martedì 5 febbraio 2019

Recensione: Ho sposato un maschilista



Titolo: Ho sposato un maschilista.
Autore: Joanne Bonny
Casa editrice: Newton Compton
Numero pagine: 462
Genere: Romance, Novità
Voto storia: ⭐️
Voto copertina☁☁☁☁




Salve nuvole,
Come va?
Non chiedetemi come proceda la mia vita perché finisco a raccontarvi un cataclisma infinito e nessuno di noi ha voglia di ascoltare le mie disgrazie.
Nemmeno io.

Comunque sia, passiamo a raccontare il nuovo libro di questa nuova giornata (non che sia una tragedia minore, questo libro a parer mio andrebbe BANDITO).

“La commedia romantica più divertente dell'anno” così c’è scritto. Sinceramente ho molti dubbi in proposito.

“Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?”

E leggendo questa trama sembrerebbe un libro carino, non trovate ? Una donna che si rivolta alle oppressioni sessiste del sesso inferiore (quello maschile) e avanza con furore alla riconquista del proprio ruolo di donna, ho pensato mentre ho deciso di iniziare a leggerlo con tutti i buoni propositi di questo mondo.

E fin qui non fa una piega.

Il problema nasce quando il libro si inizia a leggere seriamente: ai primi due capitoli aspetti con ansia il fatidico momento dalla rivolta femminista tanto osannata dalla nostra cara e agguerrita Emma, che crede in se stessa e nelle sue possibilità di donna e lavoratrice ambendo ad una promozione; poi si passa al momento simpatico (e allora continui a fremere dalla voglia di sapere e conoscere come andrà a finire..), quando i suoi collaboratori la iscrivono ad un reality show abbastanza trash allo stile Uomini&Donne e alla bizzarra storiella messa su intorno a questo momento (carino, per carità, ma non mi ha fatto ridere); infine succede quello che tutti non si sarebbero mai aspettati accadesse: IL NULLA. Non è assolutamente successo nulla e la rivalsa delle femministe è stato solo un ghettizzare le donne tra belle e ambiziose, a cui l’aspetto fisico non interessa per niente, a donne definite stupide che puntano totalmente all’aspetto estetico di dubbio gusto.


Innanzitutto, catalogare le altre, quelle del proprio sesso, “troiette” mi rende una persona molto irritabile. Ucciderei il genere umano quando sento pronunciare un aggettivo del genere rivolgendosi al proprio sesso; esporre tette e culo non fa di noi delle troie, anche provarci con un uomo per soldi non ci rende tali, al massimo approfittatrici, voler puntare a fare spettacolo con un palo e spalmarci sopra la lingua è sinonimo di “tento direttamente la mossa più facile per accaparrarmi l’uomo in questione”, ma neanche questo ci rende troie; voler rifarsi le tette ci rende insicure non troie.
Insomma mie care donne il termine troie è un aggettivo che non ha nessuna ragione di esistere. Anche perché si usa con ignoranza aggirando il vero problema.


Ecco. Ci tenevo a precisarlo perché sono molto stanca di sentire usare questo termine così a random. Non ha senso. Se una donna ti ruba l’uomo: NON É TROIA LEI, MA STUPIDE VOI CHE NON VI SIETE RESE CONTO DEL DEMENTE TROGLODITA CHE VI SIETE SCELTE COME COMPAGNO/FIDANZATO/MARITO.

Detto ciò, finito il piccolo sfogo, continuo a dirvi che questo libro non va neanche letto. Infiniti capitoli (fortunatamente brevi) dove ci sono continui discorsi diretti, dove spessore- personaggi- TRAMA- linearità del testo sono al minimo della soglia consentita.
Ho odiato e saltato capitoli di continuo.
Per giungere a conclusione che Emma è solo una TROIETTA, che si atteggia a gran donna senza però esserci alcuna base di fondo. Si crede divertente ma non lo è; fa la giornalista ma disconosce totalmente l’empatia con l’altra persona etichettando la gente attorno a lei per ciò che appaiono; sostiene di saper studiare gli altri ma finisce per prendersi una cotta iniziale per il fratello sbagliato; pensa che la sua più grande rivale sia Sabrina, ma alla fine è un’altra ancora da cui non se lo sarebbe mai aspettato nessuno.

I personaggi maschili, per quanto mi riguarda, non pervenuti.

A presto nuvole
Erika

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