Salve nuvoline belle!
Benvenute in una nuova recensione. Oggi vi parlo di un libro
fresco fresco della Triskell, uscito da qualche giorno sul mercato. Chi sarà
mai?
- Titolo: Raggio di sole
- Autore: Micalea Smeltzer
- Casa editrice: Triskell
- Numero pagine: 321
- Da leggere? Mmh…
- Voto: 5
Voto copertina:
Rea Wilder vuole solo una seconda possibilità, ma la vita non funziona così. È obbligata a vivere con le conseguenze delle sue azioni. A volte il fardello sembra insopportabile.
L’università dovrebbe essere la sua seconda occasione.
Nuovo posto.
Nuova gente.
Nuova vita.
Nessuno che sa ciò che ha fatto.
Nonostante questo, ha comunque giurato di evitare tutti e tutto, a ogni costo.
Per sua sfortuna, un incontro accidentale con il rubacuori del campus, Cade Montgomery, fa deragliare i suoi piani.
Lui è determinato a sciogliere il ghiaccio attorno al cuore di Rae e far riemergere la ragazza di un tempo. Vuole dimostrarle che vale la pena vivere, e che lei è davvero un Raggio di Sole.
Ho iniziato a leggere il libro con tantissime aspettative, a
prima vista la trama mi è piaciuta molto e non ho visto l’ora di scoprire
questa nuova storia.
Le base c’erano tutte: due passati burrascosi, tormentati da
tutti e due i punti di vista, sia di Rachel che di Cade. Il problema di fondo
che si, ci sono delle ottime basi ma che non sono state sviluppate.
Rachel, che ora si fa chiamare semplicemente Rae, sta
scappando da un vissuto tormentato. Si auto colpevolizza di aver ucciso il suo
ragazzo e due sue amiche per una distrazione al volante. Sta per iniziare il
collage lontana da casa e l’unica cosa che vuole è laurearsi il più in fretta
possibile in fotografia per scappare da un mondo che le punta il dito contro. È
proprio qui che si scontra con Cade: la nuova stella del football e super figo
della scuola.
Insomma, una trama che già abbiamo visto e stra-visto, no?
Eccola qui. Eppure aveva qualcosa all’interno che mi ha fatto pensare “vuoi
vedere che dopo alcuni libri deludenti finalmente riesco a leggere qualcosa di
fatto bene?”.
Haimè… vane speranze.
Quello che mi ha “urtata” nel libro non è tanto il contesto o
il modo di scrivere, seppur moooooolto superficiale. È proprio la
caratterizzazione dei personaggi.
Rea, o Rachel, o raggio di sole, è semplicemente
insopportabile. All’inizio è la super cazzuta del collage, che ha in pugno i
suoi obiettivi: studiare, studiare e solo studiare.
Effettivamente non apre libro nemmeno per sbaglio, non segue
una lezione e non da nessun esame. Dice di aver chiuso con gli uomini ma non fa
in tempo a vedere Cade per sbaglio che inizia a recitare un rigo si e l’altro
no “mi sta rubando in pensieri”.
Ma dico io… spina dorsale a queste ragazze non gliela
vogliamo mai mettere?
Continua a colpevolizzarsi sulla morte dei suoi amici (e mi
dispiace dirlo ma fa benissimo a farlo! Perché egoisticamente parlando, credo
proprio sia stata lei, senza ripensamenti, a causarla! Cioè porca miseria… vorrei
farvi super spoiler ma è così!) dicendo che la sua famiglia, i vicini, le
persone della sua città la definiscono come colpevole, però poi eccoli lì tutti
che le dicono che non è colpa sua, la sua famiglia super adora e all’inizio
li fa passare come i peggiori genitori del mondo.
Ma la connessione in tutto ciò?
Poi arriva lui: Cade, l’uomo che nella vita reale NON
esisterà mai e poi mai.
Ragazze davvero, soffermiamoci un po’ su. Quale ragazzo si
innamora a prima vista? Quale ragazzo ha tremila possibilità di baciarti e non
lo fa? Quale ragazzo continua a ripeterti che sei un raggio di sole (fino alla
nausea, seriamente)? Quale ragazzo è così stucchevole?
Io ora non voglio dire che il libro abbia tutte queste
pecche… ma i pezzi del puzzle non si incastrano! Fanno acqua.
Un esempio che vi lascerà a bocca aperta è che in questa
storia per ben due (DUE) volte si parla di violenza e tutto viene sminuito con
una semplice scrollata di spalle. Ma siamo pazzi? Lo sappiamo che queste
letture possono essere fatte dalle nostre sorelline, cugine, nipoti di tredici
anni e che se mai (il cielo non voglia) un domani si trovino in situazioni del
genere loro metteranno tutto sotto al tappeto come la polvere? Ma io avrei strappato le mani a
morsi a quelli che in questo libro hanno alzato le mani ai protagonisti e loro
invece che fanno? Sono lì a subire.
È proprio questo che mi ha fatto uscire dai gangheri.
Indipendentemente dallo spessore di una sogliola dei
personaggi, ci avrei messo una pietra sopra e passi anche la narrazione banale
ma se c’è una cosa che non sopporto è che venga fatta passare la violenza come
una cosa da niente.
Il libro non mi è piaciuto, è stato noioso, stucchevole e
tremendamente lungo per il messaggio e l’epilogo che ci hanno dato.
Mi aspettavo molto di più e molto di meglio.
Un libro che, onestamente, poteva racchiudere tanti bei
spunti di riflessione. Peccato.
Io vi saluto nuvoline e vi aspetto al prossimo appuntamento.
Un abbraccio.
Ilaria
Nessun commento:
Posta un commento