lunedì 11 febbraio 2019

Recensione: Salvatore (Benedetti Brothers)


Titolo: Salvatore
Autore: Natasha Knight
Casa Editrice: Quixote Edizioni
Pagine: 330
Serie: Benedetti Brothers
Numero volume: 1
Genere: Dark mafia romance
Voto storia: ⭐️⭐️
Voto copertina: ☁️



Lucia
Tutto ha avuto inizio con un contratto firmato prima da lui e poi da me, sotto lo sguardo delle nostre famiglie. Con mio padre che, seduto in silenzio, sconfitto, dava sua figlia ai mostri della famiglia Benedetti.
Ho obbedito. Ho recitato la mia parte. Ho firmato e ho regalato la mia vita. Sono diventata un trofeo in carne e ossa, un simbolo costante del loro potere su di noi.
Tutto questo è successo cinque anni fa.
Poi è arrivato il momento in cui mi ha reclamato. È arrivato il momento per Salvatore Benedetti di possedermi.
Ho giurato vendetta. Ho imparato cos’è l’odio, eppure niente avrebbe potuto prepararmi per l’uomo che avrebbe controllato la mia vita. 
Mi ero aspettata un mostro, uno che avrei voluto distruggere. Ma nulla è mai bianco o nero. Nessuno è mai santo o diavolo. Nonostante i suoi lati oscuri, ho visto la sua luce. Per ogni sua azione negativa, ne ho vista una positiva. Anche se lui aveva fatto di tutto per farsi odiare da me, una passione più calda dell’inferno ha iniziato a bruciare dentro di me.
Ero sua, e lui era mio.
Il mio mostro. Solo mio.

Salvatore
Possedevo la principessa della famiglia mafiosa DeMarco. Apparteneva a me. Avevamo vinto, e loro perso. E quale modo migliore potevamo trovare per dare loro una lezione, se non quello di togliere loro ciò che avevano di più prezioso? Di più caro?
Io sarei diventato il re. Ero il primo in linea di successione per governare la famiglia Benedetti. Lucia DeMarco era il bottino di guerra. Il mio bottino di guerra e potevo farci quello che volevo.
Il mio dovere era spezzarla. Trasformare la sua vita in un inferno. La mia anima era oscura ed ero legato all’inferno. Non avevo via d’uscita, non c’era per nessuno di noi due. Perché la famiglia Benedetti non perde mai, e ovunque siamo passati, abbiamo solo lasciato una scia di distruzione. Era sempre stato così. E così credevo sarebbe sempre stato.
Fino a Lucia.


Partiamo dicendo una cosa molto importante.
Questo è il secondo romanzo che leggo nel 2019. È assurdo, soprattutto se penso che ci sono state, in passato, delle settimane dove leggevo anche più di 3 romanzi. Quindi, anche se il voto non è altissimo, devo farmi un grande applauso perché sto uscendo dal peggior blocco del lettore che abbia mai provato sulla mia pelle.
Amo i mafia romance. E quando mi è stata data la possibilità di leggere il romanzo e di recensirlo… ne ho subito approfittato. Pensando che potesse, in qualche modo, aiutarmi a superare il blocco.
Le prime pagine sono molto accattivanti: Lucia De Marco e Salvatore Benedetti, i protagonisti, figli di due famiglie mafiose rivali, sono legati da un contratto che stabilisce che la ragazza, una volta compiuta la maggior età, apparterrà a Salvatore Benedetti, che potrà disporre di lei come meglio preferirà.
E fin qui… nessun problema.
Il contratto non è un metodo nuovo sul panorama del dark romance, abbiamo già visto esempi più che validi. In Salvatore ha semplicemente la funzione di far incontrare i due protagonisti e di affermare la superiorità della famiglia Benedetti. Nulla di più.
Quindi, dopo la firma del contratto e la visita ginecologica che accerta la purezza di Lucia, questa viene spedita in una scuola di suore, dove non ha assolutamente nessun contatto con l’esterno.
I protagonisti si rincontreranno solamente cinque anni dopo e, come se non fosse assolutamente successo nulla, come se stessimo in un romanzo rosa e non in un dark romance, i due si innamorano.
Non lentamente.
Ma velocemente.
Istantaneamente.


Naturalmente continuano a non sopportarsi, ma sotto sotto si amano già.
Le lettrici l’hanno già capito, l’abbiamo già capito tutti, ma l’autrice, ovviamente, non può palesarlo subito. Quindi i due bisticciano, ma l’angst tipico del dark romance sparisce pagina dopo pagina… Ci sono giustappunto due o tre episodi che meritano di essere giudicati interessanti.
Il resto del romanzo passa totalmente inosservato, senza scene degne di nota.
Lucia è una protagonista tranquilla: l’autrice ha cercato di fornirle un po’ di pepe, ma nient’altro. Non ha il carisma e il carattere tipico di una principessa mafiosa. Lascia che tutto le scorra addosso, senza crearsi problemi, a volte piangendosi addosso. Non cerca soluzioni, non cerca scappatoie, non cerca di sedurre Salvatore. Niente di niente.
E cosa dire nel nostro uomo? Dall’immagine in copertina mi sarei aspettata un protagonista capace di farmi strappare le mutandine e gettargliele attraverso lo schermo del kindle… invece ho decisamente rivalutato la cintura di castità. Lasciando da parte la sua passione intensa per il sesso anale, quelle sono preferenze personali e io non sono nessuno per giudicarle, non mi ha dato assolutamente nulla. Nessun brivido, nessuno stimolo… nessuna voglia di mettermi lì a sognare un uomo come lui.
Perché alla fine noi donne un po’ lo desideriamo l’uomo rude, quello che ci prende, ci sbatte contro un muro, un albero, una macchina (o tutti e tre) e ci fa vedere tutte le stelle del firmamento. E Salvatore è un mafioso, un uomo abituato alle violenze, non uomo abituato a ottenere ciò che vuole, anche usando le maniere rudi.


Invece si dimostra un po’ un rincoglionito, si lascia manipolare e alla fine chiede… redenzione.
Ma stiamo scherzando?

Beh, in tutto questo devo però tirare una freccia all’arco di Salvatore.
Mi ha aiutato a uscire da questo terribile blocco del lettore.
E questo, credetemi, non è poco.
Venite a trovarci sui nostri social @annidinuvole!

Un abbraccio!
Roberta

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