lunedì 15 aprile 2019

Recensione: Contratto inevitabile


Salve nuvoline belle!
Come state? Io benone. Ho concluso il mese di marzo con la lettura di una delle mie autrici preferite ma come spesso succede… non tutte le ciambelle escono con il buco.
Di cosa sto parlando? Continuate a leggere per scoprirlo.



Titolo: Contratto inevitabile
Autore: Jennifer Probst
Casa editrice: Corbaccio
Numero pagine: 153
Serie: Marriage to a billionaire series
Numero volume: #5
Genere: Contemporary romance
Voto storia: ⭐️⭐️⭐️
Voto copertina: ☁️




Dopo un umiliante tradimento, Caterina fugge in Italia per ricostruirsi una vita e quando la speranza di trovare l'uomo giusto sembrava ormai smarrita, Ripley le appare una sera al Bar Brera a Milano, dove si era stabilita da un anno. Subito il suo sguardo magnetico, la sua voce profonda e quella sua aria cupa e tormentata la catturano come non le capitava da tempo. Dal canto suo, Rip resta sorpreso dalla spontaneità di Cat e dalla sua capacità di fargli perdere il controllo. Nessuna donna ha mai conosciuto il suo lato oscuro e lui pensava che nessuna sarebbe stata in grado di gestirlo, invece con lei tutto è diverso. L'intesa è perfetta, ma per poter realizzare il suo sogno Rip dovrà dimostrare a Cat di saper andare oltre l'attrazione profonda che li unisce e dimostrarle che finalmente lei può lasciarsi andare e avere fiducia in lui.

La “Marriage to a billionaire series” è composta da:

1. Contratto indecente (recensione QUI)
2. Contratto fatale (recensione QUI)
3. Contratto di passione (recensione QUI)
4. Contratto finale (recensione QUI)
5. Contratto inevitabile

Io credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato, eppure… faccio un appello alla Probst, mi ci metto quasi in ginocchio, dicendole: basta con questi libri sui contratti, basta sulla Madre Terra, basta incantesimi, basta allungare questa serie.
Fin dove dovrebbe arrivare? Al ventesimo volume?

Ogni volta ho il timore che il prossimo volume non mi piacerà e questa serie ha la magia di farmi avere dei picchi di “wao” e di “e basta!”. Ci sono stati volumi davvero, davvero belli ma altri quasi imbarazzanti e bho… scritti giusto per il gusto di farlo ma che all’interno non hanno quasi niente o sfiorano quasi il monotono.
Mi dispiace dirlo perché ho sempre stravisto per questa serie, nonostante qui e lì due o tre volumi proprio erano quasi incommentabili e purtroppo stavolta ci troviamo davanti ad uno di questo.

Per l’ennesima volta la trama è sempre quella… ci troviamo davanti ad una donna tradita, che chiede alla Madre Terra un aiuto nell’incontrare il suo futuro amore che amerà per tutta la vita. E magicamente accade. Caterina trova Rip per caso, può sembrare, ma la verità è che Rip ha l’obiettivo di sposare questa sconosciuta semplicemente per ottenere l’azienda vinicola della famiglia della ragazza.
Hem… esattamente quando siamo tornati nel medioevo?
Matrimoni imposti semplicemente per salvare il patrimonio. Ah.

Ma fosse solo questo il problema non ne farei un dramma.
Il dramma è vedere le storie fatte con lo stampino, sempre la cosa trita e ritrita. Rip ha un passato oscuro, prima crede che Caterina sia un’arrivista, poi tempo due giorni e se ne innamora perdutamente.
E ora mi chiedo…

Dov’è andato a finire il pepe che la Probst metteva nei suoi libri? In questo per esempio le parti “piccanti” sono solamente due. Ve lo giuro!
Dov’è andata a finire la voglia del lettore di strappare di dosso la maglia al protagonista maschile?
Dov’è andata a finire la passione che traspariva dagli atteggiamenti, dalle parole, dalle movenze che trovavamo in Michael, in Sawyer o nel mio amato Nick?
Io non lo so se qualcosa sia cambiato nella penna di zia Jennifer ma che si riprendesse al più presto è il mio unico appello. Oppure, che mollasse la serie (cosa difficile considerando l’epilogo di questo libro) perché io credo che i lettori ne abbiano abbastanza. In questo non si è visto nemmeno l’ombra dei personaggi passati, tranne Michael e le sue sorelle.
Insomma… non ho trovato nulla che mi tenesse aggrappata saldamente alle pagine.
Che è successo?

Semplicemente credo che trascinare così tanto una serie sia inopportuno, sia per l’attenzione del lettore che continuerà sempre a fare paragoni su un volume e sull’altro, sia perché la fantasia prima o poi scarseggia e questi libri alla fin fine si assomigliano tutti.
Perciò, perché non iniziare qualcosa di nuovo cercando di ritrovare quel brio che caratterizzava tempo fa una bella serie?

Daje Jennifer! Ce la puoi fare… noi crediamo in te.

Io vi saluto, vi auguro libri migliori.
Un abbraccio.

Ilaria






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