mercoledì 4 luglio 2018

Recensione: No filter. L'amore non segue un copione

  • Titolo: No Filter, l’amore non segue un copione
  • Autrice: Jen Klein
  • Casa Editrice: De Agostini
  • Pagine: 248
  • Da leggere? Una piacevole lettura
  • Voto: 7


Voto copertina:

Le #vacanze come stanno andando? Cosa avete scelto: Mare o montagna ?
Io sarei più per il mare, ma ammetto che le giornate in mezzo ai boschi non mi dispiacciono neanche. In Trentino poi, ho scoperto esistono paesaggi che non hanno nulla da invidiare al mare.
Ovviamente il mare e le immense spiagge strapiene di gente distesa come cotechini, al sole, è impagabile! Rimangono il pezzo forte sempre e comunque, per non parlare dell’urlo libero: “Cocco bello!” musica soave per le nostre orecchie e relax.

Però, ditemi se sto sbagliando, il punto rimane sempre lo stesso. Cosa possiamo leggere mentre ce ne stiamo lì a goderci le vacanze? 
No filter a parer mio è una lettura che vale la pena. Ma più che consigliarla a gente adulta e vaccinata vorrei consigliarla a gente adulta e vaccinata PER I LORO FIGLI o NIPOTI, insomma se avete ragazzine in casa questo libro ve lo suggerisco.
Non credo di aver mai dato un suggerimento del genere, però mentre leggevo mi chiedevo se avrei mai pensato di farlo leggere alla mia bambina (Ah vi avviso, sto scrivendo la recensione con largo anticipo perché in teoria dovrebbe nascere la prima settimana di luglio. È perfino tornato alla base il mio marinaio per questo grande evento!) e mi sono risposta immediatamente.
Stanca dei soliti romanzetti alla “After” ci vuole qualcosa che renda le nostre figlie ciò che sono e noi genitori modello con consigli su letture adatte.


No filter racconta di Rainie che non ha mai avuto una passione nella vita, qualcosa per cui dare tutta se stessa. È sempre stata pigra, non è mai andata a fondo delle cose. Se solo trovasse ciò che le interessa davvero... ma si è ripromessa di cambiare.
E all'improvviso conosce Tuck, così per Rainie conquistare Tuck adesso è uno scopo.
Disposta a seguirlo a ogni costo, anche a pedinarlo, Rainie decide perfino di partecipare alla scuola di teatro in cui il ragazzo lavora durante l'estate.
Tutto sembra andare proprio come Rainie l'ha pianificata, almeno fino a quando non conosce Milo, carino e con la passione per la fotografia... adesso i ragazzi sono diventati due e le cose si complicano.

Vi riporto -circa- la descrizione che ho trovato su internet perché voglio subito smentirla e dirvi che il libro non è così ridicolo come appare e neanche così banale. È una storia di ragazzini adolescenti con le stesse problematiche di ogni adolescente, però scritte bene e in modo educativo; dove i ragazzi non fanno cose che vadano oltre la loro età e dove ogni tappa è rispettata. Perché? Perché nella storia sono menzionate problematiche di ragazzi più “adulti” e ovviamente le dinamiche vengono affrontate in maniera diversa (nonostante siano solo citate qua e là, niente di che).
Rainie rappresenta la tipica ragazzina in preda al panico e con le idee confuse, circondata da gente che sembra tutto il contrario e invece non è così. Insomma, il tutto gira intorno a quello che in parte tutti noi abbiamo affrontato o stiamo affrontando o affronteremo. Il libro non si sbilancia, non va oltre, non chiede chissà quale grande attenzione: la lettura è scorrevole, il testo è lineare, i personaggi non sono chiusi come invece ad alcuni piace voler far vedere perché si crede che solo così si attira l’attenzione dei lettori.
Una lettura che io consiglio per le vostre vacanze estive, da far leggere ai vostri figli o da regalare se avete una festa di compleanno alle porte e non avete ancora deciso che regalo fare. Certo, atteniamoci al targate altrimenti mandate in mille pezzi tutte le mie belle parole, ricordate che stiamo sempre parlando di un mondo composto da adolescenti con situazioni che possano crearsi solo a questa età.
Il detto non detto, stare con qualcuno piuttosto che con qualcun altro solo perché così deve essere, trascorrere una storia estiva e basta più, iniziare una storia d’amore.
Se fossero un po’ più grandi le cose di certo sarebbero diversamente: i ragazzi invece che fidanzarsi si sarebbero mollati, invece che iscriversi ad un campus teatrale avrebbero pensate ad un’Estate di fuoco tra alcool e divertimento puro e ovviamente i ripensamenti e le angosce sarebbero state ridotte al minimo sindacale. Tutta roba vista e vissuta.
Ma quando non si ha più di 16 anni credere nell’amore vero, innamorarsi, voler provare esperienze nuove, iniziare a chiedersi chi si vorrà diventare un giorno e cercare di costruire il proprio personaggio interiore (una citazione forse un po’ troppo pirandelliana, ma che io considero abbastanza vera: siamo un po’ tutti dei personaggi in cerca di autore).


È tutta roba normale e che è giusto vivere.

Buona lettura nuvole,
Spero piacerà a chiunque consiglierete di leggerlo o se sarete voi stessi a farlo.
Con affetto

Erika


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