mercoledì 22 luglio 2015

Recensione - Fangirl: A novel


Bentornati lettori a un nuovo appuntamento per la rubrica #oltreiconfini. Siete pronti per un bel viaggetto oltre oceano? Bene, mettetevi comodi e leggete insieme a noi.
  • Titolo: Fangirl: A novel
  • Autore: Rainbow Rowell
  • Casa editrice: St. Martin’s Griffin
  • Numero pagine: 448
  • Da acquistare o no? Non necessariamente
  • Link: http://www.amazon.com/Fangirl-A-Novel-Rainbow-Rowell/dp/1250030951
  • Voto: 6,5


La protagonista del libro, Cath Avery è una fan di Simon Snow (il personaggio principale di una saga di libri fantasy), ma non una fan qualunque: Simon Snow è la sua vita. Insieme alla sorella gemella Wren, Cath scrive fanfiction sull’amato personaggio ed è brava a farlo, gode infatti di un immenso seguito di lettori.
Tutto cambia, tuttavia, con l’inizio del college. Wren decide non solo che Simon Snow non è più una sua priorità, ma anche che non vuole dividere la stanza con la sorella. Cath si ritrova così sola e spaesata in un ambiente che non le è per niente congeniale. Le uniche persone con cui Cath scambia qualche parola sono l’evasiva e spesso assente compagna di stanza, Regan; Levi, il gentile e sempre sorridente fidanzato della sua coinquilina; Nick, un compagno di classe che vuol parlare solo di scrittura; e il papà, per cui Cath non riesce a non preoccuparsi.
Può, Cath, sopravvivere al college senza Wren al suo fianco? Può riuscire a mettere da parte Simon Snow e le fanfiction per dedicarsi a storie completamente sue?


Fangirl nasce, secondo me, da un’idea molto originale, quella di trattare il tema della scrittura dal punto di vista di una ragazza giovane e che prima che scrittrice è soprattutto fan. Quanti di noi sono cresciuti con Harry Potter e hanno scritto fan fiction sulla saga? Se lo avete fatto sapete sicuramente cosa vuol dire essere Cath, amare talmente tanto un mondo altrui da non averne mai abbastanza, tanto da iniziare a scriverne. E poi pian piano, mentre li muovi e li fai parlare, i personaggi dell’autrice diventano un po’ anche tuoi. Questo è per Cath Simon Snow.
E il libro funziona. Il lettore può immedesimarsi benissimo con Cath e i problemi di chi per la prima volta arriva al College, spaesato e fuori dal proprio mondo, dove tutto è nuovo e non si conosce nessuno. La sua faida con la sorella, i problemi del papà, il senso di responsabilità verso quest’ultimo, tutto è portato avanti fino alla fine in maniera fluida e lineare, in modo molto sensato e organico. La Rowell si prende il suo tempo per analizzare le relazioni già esistenti, per farle evolvere, per crearne di nuove; si prende tempo per far crescere Cath, per farla passare da fan nerd e solitaria a giovane donna con una vita anche al di fuori del mondo di Simon Snow.
La pecca del libro, tuttavia, è che l’autrice ha voluto inserire citazioni dalle fanfiction o dai libri di Simon Snow. Ogni capitolo termina con una citazione, più o meno lunga, e ogni tanto, durante la storia, la protagonista legge al fidanzato della compagna di stanza estratti delle sue fanfiction. Purtroppo, però, questi estratti sono lunghissimi, durano pagine su pagine rendendo il libro molto più lungo e pesante di quanto avrebbe potuto leggere. Suppongo che questa scelta sia dovuta al voler far capire un po’ di più ai lettori il mondo che ossessiona Cath, a renderci partecipi con lei di questa passione, a farci immedesimare ancora di più. Un tentativo, questo, che secondo me non è riuscito affatto. Durante le parti in cui lei leggeva, infatti, ho avuto più volte l’istinto di andare avanti, passare oltre e tornare sul piano della realtà di Cath (quello che poi mi interessava davvero) e se non l’ho fatto è solo perché sono una lettrice molto pignola.
Senza questi interminabili estratti probabilmente il mio voto sarebbe stato più alto, avrei potuto apprezzare molto di più il libro e annoiarmi molto di meno. Peccato perché ero davvero entusiasta riguardo la trama e il tema del libro.
Ho invece apprezzato molto il dilemma interiore di Cath tra l’essere solo una scrittrice di fanfiction o una vera scrittrice, penso sia stato molto ben strutturato e sviluppato.
Insomma, un libro carino, che avrebbe potuto, a mio parere, essere molto più bello; ma se, a differenza mia, non avete problemi con le interruzioni della trama principale a favore di intermezzi secondari, allora magari potete dargli un’opportunità.

Anche oggi la nostra rubrica è terminata, fateci compagnia e non indugiate a farci sapere cosa ne pensate. 

Federica

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