma non appena ho letto “mio marito si è suicidato a Cerignola e mi ha lasciato un biglietto con scritto non rivedrai mai più le bambine” ho collegato tutto.
O almeno i brividi sulla pelle mi hanno fatto collegare tutto.
Anni fa, proprio nella mia regione, c’è stata una mobilitazione generale per questo fatto di cronaca di “marito si getta sotto un treno”, “gemelline scomparse”. A un tratto, come un fulmine al ciel sereno ho capito tutto.
Ricordo perfettamente quelle notizie alla tv, mia madre che mi ripeteva “che peccato, erano così belle quelle bambine” e a un tratto mi sono sentita parte integrante di quella storia.
L’autrice non conosceva nulla di quella donna che chiedeva di essere ascoltata. Voleva solo un po’ di tempo per parlare con qualcuno, tanto che la De Gregorio aveva optato per un paio d’ore ma ne ha spesi di giorni per mettere tutte le caselline al posto.


Irina ha perso tutto dalla vita, ma ha cercato di andare avanti. Le persone non l’hanno capita, hanno giudicato quel modo di fare, quasi dimenticandosi di quello che le è successo.
Ma credo che essere strappate dall’amore per dei figli, questo non si può dimenticare mai.


Mathias è stato un padre devoto, ma un marito esasperante e fiscale. Con i suoi lunghi post-it, che poi sono diventate delle lunghe liste su “come accendere la luce del bagno –entra prima in bagno, chiudi la porta e accendi”, su “come chiudere la porta d’ingresso –sempre mandate dispari o tre o cinque”, “su come vestire le bambine”, “su come preparare da mangiare”.
Tutto ciò insieme ad altro, ha portato Irina a chiedere il divorzio che era stato, all’apparenza, accettato dall’uomo ma che poi sembra essere stata la causa scatenante di tutto ciò.
Irina ha cercato di parlare con psicologi, polizia e avvocati che trattavano del caso, ma mai nessuno ha voluto ascoltarla, incolpandola di quanto accaduto. Non soffermandosi su quei dettagli importanti.
Come i due pupazzetti lasciati a casa con cui Livia e Alessia dormivano sempre, come quei due seggiolini lasciati in macchina in cui Mathias non li dimenticava assolutamente per eventuali viaggi, come quei due borsoni da vela svuotati e spariti dall’armadio.
Dove sono le sue bambine?
Irina non si è mai lasciata arrendere, anche quando ha parlato con l’autrice, era piena di positività e di buon umore.
Quello che mi ha colpito molto del libro è come Irina abbia affrontato questo enorme dispiacere e sono d’accordo con lei quando dice che la verità, seppur dolorosa, è quella che vorrebbe sapere. Pensare di continuare a vivere una vita nel dubbio nell’ipotesi di rivedere quelle bambine, secondo me è la parte più dolorosa del tutto.
Perché ci speri ancora di rivederle, ma tutto ti dice che non le rivedrai mai più, è un lutto ancora più grande. Non si ha nessun posto, dove andare a piangere e pregare, si è lasciati nel limbo.
Questo libro mi ha fatto venire la pelle d’oca in alcuni punti e le lacrime agli occhi perchè ci si immerge così tanto in quelle parole che si diventa parte del tutto.
L’augurio che faccio a Irina è quello di continuare ad essere la donna che è. Combattiva, positiva e semplicemente donna. Le auguro che un giorno trovi quella serenità che tanto cerca con le unghie e con i denti. Le auguro di vivere il suo “felici e contenti” perché sono dell’opinione che tutti su questa terra abbiamo il diritto di averlo. E infine, le auguro quella pace, quella consapevolezza che ovunque le sue bambine si trovino, saranno sempre con lei. La loro mamma.


Con questo splendido libri, che ci fa capire davvero qual è il dolore e l’amore di una madre, vi lascio anche oggi.
Vi ricordo i tasti social per comunicare con noi, se la recensione vi è piaciuta spolliciate il +1 e fatemi sapere cosa ne pensate.
Vi auguro un buon fine settimana!

Ila

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