giovedì 17 maggio 2018

His Honey

Ciao lovelies!
Oggi dovete preparavi a un viaggetto abbastanza lungo perché vi porto in un posto a undici ore di fusorario rispetto all’Italia. Preparatevi a visitare il paese dei canguri e degli animali più pericolosi del mondo, l’Australia.




Voto copertina:

Partiamo con questo presupposto.
Oggi voglio fare una recensione un po’ diversa dal solito. Vorrei presentare questo romanzo e tradurvi un piccolo estratto, sperando che le Case Editrici si innamorino di questo gioiellino come me ne sono innamorata io.


Vincent Booth è il Presidente del club motociclistico Wunded Soul. È lui che si occupa dei ragazzi e delle rispettive ragazze, è lui che deve avere sempre mille occhi, è lui che deve mantenere la calma anche nelle situazioni di crisi. Vincent Booth è un punto di riferimento per tutti. E sa di esserlo.
All’apparenza sembra un uomo tutto di un pezzo, un motociclista che non ha paura di nulla, sempre pronto al sacrificio e al combattimento. Quello che nessuno sa è che anche il Pres ha i suoi momenti di crisi, tenuti nascosti per non poter essere un peso per la squadra.
Lui è colui che protegge e non deve essere protetto.
E se non fosse esattamente così?
Quello che manca nella vita di Booth, a parte un po’ di tranquillità, è quella donna che gli profuma di lavanda la biancheria, la donna che si occupa del club negli aspetti in cui non può occuparsene lui, la sua perfetta metà.
Che non può avere.
Booth non osa nemmeno immaginare che Stella protegge in club in modi che il suo uomo non osa nemmeno pensare: abituata a una vita d’abusi da parte del patrigno e dei fratellastri, Stella è consapevole di non poterli denunciare perché appartenente alle forze dell’ordine. Ma quando il troppo diventa decisamente troppo e la ragazza non riesce più a nascondere le cicatrici e i graffi, Booth interviene più che volentieri. Per proteggere il club e la ragazza che ama così che diventi sua, una volta per tutte.



Non mi aspettavo un romanzo così intenso, se devo essere sincera.
His Sweetness è stato una scoperta, ma in alcuni punti la trama veniva un po’ a mancare perché l’attenzione era concentrata principalmente sulla bambina, Shiloah. E noi sappiamo che le ovaie di ogni donna fanno BOOM quando vediamo un uomo con un bambino in braccio.
E anche le mie andavano in combustione spontanea, pagina dopo pagina. Eppure quando il troppo è troppo… non è mai bello. E, a una certa, Charlotte aveva iniziato a essere un po’ troppo nauseante e Shiloah troppo pressante.
Invece, in His Honey, non essendo i personaggi particolari, il lettore è molto più libero e questa sensazione agevola molto la lettura.
Se devo dirla proprio tutta, Booth e Stella sono anche dei personaggi migliori rispetto a quelli del primo: sono molto più completi, hanno molte più sfaccettature e soprattutto hanno un passato da li rende molto più umani. Sono sì, presentati come eroi, ma degli eroi totalmente raggiungibili, assolutamente reali.
E questo è stato meraviglioso.





La sintonia e l’alchimia tra di loro c’era già nel primo romanzo della saga e, prima di leggere il secondo, avevo davvero paura che la scrittrice ci avrebbe fatto penare prima di metterli insieme. Invece tutto accade molto dolcemente e, piccola pecca, forse troppo frettolosamente.
Certo, entrambi si rendono conto di quello che sta succedendo, sanno che, in un modo o nell’altro, sono destinati a stare insieme… ma come è un mistero.
Una caramella che deve essere svelata piano piano e assaporata con gusto.
Naturalmente non mancano le scene erotiche, a volte un po’ spinte, altre volte mooolto dolci.
Ma sempre sensuali.
#cipiace

Che altro dire?
Non vedo l’ora di leggere il prossimo romanzo dell’autrice! Spero che non ci faccia attendere!
Il mio augurio è quello di vederlo presto anche sulle nostre librerie italiane.
Farebbe un figurone, non trovate?
Intanto, vi ricordo i nostri canali social @annidinuvole dove potete trovarci e stalkerarci. Noi ricambieremo con gioia. Un abbraccio e… buona lettura!


Robi


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