martedì 22 maggio 2018

Recensione: Un altro giorno ancora

Ciao nuvolette, come va? Spero bene!
Noi -quì- si lavora per voi, ecco perché ho voluto leggere questo libro che sembra aver catturato tutti quanti e spopolato tra i lettori in un modo incredibile.

  • Titolo: Un altro giorno ancora
  • Autrice: Bianca Marconero.
  • Numero pagine: 267
  • Casa Editrice: Newton Compton editori
  • Da leggere si o no? Eppure... Si! 
  • Voto:7 e mezzo


Voto copertina:

Ci tengo a fare una premessa: non mi sono creata nessuna aspettativa prima di iniziare immaginando sarebbe stata una tipica “love story” e come dicono le mie colleghe blogger: “ne abbiamo letto così tanto di amore e favole perfette che stupirci diventa sempre più complicato”.
Ok sognare, ok fabbricare castelli-palazzine e interi quartieri, ma a tutto ciò è giusto dare un limite, altrimenti si finisce per credere solo nelle favole e addio storia d’amore perfetta per tutti noi.
E devo dire che la Marconero in questo è stata brava, nonostante io sia poco convinta che gli antipodi si attraggono.



Elisa Hoffman, ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. Ha imparato presto a cavarsela da sola e non fa altro che mostrare la sua intraprendenza nella sua veste di bad girl. 


Lavora in un maneggio ed è il posto che ama di più al mondo, cercando di mett
ere da parte i risparmi del suo lavoro per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi e a cui si è molto affezionata.
Tutti i suoi sogni, ahimè, si infrangono quando il padre di Andrea, ragazzo bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso.
Elisa non si dà pace e considera Andrea unico colpevole.
Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico, però, permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate.
Una storia sull’amore e sui sentimenti veri.

Allora... sappiate che Andrea non è reale neanche lontanamente. Non esiste nulla del genere su questa terra, e considero perfino quasi impossibile che un “ragazzo copertina” come lui possa innamorarsi di una che pare appena uscita da un sacco della spazzatura con tutto quel nero addosso.
[[Una piccola parentesi in proposito nuvole: sì, il nero snellisce e ci rende fighi, ma diamoci un taglio con sta storia perché potrebbe sfuggirci di mano e diventare invece modelli dei calendari di pompe funebri.]]


E quindi niente Andrea Serpieri merita un bel 7, ma Elisa Hoffman assolutamente no.

La nostra cavallerizza, però, ha tanti vantaggi nel suo repertorio, che non sono di certo né il fisico perfetto tatuato né tanto meno i capelli azzurri e neanche quel caratterino tutto pepe, no per niente e in assoluto NO: il suo punto forte è avere un obiettivo, un sogno da realizzare e una famiglia a sostenerla.
Come avete più volte notato sono sempre favorevole a quei libri che vogliono raccontarci molto di più di quello che la storia banale ci dice e che leggiamo; a me piacciono i libri che hanno tanto da dirci, che vanno oltre le apparenze e fanno tornare nelle nostre menti banali e semplici, ma importanti, valori di vita.
Elly è fortunata, anche se lei preferisce dipingersi diversamente o peggio si ostina a travestirsi da bad girl dentro quei vestiti che io reputo del tutto fuori moda se non orripilanti. IN UNA SCENA LEI INDOSSA DUE FELPE E UNO SMANICATO VIOLA, dai su! Ma di che stiamo parlando?! A parte che si rischia l’ipotermia conciati in quel modo, visto il luogo e il periodo dell’anno (mi pare si trovino in Svizzera e per di più sotto Natale), ma non è neanche normale o tanto meno comodo, solo orribile. Elisabetta Franchi -se fosse morta- si rivolterebbe nella tomba, ma visto che morta non è (Sia ringraziato il cielo e che non me ne voglia assolutamente) si sta rivoltando e basta. Magari vomita, bisognerebbe chiederle direttamente forse. Di certo nonne sarebbe per niente entusiasta.

Altro da aggiungere ? Ah se!
Vorrei chiedere all’autrice di rivedere il funzionamento delle gravidanze. Non voglio essere pignola, però a tre/quattro mesi circa o hai dentro un ippopotamo oppure risulta ancora impossibile sentire un bambino.

Se poi ne avete anche voglia, l’autrice ha aggiunto uno spin off dal punto di vista di Andrea che, a dirvela tutta come mi piace fare sempre, ho amato molto di più dello stesso libro:
1. Perché Andrea alla fine vince già il miglior non protagonista, ma vince ancora di più quando è lui ad esserlo;
2. Esprime il sentimento amore e come esso vada vissuto e provato, nel migliore dei modi.
3. Quando è un uomo a parlare di amore, di rispetto, di tutto ciò che riguarda l’altra parte senza mai E DICO MAI pensare di venir meno a tutto ciò è qualcosa che andrebbe osannato e aggiunto all’elenco delle meraviglie del mondo.

Bene.
Un libro semplice, scorrevole, piacevole. Lo consiglio per una di quelle serate dove si ha solo voglia di staccare la spina leggendo un testo che non ti faccia venir voglia di suicidarti.

Buona lettura a chi lo leggerà!
Fatemi sapere come al solito!
Ciao nuvole
Baci abbracci

Erika


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