Buon pomeriggio splendidi lettori e bentornati su
AnniDiNuvole.
Oggi vi parlerò di un libro di un’autrice suuuuper
conosciuta per la sua serie su Rush (Irraggiungibile, Irresistibile, ecc ecc
per intenderci).
Ammetto di non aver mai letto niente di suo e questa è stata
la sua prima storia tra le mie manine e… bhè… insomma… continuate nella
lettura!
- Titolo: Quando tutto cambia
- Autore: Abbi Glines
- Casa editrice: Mondadori
- Numero pagine: 259
- Da leggere? Hem… non penso proprio
- Voto: 5
Voto copertina:
La notte del diploma per Vale e Crawford tutto si ferma.
Come quella macchina in corsa dove erano a ridere e a guardarsi poi quel camion
li è piombato addosso.
Tutto cambia.
I progetti cambiano, le giornate cambiano e loro stessi
cambiano.
Crawford, ragazzo storico di Vale da quando avevano sei
anni, entra in coma e dopo un mese e mezzo dall’incidente non decide ancora ad
aprire gli occhi. Vale è sempre lì accanto a lui a leggergli un libro, a
parlargli, a dirgli quanto gli manca.
Ma un giorno, nel pieno di una giornata triste e monotona
come sempre, appare uno spiraglio di luce: Slate.
Slate è un ragazzo sfuggente, libertino e che è in ospedale
per accudire suo zio, suo unico parente, che combatte contro un tumore.
Vale e Slate non iniziano nel migliore dei modi e Vale
spegne tutti gli incipit di Slate dicendo che non ha nessuna intenzione di
assecondare i suoi lusingamenti perché è già impegnata e sta aspettando il
risveglio di Crawford.
Perché è questo che fa Vale e che ha sempre fatto: non ha
mai avuto una sua idea, un suo progetto, una sua iniziativa. Si è sempre
lasciata convincere dalle idee del suo ragazzo, non si è mai ribellata ed era
sempre pronta ad assecondare quel ragazzo con cui è cresciuta insieme.
Ma qualcosa cambia, forse proprio grazie a quel ragazzo che
la punzecchia, che nonostante il suo essere un libertino con le ragazze lo
affascina… ecco che Vale vuole prendere la sua vita in mano nonostante colui
con cui ha sempre fatto dei progetti ora sta dormendo e chissà quando si sveglierà.
Perciò si butta Vale, vive finalmente.
Ma è proprio mentre inizia a vivere veramente che qualcosa
d’inaspettato gli piomba addosso.
Allora, allora, allora… che dire. Eccoci qui difronte a un
libro inaspettato, che per la prima parte mi è piaciuto un sacco, che mi stava
facendo entrare in sintonia con i personaggi e che poi, come una delle migliori
magie di Harry Potter, tutto si è fatto confuso fino a sparire del tutto.
Un cinque non lo davo da taaaanto tempo e credo sia il voto
più brutto della terra perché ti dice che se ti impegnavi un pochino di più
potevi fare di meglio ma purtroppo hai comunque una insufficienza.
Non dico che la scrittura dell’autrice non sia coinvolgente
e fresca ma del libro le positività finiscono qui, se ovviamente non prendiamo
in considerazione la prima parte della storia.
Ecco, la prima parte mi ha preso tantissimo. Mi sono
avvicinata molto ai protagonisti, sentendo che questa storia c’era e aveva del
potenziale ma poi…
All’inizio della seconda parte succede l’impensabile. Il
cataclisma. L’esatta espressione sarebbe: WTF! Si, in stampato e in inglese
perché fa più effetto.
Quando ho iniziato a leggere i miei occhi e la mia
espressione facciale si sono tramutate in dei punti interrogativi.
Credetemi se vi dico che per un terzo della seconda pagina
non riuscivo a capire che diamine fosse successo e sono arrivata anche a
pensare ad un universo parallelo.
Se qualcuno ha capito il mio delirio, si avete ragione… nella
seconda parte c’è un colpo di scena. Ma bello grosso, ma non grosso che ti fa
pensare che sia una cosa bella e ben fatta… no! assolutamente! Ti fa cadere le
bracca e tutte le spalle durante il continuo.
È come se nella seconda parte l’autrice avesse fatto cento
passi indietro rispetto a quello che aveva dato nella prima parte.
Vi faccio un esempio pratico: aveva avvicinato tantissimo
Vale e Slate e nella seconda parte questi manco si sfiorano! Nemmeno per
sbaglio!
È tutto concentrato sulle pippe mentali di Vale e ok che ci
sta trattare del suo modo di crescita e di non essere più succube di Crawford
(cosa che all’inizio della storia non sembrava proprio) però il troppo storpia
porca miseria!
Ormai penso che alcuni di voi lo sappiano… a me piacciono
sia le storia impegnative sia quelle un po’ più tranquille, senza
necessariamente una grande trama… utili se si vuol staccare un po’ la spina
dalla solita baraonda giornaliera.
Però comunque cerco una storia che abbia quantomeno un filo
logico, che si sviluppi man mano e non che vada a ritroso, qualcosa che mi
lasci colpita da qualcosa, che mi faccia emozionare.
Non dico che questo libro in questione non abbia queste
cose, è che non c’è sviluppo. C’è questo stravolgimento di trama ma… perché
poi? Io non l’ho capito.
Ve lo consiglio? Per chi non ha letto ancora nulla di questa
autrice no, non ve lo consiglio. Perché altrimenti, come è successo a me, non
verrà più la voglia di leggere una sua storia. Preferibilmente sarebbe
opportuno iniziare da altri suoi capolavori.
Per chi ormai la conosce… bhè, potete provarci ma non
aspettatevi chissà cosa.
È con un briciolo di dispiacere che oggi concludo qui la
rubrica.
Ovviamente dopo tanti libri ottimi ci doveva essere per
forza l’eccezione alla regola.
Però io vi invito alla prossima rubrica, con nuove storie e
nuovi commenti.
Rimanete con noi anche sui social, in alto a destra!
Vi abbraccio.
Ilaria
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