lunedì 16 aprile 2018

Recensione: La locanda degli amori sospesi

Buon Lunedì Nuvole,
Week End andato bene?
Sbronze ne abbiamo avute?
Cuori infranti tra i locali notturni o avete preferito una bella cenetta con amiche/il vostro lui?
Io ho trascorso il mio week-end tra negozi, ma non invidiatemi, non ci sono stati grandi acquisti. Vi capitano mai quei periodi di totale incapacità nel capire cosa vi stia bene addosso? O una apatia senza limiti verso ogni forma di indumento-borsa-scarpe? Si??

No, io mai. AHAHAHAHAHAH

Trovo sempre qualcosa che mi piace da morire, ma trovo perennemente (il MAI NA GIOIA mood) tasche troppo vacanti per soddisfare i miei desideri.
Dovrei iniziare a rivedere questo lato della mia vita perché inizio a raccogliere insoddisfazioni e frustrazioni che a lungo andare potrebbero diventare irreversibili o addirittura incurabili.

Anyway, concentriamoci sul nostro book of the day!



  • Titolo: La locanda degli amori sospesi
  • Autore: Viviana Picchiarelli 
  • Casa Editrice: Newton Compton Edition  
  • Pagine: 316
  • Da leggere o no? Dipende. 
  • Voto: 6


Voto copertina:

La Locanda dei Libri è un casale sulle sponde del lago Trasimeno. Negli anni è diventato un punto di riferimento per lettori onnivori e scrittori in cerca di ispirazione. L'atmosfera ricca di charme e dal tocco provenzale, le stanze traboccanti di romanzi lo rendono rifugio ideale per i clienti che cercano conforto nelle pagine e nelle storie altrui. Proprio la locanda, dopo trent'anni, fa da scenario all'incontro tra Matilde, ex psicoterapeuta e ora proprietaria del casale, e Matteo, avvocato di professione e scrittore per passione. Il loro amore, interrottosi bruscamente quando stava per diventare un sentimento assoluto e potente, sarà però costretto a fare i conti con il tempo che è trascorso, con i traguardi che entrambi hanno raggiunto e anche con gli errori commessi. Matteo e Matilde vivranno un confronto fatto di ricordi, dolore e passione. È possibile recuperare le emozioni nate tanti anni fa e che nessuno dei due ha mai dimenticato? E ritrovare quella parte di sé che senza l'altro sembrava perduta?


Innanzitutto vorrei spiegare perché ho deciso di dare un voto così basso alla copertina, anzi in realtà non c'è molto da spiegare mi faceva solo tanto schifo...

La questione però, qui, è un'altra: perché scegliere un libro che ti fa schifo? Spiego subito la logica. Ormai ho 26 anni, molti libri alle spalle letti, molti altri ancora da leggere, e non ho ancora trovato un giusto metodo per scegliere un buon libro, alla fine succede sempre tutto il contrario da quello che mi aspetto soffermandomi, con molta ignoranza, solo sulla copertina. Stavolta, perciò, mi sono detta: la copertina non è sto granché, vuoi vedere che il libro alla fine non è niente male? E indovinate?

Il libro non è stato niente male, peccato che mi piace essere cattiva e quindi colgo sempre qualche piccolo problemuccio che mi lascia un po' così... basita? Senza un giudizio del tutto bianco o nero? Insomma, questo libro è una via di mezzo. 


Sono una persona molto in fissa con il destino e con i suoi giochetti e credo di poter assolutamente dire che in questo libro, il destino, ha giocato un ruolo preponderante all'interno dei diversi intrecci. E dico diversi, sottolineandolo per giunta, perché il libro è proprio questo: un mix di storie, legate tra loro, che finiscono per essere -circa- un appiglio l'una dell'altra per dare un prosequio ai personaggi e alle storie. 

Quando ho iniziato a leggerlo ammetto, senza alcun pudore, di aver immaginato storie di sesso a gogo, solo SESSO-SESSO-SESSO a mai finire senza una reale ragione dietro questa convinzione.

Si tratta, invece, di storie d'amore legate da un destino che si ripresenta dopo anni o di uno che fa in modo che quegli anni non siano troppi; che lega persone tra loro e ne riunisce altre in ragione o con l'aiuto delle prime.

Matteo, Matilde, Ginevra, Riccardo, Emma sono i personaggi di questo “delizioso” romanzo, nel quale ognuno di essi ha un ruolo che ricopre alla perfezione e che finisce per rientrare perfettamente in quella perfezione (gioco di parole forzato, ma volevo buttarlo dentro da quando ho iniziato a scrivere!). Sono amori di ogni età e dalle più svariate sfaccettature: padre e figlia, madre e figlio, amori giovanili e amori non più così tanto, trattati tutti con la loro dovuta sensibilità e accortezza senza effettivamente mai stravolgere nulla più del dovuto... ad eccetto del finale (piccolo spoiler per voi eheh)!!!!!

Alla fine, però, ho trovato doveroso riflettere sui rapporti, rapporti di ogni natura naturalmente, chiedendomi se mi sono mai confrontata con qualcuno che avesse avuto un atteggiamento tale da arrivare a ferirmi e non riuscire a non averne un confronto diretto. È difficile provare a mettere a fuoco momenti dove mi sia ritrovata in una situazione del genere, ma voglio dire con grande sicurezza e sfacciataggine di aver avuto, sempre, il coraggio del confronto fin da subito, fin da quando le situazioni sono nate, senza mai pensare di fuggirvi o di rimandare. Credo che sarebebe un insulto alla mia educazione, intelligenza, scappare dalla mia vita o dalle persone a me care.

Ecco, sono stata troppo seriosa! Mi raccomando continuamente di esserlo poco che poi la gente ci crede per davvero e alla fine la gente non ci crede mai e io ne rimango delusa. Mi sento quasi un clown. 

Va bene nuvole, fatemi sapere cosa ne pensate allora! 

Ci sentiamo presto e buon inizio settimana a tutte quante.

Baci 
Erika


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