Ben ritrovati lettrici e lettori, benvenuti ad un altro
appuntamento con la classica rubrica del Sabato dedicata ai libri delle nostre
#amicaCE.
Il libro di cui vi parlo oggi purtroppo non mi è piaciuto sotto
moltissimi aspetti sebbene il titolo mi abbia subito incuriosita e solo
leggendo altri commenti ho capito dei passaggi che leggendo non avevo
capito... responsabilità mia o dell’autrice? Bhe, a voi l’ultima parola!
- Titolo: Le mille luci del mattino
- Autrice: Clara Sanchez
- Casa editrice: Garzanti
- Pagine: 272
- Da leggere o no: Non leggendolo non vi perdete niente
- Link: http://www.ibs.it/code/9788811682981/sanchez-clara/mille-luci-del.html
- Voto: 5
Emma è una giovane donna che ha lasciato da poco il suo
compagno, Raùl, ed è in cerca di un nuovo lavoro che la soddisfi e la realizzi.
Proprio grazie a Raùl Emma riesce ad
essere assunta nel Palazzo di vetro di Madrid, un enorme grattacielo con una
miriade di uffici al suo interno, sede di un’ importante azienda che si occupa
di non si sa bene cosa. Ma a differenza di quello che Emma credeva e sperava, le
giornate tra i pannelli divisori degli uffici del palazzo trascorrono lente e
monotone, così Emma si ritrova ad osservare i suoi colleghi e a studiarne le
vite.
C’è Emilio Riòs, direttore dell’agenzia e uomo tanto freddo quanto
attraente, Sebastian Trenas, vicedirettore buono e ligio al dovere, Vicky,
giovane ragazza madre sempre attaccata alla fotocopiatrice, Jorge, choffeur
dell’agenzia e meccanico a tempo perso, Teresa, la segretaria sempre perfetta e
distaccata da tutto e tutti, Alexandro e Jano, fratelli inseparabili nella vita
e nel lavoro, che mettono a dura prova il futuro dell’agenzia. Emma
inizialmente rimane al suo posto e osserva in silenzio, facendosi un’opinione
su tutto e tutti, fin quando un giorno cercando tra diverse scartoffie si
ritrova tra le mani un misterioso documento che da il via alle indagini di
Emma, desiderosa di capire quali misteri si celano dietro l’apparente
trasparenza del Palazzo di vetro. E’ così che la donna scopre lati del carattere
dei suoi colleghi che non immaginava, scopre parti del loro passato di cui
spesso anche i diretti interessati erano all’oscuro, scopre che non sempre
tutto è come appare dall’esterno.
Allora, da dove iniziare…
Innanzitutto premetto che gran parte della storia l’ho capita grazie a recensioni e commenti che ho letto su internet e che il quadro generale del romanzo lo si ottiene solo a lettura terminata, ma essendo io una persona e una lettrice molto esigente e precisa non ho apprezzato molto il fatto che la narrazione fosse, a mio parere, confusionaria e poco chiara. Questo perché la storia di Emma, che si intreccia con quelle degli altri dipendenti, è narrata a spezzoni, concentrandosi prima su una persona, poi su un’altra, poi su un’altra ancora, per poi ricominciare tutto da capo. Questa tecnica, che a molti piace, non mi entusiasma molto perché rende difficile seguire il filo della storia, tanto che per capire tutti gli intrecci che si creano ho dovuto creare una sorta di albero genealogico del palazzo!
Innanzitutto premetto che gran parte della storia l’ho capita grazie a recensioni e commenti che ho letto su internet e che il quadro generale del romanzo lo si ottiene solo a lettura terminata, ma essendo io una persona e una lettrice molto esigente e precisa non ho apprezzato molto il fatto che la narrazione fosse, a mio parere, confusionaria e poco chiara. Questo perché la storia di Emma, che si intreccia con quelle degli altri dipendenti, è narrata a spezzoni, concentrandosi prima su una persona, poi su un’altra, poi su un’altra ancora, per poi ricominciare tutto da capo. Questa tecnica, che a molti piace, non mi entusiasma molto perché rende difficile seguire il filo della storia, tanto che per capire tutti gli intrecci che si creano ho dovuto creare una sorta di albero genealogico del palazzo!
Probabilmente il mio rifiuto per le
telenovelas e per i romanzi di derivazione spagnola ha influito sul giudizio
del libro, ma è questione di gusti e purtroppo questo genere non fa per me.
La
storia però, una volta giunti al termine, anche se lascia un po' sospeso il
lettore tuttavia lo porta a riflettere sui rapporti umani e interpersonali che
si creano e che spesso sono tutt’altro da ciò che sembrano di primo acchitto,
sulla realtà alienante delle multinazionali che spersonalizzano i propri
dipendenti rendendoli pedine in mano di un qualcosa più grande di loro, sulla
difficoltà di dire ciò che si pensa e di smascherare ciò che viene tenuto
accuratamente nascosto. Insomma, in fin dei conti questa lettura non è stata del
tutto negativa, ma se per comprenderla ho avuto bisogno di un piccolo aiuto esterno questo ha influenzato il mio parere
sul libro, facendomelo etichettare come romanzo
interessante ma troppo poco chiaro per essere apprezzato fino in fondo.
Sperando che la recensione vi sia piaciuta, vi saluto come
sempre invitandovi a spolliciare le recensioni, il blog e la pagina facebook di
AnniDiNuvole e vi lascio con una bella citazione del romanzo... a presto cari lettori,
buon fine settimana.
“Hai
paura delle tue certezze? Hai paura di fare domande? Non fermarti. Ogni luce ha
la sua ombra.”
Sara
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