giovedì 10 maggio 2018

Recensione: Noi siamo tutto


Salve nuvoline e bentornate tra le pagine di AnniDiNuvole!
Da quando non leggevo un libro intramontabile? Da parecchio, se devo essere onesta, e molto spesso ho sempre un po’ di difficoltà a trovare un libro da trattare in questa rubrica.
Pensandoci e ripensandoci mi si è accesa la lampadina: perché non parlare di un libro che volevo leggere da un annetto ormai e che in molti hanno definito il nuovo Colpa delle stelle?
Avete già capito qualcosa, ci scommetto. Infatti oggi parliamo di…

  • Titolo: Noi siamo tutto
  • Autore: Nicola Yoon
  • Casa editrice: Sperling & Kupfer
  • Numero pagine: 307
  • Da leggere o no? Secondo me c’è molto di meglio in giro
  • Voto: 6 


Voto copertina:


Madeline è malata. Non può uscire di casa, l’aria che respira è filtrata da dei condotti e se solo mettesse un piede fuori dal suo mondo probabilmente ci rimarrebbe secca nel giro di pochi minuti. Passa il suo tempo con la sua unica amica, nonché infermiera e con sua mamma che è come una chioccia e vuol tenere sua figlia sempre sotto la sua ala protettiva.


Le giornate di Madeline si articolano con: lettura, fare i compiti, lettura, pasti, giochi con la mamma, controlli infermieristici, film con la mamma e ancora altra lettura.
Tutto è come sempre, tutto è piatto come sempre… almeno fino all’arrivo dei suoi nuovi vicini.
Olly non riesce mai a stare fermo, deve saltellare sul posto, scavalcare il tetto, arrampicarsi alle finestre. Insomma, la sua vita è fatta di velocità e morirebbe per la staticità.
Quando i due ragazzi si guardano per la prima volta, lei dalla finestra e lui dal cortile, qualcosa tra i due scatta e la voglia di conoscersi diventa inesorabilmente grande.
Con qualche scambio di email e messaggi alla finestra, Madeline e Olly inizieranno a conoscersi e complice l’infermiera si vedranno per la prima volta con tante precauzioni da prendere per non far ammalare lei.
Ma questi scambi di attimi fuggenti non bastano più. Madeline vuole la vita vera, una vita che non ha mai provato dopo la morte di suo padre e di suo fratello.
Com’è essere lì fuori? Come sarebbe abbracciare Olly? E perché il suo cuore batte forte e lo stomaco prende a volare quando lo guarda? Cosa sta succedendo?
Madeline decide di provarci e nonostante la paura e la consapevolezza che quello che deciderà le farà male, ci prova. Decide di vivere.



Ho deciso di voler leggere questo libro dopo aver visto il trailer del film su youtube. Ricordo che ne rimasi tanto colpita e siccome sono dell’idea che bisogna leggere sempre prima il libro e poi guardare il film, ho aspettato fino ad ora per vederlo. Perciò non appena concluderò la recensione saprò cosa fare.
Nonostante i commenti del film siano stati più entusiasti del libro e nonostante il libro venisse acclamato come il nuovo “Colpa delle stelle” (che non mi è piaciuto proprio) ho voluto provarci a leggerlo e… sono rimasta un po’ delusa.
Innanzitutto però voglio precisare che la copertina è molto bella e la grafica del libro è piacevole perché tra le pagine non vi è solo e unicamente una narrazione standard ma il tutto è accompagnato da disegni, post-it, grafiche email, che rendono più piacevole la lettura.
Ma riprendiamo con la storia…


All’inizio è molto carina e interessante. Si vuol capire che tipo di malattia Madeline abbia e ci si incuriosisce subito alla venuta di Olly che sicuramente porterà scompiglio ma anche tenerezza nel romanzo.
È troppo bello leggere dei due che si scambiano email e messaggi alle finestre, non so perché mi hanno ricordato un po’ Romeo e Giulietta.
La storia famigliare di Olly è stuzzicante, nel senso che è interessante. Credo sia una delle cose portate a termine più egregiamente. È partita come accennata e si trasforma pian piano di qualcosa di tangibile, che ora come ora è molto odierna ai giorni nostri per concludersi per fortuna con una svolta positiva.
Lo stesso non posso dire per la storia di Madeline.
So che solitamente non faccio spoiler ma dovete perdonarmi per questa volta, considerando che ormai il libro è in commercio da un anno e perciò non sarei l’unica a volervi coinvolgere.
Perciò se a qualcuno di voi da fastidio e ancora non ha letto il libro, saltate questa parte.

Dicevo, non ho trovato interessante il fatto della malattia della ragazza. Non è mai stata trattata a pieno, non si capisce perché ne soffra, che conseguenze può avere, quali alternative abbia… niente, zero.
In più si accenna sempre alla morte del padre e di suo fratello, ma come sono morti? Quando? Perché? Bho anche in questo caso.

L’inframezzo della storia è piacevole, la voglia di vivere di Madeline è coinvolgente e l’allontanamento dell’infermiera molto rabbioso invece. Già si inizia a vedere qualcosa di strano dalla parte della madre, ma mai avrei pensato… quello che è successo!

Ma io dico, la realtà?
Primo tra tutti questa menzogna della malattia è super dispendiosa! Cioè parliamoci chiaro: le lezioni private, una stanza di decontaminazione, infermiera privata, purificatore dell’aria… quanto l’è venuto a costare alla tipa?
Ma poi! Con che coraggio ha mentito per 18 anni a sua figlia? Chi mamma vorrebbe vedere un proprio figlio rilegato in casa, senza un briciolo di vita e di socialità? Credo un mostro!
Ecco perché questa storia mi è totalmente assurda. Non sta ne in cielo ne in terra questa cosa.
Qui stiamo parlando di malattia mentale, di problemi psichici che affliggono questa donna. Roba da denuncia e perdonatemi, voi che avete amato il romanzo, ma io qui non lo accetto. Perché non puoi iniziare un libro con un tema così forte, una malattia così rara e poi svoltare la situazione come una menzogna.
Qui ci vedo solo incompetenza nel portare a termine un tema, qui ci vedo la paura di osare.


Ecco perché non so se consigliarvi il libro o meno.
Io onestamente mi sento presa in giro. Però devo ammettere anche che è stata una lettura scorrevole, piacevole anche graficamente però non rileggerei mai questo libro e spero che il film mi prenda di più, che (addirittura!) spero che finisca diversamente.
Mi aspettavo molto di più. Mi aspettavo totalmente dell’altro che non è arrivato.
Dove sono le lacrime che tutti decantavano? Eppure io, cinica come sono, sono una piagnona.
Bho! Proverò con il nuovo libro di questo autore, sperando in una ripresa.

Io vi saluto e vi do l’appuntamento alla prossima sempre qui sul blog e sui social (non dimenticatelo).
Un abbraccio.

Ilaria


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