mercoledì 23 maggio 2018

Anteprima: An imperfect heart

Hello lovelies!
Oggi vi porto in America e vi parlo di questo nuovo romanzo che mi ha conquistato davvero tantissimo. La copertina è fantastica è anche la trama è stupenda, non trovate?
Speriamo che qualche Casa Editrice ci faccia un bel regalino, traducendolo e facendocelo trovare sulle nostre librerie.


Aggiungilo su GoodReads: http://bit.ly/2D6NZAz


Il cuore è fantastico.
Almeno secondo i poeti. Nessun altro organo ha tanti modi di dire quanti ne ha lui.
Ti senti perso? Segui il tuo cuore.
La tua storia d’amore è andata a rotoli? Hai il cuore spezzato.
Sono un primario di chirurgia cardiotoracica infantile, so che il cuore è un organo potente e delicato.
Puoi darlo a qualcuno e poi non vederlo mai più.
Si trattava solamente di lavoro, poi Kelly Potter è entrata nel mio ufficio come una furia, bella e imperiosa, pronta a combattere per la vita del figlio che portava in grembo.
Avrebbe dovuto essere un lavoro come un altro.
Io sarei stato il medico.
Lei la madre del paziente.
La proprietaria del mio cuore.
Non avrei commesso lo stesso errore due volte.
Indipendentemente dalle regole.
Per una volta, avrei ascoltato il mio cuore.


Amie Knight libri da sempre e quando ha potuto mettere le mani su quelli della mamma ha capito la sua passione per il romance. Madre e moglie, ama la musica e il makeup, non esce di casa senza essersi truccata al meglio. Quando non è immersa nel mondo della scrittura, la troverete a zonzo con i suoi due figli, intenta ad ascoltare audiolibri e canzoni R&B e country degli anni ’90. Ispirata dalla meravigliosa infanzia trascorsa in Columbia e nel Sud Carolina, non potrebbe pensare di vivere altrove.


Amavo il suo temperamento focoso. 
Sarei rimasto di fronte a me per sempre se non fossi stato certo 
Che m’avrebbe bruciato.


            “Cazzo, sei bellissima. Lo sai?” Mi accarezzò la schiena, tra le scapole. Poi la mano scese, fino ad arrivare al mio sedere, che strinse forte, facendomi ridacchiare.
            “Meno chiacchiere e più carezze, dottore” dissi ridendo.
            “Non sono un dottore. Non ancora.” Aveva un tono arrogante, che mi fece bagnare ancora di più. “Mancano ancora degli esami.”
Anche se non potevo vedere il suo viso, sapevo che stava sorridendo. I could hear the smile in his voice even though I couldn’t see his face. Ero prona sulla sua morbidissima coperta bianca, nuda come mamma m’aveva fatta. Ma non mi imbarazzava. Lui aveva appena finito di venerare il mio corpo con le mani, la bocca, la lingua. E sembrava soddisfatto com’ero io.
            Guardati fuori dalla finestrella vicina al suo letto, lui si puntellò su un gomito e iniziò ad accarezzarmi. Era fantastico. Volevo fare le fusa come un gatto, ma mi limitai a godermi il momento.
            “Non posso credere che sei venuta a casa con me” disse con voce roca.
            Non ci credevo nemmeno io. Non ero una ragazza da una botta e via. Non che avessi avuto tantissimi fidanzati. Ero sposata con la musica. Anthony Jackson non era il mio tipo. Mi piacevano i ragazzi lunatici con tatuaggi e piercing, occhi castani e l’anima grigia. Ero un cliché ambulante, mi piacevano i musicisti maledetti. Dopotutto, eravamo spiriti affini. Io ci mettevo la batteria, loro la chitarra e la voce.
            Rotolo sulla schiena e guardo Anthony. Alza un sopraciglio e mi mordo il labbro per nascondere il sorriso. Forse non è il mio tipo, ma sono certa che nessuno oserebbe rifiutare un suo invito. Ha degli occhi verdi fantastici e penetranti e, mio Dio, lo voglio. Di nuovo.
            Questa notte l’abbiamo già fatto diverse volte. Ci siamo incontrati al pub solo qualche ora fa. Ero venuta a trovare la mia amica Ainsley alla Columbia, nel Sud Carolina, e ci eravamo imbattute in Anthony e nei suoi amici del college. Ainsley me l’ha presentato dicendo che era un suo vecchio amico. Mi aveva colpito. Ma anche io avevo fatto colpo. Avevo bevuto a malapena un drink e lui mi aveva già trascinato nel suo appartamentino e si era infilato tra le mie gambe. Non appena entrati dalla porta, mi aveva sollevata e appoggiata sul tavolino e si era infilato dentro di me. Bagnati, accaldati, vogliosi. Il resto era storia. O forse no
            No, Anthony Jackson non era il mio tipo. Era il tipo di tutte.
            Viso rasente alla perfezione.
            Un sorriso ampio, labbra carnose e morbide, fossette.
            Mascella squadrata che rendeva morbido il viso spigoloso.
            Capelli biondi così lucidi e voluminosi, avevo voglia di chiedergli che shampoo usava.
            Nessun tatuaggio o piercing a rovinare quel fisico muscoloso.
            E cazzo, il suo pene era la perfezione. Lungo, duro e perfetto… come tutto in lui.
            Era sorpreso che fossi venuta a casa con lui. Nemmeno io ci credevo. E lo capì in quel momento, mentre era sopra di me. Mentre ero sotto di lui. I nostri corpi erano sudati, mi guardava come se fossi la cosa più  bella al mondo. Per la prima volta in vita mia, avevo un uomo con la U maiuscola. Non un ragazzo che faceva finta di esserlo. No, Anthony era un uomo vero. E, tra tante, al bar aveva scelto me. Ero una ragazza fortunata.

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