giovedì 4 luglio 2019

Recensione: Verso il frastuono del caos


Buongiorno ragazze!
Oggi munitevi di scarpe comode, un bel cappello di paglia e tanta voglia di divertirvi perché parteciperete come mie ospiti alla fiera del cliché! Non siete entusiaste di visitare un luogo che sembra essere la meta più ambita degli autori romance? Beh, cosa stiamo aspettando? Gambe in spalla, kindle alla mano e prepariamoci a leggere…




Titolo: Verso il frastuono del caos
Autore: Carmen Jenner
Casa Editrice: Hope Edizioni
Genere: Contemporary romance
Pagine: 291
Voto romanzo: ⭐️⭐️
Voto copertina: ☁️☁️☁️☁️☁️




L’amore è guerra. Solo il più forte sopravvive, e la resa è inevitabile.

Jake Tucker è un uomo a pezzi. A ventidue anni, ingenuo e inquieto, si è arruolato nel Corpo dei Marines. Nove anni e quattro missioni dopo, Jake ritorna sul suolo americano, anche se la sua mente è rimasta saldamente radicata nelle sabbie dell’Afghanistan, insieme agli uomini che non ce l’hanno fatta.
Ferito, annientato e gettato via dalla guerra, Jake ha come compagnia solo il suo cane, Nuke, una sindrome da stress post-traumatico e il senso di colpa del sopravvissuto. Per nove anni non è passato istante senza che non si sia chiesto quando per lui sarebbe stato l’ultimo giorno, ma c’è ben poco conforto nel fatto che sia ancora vivo, quando nessuno del suo plotone lo è più.
Ellie Mason non ha tempo per gli uomini spezzati dalla vita. È troppo impegnata a cercare di portare del cibo in tavola. E fare fronte alle esigenze di Spencer, suo figlio, affetto da autismo, talvolta è come combattere dietro le linee nemiche. Come se destreggiarsi nei campi minati dell’essere una madre single non fosse sufficiente, Ellie si sente attratta da quel tranquillo Marine, solitario quanto lei. Ma ha già amato uomini traumatizzati, e ne è uscita straziata.
Ambientato nel pittoresco scenario di Fairhope, Alabama, Ellie e Jake si ritrovano coinvolti nel frastuono del caos.

Amiche mie, cosa vorreste visitare per prima? La casa dello stress post-traumatico? O preferite assistere allo spogliarello del militare sexy dall’uccello così duro che potrebbe anche tagliare dei diamanti? Volete un toast al gusto mamma single ma tremendamente affascinante? Oppure dei pop-corn al sapore di ex marito criminale con la fedina penale sporca? Oh, guardate là! C’è lo sconto per le magliette con i cani d’addestramento migliori del mondo! E se assisti anche alla discussione riguardante i bambini affetti da autismo il secondo giorno entri gratis!

Io la sto buttando un po’ sul ridere, me ne rendo conto, ma vi assicuro che tutte le cose che ho appena descritto le troverete senza fatica all’interno del romanzo. Non vi sembra un po’ troppo? A me sì. C’è un limite di argomenti delicati che dovrebbero essere trattati e, purtroppo, l’autrice qui lo supera abbondantemente.
Rendendo pesante la lettura.
Non so se si tratti proprio del suo stile o di una pessima traduzione in italiano (questo dubbio non è venuto solo a me, ma anche ad altri… guardate i commenti su goodreads), ma c’è davvero qualcosa che non tona. Jake Tucker ritorna dall’Afghanistan più devastato che mai, le ferite di guerra non sono solo fisiche ma soprattutto psicologiche. I due capitoli dedicati ai suoi flashback sono crudi, reali e davvero interessanti… ma il tutto si ferma lì. Quando potrebbe aprirsi con Elle, la nostra protagonista femminile, preferisce chiamarla Angelo e fare tutt’altro. Spesso mi è sembrato che i nostri protagonisti si connettessero troppo tardi, che l’autrice volesse dedicare così tanto spazio ai drammi e ai melodrammi, di essersi completamente dimenticata di star scrivendo un romance.
E no, non guardatemi così, non sto parlando delle scene di sesso.
Parlo delle cose normali che fa una coppia quando deve conoscersi, come il tenersi per mano e l’andare a mangiare qualcosa fuori. Se all’inizio e Jake a non voler rovinare Elle, poi è lei a non aver niente a che fare con lui.
E questo dura circa il 90% del libro.
E dato che i tira e molla non mi sono mai piaciuti e non mi piaceranno mai, continuare a leggere di questi due che si pigliavano e si mollavano mi ha fatto voglia di lanciare il kindle giù dalla finestra.
Nonostante si tratti di un romanzo abbastanza lunghetto, vi assicuro che qualsiasi cosa è trattata superficialmente. Ma volete sapere cosa mi ha fatto arrabbiare di più in assoluto?
Come hanno descritto e trattato il personaggio di Spencer, il figlio autistico di Elle.
Lo spettro dell’autismo e davvero molto ampio e trattare l’argomento così… mi ha fatto venire tanta tanta tanta RABBIA.

A questo punto la domanda è lecita.
Roberta, si salva qualcosa?
La copertina è veramente meravigliosa, così come Nuke (il cane di Jake) e Mr. Williams, il vicino di casa di Elle.
E a livello di trama? Cos’è andato storto?
Citando lo chef Damiano Carrara, Lessi is more. Concentrandosi su meno argomenti e sviluppando meglio i pochi rimasti, sono dell’opinione che il romanzo sarebbe stato un gioiellino.
E invece non è che un biglietto per la fiera del cliché.
Peccato.

Alla prossima!
Un abbraccio!

Roberta

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